32. Imbarazzo
Driiin.
Driiin.
"Eccomi, arrivo!" Esclamo aprendo la porta di casa mia. Sull'uscio un professionalissimo Luke mi sta osservando con un sorriso smagliante sul volto. Tiene fra le mani una scatola rosa, contenente probabilmente i dolci che mia mamma gli aveva chiesto.
"Ciao, Luke!" Lo accolgo in casa dandogli due baci sulle guance e lascio che entri nel nostro salone senza troppi problemi.
Dalla cena di famiglia, improvvisata e terribilmente imbarazzante, è passata una settimana. Sono giorni ormai che l'uomo passa da noi quasi tutte le sere ed io ho avuto modo di ricredermi sulla sua persona.
Il nuovo fidanzato di mia mamma è davvero una persona gentile, non solo perché fa parte del dipartimento di polizia locale, ma anche perché ha dei modi e degli atteggiamenti da gentil'uomo. Nonostante rimanga ancora un po' scettica, mi sto lentamente affezionando a lui. Oltre ciò mia mamma sembra davvero felice ed io non sono nessuno per poter giudicare i suoi sentimenti. Fin quando Luke si mostra rispettoso nei nostri confronti, a me sta bene.
"Stai uscendo?" Sbottona leggermente la divisa che indossa e poi poggia i pasticcini sul tavolo in legno.
Annuisco. "Sì, ho una cena con i miei amici."
"Di venerdì? Di solito non si va a qualche festa il venerdì?" ridacchia, ma noto il suo sguardo indagatore soffermarsi sul mio sguardo.
Deformazione professionale.
"Di solito sì, ma Axel si è appena trasferito e ci ha inviato da lui."
Ebbene, il mio... ragazzo? Fidanzato? Amico? Non so ancora bene come definirlo, in questi giorni ci ho pensato parecchio e ogni volta non riesco a dare una definizione adeguata al nostro rapporto.
Il mio amico si è trasferito da un paio di giorni da sua mamma. Ha lasciato per sempre la dimora Foster ed è andato a vivere con la sua famiglia. Ovviamente l'arrivo è stato particolarmente stressante, soprattutto se consideriamo che Mike ed Axel hanno litigato dopo due minuti perché devono condividere la stanza, ecco perché sua mamma ha pensato bene di organizzare una cena con gli amici di suoi figlio per farlo sentire accettato e ben voluto.
Quindi non solo ha invitato me, ma anche Ben e Gwen. Devo dire che avere i miei cari vicino a me mi tranquillizza, soprattutto se dovesse ricapitare una situazione simile alla festa di compleanno.
Inoltre, nonostante sia una cena di mera formalità, ho come la sensazione che questa famiglia possa avere qualche informazione in più sulla morte del nonno di Axel.
Quest'ultimo non sa le vere intenzioni mie e dei due ragazzi. Non vogliamo che si senta sotto accusa o che inveisca contro di loro senza avere delle prove schiaccianti. Conoscendolo farebbe di tutto per vendicarsi e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è altra carne sul fuoco.
"Gentile da parte vostra... siete dei bravi amici" Luke sorride scaldandomi il cuore con quel piccolo gesto.
Adesso capisco perché mia mamma si è innamorata di lui.
L'uomo che ho qui davanti ha la particolare capacità di farti sentire al sicuro, senza troppe cerimonie. Lui sorride, usa un tono di voce premuroso, ti guarda con quegli occhi eleganti, e tutto sembra tornare al suo posto. È strano, ma mi provoca lo stesso effetto.
"Io adesso devo andare o farò tardi." Recupero velocemente la borsa e dopo aver salutato sia lui che mia madre esco di casa.
Prima di poter raggiungere la nuova casa di Axel, dovrò passare da Ben per recuperare lui e la mia amica. Gwen ha preferito farsi trovare direttamente a casa Foster per non perdere altro tempo, anche se per me non avrebbe rappresentato un gran problema.
Il tragitto fortunatamente non è molto lungo, quindi non impiego molto ad arrivare a Kensington Road. La via residenziale è particolarmente tranquilla, la tipica zona da famiglie per bene che non vogliono avere problemi. Le case presenti sono tutte villette unifamiliari separate l'una dalle altre da recinzioni in legno. Giardino e garage sono opzional presenti in quasi tutte quelle che ho incontrato fino ad ora.
Quando arrivo di fronte casa di Ben suono il clacson per attirare l'attenzione dei due ragazzi, già davanti l'uscio di casa. Quel rumore fa scattare i loro occhi verso di me e Gwen impiega davvero qualche secondo prima di catapultarsi all'interno della mia auto.
"Ciao splendore!" Mi sorride mentre mi lascia un veloce e tenero bacio sulla guancia. Ovviamente ricambio il saluto, tuttavia cambio atteggiamento quando sento lo sbuffo di Ben propagarsi per l'abitacolo.
"Tutto ok?" domando.
"Ho rischiato di impazzire" dice mentre allaccia la cintura di sicurezza.
"Che esagerato!" Anche Gwen imita i suoi movimenti e intuisco che devono aver avuto qualche battibecco dei soliti.
Sorridente e particolarmente felice, parto in direzione dell'appuntamento.
***
"D'accordo ragazzi..." sospiro soffermandomi davanti la porta d'ingresso. "Non facciamo parola dei nostri dubbi con Axel e manteniamo un profilo basso."
La mia amica annuisce mentre si ravviva i boccoli scuri, liscia il tessuto della sua gonna come tic di nervosismo e fa dei respiri profondi.
"Hai capito Gwen? Non creare situazioni imbarazzanti" la ammonisce il giovane che, nel frattempo, la guarda di sbieco.
"Senti nanetto, se parli ancora ti do un pugno così forte da farti cadere tutti i tuoi splendidi denti."
Una fragorosa risata esce dalle mie labbra, accentuata dall'espressione sconvolta di Ben che ovviamente non si aspettava una simile reazione.
Per evitare uno scontro suono il campanello. Quel fischio porta sugli attenti i miei amici che si irrigidiscono come delle statue.
"Mi raccomando" sussurro giusto un nano secondo prima che la porta in legno si apra.
Axel ci guarda con un mezzo sorriso sul volto. Gli occhi verdi incontrano immediatamente i miei che si perdono in quelle pozze magnetiche e ipnotiche. "Siete arrivati" dice e lascia lo spazio ad ognuno di noi per fare l'ingresso in casa.
"Scusa il ritardo" bisbiglia la mia amica abbozzando un sorriso.
"Qualcuno ha perso tempo nella scelta del rossetto" ed ecco che Ben infastisce ancora la ragazza.
Il giovane Haynes scuote la testa divertito e lascia scivolare la mano dietro la mia schiena per invitarmi ad entrare. Un brivido percorre la mia spina dorsale mentre un piacevole calore si impossessa del mio stomaco.
"Sei davvero bella" sussurra al mio orecchio incrementando la mia sensazione. Senza darmi nemmeno il tempo di rispondere, le sue labbra si poggiano fugacemente sulle mie.
Mi lascia un bacio veloce, casto ed incredibilmente dolce.
Mi godo la morbidezza delle sue labbra carnose che purtroppo dura poco, giusto qualche istante.
"Benvenuti!" La voce della madre di Axel giunge alle nostre orecchie come un fulmine a ciel sereno. Sobbalzo dallo spavento e mi stacco dal ragazzo prima che qualcuno possa notare le nostre effusioni.
Tuttavia gli occhi della donna sono già sulla mia figura e mi sorride consapevole di ciò che aver visto.
Capperi fritti!
"Mi fa piacere avervi tutti qui" saluta ognuno di noi con un tenero abbraccio, gesto che va in netto contrasto con la personalità che mostra con il proprio figlio.
"È un piacere, non avremmo mai rifiutato" Ben, in modo cordiale, ricambia il saluto e si accomoda sul divano posto al centro della stanza.
"Vi ringrazio per essere stati vicini a mio figlio, soprattutto in questo periodo particolarmente critico" incrocia le mani al petto sospirando.
"Axel è nostro amico" puntualizza Gwen prendendo posto accanto al giovane.
Rachel Haynes sorride visibilmente innervosita. Cerca di non darlo a vedere, ma noto i nervi del suo viso tendersi più del dovuto.
"Riley... ti vedo bene" quando si rivolge direttamente a me, una strana sensazione attraversa il mio corpo.
"A quanto pare ormai fai parte della famiglia."
Pugnalata.
Direttamente al cuore.
"Mamma!" Axel scatta contro di lei, ammonendola sia con la voce che con l'espressione.
La donna, che non pare infastidita dallo sguardo del figlio, svia completamente il discorso.
"Vado a chiamare i tuoi fratelli, tu dovresti far vedere la casa ai tuoi amici..." dice. "Torno fra poco."
Gira i tacchi e torna da dove era venuta. I suoi lunghi capelli castani ondeggiano così come i suoi fianchi. Si muove in modo leggiadro, ma al tempo stesso sicuro. Quel piccolo dettaglio mi conferma l'idea di una donna sicura e con un carattere forte, oltre che interessante.
"Bella casa" annuncio guardandomi attorno. L'arredamento non è inusuale; sono tutti oggetti classici, ma sicuramente pregiati. Alle pareti sono appesi dei quadri raffiguranti tutta la famiglia Haynes. Foto di ogni tipo adornato la stanza, tuttavia non esiste nemmeno una con Axel.
"In effetti è davvero bella... si vede che siete i proprietari di una grande azienda" la lingua tagliente di Gwen non riesce a fermarsi. Solo dopo aver detto quella frase realizza la stupidaggine appena pensata.
Spalanca gli occhi castani portando entrambe le mani al viso, visibilmente preoccupata.
"Scusa!" Si agita sul posto facendo sorridere il ragazzo al mio fianco.
"Tranquilla Gwen, credo di riuscire a convivere con le tue stranezze" risponde stranamente cordiale.
"Quando sono nervosa, parlo sempre troppo" sussurra mordicchiando le labbra.
Axel aggrotta le sopracciglia, irriginendo le spalle e lasciando scivolare via la mano dalla mia schiena. Si avvicina a lei pacatamente, ma dalla sua espressione intuisco che è dubbioso e confuso.
"Perché dovresti essere nervosa?" chiede.
Essendo ormai alle sue spalle, lascio che il mio viso mostri tutto lo stupore e il panico che mi assalgono in quel momento. Il cuore perde un battito mentre osservo il viso di Gwen irrigidirsi. Dal lato delle tempie noto delle strane goccioline di sudore. Evidentemente Gwen non sa proprio mentire e si lascia prendere dal panico.
"Fare nuove conoscenze la preoccupano" Ben si intromette nel discorso in modo quasi inaspettato. Lo sguardo di Axel si sposta sul fisico del suo, ormai ex, coinquilino. La risposta di lui sembra convincerlo e, dopo aver annuito vagamente, si avvicina alla scala che porta al piano di sopra. "Venite, vi faccio fare un tour veloce" poggia le dita sul corrimano e inizia a salire i gradini con una certa fretta.
La prima a seguirlo sono proprio io che, vedendo il pericolo scampato, sospiro cercando di eliminare l'ansia dal mio corpo.
Dopo un paio di secondi, sento i passi dei miei amici aggiungersi ai miei.
"Sono una stupida, vero?" Sussurra la mora al mio orecchio, facendo attenzione a non farsi sentire.
"Incredibilmente stupida."
Sarà una lunga serata!
Angolo autrice!
Eccomi qui! Finalmente ho pubblicato il nuovo capitolo 😅
È più corto del solito ma ho preferito così perché altrimenti ne sarebbe venuto uno troppo lungo. Scriverlo per me è stato davvero difficile. Non ho mai avuto dei periodi così lunghi di inattività, quindi ho avuto un blocco vero e proprio nella stesura di questa parte. Ho scritto a spezzoni e tra l'altro non sono neanche particolarmente soddisfatta. Comunque questa parte era necessaria per poter andare avanti con la storia, quindi prendete questa parte per quella che è: un capitolo di passaggio.
Cercherò di essere più puntuale, ma come ho già detto più volte sono prossima alla laurea quindi mi risulta difficile trascorrere il mio tempo sulla piattaforma.
Mi dispiace davvero non poter essere molto presente, ma cercherò di recuperare ❤
Baciux a tutti!
Come sempre votate e lasciate dei commenti se vi è piaciuto ❤
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