25. Relativo
Una volta Bukowski scrisse che la bellezza è relativa.
Quando lessi questa frase qui, mentre navigavo in internet qualche anno fa, cercai di rendere la mia bellezza un fatto oggettivo.
Vedevo le cose ancora con una prospettiva infantile e facilmente ingannabile.
Non credo che Bukowski con la sua riflessione sulla bellezza volesse dire che dobbiamo piacere necessariamente a tutti, anzi! Credo proprio che volesse dire che la vera bellezza sta negli occhi di chi ti guarda con amore, che accetta ogni singolo aspetto del tuo corpo così per com'è.
Eppure, fatico a credere che lui abbia avuto modo di entrare nella mente di una ragazzina innamorata per capire quale brutto scherzo può pesare l'ossessione per il bello.
Credetemi, di essere guardata dagli altri adesso mi interessa poco. Ho capito che il consenso delle altre persone è effimero e che non bisogna preoccuparsi più di tanto dei loro giudizi.
Eppure non riesco a togliermi quest'ansia che ho addosso perché per quanto ci provi, per quanto desideri smettere di pensarci, non riesco a non desiderare di essere bella agli occhi di Axel.
Sono ferma al centro della mia camera proprio davanti lo specchio. Sono circa quindici minuti che osservo il mio riflesso e più guardo il mio candido viso, perfettamente immacolato grazie al trucco, più mi convinco di essere perfetta per la serata. Eppure, quando sto per scendere di sotto ad aspettare Axel, noto anche il più insignificante difetto che mi fa desistere.
Il cuore mi batte forte, lo stomaco mi fa male per le continue fitte che continuano a martellare.
Credo di non aver mai avuto così tanta ansia in tutta la mia vita.
Indosso un abito corto a campana in pizzo nero con le maniche lunghe, anch'esse dello stesso tessuto. Lo scollo a V è abbastanza profondo e pronunciato; ciò mette in evidenza le mie forme, ma non in modo troppo volgare. Il busto è perfettamente fasciato dal tessuto accentuando il mio fisico snello ed atletico. Non volendo creare un look monocromatico, ho deciso di osare con le scarpe: delle bellissime décolleté a punta rosse.
Lo stesso colore è richiamato dal mio rossetto.
Il tacco non è troppo alto, ma mi slancia più di quanto mi aspettassi.
I capelli sono acconciati in una splendida treccia laterale, volutamente scompigliata per non essere troppo seriosa.
Axel non mi ha detto che tipo di cena sarebbe stata, mi ha solo scritto che mi sarei dovuta vestire elegante perciò spero di non metterlo in imbarazzo.
A risveglirmi dai miei pensieri è il tocco delicato che si infrange sulla porta in legno di camera mia.
Poco dopo si apre uno spiraglio dal quale sbuca la testolina bionda di mia mamma.
"Oddio, Riley..." dice e poi apre di più la fessura per farsi largo all'interno della mia camera. "Sei bellissima bambina mia!" congiunge entrambe le mani vicino al viso e poi mi gira attorno estasiata, con la bocca leggermente spalancata.
"Non credevo che dalla mia vagina potesse uscire uno splendore simile!"
"Mamma!" esclamo presa alla sprovvista dai suoi modi.
Lei si imbroncia ed incrocia le braccia al petto. "Sei grande ormai, sai come vengono al mondo i bambini."
"Certo che lo so, ma vorrei evitare di immaginarti mentre stai partorendo!"
Sorride. "Beh, allora immagina che io tuo bel accompagnatore ti sta aspettando di sotto" poggia entrambe le mani sulle mie spalle e poi lascia un tenero bacio sulla mia guancia destra. "È di sotto, non farlo aspettare troppo."
Non appena sento quelle parole mi si forma un groppo in gola ed il cuore inizia a scalpitare. "È-È già arrivato?"
"Mh-mh" mugugna mia mamma osservandomi con i suoi grandi occhi chiari. Si avvicina al materasso, sul quale ho appoggiato la borsetta per la serata, e mi porge l'oggetto che mi mette direttamente in spalla.
Mi guardo allo specchio ancora una volta, titubante sul vestito che ho scelto ed anche sul modo semplice con cui ho curato il mio trucco. Il mio sguardo si intristisce e chino leggermente la testa per lo sconforto.
Mia mamma, notando probabilmente il mio stato d'animo, mi solleva il mento con due dita e mi osserva con occhi raggianti, come se cercasse di trasmettermi una forte carica positiva.
"Ascolta amore mio..." fa un breve pausa e poi, posizionandosi accanto a me, osserviamo entrambe in nostri riflessi. "La bellezza cattura l'attenzione, ma sai cosa cattura una cuore?" mi chiede.
Scuoto debolmente la testa senza distogliere lo sguardo dal suo viso riflesso.
"È la personalità... è questa quella che cattura il cuore e tu, bimba mia, ne possiedi una bellissima" mi accarezza dolcemente il viso e poi mi stringe in tra le sue braccia.
Dopo essermi spostata dolcemente dal suo abbraccio, afferro il giubbotto in pelle anche questo rosso e poi scendo le scale che mi separano dal piano di sotto. Cerco di non fare troppo rumore con i tacchi, non sono abituata a scarpe di questo tipo, ma tutto sommato non sono impacciata.
In ogni caso, se dovessi cadere, avrei mia mamma che ammortizzerebbe la mia caduta.
"Eccola" annuncia mia mamma ad Axel che, per ingannare l'attesa, si era seduto comodamente sul divano del nostro soggiorno.
Si alza velocemente, sistemando la giacca del suo vestito coordinato, ma è quando i suoi occhi si posano su di me che sento una forte scarica elettrica attraversare il mio corpo.
Indossa un completo elegante di un colore particolarmente bello: grigio antracite.
In realtà giacca e pantalone sono di una semplicità disarmante eppure c'è qualche piccolo dettaglio che gli conferisce quel tocco in più. Indossa una camicia bianca, sbottonata all'altezza del collo e quindi priva di qualsiasi cravatta o papillon. Le maniche della camicia, che fuori escono giusto di qualche millimetro, lasciano intravedere dei gemelli d'oro bianco che brillano per quanto sono splendenti.
Sono talmente concentrata su di lui da notare persino la collana a girocollo che indossa, nonché orologio e bracciale che stringono i suoi polsi.
I capelli perfettamente acconciati all'insù e il sorriso disarmante che mi riserva sono la ciliegina sulla torta.
"Ciao" sussurro imbarazzata quando scendo finalmente l'ultimo gradino.
Axel però non mi risponde, si limita ad osservare ogni centimetro del mio corpo marchiando col suo sguardo la mia pelle.
Fortunatamente mia mamma mi toglie dall'impiccio ed evita una situazione più imbarazzante di quanto non sia già. "Axel ti avviso" afferma puntandogli il dito contro, "se fai tardi o maltrattati la mia bambina non ci penserò due volte a chiamare il mio ex marito per farti fare un bel discorsetto."
Ridacchio per il tono autoritario che ha utilizzato, nonostante ciò il ragazzo non sembra così infastidito.
"D'accordo signora Wilson" esclama sorridendole.
Per un attimo mi sembra di vedere mia mamma sciogliersi di fronte a tanta bellezza, fortunatamente torna in sé senza grosse difficoltà.
"Oh ti prego" sbuffa, "chiamami Elisabeth non ho mica cent'anni!"
"D'accordo mamma, noi adesso andiamo" interrompo questo allegro quadretto prima che mia mamma si innamori di Axel e tiri fuori dal ripostiglio le mie foto da bambina mentre mi fa il bagnetto.
Sarebbe imbarazzante ed io voglio evitarmi una simile umiliazione.
"Non fate tardi!" esclama e dopo averla rassicurata sull'orario di rientro, io ed Axed usciamo di casa.
Sospiro liberando il fiato che avevo trattenuto senza nemmeno rendermene conto, ma quando alzo lo sguardo verso il mio accompagnatore sobbalzo perché i suoi occhi verdi erano già su di me.
"Sei davvero bella" dice.
Il mio cuore fa una capriola non appena recepisco ciò che mi ha detto. Avrei bisogno di un pizzico per assicurarmi di non stare sognando, ma sono abbastanza sicura di aver capito bene.
"Grazie" rispondo imbarazzata, cercando di trattenere il rossore alle guancie.
Axel afferra la mia mano senza preavviso e dolcemente mi guida verso la macchina che ha parcheggiato proprio di fronte casa mia. Vorrei poter reagire diversamente quando la sua mano stringe la mia facendo attenzione a non farmi male, vorrei essere più sostenuta di fronte al suo tocco così delicato, ma proprio non ci riesco.
Salgo in auto silenziosamente, ma faccio estrema attenzione al vestito sistemando per bene la gonna. Fatto ciò allaccio la cintura di sicurezza e attendo che Axel parta.
"Tutto ok?" mi chiede guardandomi apprensivo.
Annuisco. "Sì, tutto ok."
Si lascia convincere dalle mie parole e poi accende il motore.
Il tragitto passa in fretta e con un pizzico di imbarazzo che non sfugge al mio sesto senso. Axel stringe saldamente le mani sul volante, come se fosse nervoso e penso che sia normale per lui essere in questo stato; dopotutto deve essere difficile per lui vivere da un amico quando sua mamma abita a pochi kilometri da qui. In ogni caso decido di non indagare troppo, non voglio farlo innervosire o rischierei di mandare tutto in aria.
Sappiamo benissimo entrambi che questa è più di una semplice cena. Con tutte le persone che ci saranno, sarà semplice scoprire qualche dettaglio in più sulla morte del nonno o almeno così mi auguro.
"Sei nervoso?" domando non riuscendo a tenere a freno la mia lingua pungente.
E per fortuna che dovevo starmi zitta!
Il ragazzo mi guarda con i suoi occhi smeraldo, ma non risponde subito.
Dopo aver osservato ancora una volta il mio viso, il mio corpo fasciato dal vestito nero, torna a concentrarsi sulla strada. Seguono attimi di silenzio in cui ho paura a chiedergli cosa lo tormenti così tanto.
"Con mia mamma non ho un buon rapporto" sussurra, poi sorride sprezzante. "In realtà non ho proprio rapporti."
"Deve essere stata dure per te... la separazione dei tuoi, intendo."
"Non è stato questo. È che lei..." fa un pausa, scuote la testa come se non riuscisse ancora lui a crederci.
"Lei si è risposata dopo qualche mese e si è dimenticata di me" conclude.
Il suo sguardo si indurisce. Stringe ancora di più le mani sul volante ed io, spinta da una forza incontrollabile, poggio delicatamente la mia sul suo braccio. Inizio ad accarezzargli il braccio, cercando di calmare la sua rabbia. Mi guarda con la coda dell'occhio mentre, con un sorriso rassicurante, cerco di infondergli un po' di pace.
Questo tocco intimo e delicato sembra dargli un po' di pace; le sue spalle si incurvano leggermente verso il basso ed anche le sue mani evitando di stritolare il cuoio del volante.
Rimaniamo così, per attimi che sembrano infiniti. Io che accarezzo il suo braccio e lui che guida con fare esperto. Lo osservo di sottecchi per non farmi beccare, ma è difficile perché Axel è il classico ragazzo che attira tutta l'attenzione su di lui. Con la sua aria da bad boy, i tatuaggi e il viso tormentato, è un faro nel bel mezzo della notte per tutte quelle che hanno la sindrome della crocerossina.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore dei vetri che si abbassano tramite l'apertura automatica.
"Salve Signore, benvenuto al Boulevard Hotel" un ragazzino, vestito con un abito bordeaux antico e uno strano cappello sul capo, si avvicina al lato guida di Axel.
Non faccio nemmeno in tempo di realizzare che siamo arrivati a destinazione quando, un altro ragazzo vestito allo stesso modo del primo, apre il mio sportello invitandomi a scendere con un leggero inchino.
Questo trattamento così formale mi mette in imbarazzo.
Allontano la mia mano dal braccio muscoloso di Axel e subito sento la mancanza della sua pelle calda a contatto con la mia. Sgancio la cintura di sicurezza e poi esco dalla vettura nel modo più elegante possibile. Anche il mio accompagnatore fa la stessa cosa e poi, prima di avvicinarsi a me, lascia le chiavi dell'auto al fattorino.
Si sistema la giacca antracite per togliere qualche sgualcitura, alza meglio il colletto della camicia bianca mettendo ancora più in evidenza la scollatura sul suo petto interamente tatuato.
"Andiamo?" mi chiede e poi cinge il mio bacino col suo braccio, avvicinandomi in questo modo a sé.
Arrossisco a questo contatto così intimo, ma cerco di nascondere il mio piacevole stupore con un sorriso.
L'esterno dell'Hotel è addobbato per bene. Le piante disposte all'ingresso sono illuminate da alcune luci color oro che richiama il resto delle decorazioni sulla facciata. La grande insegna, anch'essa illuminata, è tremendamente grande; per i miei gusti anche troppo.
Vicino l'entrata invece, un tableau oro e rosso posto accanto ad una foto della festeggiata, indica le disposizioni dei tavoli. Ad Axel non sembra interessare perché non si sofferma nemmeno per un paio di secondi, si dirige direttamente verso l'intero della grande sala.
Non ho avuto nemmeno il tempo di guardare bene quella foto.
L'interno è ancora più sfarzoso dell'esterno. La sala è grande con alcune colonne portanti in stile corinzio. I tavoli sono addobbati con tovaglie color oro, mentre il centrotavola sono delle bellissime rose rosse. Tutto all'interno richiama i colori scelti come tema. È studiato tutto nel minimo dettaglio, niente è lasciato al caso.
Gli invitati sono tutti vestiti in modo impeccabile. La maggior parte delle donne indossano dei vestiti lunghi, tendenzialmente neri, mentre gli uomini sono fasciati da vestiti da sera classici.
"Vedo che si è contenuta, di solito le piace lo sfarzo" sento borbottare ad Axel. A quella affermazione mi volto scioccata verso di lui e la mia espressione gli fa capire che tutto ciò è già abbastanza sfarzoso.
Lui ride, ma prima che possa rispondere a tono il suo sguardo torna serio. Aggrotto le sopracciglia e seguo i suoi occhi per capire che cosa lo ha fatto rabbuiare all'improvviso.
Poco distante da noi un uomo, con indosso uno smoking elegante con tanto di rosa rossa all'occhiello, si avvicina a passo felpato. Inizialmente non faccio caso alla sua tremenda somiglianza con Axel, ma più si avvicina, più noto qualche dettaglio in più. Alla fine, quando è proprio a pochi centimetri da noi, mi sembra di avere Kyle Haynes di fronte.
Angolo autrice!
Ciao a tutti! Come state?
Io tutto bene, spero che valga lo stesso per voi ❤
Scusate per l'orario, ma non vedevo l'ora di aggiornare!
Che ne pensate del capitolo?
Riley ed Axel vanno a questa festa e chissà cosa accadrà dopo 🥰
Vi avviso che oltre questo capitolo, ce ne saranno altri due sempre incentrati sul compleanno di Mamma Haynes, ma tranquille... i colpi di scena non mancano!
Mi raccomando lasciate qualche stellina e commentate facendomi sapere i vostri pensieri!
Ci sentiamo al prossimo capitolo, baciux a tutti ❤
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