23. Mi perdoni?

"Tieni, prendi questi asciugamani" dico mentre gli porgo il panno in tessuto morbido. Axel lo afferra un po' titubante. Ha il viso ancora bagnato e i capelli gocciolanti, ma devo ammettere che anche in questo stato mi fa mozzare il fiato.
"Non hai dei vestiti asciutti da prestarmi?" chiede appoggiandosi allo stipite della porta.
"Posso andare a vedere se mia mamma ha ancora qualche vestito di mio padre, ma non ti assicuro nulla" mordicchio il labbro inferiore e poi mi muovo in direzione della camera da letto. Axel non mi segue, rimane in bagno ad attendere il mio ritorno e questo mi da la possibilità di liberare un sospiro fin troppo trattenuto.

Quando arrivo davanti la porta in legno bianco, la spalanco velocemente e poi la richiudo alle mie spalle come se in questo modo mi stessi proteggendo da un mostro.
In realtà cerco rifugio e tranquillità per poter calmare i battiti del mio cuore. Sospiro appoggiandomi contro il legno e scivolo lentamente fin quando non sono completamente seduta per terra.
Inclino la testa nell'incavo delle mie gambe ed inizio a mordicchiare le labbra con forza mentre sento un'altra volta il viso andare in fiamme.

Ma perché mi fa questo effetto?

Averlo trovato davanti la porta di casa mia, mi ha lasciata davvero di stucco. Qualche istante prima stavo ricordando il nostro scontro al cimitero e qualche attimo dopo me lo sono ritrovata nel mio porticato.
È vero che ha sempre avuto degli atteggiamenti bizzarri e spesso anche sorprendenti, ma oggi si è davvero superato.
Quando mi ha stretto fra le sue braccia, ho provato un turbine di emozioni.
Felicità, gioia, desiderio...amore. Mi fa strano pensare che tutti questi sentimenti che per anni ho ricercato in vari ragazzi, siano arrivati proprio con lui. Eppure, adesso che si stanno radicando sempre di più nel mio cuore, non riesco proprio a farli uscire.

Mi alzo da terra e mi avvicino al grande armadio bianco. La stanza è di um verde acqua leggero, mentre l'arredamento è quasi interamente bianco o comunque dai toni chiari, come qualche schizzo di color sabbia richiamato dal capezzale del letto.
Nella parte esterna dell'armadio, un grandissimo specchio ricopre quasi interamente tutta la sua lunghezza. Faccio infatti molta attenzione ad aprirlo, non voglio lasciare nessuna impronta altrimenti mia mamma me lo avrebbe fatto pulire fino alla morte.
Frugo nei vari cassetti e per ultimo apro quello più piccolo, di lato a destra. Aggrotto le sopracciglia quando noto una serie di vestiti maschili e non solo qualcosa di banale come tuta e t-shirt, ma anche jeans e dell'intimo.

Decido di non pensarci al momento, la mia testa è troppo concentrata su Axel a pochi metri da me. Afferro quindi i primi vestiti che mi capitano sottomano e poi esco dalla camera da letto di mia mamma chiudendomi la porta alle spalle.
"Ho trovato questi vedi come ti stan-" mi blocco davanti la porta, mi paralizzo quando trovo il moro appoggiato al lavandino a petto nudo.
Si sta tamponando i capelli con l'asciugamano che gli ho lasciato qualche istante fa e poi passa il tessuto anche sul suo collo.
Mi perdo ad osservare il suo fisico, il suo addome scolpito. La tartaruga perfetta mi lascia intuire che si allena duramente più volte alla settimana e la V pronunciata vicino all'inguine mi porta verso dei pensieri sconci e poco consoni. Il cuore mi sembra perdere un battito.
"Oh, li hai trovati" dice voltandosi lentamente verso di me, lasciando che il suo petto sia ancora più in mostra.
Deglutisco faticosamente. "Ehm, sì. Dovrebbero starti..." sussurro timidamente. "Io vado in camera mia a cambiarmi, aspettami di sotto."

Chiudo la porta del bagno lasciandolo da solo. Attraverso il corridoio dalle pareti azzurrine, sui cui sono appesi alcuni quadri decorativi, e arrivo in mezzo secondo nella mia stanza. Mi chiudo sento sospirando e gettandomi sul letto per l'emozione che provo in questo momento.
Sono abituata ai ragazzi a petto nudo, Scott passa gran parte del suo tempo in quello stato eppure vedere Axel mi ha letteralmente stravolta.
Probabilmente è perché non ero preparata ad una situazione simile, eppure adesso non riesco a togliermi dalla testa quell'immagine.
Non riesco a non pensare al suo addome completamente tatuato, alle sue braccia possenti anch'esse decorate da inchiostro di tanti colori.

Penso di sentirmi male.

Agito la testa velocemente. Non posso stare chiusa nella mia stanza per sempre! Devo tornare in me e aspettare che questo brutto temporale passi, così Axel potrà tornare a casa senza problemi.
Mi alzo dal letto ed apro il grande armadio bianco che contiene tutto il mio guardaroba.
Dovendo stare a casa opto per qualcosa di comodo, anche se indossare dei leggings con Axel a distanza ravvicinata non mi rende molto sicura. Indosso anche una felpa bianca, di qualche taglia più grande, che mi avvolge nascondendo qualche piccolo difetto del mio corpo.
I capelli li raccolgo in uno chignon alto e poco ordinato, ma decido di non dargli troppo peso. Voglio evitare di avere i capelli davanti il viso e questo è il modo migliore.

Mi osservo allo specchio più volte, lanciando degli sguardi al modo in cui il leggins fascia il mio sedere. Tento di coprire in qualche modo questa cosa allungando la felpa, ma so già che non appena farò un passo tornerà al suo posto. Sto per uscire dalla stanza, ma torno indietro avvicinandomi al mio beauty case poggiato sulla scrivania. Recupero la boccetta di profumo posta accanto ad esso e spruzzo giusto due gocce di Coco sul mio collo.

Va bene la tuta.
Va bene i capelli scompigliati.
Ma la puzza no!

Sorrido fiera di me stessa e poi apro la porta per uscire dalla stanza tuttavia quando mi trovo davanti Axel scatto dallo spavento e la richiudo all'istante. Appoggiata contro il legno di essa, sento la risata cristallina di Axel e poi le sue nocche si infrangono dolcemente sulla porta per richiamare la mia attenzione. La riapro lentamente, lasciando scricchiolare le giunture leggermente usurate. Sorrido in preda dall'imbarazzo e poi esco con la testa bassa ed il viso in fiamme.
"Ti ho spaventato?" dice avvicinandosi al mio corpo, forse un po' troppo.
"P-Pensavo fossi già di sotto" balbetto leggermente e poi, con uno scatto, mi avvio verso il pianterreno.

Salto letteralmente i gradini della scala, raggiungendo a gran velocità la cucina. Axel arriva qualche secondo dopo, quando ho già tirato fuori dalla dispensa un pacco di pasta.
"Hai fame?" chiedo. Lui annuisce e poi si siede sullo sgabello della penisola.
"Preparo un po' di pasta all'italiana con del pomodoro. Ti piace?" domando teneramente.

Sembro quasi la sua mogliettina, devo smettere di essere così sdolcinata!

"Mia nonna cucinava spesso piatti italiani, diceva di avere dei discendenti ma non ho mai scoperto chi fossero" sorride ricordando la sua famiglia.
"Da come ne parli deve essere stata molto importante per te."
"È stata una mamma più che una nonna, devo tanto a lei" sussurra. "È morta qualche anno fa, il nonno la prese male ma in qualche modo cercava di andare avanti" la sua voce si spezza e mi sembra di vedere nei suoi occhi qualche lacrima.
"Le saresti piaciuta" afferma guardandomi dritta negli occhi. I suoi occhi verdi mi fissano con così tanta intensità da farmi rabbrividire. Quei due smeraldi si trasformano in delle calamite, mi sento fortemente attratta da lui in questo momento, ma non posso lasciarmi ammaliare così.

Decido di fingere di non aver sentito e per evitare che mi veda col viso in fiamme, mi volto di scatto per recuperare le pentole e gli ingredienti per preparare la cena.
Mi sembra di sentire lo sguardo di Axel sulle mie spalle, che brucia sulla mia pelle come se la stesse marchiando. Mi sento avvampare.
Provo a continuare con ciò che sto facendo cercando di non prestargli attenzione, ma non è per niente semplice. Continuo a sentire il suo sguardo su di me e non mi sembra accennare a distoglierlo.
Apro l'anta in alto a destra per agguantare una bottiglia di passata di pomodoro. Saltello sulle punte per raggiungere il ripiano troppo alto per me, ma poi la mano di Axel riesce a recuperare per prima la bottiglia di vetro.
Mi volto con lo sguardo basso e il cuore impazzito.
Il ragazzo è letteralmente a pochi centimetri dal mio corpo. Tiene stretta fra le mani la bottiglia e poi la poggia sul piano di lavoro accanto a noi. Mi incastra con le sue braccia, bloccandomi ogni via di fuga, e si china leggermente raggiungendo la mia stessa altezza.

Sollevo lo sguardo, scontrandomi ancora una volta con i suoi bellissimi occhi.
"Sei pura, Riley" soffia sulle mie labbra dolcemente. I nostri respiri caldi si fondono diventando un tutt'uno.
"Scusami se ti ho fatto stare male, in quel momento non ho pensato alle conseguenze del mio gesto" sussurra di nuovo mentre il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra.
"Mi perdoni?" mi chiede.
Sorrido. "Non lo so, dovrei pensarci."
Le sue labbra si incurvano in uno riso splendido. "Posso fare qualcosa per farmi perdonare?"
"Non lo so, dovrei pensarci" ripeto ancora una volta fingendo una durezza che non mi appartiene.

Axel sembra comprendere il mio tono scherzoso e sorride senza distogliere lo sguardo dalle mie pupille che, di rimando, lo osservano con estrema attenzione. Rimaniamo in questa posizione per attimi che mi sembrano infiniti. Il silenzio regna attorno a noi, ma nessuno dei due vuole spezzare quest'aria idilliaca che si è creata probabilmente per paura che un momento del genere possa non capitare più.
E quindi ci osserviamo. Studiamo i nostri visi, il modo in cui qualche ciocca dei nostri capelli ricadono dolcemente sulla fronte. Ci perdiamo nei nostri occhi, che in questo momento hanno sostituito le parole con sguardi molto più eloquenti.
Axel sposta lentamente la sua mano verso la mia guancia. Accarezza con i polpastrelli la pelle morbida del mio viso, fin quando le sue dita non si insinuano lentamente fra i miei capelli castani. Il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra e vedo il suo pomo d'Adamo fare su e giù faticosamente.

Lentamente, col respiro pesante di uno che ha atteso questo momento da giorni, Axel si avvicina sempre di più.
Mi tiene ferma la testa con la mano poggiata dietro la nuca, ma anche se non l'avesse spostata lì, io probabilmente non mi sarei mai sposata.
Il cuore mi batte forte nel petto. Ho paura che possa sentire il suono dei miei battiti per quanto va veloce.
"Hai detto..." sussurro bloccando la sua avanzata. "Hai detto che odi le persone come me."
Il ragazzo mi guarda, ancora una volta, e nuovamente mille brividi attraversano il mio corpo per la bellezza che mi ritrovo ad osservare. 
"Ho detto tante cose Riley, ma credo che quella sia la cazzata più grande che abbia mai detto" sorride amaro, abbassando leggermente lo sguardo.
"Non potrei mai odiarti" dice e in quel momento la mia mente di offusca al tal punto da non ragionare più.

Dopo aver cercato un senso di sicurezza nei miei occhi, Axel si avvicina di nuovo verso di me.
Verso le mie labbra.
Il suo fiato caldo si infrange sulla mia pelle, sul mio collo. Mi inebrio del suo profumo speziato mentre la mia mano si insinua fra la sua chioma scura stringendo delicatamente qualche ciocca fra le dita.
Si inumidisce le labbra con la lingua. I nostri nasi si sfiorano, i nostri occhi si chiudono quasi simultaneamente e poi avverto impercettibilmente le sue soffici labbra sulle mie.
Sto per assaporare a pieno il loro sapore, entrando quindi in un vortice di emozioni difficili da spegnere, tuttavia la porta di casa mia si chiude rumorosamente e la voce di mia mamma che arriva alle nostre orecchie ci risveglia dal momento da favola che stiamo vivendo.

"Riley! Sono a casa!" urla nello stesso istante in cui Axel si allontana da me, poi torna a sedersi sullo sgabello col viso leggermente paonazzo.
Non mi guarda più, per imbarazzo o paura. Quando mia mamma entra nella sala però, le sorride come se fosse davvero euforico nel vedere.
Il mio cuore perde di nuovo un battito.

Axel stava per baciarmi ed io lo avrei baciato.

Angolo autrice!

Ciao a tutti! Come va?
Spero bene!
Scusate per il ritardo del capitolo, ma a breve avrò gli esami per l'università quindi in questi giorni sono sommersa dallo studio!
Che ne pensate del capitolo? C'è stato un mezzo bacio eheh 😉
Chissà quando ce ne sarà uno vero!
Nel frattempo lasciate una stellina, commentate e ditemi i vostri pensieri!
Al prossimo capitolo!
Baciux a tutti ❤

Ps: per la fretta di aggiornare, non ho controllato eventuali errori. Provvederò in questi giorni.

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