Sierra era in mezzo alla stanza che camminava avanti e indietro. Chloe temette che da un momento all'altro nella sua camera si sarebbe formato un buco nel pavimento per il suo continuare a girare in tondo.

«Sissy, che succede? Ti ho già detto che mi puoi dire tutto quello che vuoi», mormorò la bionda, aggrottando le sopracciglia bionde per la preoccupazione.

La mora si passò le mani tra i capelli poi si fermò in mezzo alla stanza, stringendo con forza i pugni lungo i fianchi per l'ansia. Esalò un profondo respiro poi si voltò fulminea verso Chloe che sussultò appena per l'intensità con cui la stava guardando ed infine buttò fuori la cruda verità.

«Sono io Chase», farfugliò, percependo il suo corpo tremare per il nervoso, «Ho perso una scommessa con i miei migliori amici e loro come penitenza mi ha ordinato di scriverti fingendomi un ragazzo. All'inizio era semplicemente scriverti per quella stupida scommessa, ma poi tu ti sei aperta con me, con Chase e mi sono sentita una bastarda a continuare a fingere. Tu sei una persona fantastica mentre io no. Ho continuato a mentirti perché avevo paura di perderti, ma ora sono qui a dirti la verità perché non ce la faccio più. Non voglio più mentirti e se questo metterà fine a questo rapporto che si è appena creato fra noi, me ne farò una ragione, ma almeno mi sarò tolta un peso dal cuore.»

Una lacrima solcò la guancia arrossata di Sierra, «Tu mi piace Chloe. Sei stupenda e per quel poco di tempo che ho passato con te, posso dire con certezza che sei una persona meravigliosa, costretta da altre persone a fare cose che non vuoi e di cui non vai fiera.»

«Ti prego perdonami se puoi», singhiozzò infine la mora, coprendosi disperatamente il viso, inzuppato dalle lacrime che non smettevano di scenderle copiosamente lungo le guance.

Si sentiva uno schifo. Sapeva di averla ormai persa. Ora l'avrebbe mandata fuori da casa sua, le avrebbe ordinato di non avvicinarsi mai più a lei e, avrebbe perso ogni possibilità di intraprendere un qualsiasi tipi di rapporto con lei.

«Mi dispiace... Mi dispiace.»

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