Capitolo III

- Cosa vorrebbe dire "Se n'è andata e non l'ho seguita"? - Lucy mi guarda con occhi più fiammeggianti del peggior attacco di Natsu.

- Quello che ho detto. Non voleva che la seguissi e l'ho accontentata. - cerco di non guardarla direttamente.

- Juvia non molla quando tu le dici che non la vuoi attorno. - brontola Cana.

- Quindi dovevo pedinarla? -

- Sì! - sbottano in coro.

- Voi non siete normali. - borbotto.

- Quello sei tu. - sbuffa Cana.

- A che punto siete con le ricerche? - ignoro le critiche.

- Oh, ora ti interessa? - Mirajane mi guarda con profonda disapprovazione.

- Mi ha fatto strano vederla allontanarsi. - bofonchio a mezza voce.

Subito si bloccano tutte.

Mira con un dito puntato contro di me, Cana col boccale che quasi sta per far cadere il liquido, Lucy e Levy con i nasi alzati di scatto dai tomi che stavano esaminando.

- Strano come? - ripartono con quell'inquitante sincronia che sta seriamente iniziando a preoccuparmi.

- Strano. Non ci sono abituato. - minimizzo.

La realtà è che mi sono sentito davvero... perso.

Come se si stesse allontanando una parte di me, ma questo di certo è meglio non dirlo.

Sono così abituato ad averla intorno che mi stranisce tutto questo.

- Spiegati meglio. -

- Cosa volete sapere? - sbuffo.

- Strano bene? Strano agitato? Strano vuoto? S.P.I.E.G.A.T.I. -

- Adesso basta. Mi avete stancato, vado a cercarla così almeno una cosa la farò giusta, forse, per voi. -

Non appena mi volto per uscire mi arriva in piena faccia la porta.

- Che diav... - mi massaggio il naso.

- Waaa!!! Gray-san, scusami! - Wendy sbianca di botto.

- Tranquilla... -

- Che succede Wendy? Come mai tutta questa fretta? - scattano le ragazze.

- Io e Polyushka-san... abbiamo analizzato il liquido! Abbiamo un grandissimo problema! - inizia ad agitarsi sul posto.

- Cosa intendi? -

- Avevamo già capito che doveva essere una pozione anti amore, dato il comportamento di Juvia-san. Purtroppo però... è un siero molto potente. Mancano all'incirca due giorni prima che raggiunga il completamento dell'incanto. - la tensione nella sua voce aumenta ad ogni parola.

- E cosa succederà in quel momento? -

- Juvia-san rimarrà così. Non potremo più far nulla. - le si riempiono gli occhi di lacrime.

A quella rivelazione salto sul posto - Cosa intendi? -

- Quello che ho detto. Non ci sarà modo di farla tornare normale. Dobbiamo per forza muoverci in questi due giorni. - si agita sul posto.

- Avete trovato un antidoto? - Cana l'afferra per le spalle.

- S-Sì, ma... -

L'agitazione inizia a prendere il sopravvento di me - Ma cosa? -

- Gli ingredienti non sono così facilmente reperibili. -

- Possiamo dividerci, cosa serve? -

La ragazzina inizia ad elencarli dalla lista che si è scritta.

- Anche se ci dividiamo... come possiamo recuperare questo? - Wendy indica l'alga del mar di Seven.

- Ci penso io a quella. Una volta ho rimorchiato un tizio... era un importatore di quella puzzolente alga. - Cana si segna il suo ingrediente.

- O-Ok... - avvampa Wendy.

- Il resto è fattibile. Due giorni bastano. - Mira studia il tutto.

- Sì, possiamo farcela. Però dobbiamo partire subito. - Lucy si mette la borsa in spalla.

Iniziano quindi a prendere soldi e borse per partire senza altri preamboli.

- Ehi. E io cosa devo cercare? - le fermo.

- Juvia! - ribattono in coro.

- Non avete bisogno d'aiuto? Voglio cercare anch'io... - subito mi bloccano - Tu devi tenere Juvia qui. Non possiamo permetterci che se ne vada in missione o peggio. Deve essere qui quando l'antidoto sarà pronto. -

- E se cercasse di andare via da Magnolia? - espongo l'eventualità.

- Se necessario legala in cantina. Queste sono le chiavi. Non far caso alle fruste appese vicino ai salami. - Mira mi porge un mazzo di chiavi argentate.

- Fruste? - chiede, titubante, Levy.

- Eh eh. - si limita a sorridere lei.

- Andiamo, chiederemo dopo spiegazioni. - liquida il tutto, Lucy.

- E tu, mi raccomando! - mi guarda truce.

- Ci proverò. - sospiro.

Mi sento così inutile.

Devo star qui a tenerla sott'occhio.

Vorrei fare di più...

I sensi di colpa si fanno sempre più grandi.

- Hai il compito più importante. Non esiste "Ci proverò". Devi! - ribatte.

- Ok. Ho capito. - alzo le mani in segno di resa.

Ed è così che, pochi attimi dopo, mi trovo solo.

Se Juvia non verrà curata prima di due giorni... rimarrà così.

Che strano.

Dovrei esserne felice eppure mi viene male a pensarci.

Perché non mi sento a posto ad immaginarmi mentre dormo tranquillo?

Senza nessuno a fissarmi...

La sensazione di essere sempre osservato, anche quando sono sotto la doccia.

Il cibo sempre pronto in tavola, pure quando pensavo di essere solo in casa.

- Mirajane-san... oh, ci sei tu. -

Come ad averla evocata, Juvia è apparsa davanti a me.

Beh... dopotutto questo è lo studio della gilda. Se cercava Mira è logico sia venuta qui.

- Hai visto Mirajane-san? - chiede con sguardo indifferente.

- È appena andata via. - rispondo in automatico.

- Juvia capisce. Sai quando torna? Juvia doveva consegnarle un incarico che voleva accettare. -

- Veramente... per un paio di giorni nessuno potrà accettare missioni. - mento.

Quando Mira non c'è è il master ad accettare gli incarichi di noi maghi.

- Come? E il master? -

Dovevo immaginare che lo sapesse.

- Ecco... il master non sta molto bene. Non vuole essere disturbato. - mento di nuovo.

- Incredibile. Dov'è la professionalità? Juvia aveva scelto questa gilda perché sembrava essere un buon affare. A questo punto non ne vale più la pena. - sbuffa.

- Che vuoi dire? - sento uno strano senso di allerta.

- Juvia cambia gilda. - l'istante dopo si avvicina pericolosamente all'aggeggio utilizzato per rimuovere i marchi.

A quel gesto mi sento gelare.

Gelare sul serio.

Senza rendermene conto afferro l'oggetto prima di lei, portandolo lontano dalle sue mani.

- Che stai facendo? - mi guarda male.

- È assurdo il tuo discorso. Sono solo un paio di giorni, non ti pare di esagerare? -

- Juvia è assolutamente razionale. Senza i soldi puoi far poco e se Juvia non lavora non può averne. - incrocia le braccia indispettita.

- Devi solo attendere due giorni. Ti servono così in fretta? - cerco di farmi venire in mente un motivo per farla desistere.

- Ecco... sì. - la vedo stranamente confusa, ma non comprendo il perché.

- Per cosa? -

- Juvia... non lo sa. - guarda a terra come cercando di ricordare - Un attimo. Poco importa per cosa. Servono soldi e stai dicendo a Juvia che deve attendere. - conclude in fine.

- Ma se non sai a cosa servono perché è così importante? -

- Non ti deve interessare. Ora dai a Juvia quel coso, deve cercare un'altra gilda. -

- Non puoi andartene dalla gilda senza il permesso del master. - mi ricordo una clausola molto importante.

Avrei dovuto pensarci prima.

- Come no? -

- No, solamente il master può usare questo apparecchio per rimuovere il marchio. -

- Juvia non ha tempo. - batte un piede a terra.

Oh... non hai nemmeno idea di quanto tempo non hai. Per davvero.

- Devi comunque aspettare. -

- Questa gilda è davvero... - sbuffa prima di voltarsi per andarsene.

- Aspetta! - l'afferro per il polso.

- Che c'è, ora? - quasi ringhia.

- Ti va di bere qualcosa? - non riesco a trovare nulla di meglio da dire.

Devo tenerla qui.

È questa la mia missione, ma... c'è dell'altro.

Quella schiena mi mette sempre più ansia.

Vedo sempre il suo sguardo sul mio.

Il suo sorriso davanti al mio viso.

Di rado la vedo allontanarsi e solitamente è a causa di qualche mio rimprovero.

- Stai forse scherzando? - aggrotta la fronte guardandomi come fossi pazzo.

- No, non hai sete? O fame? È ormai ora di cena. Questa è pur sempre una locanda. - le sorrido.

- Uhm... effettivamente Juvia avrebbe una certa fame. C'è del salame? Juvia vorrebbe un panino. -

Una strana felicità mi pervade.

- Arrivo subito. - e corro come un razzo giù in cantina.

Possiamo farcela.

Devo andare con calma.

- Aspetta... ci sono davvero delle fruste qui. - mi blocco un attimo osservando la stranezza.

Meglio che non mi faccia domande.

Ho sempre pensato che Mira nascondesse un lato oscuro ed inquietante.

È decisamente più sicuro che io non indaghi.

Tornando nello studio mi trovo però di fronte al vuoto.

La ragazza non è più in stanza.

Se n'è andata?

In automatico scatto fuori e mi blocco di colpo non appena la vedo.

Seduta al bancone alza lo sguardo verso di me - Juvia vorrebbe un panino, non un salame intero. - indica l'insaccato che tengo in mano.

- Oh, ma certo. Arrivo subito. -

- Ehi, ghiacciolo! Da quand'è che fai il locandiere? - Natsu si butta sullo sgabello.

- Mirajane mi ha chiesto aiuto finché è via. - cerco di non attaccar briga in alcun modo.

Non ho tempo per questo.

- Ghiahahah! Forte! Io vorrei del pollo ed un boccale di fiamme! - ride a squarciagola.

Gray... devi star calmo.

Prendendo un bel respiro - Arrivo, per entrambi. -

Juvia... appena torni normale me la paghi.

Fare da cameriere a quel cervello bruciato... come sono caduto in basso.

- Juvia voleva solo un panino, non serviva uno spogliarello. È volgare. - mi lincia con lo sguardo appena torno con le ordinazioni.

A primo impatto non comprendo, ma poi mi guardo - Che cavolo! Ancora? -

- Ghiahahah! Quando non capita? - ride ancora lo scemo.

- Dovresti farti vedere da uno bravo. Juvia pensa che non sia normale tutto questo. - sospira la ragazza.

- Vero? Happy, vieni qui. Gray è di nuovo in mutande! - si agita ancora quello stupido del mio compagno.

- Juvia, mi dispiace. Cercherò di non darti più fastidio. - mi scuso dandole il suo cibo.

A quel punto vedo Natsu bloccarsi.

Il boccale a mezz'aria.

- Gray? Ti senti bene? - mi chiede con sguardo confuso.

- Sei in grado di far meno rumore? - sbuffo ignorando la sua domanda.

- È così che si trattano i clienti? - mi rimprovera Juvia.

Natsu si fa ancora più sconvolto.

- Che sta succedendo? Di solito è Juvia ad essere estremamente accondiscendente con le richieste di Gray... e lui la snobba come fosse una gomma sotto la suola delle scarpe. - ci guarda per poi fermarsi sul suo amico felino.

- Oh, Natsu... ci metti sempre il triplo degli altri a notare le cose, ma ti voglio bene lo stesso. - Happy gli batte una zampa sulla spalla, riuscendo a raggiungerlo solo grazie al suo essersi seduto sul bancone.

- Eh? Vuoi dire che lo sapevi? -

- Natsu, andiamo a sederci su uno dei tavoli. - lo accompagna mentre lui è ancora in preda alla confusione.

- Juvia non ha parole. Pure gli animali sul bancone. Dov'è l'igiene? - si alza di scatto.

- Dove vai? - mi agito di botto.

- A casa. Qui c'è un casino pazzesco. Juvia vuole stare tranquilla. -

- Oh... vuoi che ti accompagni? -

- Per quale motivo? Juvia è una maga molto forte, non ha bisogno di una scorta. -

- Lo so, volevo solo essere gentile. -

E controllare che vada davvero a casa.

Ho paura che lasci Magnolia mentre non sono lì a controllarla.

- Juvia ti ringrazia, ma farà da sola. - e detto ciò esce.

Dannazione.

Devo farlo.

Non posso permettermi di perderla di vista.

Non pensavo sarebbe mai successo, ma... devo stalkerare la mia stalker.

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