Capitolo VI

Sembra davvero un piccolo circo.

O il tendone di una chiarovveggente.

Sta di fatto che non sembra il posto dove uno specialista serio potrebbe lavorare.

No, Lucy...

Non devi lasciarti ingannare dall'apparenza.

Se mi fossi fermata alla prima impressione, arrivata alla gilda, non sarei mai entrata a far parte di Fairy Tail.

Quindi... niente giudizi.

Tanto più che ho bisogno che questo tipo abbia la mia soluzione.

Andrà bene.

Sospirando mi metto in fila.

Speravo di poter entrare subito, ma qui bisogna aspettare.

C'è un sacco di gente.

Normale, dopotutto stare al centro della città ti mette in evidenza.

Dopo una lunga, e noiosa, ora arriva il mio turno.

- Benvenuta nel mondo onirico del signor Yume! Per cosa sei qui? - sussulto quando appare alle mie spalle una tizia dai capelli verdi e rossi.

Sarà l'assistente del signor Yume?

- Ecco... ho un problema, da un periodo a questa parte faccio dei sogni davvero strani che... - non mi lascia continuare.

- Sei nel posto giusto, seguimi. -

Dio mio, quanto è inquietante.

Sembra quasi una bambola meccanica.

E l'interno del tendone non aiuta a mettermi a mio agio.

La luce soffusa dovrebbe farci sentire più rilassati, ma essendo tutto viola fa si che non si veda quasi nulla.

Spero di non inciampare.

- Prego, da questa parte. - mi fa strada la tipa.

- Signor Yume, la sua prossima cliente. - mi annuncia prima di sparire nel nulla come è comparsa.

Davvero terrificante.

Non sono più molto sicura di stare qui e ancor meno di voler parlare con questo tipo.

- Si accomodi signorina, non mordo. - sento un uomo ridacchiare.

Uhm... vediamo come vanno le cose?

Speriamo bene...

Entrata "nell'ufficio" del tizio me lo trovo finalmente di fronte.

Anche se vedo molto poco riesco a notare che ha i capelli corti blu elettrico e una miriade di orecchini che fanno uno strano contrasto con il completo elegante che indossa.

- Glielo ripeto, anche se sono un tipo eccentrico non mordo. - ridacchia ancora.

Anche se in ansia mi avvicino.

Ho una brutta sensazione e non mi piace.

Non è a causa dell'apparenza, ma qualcosa che parte da dentro.

Intuito.

Tenendo una mano sulle mie chiavi decido di sedermi sulla poltrona di fronte a quella di lui.

- Mi presento, Yume Sakkaku. È un piacere. -

- È strano che qualcuno si presenti nell'ambito lavorativo col nome. -

- Mi piace così, mi fa sentire più alla portata della gente. Sono un amico, non uno strizzacervelli. - sorride intrecciando le dita.

- Capisco... -

- Posso sapere il suo nome, signorina? E magari anche il motivo per cui sta qui. -

- Oh, giusto. Lucy, mi chiamo Lucy. -

- Bene... e cosa la porta qui? -

- Io... ho iniziato da qualche giorno a fare dei sogni davvero folli. - mi torturo le mani in ansia.

- Sono un problema questi sogni? Mi sembra turbata. -

- Il fatto è che sono sogni... ecco... insomma... - avvampo.

- Senta, solitamente per mettere a loro agio i clienti adopero un paio di trucchetti, posso? - si alza.

- Ehm... -

Non faccio in tempo a rispondere che si siede sul bracciolo della mia poltrona.

- Chiuda gli occhi Lucy... - poggia le mani sulle mie spalle.

- D-Devo proprio? -

È tutto troppo strano.

- Si fidi di me... - sussurra.

È questo il punto.

Non mi fido per niente.

- Nel caso dovesse sentirsi in pericolo può sempre utilizzare una delle sue chiavi... -

Sobbalzando mi volto a fissarlo - Come prego?! -

- Scusi, non ho potuto non notare il marchio sulla sua mano e l'altra poggiata sul portachiavi. È una maga degli spiriti, vero? -

- Sì... -

- Bene, se si sente più al sicuro a tenere le chiavi a portata di mano non la fermerò. So di mettere spesso soggezione. -

Anche se ancora incerta annuisco per poi chiudere gli occhi.

- Perfetto, ora faccia dei respiri profondi... deve contare alla rovescia partendo dal dieci... - sussurra mellifluamente.

- Dieci... -

Mi sento abbastanza ridicola.

- Nove... -

Perché devo fare tutto questo?

- Otto... -

- Il respiro si fa più lento e rilassato... -

- Sette... -

Mi sento più stanca.

- Sei... -

- Le sue difese si abbassano... -

- Cinque... -

- Il corpo diventa pesante rilassandosi ancor di più... -

- Quattro... -

Faccio fatica anche a parlare tanto è il sonno che mi ha assalita.

- Tre... - parte un mezzo sbadiglio.

- Due... -

- All'ultimo la tua fiducia nei miei confronti sarà aumentata e riuscirai a parlarmi dei tuoi problemi... -

Ora mi da del tu.

- U...uno... -

- Bene, dimmi Lucy... che sogni stai facendo in questo periodo? -

- Dei sogni erotici... -

Come mai non provo imbarazzo nel dirlo?

- Beh... sei giovane, a volte capita di pensar a certe cose e si riflettono nel nostro subconscio. In questo caso nei sogni. Perché ti stanno provocando disagio? -

- Perché sto sognando un mio compagno... -

- Oh, come protagonista c'è sempre lo stesso ragazzo? -

- Sì... -

- Vedi questo ragazzo ogni giorno? -

- Sì... -

- E i sogni t'imbarazzano al punto da non riuscire più a relazionarti normalmente col tuo amico? -

- Esatto... -

- Quanto sono frequenti i sogni? -

- Almeno una volta al giorno... -

- Da quando sono cominciati hai iniziato a vedere in maniera diversa il tuo amico? -

- Non lo so... -

- Che cosa provi quando ti svegli e scopri che era solo un sogno? -

- Nervoso... imbarazzo... eccitazione... frustrazione... -

- Frustrazione? Per quale motivo? -

- Non lo so... -

Mi sento come dentro ad una bolla.

Come se fosse un'altra, ma allo stesso tempo me, a rispondere.

- Hai mai provato disgusto a causa di questi sogni? -

- No... -

- Se fosse stato un altro il protagonista come ti saresti comportata nel sogno? Prova ad immaginare lo scenario dell'ultimo sostituendo il tuo amico con qualcun altro. -

La mia mente esegue.

Sono nella gilda e mentre parlo con Levy-chan mi si avvicina Gray.

Afferrandomi per un polso mi trascina in un luogo abbastanza isolato.

A quel punto tenta di baciarmi.

Tenta perché le mie mani sono scattate a spingerlo via.

- Allora? - chiede il signor Yume.

- L'ho spinto via... -

- Lo sai perché con l'altro non hai mai fatto così? -

- No... -

- Lucy, stavolta sarò io a contare in ordine crescente fino a dieci. Quando dirò l'ultimo numero dovrai aprire gli occhi. Ok? -

- Ok... -

- Uno... due... tre... il tuo corpo diventa più leggero... quattro... cinque... sei... le difese tornano normali... sette... otto... nove... ti senti più sveglia, attiva... dieci. -

Aprendo gli occhi mi sembra quasi se tutto ciò che è appena accaduto fosse stato solo un sogno.

- Buongiorno, Lucy. Come si sente? - si alza tornando a sedersi sul suo posto.

- Stranita... -

- Scusi, lascia sempre un po' interdetti la mia tecnica di rilassamento. -

- A me sembrava ipnosi... -

- No, ma è simile. -

- Comunque non mi sembra che abbiamo scoperto molto... - sospiro.

- Oh, al contrario. Abbiamo capito dove sta il problema. -

- Eh? Che mi sono persa? -

A me non sembra proprio.

Anzi ora sono pure più confusa.

- Non capisce? Eppure è piuttosto semplice. Lei è innamorata di questo suo amico. -

Saltando in piedi sbarro gli occhi - COSA?!?! -

- La sua reazione eccessiva è l'ennesima conferma. Lei è innamorata di lui, per questo lo sogna in questo modo. -

- L-Lei sta vaneggiando! -

- Provi a rifletterci. Non si farebbe mai fare certe cose da un altro, nemmeno se si tratta solo del mondo onirico. Il mondo dei sogni ha anch'esso una sua logica che viene presa dalla persona che sogna. Alcuni sogni, i più strani, hanno significati nascosti, ma a volte sono facili da decifrare. Questo è il suo caso, l'amore l'ha portata a questo. Probabilmente la sua testa era stufa di tutte le negazioni che si è imposta e ha cercato di... come dire, farla svegliare. -

- L-Lei è fuori di testa! -

- Può pensarla come vuole, ma sa che ho ragione. -

- N-Non è così! -

- Non mi fa un torto a negare le mie conclusioni, è lei che deve far chiarezza nel suo cuore. -

- Io ero venuta qui solo per trovare un modo che mi facesse smettere di fare questi strani sogni. -

- I sogni termineranno quando smetterà di essere così testarda e cieca. -

Serrando i pugni lungo i fianchi - Ho fatto male a passare qui. -

- Mi spiace che la pensi così. -

- Me ne vado. - mi volto avviandomi.

- Non si preoccupi... ci rivedremo... - sussurra in una maniera davvero strana.

Così inquietante da farmi rabbrividire.

Passando davanti alla donna bambola sento un ultimo brivido prima di trovarmi fuori.

È stato strano e inquietante.

E come se non bastasse non ho risolto nulla.

I-Innamorata...

Innamorata di Natsu!

Che assurdità!

Allora... perché il mio cuore non si è ancora calmato a quella stupida affermazione?

- Yo, Lucy! Hai accompagnato la tua amica? -

Ogni singolo muscolo mi si tende e prima che il ragazzo riesca a toccarmi salto indietro.

- N-Natsu! Che ci fai qui?! - cerco di non guardarlo negli occhi.

- Ero curioso di vedere il tendone di quel tizio. Ne sta parlando tutta la città. -

- È solo un ciarlatano. - sbuffo.

- Ci sei andata anche tu? - cerca il mio sguardo che però non trova.

- E-Ero anche io curiosa! -

- Lucy, è tutto ok? -

- P-Perché me lo chiedi? -

- Non mi guardi negli occhi. -

- Natsu! I-Io ora ho da fare, devo filare a casa! - mi volto.

- Eh? Ma sono giorni che non parliamo decentemente. -

Che è questo tono?

Sembra quasi... dispiaciuto.

Oddio... è così tenero!

Tenero?

Kyaaaaaaa!!

- S-Scusa! Sarà per la prossima! - inizio a correre.

Io... innamorata di Natsu?

È così improbabile la cosa?

Non lo so!!

Non so più nulla.

Arrivata a casa mi getto di peso sul letto.

- Non mi sembra che tu sia così occupata. -

Saltando a sedere - Kyaaaaaaa!! Natsu!! -

- Sei ancora preoccupata per il blocco dello shippatore? -

- È dello scrittore. - distolgo lo sguardo.

Perché è qui?

Non posso gestirlo.

Non ora.

- Quello che è. Sei preoccupata? -

- M-Mi sono ricordata di una cosa. Devo riportare questi in biblioteca. - afferro alcuni dei libri che avevo noleggiato con Levy-chan.

- Eh? Lucy!! -

Fuggo così in quella commissione che potevo anche fare dopo o domani.

Portati i libri inizio a passeggiare.

Come faccio adesso?

È pure peggio di quando mi sveglio da quei sogni assurdi.

Il cuore non ha ancora smesso di battere come un pazzo.

Come faccio a calmarmi?

- Lucy! Ti ho trovata! -

Oddio, mi sta seguendo?!

- Natsu, non ho proprio tempo per te ora! - ricomincio a correre.

Finisco così per fare una strana caccia al gatto e il topo con Natsu.

Ovviamente sono io il topo e vengo inseguita per tutta la città.

Continuando a correre finisce per arrivare il tramonto.

È ormai ora di cena, mi darà tregua per mangiare, vero?

Tornando a casa vedo che non ci sta nessuno e sollevata sospiro sedendomi sul letto.

- Adesso basta scappare, Lucy! -

Sussultando - N-Natsu? - mi volto verso la finestra.

- Hai finito di correre come una trottola per tutta la città? -

- E-Ero occupata. -

- A me sembrava che mi stessi evitando. -

- P-Perché dovrei? - arretro quando salta giù, dalla finestra, entrando in casa.

- Non lo so. Ma non sono così stupido da non aver capito che stai scappando da me. E questo da giorni. -

- N-No... - arretro finendo per cadere a terra.

- No? Allora perché arretri? Che ho fatto? Odio tutto questo. - mi fissa seriamente.

Non l'ho mai visto così serio fuori da un combattimento.

- T-Tu non hai fatto nulla... - distolgo lo sguardo.

Non riesco a guardarlo negli occhi.

Rischierei di avvampare.

- Almeno guardami in faccia! Come puoi dire che non ho fatto nulla se nemmeno riesci a sostenere il mio sguardo? -

Non è giusto questo mio comportamento.

È colpa mia e lui si sta preoccupando per la mia stupidità.

Alzando lo sguardo mi costringo a guardarlo.

- Allora? - insiste.

Che devo dirgli?

Non ho ancora fatto chiarezza su tutta la faccenda, come posso discuterne proprio con lui?

Sto per rispondere qualcosa quando le campane iniziano a suonare assordanti.

- Da quando le suonano così forte? Mi fanno male le orecchie! - se le copre con le mani Natsu.

Ha ragione.

Un attimo... quando mi sono alzata?

- Lucy? - mi guarda confuso.

I rintocchi riecheggiano nelle mie membra.

- L'era del Dio dei sogni sta per cominciare... - si muove da sola la mia bocca.

- Lucy?! Che cavolo dici?! -

- È giunto il momento per noi discepoli di avviarci verso il nostro signore e padrone. -

Che cazzo sto dicendo?!

E perché le mie gambe si muovono da sole.

- Che?! Lucy!! - mi afferra per un polso, ma subito dopo lo molla crollando il ginocchio.

- Ghiiiiiii!!! Che male!! Da quando sei elettrica come Laxus?! -

Natsu!!

Natsu, non sono io!

Oddio... sono io, ma non lo sono.

Il mio corpo si muove da solo.

Che cazzo sta succedendo?!

- Ricongiungiamoci al nostro signore e padrone. - inizio ad avviarmi controvoglia verso chissà dove.

- Lucy, dove vai?! - mi segue Natsu.

Se lo sapessi te lo direi.

Te lo direi anche se riuscissi a parlare come voglio.

Guardando il tragitto inizio a riconoscere la strada.

Stiamo andando in piazza!

Dato che non posso muovere il collo a piacere vedo solo con la coda dell'occhio un gruppo di gente che sta camminando al mio fianco verso la piazza.

Tutti sembrano robot.

Che ci sta succedendo?!

- Lucy?! Che diavolo succede? Tutta questa gente poi... -

Finiamo così per arrivare davvero in piazza, di fronte al tendone del tizio.

E lì, sopra ad un podio ci sta proprio lui.

Allargando le braccia - Che spettacolo magnifico! Salve mie discepoli! È il vostro Dio che parla! -

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