Capitolo II
Finalmente mi sono sbloccata.
Addio blocco dello scrittore!
Bentornata creatività!
Ormai sono ore che scrivo, riga dopo riga e sono davvero emozionata.
La piega che ha preso il racconto.
Mi piace tutto questo.
Vedere come si evolve la storia sotto le mie dita.
È davvero una sensazione unica.
- Lucy. Stai ancora scrivendo? -
Sussulto sentendo la voce di Natsu.
Voltandomi - Da dove arrivi? -
- Guarda che sono qui ormai da un'ora a guardarti. Eri talmente concentrata che non ti sei resa conto che stavo qua. - sbuffa.
- Oh, mi spiace. È che sono davvero felice! Mi è tornata la vena creativa! - mi esalto.
Natsu invece inizia a squadrarmi fin troppo seriamente.
Il suo sguardo è come fuoco vivo sulla mia pelle.
- N-Natsu? -
Alzandosi viene verso di me a passi lenti e pesanti.
- Kyaaa!! - urlo quando mi tira alzandomi.
Poggiando una mano sulla scrivania mi chiude tra le sue braccia.
- C-Che cosa fai?! -
Un fruscio di carta giunge alle mie orecchie e con la poca mobilità che ho lo vedo gettare tutti i miei fogli a terra.
- Natsu! Il mio racconto! -
Lui ignora le mie lamentele afferrando i miei fianchi e l'istante dopo mi fa sedere sulla scrivania.
Piazzando il volto di fronte al mio - Sono qui. - borbotta.
- T-Ti vedo! - balbetto mentre il mio cuore inizia a galoppare.
- Non mi è piaciuto essere stato sorpassato da personaggi che nemmeno esistono. -
- A-Aspetta... ce l'hai perché non mi sono accorta che stavi qua? -
- Sei stata davvero cattiva. - si avvicina ancor di più.
- N-Natsu... allontanati! - puntello le mani sulle sue spalle.
- Perché? Ora ho la tua attenzione. -
È impazzito!
- N-Natsu... mi sei troppo addosso! -
- Mi piace stare così. -
- Natsu! Per fav... - non completo la lamentela perché mi zittisce con un bacio.
Le forze iniziano a mancarmi insieme alla voglia di oppormi a quel bacio pieno di passione.
Al termine di esso inizia ad attaccare il mio collo mentre le sue mani accarezzano il mio corpo.
- N-Natsu... -
- Sta un po' zitta. - torna alla mia bocca.
Sentendo la sua mano trovare l'orlo della mia maglia riprendo un attimo di lucidità.
- N-Natsu! Stai fermo, che stiamo... - sbatto gli occhi trovandomi a fissare il soffitto.
Era un sogno.
Un altro!
Girandomi nel letto noto che oggi Natsu ed Happy non ci sono.
Almeno questo.
Affondando la testa nel cuscino urlo.
Che cavolo mi prende?
Perché ho fatto un altro sogno così?
Mi ero appena convinta di non farmi più condizionare dall'altro.
Sto davvero dando di matto.
Stavolta non posso nemmeno dare la colpa al cibo.
Forse sono stati i libri di ieri.
E la mia mente mi gioca brutti scherzi per indispettirmi.
Non ne posso già più.
Svogliatamente raggiungo la gilda.
- Accidenti Lucy! Stai pure peggio di ieri! - mi fissa sorpresa Mira.
- È perché non c'erano Natsu ed Happy? - aggiunge ridacchiando.
- Aspetta. Come sai che non c'erano? - la fisso storto.
La mia amica indica un punto dietro di me e seguendo il suo dito mi trovo a sbarrare gli occhi per la scena.
Happy è legato come un salame, a testa in giù, sulla trave.
Natsu al suo fianco è messo come in croce, ma sta pure imbavagliato.
- Che cavolo è successo? - torno a guardare Mira.
- Ieri il master ha beccato due che cercavano di rubare nel suo ufficio. Ha pensato bene che avessero bisogno di una lezione. -
Lo sapevo che era una pessima idea.
Se mi fossi fatta coinvolgere sarei li con loro in questo momento.
- Sono due idioti. - sospiro.
- È bello però che non si facciano spaventare da niente e nessuno. - ridacchia.
Lanciando un'altra occhiata vedo Natsu tentare di liberarsi per attaccare Gray.
Ovviamente perché il mago del ghiaccio non può non approfittare dell'occasione per sfotterlo.
Sempre i soliti.
- Comunque Lucy, c'è qualcosa che ti preoccupa? Mi sembri agitata per qualcosa. -
Voltandomi - Lo sembro davvero? -
Mirajane ha troppo intuito.
- Già, sai che puoi confidarti se hai un problema, vero? -
Uhm...
Dovrei parlargliene?
Come?
Se dicessi tutta la verità sarebbe un suicidio.
Ah, ci sono!
- C'è una mia amica... è da un paio di giorni che fa dei sogni davvero strani. Sta iniziando a pensare di essere pazza e non mi piace. Vorrei aiutarla in qualche modo. -
- Una tua amica? È quindi una della gilda?! - scatta curiosa.
- Mira... -
- Ok, scusa. Comunque non me ne intendo molto di sogni, sono più il campo di Cana. Perché non provi a parlarle? -
Con Cana?!
Andiamo di bene in meglio!
A quella non si può nascondere molto.
Con la sua magia delle carte, tra previsioni e intuito è quasi una macchina della verità.
- Uhm... ora è occupata a bere, più tardi ci vado. -
- In ogni caso sai cosa si dice, i sogni son desideri! - trilla trasognata.
- No!! - scatto sbattendo le mani sul bancone.
La ragazza mi fissa confusa.
- Cioè... non è possibile. Mi ha raccontato i sogni e sono troppo strani. Non hanno senso. -
- Di solito qualunque sogno ha un significato. Sai che il mondo onirico è vasto ed intricato. Dato che il mondo dei sogni è il più vicino al regno degli spiriti stellari... potresti chiedere aiuto anche ad uno di loro. -
È fuori discussione!
I miei amici spiriti sono invadenti tanto quanto Mira.
Non sarebbe una buona idea.
- Mondo dei sogni? Chi ha problemi col sonno? - sussulto sentendo la voce di Cana.
Accidenti!
Speravo di scamparla.
- Un'amica di Lucy. -
- Ah sì? Dimmi tutto. Mira, nel mentre mi porteresti altro da bere? -
- Non troverai mai un uomo se vai avanti così. - sbuffa avviandosi a prendere ciò che la castana ha chiesto.
- Che antipatica. Però ha ragione... non vedo un uomo da troppo. -
- Fairy Tail non è composta di sole donne. - le faccio notare.
- Fammi il piacere. Qui dentro ci sono solo ragazzini e uomini troppo stagionati. - sbuffa.
- Se ti sentissero Macao o Wakaba... - sorrido tirata.
- Glielo direi anche in faccia. Non mi faccio problemi. Comunque sono stufa di questa situazione. Ho bisogno di uscire con un uomo. -
- Cana... a volte mi chiedo se stai cercando un uomo con cui passare la vita o solo un mero passatempo. - la squadro confusa.
- Bah, finché non si fa vivo quello della vita mi vanno bene i passatempi. -
A tale affermazione avvampo.
- Che carina che sei Lucy! Così innocente! - scoppia a ridere.
- Scusami sai... - borbotto voltandomi.
- Dai, non volevo offenderti. Perché non mi parli dei sogni della tua amica? Se posso aiutarti. -
Uhm...
I sogni...
Altro che innocente.
La mia mente non lo è affatto.
- Lascia stare... -
- No, davvero. Mi farebbe piacere aiutate. -
- Non devi occuparti di trovare un uomo con cui giocare? -
- Uh! Anche quello. Stavo pensando di andare a fare compere questo pomeriggio. -
- Che genere di compere devi fare? -
Mi pento subito della domanda, ancor prima di sentire la risposta.
- Intimo. Mi serve della biancheria da battaglia. -
- Perché sei senza? Non ci credo che hai roba dolce e castigata. - aggrotto la fronte.
- Ovvio, ma i miei completi migliori sono andati distrutti. -
- Distrutti? -
- Eh eh! - mi sorride sorniona.
Avvampando - C-Cana!! -
- Ehi! Non ho detto nulla. In più non sono responsabile di ciò che si è immaginata la tua testa. -
- Ah! Non dovevo chiedere nulla. - affondo il viso tra le mani.
- Che esagerata. Piuttosto, perché non vieni con me questo pomeriggio? -
- Perché dovrei?! - la fisso allucinata.
- È noioso far compere da sola. -
- Cosa ti fa pensare che io voglia andare a comprare dell'intimo con te?! -
- Perché sei mia amica? Daiiiiiii! Mi annoio davvero molto da sola! -
Il suo sguardo supplicante mi fa cedere e in un sospiro - E va bene. -
Sto davvero impazzendo.
Non uscirà nulla di buono da un'uscita del genere.
Dopo pranzo Cana mi trascina nel suo negozio preferito.
Devo ammettere che temevo di peggio.
Avevo paura di finire in un negozio sadomaso, invece ho fatto compere pure io qui.
Lo trovo un posto davvero grazioso.
- Cana-san. Era da un po' che non ci vedevamo. -
- Ehilà Janet! Già, ma oggi punto a conquistare qualche bel galletto. -
- Allora serve qualcosa per cucinarlo per bene. - batte le mani la commessa.
- Mi affido a te, come sempre. Poi ti va di cercare qualcosa anche per la mia amica? - mi indica.
- Eh?! Io sono qui solo per accompagnarti. -
- Tsk! Non è divertente se non compri qualcosa anche tu. - sbuffa.
- Beh, finché la tua amica è in dubbio cerco qualcosa per te Cana-san. -
- Grazie mille Janet. -
Mezz'ora dopo Cana ha già scelto tre completi davvero provocanti.
Non voglio nemmeno descriverli, solo il pensiero mi fa avvampare.
Non posso crederci che possa davvero indossare roba del genere.
Mentre aspetto che si cambi, rimettendo i vestiti, osservo i vari modelli.
Mi soffermo a guardare un completino composto da reggiseno e slip rossi in pizzo.
Semplice, ma davvero carino.
Chissà se a Natsu piacerebbe.
Un attimo.
COSA?!?!?!
A N-Natsu?!
Ho bisogno di un martello!
Mi devo dare un colpo in testa per farmi venire un trauma cranico.
Magari perdo la memoria dimenticando i due giorni precedenti e con essi i sogni.
Perché non esiste ragione al mondo per cui io debba pensare a cose del genere.
Natsu non vedrà mai la mia biancheria.
"Beh, non è che cambi. Ti ha vista nuda."
Kyaaaaaaa!!!
Maledetta vocina interiore malefica!
Dovevi proprio portarmi questi ricordi a tradimento?!
- Oh, ti piace questo? -
Saltando come una molla mi volto verso Cana - N-Non particolarmente. -
- Perché non lo provi? - mi sorride la commessa.
- N-No! Non importa! -
- Perché? Penso che ti starebbe bene. Non è il mio stile, è troppo da brava ragazza, ma a te di certo donerà. Janet, prendine uno della sua taglia che lo prova. -
- N-No, Cana! Io... - non riesco a fermarla che già mi trovo la commessa con il completo, della mia taglia, in mano.
Mi ritrovo così praticamente costretta a provarlo e il problema è che mi sta pure davvero bene.
Un'ora dopo sono a casa a mettere nel cassetto quell'acquisto che mai indosserò.
Mi sarebbe impossibile.
Dopo il pensiero fatto guardandolo non potrei certo metterlo.
Io non volevo nemmeno comprarlo, ma Cana mi ha quasi ipnotizzata.
Sospirando mi siedo alla scrivania.
Devo superare l'imbarazzo o non riuscirò più a scrivere per paura che arrivi Natsu.
"I sogni son desideri!" torna a tradimento la voce di Mirajane.
Al diavolo!
Perché mai dovrei desiderare una cosa del genere?!
È solo folle.
Afferrando la penna prendo un foglio.
Voglio che questo blocco smetta e voglio che terminino pure questi pazzi e dannatamente... caldi sogni.
Eh?
Caldi?
Beh, in fondo è vero.
Al solo pensiero sento nuovamente caldo.
Poggiando la penna sul foglio cerco di concentrarmi solo sulla mia storia cancellando tutto il resto.
- Lucy? Lucy!! -
Sussultando mi volto verso la voce.
- N-Natsu? - guardo il ragazzo in piedi che mi fissa.
- Hai idea da quanto siamo qui? Non ti sei accorta di nulla. - sbuffa Happy.
- Ha ragione. Se fossimo stati dei malintenzionati saresti stata spacciata. - mi punta un dito contro Natsu.
- Che cavolo ci fate qui?! - strillo in panico.
Happy a parte, questa scena è troppo simile al sogno.
Dire che sono un fascio di nervi è un eufemismo.
- Siamo appena stati liberati dalla nostra punizione. Non avevamo voglia di stare ancora alla gilda. -
- E avete visto bene di passare a disturbarmi? -
- Dai, non essere così cattiva. - si lamenta Happy.
- Sei andata avanti col tuo libro? Ho sentito da Levy che hai il blocco dello shippatore. -
- Dello scrittore. - sbuffo correggendolo.
- Quello che è! Come va ora? - mi studia curioso.
Non mi guardare così.
Distolgo lo sguardo e... oh cazzo!
Gli occhi mi si sono puntati sul foglio che stavo scrivendo.
Sulla carta però non ci sta il seguito della storia, ma bensì il nome e i soprannomi, scritti in ogni spazio libero del foglio, del ragazzo che sta a qualche metro da me.
Il tutto contornato da cuori e stelle.
- Lucy? - sento la sua voce quasi sul mio orecchio.
- Ghyaaaa!!! - urlo accartocciando il foglio per poi gettarlo nel cestino ai miei piedi.
Natsu fissandomi confuso - Che cavolo ti prende?! -
- N-Niente. -
- Sei strana, Lucy. - commenta Happy.
- Volete andarvene? Questa è casa mia. E siete entrati di soppiatto come dei ladri. - mi alzo per allontanarmi dal ragazzo.
Era così vicino che sentivo la pelle scottare.
- Si può sapere che hai? È da ieri che ti comporti stranamente. - si scompiglia i capelli Natsu.
- S-Sono solo stressata di non aver ancora superato il blocco. -
- Bah, come vuoi. Quando sei in comodo dillo così pensiamo ad andare in missione. - sbuffa appollaiandosi sulla finestra.
- Andiamo Happy. - aggiunge.
- Aye! -
L'istante dopo se ne vanno entrambi.
Sospirando mi getto sul letto.
Questa situazione sta diventando insostenibile.
Devo fare qualcosa per risolverla, ma cosa?
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