Capitolo IV
- Ok, allora... ci si vede domani, Lucy. Buonanotte. - saluto la ragazza stesa, con sguardo triste, sul poggiolo della sua finestra.
L'attimo prima di dirigermi in volo verso l'altro mio compare, che noto quasi subito.
Intento a calciare ogni singolo sassolino sul suo cammino, mentre se ne sta a borbottare qualcosa tra sé. Col broncio.
- Ehi Natsu, eccomi. - lo affianco, vedendolo storcere il naso.
- Ehi. - mugugna.
- Oh, andiamo. - sospiro - Dov'è finita tutta la grinta mostrata prima? - mi piazzo davanti alla sua faccia - Lucy è sempre Lucy, no? -
- Ovvio, ma con ciò? - inarca un sopracciglio.
- I suoi ricordi torneranno. Troveremo il modo per farli tornare. -
- Certo che lo troveremo, che discorsi! - si infiamma, mostrandomi il solito scapestrato ragazzo.
- Aye, sir! Così ti voglio! - faccio una giravolta per aria - Perciò basta tenere il muso perché non si ricorda di te, è solo una questione momentanea. -
- Ah? E chi è che stava tenendo il muso? - scatta, sinceramente confuso.
- Come chi? - la sua espressione mi stranisce - Tu, poco fa. Eri tutto triste a calciare i ciottoli sulla strada. -
- Oooh! - s'illumina, scuotendo il capo - Ma non avevo il muso, stavo solo pensando a dove potrebbe essersi cacciato il tipo delle catene. Quando gli sono corso dietro ho seguito il suo odore fino al fiume, prima di perdere la pista. -
- Quindi stavi ragionando su come fare per ritrovarlo? In effetti, lui potrebbe sapere come far tornare la memoria di Lucy, visto che l'ha persa a seguito del suo incanto. - rifletto, vedendo Natsu cambiare improvvisamente espressione.
- Vero? Lui potrebbe saperne qualcosa. - distoglie lo sguardo, in maniera assai... sospetta.
Strana, pure più della natura stessa di Lucy.
- Dimmi la verità... stavi pensando di cercarlo solo perché senti la necessità di sfogare il tuo nervoso, vero? Non avevi nemmeno ventilato l'ipotesi che lui potesse avere la chiave del problema... - realizzo, vedendolo irrigidirsi.
- M-Ma non è vero! - scatta - Sì che ci avevo pensato! -
- Come no... - sospiro, scuotendo il capo - Bah, poco male. A volte vengono fuori delle valide idee dalle tue uscite istintive. -
- Ehi! Che significa "a volte"?! - ringhia.
- "Sempre" è quando una cosa accade in ogni singola occasione, mentre "a volte" sta ad indicare quando... - mi interrompe, infiammandosi - Ghiiiiii!! Non lo stavo chiedendo sul serio!! -
- Ah, no? Colpa mia. - non do seguito alla sua ira, proseguendo per la nostra strada.
Cosa ci trovi Lucy di affascinante in Natsu proprio non lo capirò mai.
Per questo non posso definirla in altra maniera se non strana.
Natsu come amico è ok, ma come compagno romantico... uhm...
Sì, Lucy è proprio strana.
Come i suoi gusti in fatto di uomini.
- Happy, torna qua!! - mi insegue il mago dal carattere infantile - Non credere che ti perdonerò così facilmente! -
- Guarda che mica sto scappando, semplicemente sto andando a casa. - mi fermo - Piuttosto... -
- Uhm? - mi guarda sospettoso.
- Ti è venuto in mente un modo per trovare quel tizio? Ma prima di questo, sai che faccia ha? -
- Non mi serve sapere com'è fatto, ricordo perfettamente il suo odore. - solleva il mento con orgoglio.
Fin troppo.
- Sei proprio un ottimo segugio, Natsu Wolfeel - gli accarezzo la testa, facendolo inviperire di nuovo.
Così da distrarlo da quei pensieri complicati che tanto gli danno problemi. Oggi più del solito...
- Non trattarmi come fossi un cane!! Sono un drago! Un drago, dannazione!! - mena per aria piedi e braccia.
- Sì, sì. Lo so. - rido, sentendomi sollevato nel vederlo così.
Rispetto stamattina è molto più... Natsu.
- Non ridere! Non sono un cavolo di cane!! - continua.
- L'hai già detto, Natsu. - gli poggio una zampa sulla spalla - Sei noioso quando sei ripetitivo. -
- Ah?! - si altera ancora di più, iniziando a sputare fuoco in giro - Ghiiiii!! Happy!! -
- Aye, sir! -
- "Aye, sir" un corno! - cerca di prendermi per la città, fino a quando... mi blocco.
A mezz'aria, in mezzo alla strada.
Venendo così investito dalla corsa del mio amico, che frana a terra sopra di me.
- N-Natsu, pesi! Meno di Lucy, ma... pesi! - quasi non respiro.
- È colpa tua che ti sei fermato all'improvviso. - si mette a sedere - Si può sapere che ti è preso? -
- Oh, beh... - distolgo lo sguardo - Senza rendermene conto il mio corpo è andato... a casa. -
- E quindi? È lì che dovevamo andare, ma... un attimo. Che stai dicendo? - inclina il capo - Casa nostra non è in questa zo... ah. - realizza, sollevando lo sguardo.
Che lo porta ad osservare la facciata dell'appartamento di Lucy.
- Aye... -
- Beh, credo sia normale, no? - si alza, strofinandosi la nuca - In fin dei conti... siamo praticamente sempre qua da lei. - il suo sguardo si posa sulla finestra della camera della ragazza. L'attimo prima di voltarsi - Vogliamo andare? Ci serve una bella nottata di riposo, se vogliamo andare a caccia di quel maledetto, domani. - batte pugno contro pugno, generando scintille - E quando lo troverò lo affumicherò per bene! -
- Dopo avergli fatto dire come far tornare la memoria di Lucy, vero? - mi affianco a lui, preoccupato.
- Dopo, certo. - ghigna, già pregustando il massacro di quel folle. Folle, perché solo un pazzo si metterebbe contro Fairy Tail.
Soprattutto contro Lucy, accanto alla quale vi è un drago da guardia assai vendicativo quanto amante delle risse.
Un ragazzo che pare non essersi ancora reso conto dei suoi stessi sentimenti.
Ah... se Lucy continua a far la timida finirà per diventare una vecchietta grinzosa, rompiscatole e zitella.
Ma aspetta... un attimo!
A ben pensarci, questa cosa della memoria potrebbe tornarci utile.
Natsu si era oramai abituato alla sua relazione con Lucy, ma a causa di questo intoppo è finito col riflettere riguardo la nostra amica in maniera più approfondita di come fa di solito.
Per la prima volta è stato rifiutato davvero da lei e questo potrebbe averlo smosso, forse.
Anche se probabilmente non sa come decifrare le proprie emozioni e... è qui che Super Happy entrerà in azione!
- Senti Natsu... - siamo quasi a casa.
- Sì? - mi guarda appena.
- Che avresti fatto se a perdere i ricordi di te fosse stata Erza? - lo vedo diventare una statua di sale.
La quale comincia a sciogliersi davanti a me.
- Si p-può sapere perché te ne esci con idee tanto spaventose? Te la immagini Erza priva dei suoi ricordi su di me? - si volta nella mia direzione, in maniera robotica - Come minimo finirei per venire decapitato. -
- In effetti è probabile. - rifletto, ricordando subito dopo il motivo di quella mia domanda - Ma non è questo il punto! Fingi che così non sia, che Erza sia una persona normale. - scuoto il capo - Come ti sentiresti a sapere che non si ricorda di te? -
- Ah? Come si fa a fingere che Erza sia una persona normale? Non è possibile. - agita una mano davanti al suo viso - Proprio impossibile. -
- Da che pulpito... - perdo leggermente quota a causa dell'esasperazione, ma... no.
Non mi farò sopraffare dalla sua stupidità!
Sono anni che ho a che fare con essa, per questo so come gestirla.
- Tu provaci. In fin dei conti la nostra Erza non è l'unica con cui abbiamo avuto a che fare, per questo... immaginartela con un'altra natura non dovrebbe essere così impossibile come dici. -
- Uhm... - ragiona - Ok, ci provo, ma... perché? A che scopo sta cosa? -
- Tu rispondi a me ed io poi risponderò a te. - sento d'essere finalmente sulla buona strada - Allora? Come ti fa sentire Erza priva della sua memoria? -
- Indifferente, in fin dei conti non è la nostra Erza. - riapre gli occhi, facendo spallucce con aria innocente.
Facendomi cadere a terra dallo shock - Che vuol dire che non è la nostra Erza?! -
- La nostra non è una donna normale. - risponde candidamente, esaurendomi.
Ah...!!
Tutti i torti non li ha, ma... dannazione!!!
- Ok, ok! Allora cambiamo! - mi paro davanti a lui - Se Wendy si dimenticasse... no... Wendy non va bene! - mi afferro il muso tra le zampe.
Wendy è una ragazzina, Natsu la considera alla stregua di una sorellina.
Com'è con Romeo.
Forse Mira?
Nemmeno, lei potremmo definirla una sorella maggiore.
Levy?
Lei sta con Gajeel e questo gliela fa considerare come un'amica dai pessimi gusti.
Ah... chi? Con chi potrei fare il confronto?
- Happy, ma si può sapere che ti prende? La tua testa sta cominciando a fumare. - inarca un sopracciglio.
- E di chi credi sia la colpa?! - sbotto - Pensi sia facile trovare un modo per farti capire i tuoi sentimenti per Lucy? -
- I miei che... per Lucy? - mi guarda storto, facendomi gelare.
Cacchio!
Non volevo confessare così.
- Cos'è che vorresti farmi capire su Lucy? - ripete, più insistentemente. Facendomi cedere.
- I tuoi sentimenti per lei, razza di ottuso dal pugno facile ed il naso da cane! - gli punto contro una zampa - O pensi davvero che, fosse stata un'altra a dimenticarsi di te, ti saresti sentito allo stesso modo? -
- No, non lo penso. -
- Ecco vedi? Tu tieni a tutte le nostre compagne e questo non ti dà modo di renderti conto della differenza tra una e... aspetta!! - mi blocco - Hai detto "no"? -
- Ho detto no. Se a dimenticarsi di me fosse stata un'altra non mi sentirei come sto adesso, a causa di Lucy. Anche se a conti fatti non è che sia colpa sua... - si ciondola sul posto.
- Tu non... -
- No, ti ho detto. Sarei triste anche in quel caso, ma sarebbe una tristezza diversa. Dopotutto, come già precisato... Lucy è Lucy. - sorride, candidamente.
- E questo... che vorrebbe... oh, già. - annuisco, sospirando - Lucy non è solo nostra amica, è la nostra migliore amica, giusto? -
Povera Lucy...
Doveva proprio innamorarsi di un ragazzo emotivamente maturo come un bambino dell'asilo?
- Beh, sì. Lucy è le nostra migliore amica, ma non mi riferivo a questo. Semmai al fatto che è la persona che amo. -
- Già, già, la persona che... COSA?!?!?! - quasi mi viene una sincope - Cos'è che hai detto?! La persona che...?? -
- Perché sei tanto sorpreso? - mi guarda storto, coprendosi le orecchie - Cos'ho detto di così strano? -
- No, no. - lo tiro per la sciarpa - Qua. Le. Domande. Le. Faccio. Io. Lucy è la persona che...? -
- Amo. - si scosta da me - E mollami. - borbotta, sistemandosi.
Le labbra increspate in una smorfia di fastidio e le braccia incrociate. Come fossi io quello folle che lo sta importunando.
Quando, in verità, altri non sono che... un gatto sconvolto come pochi.
- Tu ami Lucy? - mi gira la testa.
- Ghiiii!! Sì, quante volte vuoi farmelo ripetere? - pesta i piedi a terra, forsennatamente.
- Tu... ami Lucy... - inizio a girare su me stesso, ripetendo la cosa ancora ed ancora. Incapace di realizzare.
Natsu ama Lucy.
Per davvero!
Ma... un attimo, qui qualcosa non torna...
- Natsu, ma tu sai cosa significa amare qualcuno? - mi stringo le zampe al petto.
- Che diavolo di domanda è? - ringhia - Ti sembro forse così scemo? -
- Sì. - rispondo senza esitazione.
- Ghiaaaaaa!!! - scatta verso di me, non riuscendo a prendermi - Scendi subito, maledetto! E tu dovresti essere mio amico? -
- È proprio perché sono tuo amico che ho bisogno di una risposta. Se tu andassi a dire questa cosa a Lucy, senza avere per la testa lo stesso pensiero... - non voglio nemmeno pensarci.
- Ma cosa diamine stai dicendo? Perché i miei sentimenti dovrebbero essere diversi dai suoi? - si quieta, mettendo un più gestibile broncio - Lo so che anche Lucy è innamorata di me. -
- Io però ti ho chiesto se tu sai cosa significa... ah?!?! Tu sai dei sentimenti di Lucy per te?! - cado a terra a causa dello shock, per la seconda volta.
- Ma porca... si può sapere perché tutto questo stupore? Sì, so cosa significa amare una persona in senso romantico. Bisca ed Alzack ne sono un esempio. E sì, so cosa prova Lucy per me. Qual è il problema? - brontola, mettendosi a sedere indispettito.
- Qual è... il problema? - il mio cervello sta ancora cercando di assimilare la questione.
- Sì, qual è? Pensavo sapessi dei nostri sentimenti, sei sempre con noi dopotutto. Inoltre, sei il primo a scattare con le prese in giro, quando capita qualcosa. -
- Sì, ma... il punto è che, non credevo che TU ti fossi accorto dei tuoi sentimenti. Figuriamoci di quelli di Lucy... - mi afferro la testa tra le zampe - Questo perché non ti ho mai visto cercare di cambiare la vostra relazione. -
- E perché dovrei provare a cambiarla? Va perfettamente così com'è, no? Cioè, tornerà perfetta quando Lucy riavrà la memoria, però... hai capito, no? - mi guarda col suo tipico sguardo innocente.
Capace di esasperarmi ancora di più.
- No, che non va perfettamente!! - scatto, realizzando dove sta il vero problema.
Erroneamente ho sempre dato per scontato che Natsu fosse troppo immaturo per comprendere i propri sentimenti, ma a ben pensarci... non è strano sentire i bambini dell'asilo parlare d'amore in maniera seria e chiara.
Difatti, la radice del casino non risiede lì, semmai nell'ingenuità di Natsu.
O meglio, nella sua semplicità.
Natsu è quel tipo di persona capace di dare per scontati ragionamenti e chiarimenti che tutto sono fuorché da sottovalutare.
Non a caso... ora se ne sta a fissarmi sconcertato.
- Come no? - inclina pure il capo.
- Ah, Natsu... - mi sbatto una zampa sul muso - Se non mi ero accorto io di tutto questo, come credi che l'abbia fatto Lucy? - sospiro.
Notando finalmente il suo volto tingersi di una sorpresa consapevolezza.
- Non ci avevi mai pensato, vero? - scuoto il capo - Tipico di Natsu. - sospiro, provato fin nelle ossa.
Come sa essere sfiancante Natsu, non lo sa essere nessun altro.
Ed oggi ha dato il meglio di sé per sconvolgermi. Al punto da farmi prendere una decisione.
Quella di chiudere il discorso qui, per stasera almeno.
- Dai, l'importante è che ora tu ci sia arrivato. - volo verso l'ingresso, ignorando il suo silenzio da elaborazione - Poi, quando avremo trovato il modo di far tornare la memoria a Lucy, penserai a come chiarire la situazione. - propongo, troppo stanco per mettermi adesso a pensare ad un piano d'azione.
Questa conversazione mi ha sfibrato mentalmente quanto fisicamente, portandomi a corto di pazienza come di energia.
Per questo posso dire che... per oggi ho dato.
Il mio l'ho fatto ed ora come ora... merito e necessito di dormire o la mia testa finirà per scoppiare. E tra noi basta che ce ne sia uno solo con la mente in palla, ovvero quello che aveva bisogno della svegliata ricevuta.
Il quale se ne sta ancora seduto a terra, con aria da pesce lesso.
A contemplare il vuoto.
Ah... Lucy, hai proprio gusti strani quanto sei strana tu.
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