Capitolo 12 - Juvia [ 2 ]

Juvia era stesa sul letto, con la testa sprofondata nel cuscino e gli occhi aperti, osservava il soffitto.
In realtà lo stava guardando da quelle che ormai era certa fossero ore, e stava iniziando a domandarsi cosa ci fosse di così interessante in quelle travi di legno  che tanto le avevano catturato lo sguardo impedendole di dormire.
Ricordava ormai ogni venatura e imprecisione, anche se le prime ore con i vari capogiri dovuti all'alcool non l'avevano certo aiutata in quella insensata missione.
Era chiaro che stava scappando dai suoi pensieri, completamente nel pallone per quello che aveva fatto.
L'aveva baciato. Juvia aveva baciato il suo adorato Gray-Sama.
E lui? Lui aveva ricambiato, eccome, e un barlume di speranza l'aveva pervasa.
Ancora non sapeva dove avesse trovato il coraggio quella stessa notte di agire così, d'impulso, con tanta audacia da non sentirsi nemmeno sé stessa.

Era stata talmente coinvolta e presa dal momento, dalla situazione, dalle sue mani e le sue labbra che se Gray non avesse preso la saggia decisione di allontanarla probabilmente lei non si sarebbe fermata.
Perché Juvia lo voleva, tanto, tantissimo, da sempre, lo amava e lo desiderava come mai aveva desiderato qualcosa o qualcuno.

Tra questi pensieri e l'immagine delle venature del legno ancora impresse nella mente finalmente si addormentò; un sonno profondo e senza sogni.


Toc toc

Toc toc toc

- Juvia ? - una voce imbarazzata e familiare arrivò da dietro la porta

Toc toc toc

- Juvia? Dovrei entrare, è mattina e devo prendere dei vestiti puliti -

Mattina? Vestiti?
Juvia si rigirò sotto le coperte iniziando ad aprire gli occhi lentamente.
Uno spiraglio di luce entrò dalla fessura della porta quando qualcuno la aprì leggermente.

- dormi? -

Gray fece capolino dentro la stanza, puntandole gli occhi addosso cercando di capire se lei stesse dormendo o meno.

- Gray-Sama ? - lo chiamò la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

- si, sono io. Buongiorno -

Juvia si tirò su a sedere, e con dei gesti rapidi delle mani si stropicciò gli occhi e cercò di aggiustarsi i capelli in un fallito tentativo di sembrare presentabile.

- buongiorno - ricambiò il saluto con un velo di imbarazzo nella voce - sono già tutti svegli? -

- si, mi hanno appunto svegliato gli altri due visto che ho dormito di la - le rispose Gray ancora fermo sull'uscio.

Juvia si alzò dal letto e si apprestò a tirare su la saracinesca - guarda che puoi entrare, è anche camera tua Gray-Sama -

- solo Gray -

Juvia schiuse le labbra in un sorriso e non rispose, le sarebbe stato molto difficile perdere l'abitudine di usare il sama con lui.
Ci avrebbe provato però, aveva deciso che avrebbe usato tutte le carte in suo possesso per conquistarlo, aveva realizzato che la Juvia riverente che lo ammirava da lontano non avrebbe ottenuto nulla con lui.

Afferrò il cambio d'abiti e si diresse verso la porta e verso di lui.

- vado a farmi una doccia, ci vediamo a colazione, Gray. -

Lo vide arrossire stupito, probabilmente non si aspettava una risposta così immediata ( e per fortuna neanche immaginava lo sforzo che le era costato ) e dentro di sé gongolò un pochino, in passato non avrebbe mai reagito così.

Quando arrivò al tavolo della colazione erano già quasi tutti seduti, sentì lo sguardo del corvino seguirla fino a che non si accomodò anche a lei posizionandosi esattamente di fronte a lui.

- buongiorno ragazzi - li salutò con tono felice, la doccia le era servita incredibilmente e le aveva portato senza alcun dubbio consiglio su come agire e cosa fare.

Ricevette un coro di saluti in risposta, chi più entusiasta chi meno, come Lucy che quella mattina le sembrava particolarmente spenta.
Notò che si era seduta dalla parte opposta rispetto al rosato, cosa strana visto che erano sempre e costantemente attaccati.
Ogni tanto Natsu le mandava qualche occhiata preoccupata, ma la bionda lo ignorava totalmente.
Che avessero litigato?

- ma Levy e Gajille? - domandò mentre girava con il cucchiaino nella tazza di tè in attesa di far sciogliere lo zucchero

- stavano ancora dormendo - le rispose Natsu con la bocca piena, Juvia attese un momento convinta di sentire la solita predica di Lucy nei confronti del ragazzo che però non arrivò.
Doveva averla combinata grossa.

- avete fatto le ore piccole? -

- non particolarmente, ma per quanto mi riguarda è stata una pessima nottata - rispose freddamente Lucy lanciando una rapida occhiata a Natsu

Juvia guardò Gray in cerca di risposte, ma il ragazzo scrollò le spalle facendole intendere che non ne sapeva nulla.

- forse è colpa mia, avevamo litigato e quando li ho sentiti svegli a parlare sono entrato in stanza.. forse interrompendo qualcosa - cercò di spiegarsi Happy prima di dare un'ultima leccata ai residui di pesce rimasti sulla lisca che teneva in mano

- non hai interrotto nulla, se già non lo avessi capito - lo ammonì la bionda prima di far cadere la forchetta sul piatto e alzarsi - scusate, ho dimenticato una cosa in camera, ci vediamo fra poco -

- Vuoi che Juvia ti accompagni? - le domandò Juvia, qualcosa era successo e magari aveva voglia di parlarne.

- no ti ringrazio, fai pure colazione con calma - le sorrise l'amica prima di allontanarsi

- che diavolo hai combinato testa quadra? - domandò Gray con fare intimidatorio

- ma non ho fatto niente - si lamentò Natsu di rimando - non era arrabbiata prima che entrassi tu in stanza ieri notte, Happy -

- adesso sarebbe colpa mia? Mi ha perdonato per la litigata di ieri ti ricordo! -

Se Lucy aveva reagito così un motivo ci doveva essere per forza e sicuramente happy non centrava proprio nulla.
Juvia sapeva bene che l'amica era innamorata del rosato, e quello stupido spesso e volentieri oltre a non capire nulla aveva anche la delicatezza di un elefante.

- Natsu, Juvia vuole sapere cosa le hai detto? - cercò di indagare anche lei

- perché pensate sia colpa mia? - sbuffò

- perché è sempre colpa tua, idiota - gli rispose Gray aggrottando le sopracciglia

- stai cercando di litigare ? - lo sfidò Il rosato infervorandosi

Gray sospirò e lo fissò prima di dirgli - Prova a crescere ogni tanto. È chiaro che sia arrabbiata con te, vai a parlarle. -

Natsu come si era acceso si spense, bonficchiò qualcosa di incomprensibile e si alzò anche lui.
Dal canto suo Juvia rimase sorpresa, Gray voleva che Natsu e lucy risolvessero, perché? Non era innamorato di lei? Non avrebbe dovuto aiutarlo.

- andate in ricognizione da soli, se risolveremo io ovviamente andrò con Lucy, forza Happy andiamo -

- aye sir -

Juvia osservò Natsu allontanarsi con Happy alle calcagna che gli svolazzava sulla spalla, e sperò che riuscissero a risolvere al più presto.

- e così siamo rimasti solo noi due - commentò Gray bevendo un sorso di caffè

- già -

Dove erano finiti tutti i suoi piani di conquista? Perché era dannatamente senza parole? In camera era stata così spavalda, anche la sera prima lo era stata, e ora che ce l'aveva di fronte.. mente vuota.
Il nulla, il deserto con la palla di paglia che viaggia portata dal vento.

Gray la osservò un momento, poi si alzò e si mise a sedere a fianco a lei.
Juvia portò lo sguardo su di lui che ora le era incredibilmente vicino e arrossì.
Tutti i pensieri e i ricordi della serata precedente la travolsero come uno tsunami facendole venire la tachicardia.
Deglutì a vuoto cercando di calmarsi.
Si era solo seduto vicino a lei e il suo corpo già reagiva così, di male in peggio.
Nei suoi piani doveva essere forte, risoluta, decisa, provocante e tanti altri begli aggettivi che sotto il getto scrosciante della doccia le erano venuti in mente.

Era bello, i suoi capelli neri quella mattina erano leggermente spettinati, e lei avrebbe tanto voluto passarci una mano per scompigliarli ancora un po'.

Cercò di calmarsi nuovamente facendo un respiro profondo e decise di bere un altro po' di te caldo.

- dobbiamo parlare, lo sai vero? -

Per poco non si strozzò con la bevanda.
Non si era minimamente aspettata che il ragazzo volesse affrontare la questione così in fretta.
Certo lei ci aveva già pensato e rimuginato sopra per ore e ore, ma si sa, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

- lo so - rispose guardandolo negli occhi cercando di assumere un espressione sicura e decisa.
Aveva sempre avuto le ciglia così lunghe?

- bene - le disse mordicchiandosi il labbro - appena finisci colazione possiamo andare nel salottino a parlarne, se vuoi chiaramente -

- Juvia ha già finito - gli disse risoluta, ed era vero, aveva lo stomaco talmente chiuso che neanche volendo avrebbe potuto buttare giù qualcos'altro

Gray la scrutò un secondo e si alzò, offrendole poi la mano per aiutarla a fare altrettanto.
Lei lo guardò confusa, decisamente non abituata a tutta questa sua gentilezza, e prima che lui potesse cambiare idea accettò la mano che le era stata offerta, assicurandosi di stringerla per bene.

Una volta in piedi decise di non mollare la presa, e lui dopo un attimo di indecisione non disse nulla e si avviò verso il salottino.

Il caminetto era già acceso, e Juvia si accomodò sul divano lontano dal fuoco insieme a Gray, sapendo bene quanto il ragazzo non amasse particolarmente stare vicino a fonti di calore.
Fissò il fuoco e le due poltrone rosse vuote di fronte a loro, e si domandò se fosse Jin-San a tenere accesi con tanta cura tutti i camini di quel rifugio.

Lasciò andare la mano di Gray per spostarsi i capelli che le erano ricaduti sul volto con un gesto nervoso.
Non sapeva cosa dire e sperò fosse lui a iniziare il discorso.
Senza l'alcool in corpo era molto meno coraggiosa.

- a Juvia servirebbe proprio un bicchiere di vino adesso - disse infine cercando di smorzare la tensione

Gray rise lievemente - direi che a quel punto andrebbe rimandata la questione come abbiamo dovuto fare ieri -

- come tu hai voluto fare ieri -

- si, e l'ho fatto per te. Non eri in condizione di prendere le giuste decisioni -

- perché tu invece si - gli rispose con un sopracciglio alzato e tono lievemente scettico.
Anche se dentro di sé sapeva più che bene che Gray aveva ragione.

- forse quella è stata l'unica decisione giusta che ho preso ieri sera - mormorò

E Juvia ebbe un tuffo al cuore.
Che voleva dire? Che si pentiva di averla baciata? Che non voleva avere niente a che fare con lei?
Lo fissò con gli occhi sgranati sentendo il panico salire, e anche qualche lacrima che cercò di ricacciare giù più velocemente che poté.

- in che senso? - domandò con voce tremante che fece girare il corvino a guardarla.

- nel senso che non dovevo baciarti - la guardò apprensivo

- è stata Juvia a baciarti -

- non dovevo lasciartelo fare -

- non volevi? -

Gray arrossì facendo confondere sempre di più la ragazza che iniziava a non capire più niente.
Gray poggiò la sua mano su quella di Juvia e strinse leggermente.

- non è stato giusto nei tuoi confronti -

- non volevi? - ripetè la domanda

- non è questo il punto -

- rispondimi, Gray -

Lui la guardò sorpreso.

- si che volevo, era così ovvio credo, ma il concetto è che non dovevo, non era, e non è, giusto per te -

- ti ho già detto di non decidere tu cosa sia o meno giusto per me, sono in grado di prendere le decisioni da sola -

- si ma -

- cosa pensi di Juvia? - gli domandò con un groppo in gola interropendolo

- sei una mia cara amica, e non voglio che tu stia male, ed è successo tutto così in fretta - le disse accarezzandole la guancia delicatamente - eppure .. -

- eppure ? -

- da ieri notte non faccio che pensare a quanto ti vorrei baciare ancora, e mi sento una merda perché non è giusto che ti desideri così, perché comunque io ancora non sono sicuro dei miei sentimenti, per tutto, per Lucy, ma ieri è stato così difficile fermarmi, fermarti, mi hai fatto sentire così bene che ne voglio ancora, ma non posso, non devo, capiscimi! - le disse tutto in un sol fiato, un fiume di parole e frasi sconnesse, ma Juvia negli occhi gli vide solo tanta sincerità e confusione e di tutto quel discorso le rimase in testa soltanto " ti vorrei baciare ancora "

- fallo -

- cosa? Mi hai ascoltato? -

- fallo -

- Juvia ti ho già detto che.. -

baciami, Gray. -

Un secondo dopo le labbra di lui erano premute contro le sue, con desiderio, incertezza, con voglia, con passione e con disperazione.
La verità era che lei lo voleva molto di più di quando lui volesse lei, ed era disposta a tentare tutto, voleva farlo.
Magari sarebbe stato solo per un momento, per qualche giorno, per qualche settimana, o forse per qualche minuto, ma anche poco era meglio di niente.

E se questa cosa faceva stare bene lui, se anche lui la desiderava perché no? Solo perché lui era incerto? Se così lo poteva rendere felice, o anche solo non fargli pensare a Lucy per un po', era sufficiente.
In quei momenti lui avrebbe pensato solamente a lei, a Juvia. Glielo aveva anche detto, che voleva baciarla, voleva baciare lei e nessun'altra.

Forse le sue erano tutte scuse, forse era una stupida e si stava cacciando in un mare di guai e forse, in futuro, ne avrebbe sofferto il doppio.
In quel momento però, tra le labbra di Gray, tra le sue braccia, con le sue mani addosso, era esattamente dove voleva, dove doveva, essere.

~L'angolino di Edel~
Buon sabato amici!
Con un leggero ritardo ecco il nuovo capitolo, una buona dose di Gruvia non fa mai male a nessuno! 😉
Purtroppo io sono in piena sessione d'esame per cui non riuscirò ad aggiornare con la stessa frequenza di prima, ma non vi preoccupate che continuerò a farlo anche se un po' più dilazionata!
Spero possiate capirmi. ❤️
Detto ciò, che succede, succede che di base loro due si vogliono tantissimo, e se Juvia già lo sapevamo anche Gray sta iniziando ad accusare il colpo, quel bacio della sera precedente deve averlo colpito nel segno!
E niente, la nostra cara Juvia ha preso la sua decisione, voi che dite in merito?
E Natsu e lucy? Avranno risolto?
E levy e Gajille invece.... che avranno fatto che erano ancora in camera da letto?😏
Come sempre ringrazio tutte le persone che seguono questa storia e sopratutto la commentano insieme a me, siete davvero importanti!❤️ 
Per piacere ricordate di lasciare una stellina se la storia vi sta piacendo! ⭐️
Attendo i vostri pareri, come sempre!
A presto miei cari, con tanto affetto vi auguro un buon weekend!
Edel❣️

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