Capitolo VI
Appena entro in stanza con Aiko-chan trovo Natsu a fissarmi in modo strano.
E dopo una domanda capisco che davvero qualcosa non va.
Ancora ora mi sta fissando e non capisco cos'abbia.
Non sembra essere qualcosa di brutto però.
- Natsu, va tutto bene? - gli chiede la bimba.
Certo che quando parla con lui usa un tono davvero mieloso.
Tutta altra cosa quando si rivolge a me.
- I-Io s-sto bene! - balbetta Natsu.
Confusa mi avvicino - Sicuro? Sei strano. -
Incastrando lo sguardo nel mio lo vedo avvampare.
Ma che...?!
Natsu che arrossisce?
Avrà la febbre?
Ma un mago del fuoco può avere la febbre?
Cielo... che gli prende?!
- D-Davvero t-tutto ok! - ripete.
"Secondo me tu interessi a Natsu!" mi tornano in mente le parole di Levy-chan.
Ghiiiiiii!!
Perché proprio ora?!
Fissandolo così finisco per arrossire pure io.
Distolto lo sguardo - O-Ok! -
Finirò per impazzire!
Devo essere normale, come al solito.
- Aiko-chan, andiamo a dormire. -
- No, io stanotte dormo con Natsu! - trilla giuliva.
Cielo... che devo fare con questa bimba?
È da ieri che ha piantato la bandiera di guerra contro di me.
Cerca in tutti i modi di farsi notare da Natsu e mi guarda come fossi da sbranare.
- Aiko-chan, penso sia meglio che tu dorma su quel letto, io tiro calci durante la notte. Lucy ti può confermare che l'ho buttata a terra più di una volta. - scatta Natsu.
Ora è tornato normale?
Per fortuna, vederlo rosso in viso era troppo.
Così tenero che era difficile guardarlo.
- Oh... capisco... - fa la vocina triste.
- Mi spiace. Domani però ti va di andare a prendere un gelato prima di portarti da tuo padre? - sorride allegro.
- Sì, che bello! - saltella sul posto.
Quando parla con Natsu sembra davvero una bimba della sua età.
Credo che questo sia il suo vero carattere, ma quando sta con me parte solo ostilità.
Come prima in bagno...
- A te piace Natsu, vero? - era saltata fuori all'improvviso.
Avvampando - C-Che dici?! -
- È chiaro come il sole. Non negare. -
"Così chiaro che l'hanno capito tutti tranne lui" non avevo potuto pensare altro.
- Però lui non ti fila. - aveva aggiungo ridacchiando.
Quella frecciatina era andata a segno facendomi rattristare.
Ma lo stesso - Anche se è così i miei sentimenti non cambieranno, Natsu ha fatto molto per me e questo mio cuore non può amare nessuno se non lui. -
- Speri quindi in qualcosa d'impossibile? -
- Chi lo sa, nulla è certo a questo mondo. E Fairy Tail mi ha insegnato che l'impossibile può diventare possibile. - le avevo sorriso.
- Sì, ma aspettando che questa cosa diventi possibile finirai per morire sola come un cane. Ti ho già detto che ormai ti devi muovere a trovare un compagno, il tempo scorre. -
- Perché dovrei cercare un altro? Io amo Natsu e come già detto non posso pensare ad altri. -
- Lui però è più interessato a me! Come dargli torto, sono giovane e carina! - si era tutta emozionata.
Dirle che lui non era interessato come lei sperava mi sembrava cattivo.
Dopotutto è una bambina.
- Ma non eri tu a dire che sembravamo una coppia? - avevo optato di chiedere in fine.
- Guardandovi bene ho capito che Natsu ti vede più come fossi un Happy femmina. - aveva fatto spallucce.
Che colpo al cuore era stato.
Sono come Happy?
- Anche così vuoi continuare ad amarlo? - aveva aggiunto.
Sospirando avevo riflettuto sulla risposta.
- Perché non dovrei? Forse non è facile da capire, ma delle volte non importa quanto sia impossibile.. il tuo cuore vuole solo quella persona. Ho condiviso così tanto con lui, sorrisi e lacrime, sconfitte e vittorie, risate ed urla... anche se tutto il mondo si rivoltasse contro di lui continuerei a credere in Natsu, perché lo amo. -
Nemmeno ora so spiegarmi perché ho raccontato certe cose proprio ad una bambina.
- Sei davvero strana. - mi aveva fissato confusa.
- Ormai ci ho fatto l'abitudine a questo appellativo. - avevo sospirato.
- Comunque vedi di non lamentarti se ti ruberò Natsu. - mi aveva sbuffato contro.
- Come scusa?! -
- Parli tanto di amore e tutto quel bel discorso, ma non mi sembra che tu abbia fatto qualcosa per farti notare da Natsu. -
- Cosa dici? -
- Devo spiegartelo io? Oltre che vecchia sei pure stupida? Devi darti una svegliata! Se vuoi qualcosa provi ad ottenerlo! E se non lotti nemmeno per l'amore per cosa dovresti lottare? -
Stupida.
Mi ero sentita decisamente stupida.
- Non voglio lamentele quando ti porterò via Natsu perché non meriti la parola dato che nemmeno ci hai provato. Invece di dire che lo amerai per sempre dovresti cercare di farti amare. - m'aveva lanciato uno sguardo stizzito.
- Dovrei... farmi amare? - ero solo riuscita a ripetere.
- Seducilo, fargli vedere che t'interessa! Cose del genere! -
A quelle parole ero avvampata.
Il discorso dopo poco si era chiuso e siamo tornate in camera.
Ho ricevuto una lezione di vita da una bambina di cinque anni!!
Quanto posso essere patetica?!
E la cosa peggiore è che ha ragione!
Non faccio che ripetere che va bene così.
Che finché è tutto normale io sono a posto.
Poi però parlo di amore eterno.
E se è così è logico che io voglia passare la mia vita con lui.
Come è giusto dire che se non faccio almeno una mossa le cose non cambieranno mai.
So da me quanto Natsu sia tardo.
Le ragazze potrebbero aver ragione come torto nel dire che gli interesso, ma se non ci provo non lo scoprirò mai.
È anche vero che... come cavolo dovrei fare?
Non posso mettermi a flirtare con Natsu così dal nulla.
Sarebbe davvero strano ed innaturale.
In più Natsu non è il tipo da capire cose come i flirt.
Anche per questo mi piace.
Potrebbe avere di fronte la gatta morta peggiore del mondo e non capirebbe cosa sta cercando di fare.
- Strana? Mi ascolti? - mi sento tirare per il pigiama.
Abbassando lo sguardo vedo Aiko-chan e finalmente torno al presente.
- Sì? -
- Ti ho chiesto se hai intenzione di stare in piedi ancora per tanto o ti vuoi decidere ad andare a dormire. - sbuffa.
- Oh, certo! È davvero tardi! - noto.
Mi sono persa troppo nei miei pensieri.
- Buonanotte, ragazzi. - ci mettiamo tutti sotto le coperte.
- Notte. - sbadiglia Natsu.
Quella notte riesco a fatica a prendere sonno perché i pensieri sono troppi.
Ad un certo punto però sento degli strani rumori che mi fanno svegliare.
Mi ci vuole un attimo per capire che si tratta di Natsu.
Un altro incubo?
Alzandomi vado a controllarlo e lo trovo rigirarsi nel letto col fiatone.
- Natsu... - gli accarezzo la testa.
Serrando i denti - Lucy... Lucy... - chiama il mio nome.
Sta sognando me?
È un incubo dove ci sono io?
La voce con cui ha pronunciato il mio nome era così straziante.
Che sta succedendo?
- Natsu... sono qui. - lo scuoto.
Le sue guance si rigano nuovamente di lacrime e inizio a scuoterlo più forte.
Girandosi di scatto stringe il lenzuolo con le mani - Lucy!! -
Così disperato.
Il suo era un grido roco e disperato.
Che mi sta accadendo in quel sogno per farlo stare così?
Anche gli altri erano colpa mia?
È per questo che non voleva dirmelo?
L'istante dopo spalanca gli occhi e mettendo a fuoco vede che sono di fronte a lui.
- L-Lucy... - ansima tirandosi su a sedere.
- Natsu... stai bene? - mi scappa un singhiozzo.
- Eh? Io? Tu piuttosto! - mi guarda preoccupato.
- Io cosa? -
- Stai piangendo! - gli scatta una mano sulla mia guancia.
- Senti chi parla... - parte un altro singhiozzo.
Non mi ero accorta di aver iniziato a piangere, ma non è così strano.
Come potrei essere calma dopo ciò a cui ho appena assistito?
Il ragazzo si tasta le guance scoprendole bagnate.
Col dorso della mano si asciuga - È tutto ok, ma tu? -
- Non dirmi che è tutto ok!! Non sono stupida! Dimmi cosa ti sta succedendo! Cos'hai sognato? E stavolta non mentire! So che lo ricordi! - cerco di non scoppiare a piangere come una fontana.
- Lucy... -
Serrando i pugni fisso il pavimento dove sono seduta.
- Lo so che stavi sognando me! Mi hai chiamata nel sonno! -
Non sentendo risposta alzo lo sguardo e lo trovo con la mano a mezz'aria incerto se toccarmi o meno.
- Cosa c'era in quel sogno? E negli altri? Sono sempre io? Per questo non volevi dirmi nulla? -
- Lucy... - afferrandomi per un polso mi attira a sé abbracciandomi.
- Natsu!! Ti ho fatto delle domande! - cerco di liberarmi.
- Dobbiamo proprio parlarne? -
- Sì! Sono giorni che fai incubi così agitati, mi fa male vederti star male. -
- Io sto bene... io... - ripete triste.
In quelle parole comprendo un dettaglio.
Ha marcato due volte il fatto che lui sta bene perciò... nei sogni io non sono altrettanto in salute?
Questo spiegherebbe le lacrime a pronunciare il mio nome.
Sospirando smetto di ribellarmi all'abbraccio e lo stringo a mia volta.
- Anche io sto bene. - marco bene la frase per far capire che è davvero così.
- Non vuoi proprio raccontarmi questi sogni? - insisto dopo un po'.
- No... - mugugna.
- Però è vero che li ricordi, giusto? -
- Uhm... - mi stringe di più.
- In questo sogno c'ero io? E mi succedeva qualcosa, vero? -
Come risposta si limita a sospirare e stringermi ancora.
- Natsu... se vai avanti così mi stritoli. - sento leggermente mancare il fiato.
Subito allenta la presa - S-Scusa... - gli trema la voce.
È così strano.
Non sembra quasi Natsu.
È così indifeso e spaventato.
Come possono, dei sogni, renderlo così?
Devono essere piuttosto realistici.
- Va tutto bene. - mi aggrappo io a lui.
- Lucy...? - mi chiama quasi timido ad un certo punto.
- Uhm? -
- Qualunque cosa accada... devi rimanere... in... vita... - sospira l'ultima parola.
Sentendo il suo corpo appesantirsi e i respiri farsi profondi capisco che si è addormentato di nuovo.
Rimanere in vita?
Quindi avevo ragione.
I sogni erano su di me e io morivo.
Stringendolo sento le lacrime riaffiorare.
Natsu è rimasto davvero traumatizzato dalla morte della me del futuro.
Come ho fatto a non accorgermene prima?
Di segnali ne ho avuti.
Avevo notato che ogni volta che non ero nei paraggi iniziava ad agitarsi, ma stranamente non avevo collegato la cosa.
E anche come mi stringeva l'altra sera e questa.
Un abbraccio disperato che ringraziava il signore che fosse solo un incubo, ma che pregava pure che rimanesse tale.
Natsu... quanto hai sofferto in silenzio e solo?
Tutto per non preoccuparmi.
- Ti amo davvero tanto... - singhiozzo tenendolo stretto stretto.
Il mattino seguente veniamo svegliati da un urlo acuto - Sveglia!!! -
Saltando sul letto entrambi sento il cuore a mille per lo spavento.
- Che sta succedendo? Un attacco? - chiede ancora mezzo addormentato Natsu.
- Che state facendo ancora nello stesso letto?! - mi punta il dito contro Aiko-chan.
- Hai avuto un altro incubo, Natsu? - chiede incerto Happy.
Chissà se a lui ha raccontato i sogni.
Potrei provare a prendere da parte il gatto e chiederglielo.
- Uhm... - mugugna Natsu placandosi.
Da come ha distolto lo sguardo, da quello del gatto, mi sa che Happy sa davvero qualcosa.
- Quindi sei passata all'attacco? - mi lincia con lo sguardo Aiko-chan.
Avvampando - N-Non è così!! - agito le mani.
- Così come? - mi fissa curioso Happy.
- Niente!! Muoviamoci! Non è tardi?! - mi alzo di scatto.
Il mio polso viene però afferrato da Natsu.
Voltandomi - S-Sì? -
- Ah! No... nulla. - lascia la presa fissando confuso la sua stessa mano.
- Qui qualcuno si sta svegliando fuori, lentamente, ma sempre meglio di niente. - commenta il gatto.
- Cosa? - lo fisso perplessa.
- Oh, nulla nulla. Andiamo. - svolazza verso la porta.
Quella mattinata finisce per essere davvero strana.
Aiko-chan che civetta con Natsu guardandomi tutta soddisfatta.
Happy che spara frasi che sembrano mirate per far capire i sentimenti di una persona.
Che si sia accorto di cosa provo per Natsu?
Cielo!
Che imbarazzo!
Come se non bastasse pure Natsu è strano dato che dopo la colazione non ha incrociato il mio sguardo nemmeno una volta.
Ogni volta che ci provavo girava la testa.
Sono certa che non sia una mia impressione.
Che sia per ieri notte?
È pentito di avermi detto a grandi linee dei sogni?
Eppure... è come se ci fosse dell'altro.
Come se proprio non riuscisse a guardarmi per... imbarazzo.
Sì, questo.
Quelle poche volte in cui, per errore, ha incrociato i miei occhi sono certa di averlo visto arrossire.
Non posso però chiedere spiegazione perché Aiko-chan monopolizza completamente la sua attenzione.
Quasi all'ora di pranzo arriviamo così alla residenza del padre.
- Aiko-chan, sei felice? Siamo arrivati! - si esalta Happy.
L'attimo dopo vediamo un uomo uscire dall'edificio e la bimba s'illumina.
Per quanto sia stata dura, questo momento vale tutta la fatica.
Vederla così felice è fantastico e per un momento dimentico tutti i pensieri che mi assillano da giorni.
Scendendo dalle braccia di Natsu gli corre incontro - Papà!! -
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