Capitolo III

- Ho detto... chiaro? - ripete Aiko.

- S-Scusa, ma tu chi sei? E che ne hai fatto della bambina che abbiamo conosciuto prima? - chiede confuso Happy.

- Sono quella che dovete trattare come una principessa! - punta le mani sui fianchi.

- Fin ha detto che ci devi ascoltare! Non che dobbiamo viziarti! - ribatte il gatto.

- A chi pensate che crederà Fin? A voi o a me? - fa uno sguardo da bimba innocente.

Questa piccola è diabolica!

E una manipolatrice nata!

Fa paura.

- Ghiahaha! Che carina! Vuoi la nostra attenzione? Ce l'hai! Non c'è bisogno che tu faccia così. - Natsu la prende in braccio all'improvviso.

A quel gesto e quelle parole rimango spiazzata.

- M-Mettimi giù!! Non voglio stare in braccio di un plebeo! - inizia ad urlare.

- Plebeo? Che parolona per una bimba! - ride ancora Natsu.

- Fammi scendere! - cerca di scalciare.

- Se fai così ci metteremo di più ad arrivare dal tuo papà. -

- Forse non hai capito! Dirò a mio padre di non pagarvi se non mi ascoltate. -

- Io ti sto ascoltando, ma ho deciso di non eseguire. Nessuno può dirmi cosa fare. - sorride allegro.

- Quindi stai dicendo che non vuoi i soldi? Se avete accettato la richiesta vuol dire che vi serve denaro, potete quindi permettervi di fare così? -

Mamma mia, che lessico.

Si vede che è cresciuta in una famiglia alto locata.

Ma questo modo di fare da principessina viziata è tutto suo.

- Noi dobbiamo portarti sana e salva da tuo padre, questo è il nostro incarico. Se speravi d'importi su di noi hai sbagliato persone. - ride Natsu.

Tirandolo per il giacchetto attiro la sua attenzione - Natsu... ma a noi servono quei soldi, altrimenti come lo pago l'affitto? - sussurro incerta.

- Tranquilla, ci penso io. - mi sorride allegro.

Ehm... è proprio il fatto che ci vuoi pensare tu che mi preoccupa.

Questa bimba vuole degli schiavetti, ma Natsu non è il tipo da dar corda a tutti i capricci.

Soprattutto se vengono dati come ordini e non chiesti gentilmente.

- Mettimi giù, stupido mago!! - inizia a scalciare.

- Sai, si può chiedere qualcosa anche con più modo. Le persone ti ascolteranno anche più volentieri. - risponde tranquillo ignorando i calci.

- Senti chi parla... quello che quando vuole sapere qualcosa va a chiederlo a suon di cazzotti. - mi sussurra Happy.

- Eh eh... - gli faccio un sorriso tirato.

Effettivamente sarebbe il caso di dire a Natsu "Da che pulpito!".

- Non m'interessa! Voi lavorate per me!! - urla Aiko-chan.

- Lavoriamo per tuo padre. - ribatte Happy.

- Fammi scendere!! So camminare!! - ringhia ancora.

- Dove sta il "per favore"? -

- Ve l'ho dato come ordine! Io non ho bisogno di chiedere per favore a persone come voi!! -

- Perché? Siamo tutti umani allo stesso livello. Che tu abbia più soldi non vale nulla a conti fatti. Quindi se vuoi scendere me lo chiedi come si deve. -

Però...

Più lo guardo più ne rimango affascinata.

Quando si tratta di bambini Natsu diventa davvero... fantastico.

Sarà un padre eccezionale.

Una fugace immagine mi passa per la testa.

Un bambino dai capelli biondi e una bimba dai capelli fucsia corrono verso me e Natsu chiamandoci mamma e papà.

Oddio!!

La mia mente è andata!

Sto correndo troppo!! Decisamente!

Afferrandomi il viso lo sento bollente.

- Lucy? Che hai? Sei bordeaux. - mi fa tornare al presente Happy.

- N-Nulla!! - scatto irrigidendomi.

- Su, che dobbiamo andare alla stazione! - supero tutti e tre.

- Ah! I-Il treno... - sento la tensione nella voce di Natsu.

- Te n'eri dimenticato? - chiede Happy.

- N-No! - distoglie lo sguardo.

Guardando il gatto - Se n'era dimenticato. - scattiamo in coro.

- Ancora non mi hai messa giù!! - riparte all'attacco Aiko.

Mi stavo chiedendo come mai si era zittita, a quanto pare era solo in pausa.

- E io non ho ancora sentito il "per favore"! -

La bimba non cede e finiamo per arrivare davanti al treno con lei che ancora scalcia e urla.

- È tutto ok, bimba? - chiede il controllore.

- No! Affatto! - urla ancora tra le braccia di Natsu.

- Che succede? -

- Signore, non si preoccupi! Noi siamo maghi incaricati di accompagnarla dal padre! - scatto agitata.

- È vero? - guarda la bimba.

- No, mi hanno rapita!! - inizia a sbraitare.

- Eh?! Ma che cavolo dici Aiko-chan?! - sbianchiamo.

- Signore mi aiuti!! - finge di piangere.

Che infame!!

Ma ora ci penso io.

Iniziando a controllare la borsa tiro fuori un documento, giusto in tempo per evitare che il controllore chiami la sicurezza.

- Tenga signore, guardi. Non l'abbiamo rapita, sta solo facendo la dispettosa perché non la viziamo come vorrebbe. - porgo il foglio all'uomo.

Questo, dopo una scorsa, me lo restituisce.

- Vi chiedo scusa, dovevo accertarmi che fosse tutto a posto. - ci sorride.

- Stava solo facendo il suo lavoro, non si preoccupi. - ricambia Natsu.

- Tu invece, signorina. - punta un dito contro alla piccola - Non si fanno queste cose. -

- Tsk! - si limita a schioccare la lingua spiazzando l'uomo.

- Scusi noi del disturbo. - scatto sospirando.

Fortuna che in preventiva mi sono fatta fare quel certificato.

Bisogna sempre pensare a tutto.

L'attimo dopo entriamo nel treno e, solo dentro alla cabina, Natsu lascia la piccola.

- Era ora. - sbuffa lei.

Quando poi il treno parte Natsu va subito K.O.

- Ha parlato tanto tanto e poi crolla così? Questo tipo dovrebbe scortarmi fino da mio padre? Patetico! -

- Tu... piccola... non... sottoval... Blurgh!! - si copre la bocca con una mano.

- Sta buono, non parlare. Lo sai com'è ogni volta. - sospiro.

- Se solo... l'incantesimo di Wendy... funzionasse... ancora... - risponde a fatica.

- Lucy... ti uso come... cuscino... - si accomoda sulle mie ginocchia senza aspettare la mia risposta.

- N-Natsu!! - avvampo.

- Lascialo, se dorme si sentirà meno male. - sospira il gatto.

- Basta che non mi sbavi sulle gambe. - sbuffo cercando di non dar a vedere che non è quello il problema.

- Sei crudele... Lu... cy... -

- Si è addormentato. - commenta Aiko-chan.

- Meglio, starà calmo. Tanto non abbiamo molto da viaggiare in treno. - la mia mano scatta automaticamente ad accarezzare i capelli del ragazzo.

- Uhm... state insieme? - ci osserva la piccola.

Avvampando - N-No!! -

- Aye, sir! - scatta il gatto.

- Happy!! Stupido gatto, non dire cavolate! -

- Bah, tanto non m'importa. - sbuffa la bimba.

Inizia poi a guardare fuori dal finestrino - Non potevamo usare un treno più lussuoso? O magari una carrozza? -

- Questo c'era. - ribatto leggermente infastidita.

Deve proprio comportarsi così?

Perché una bimba così piccola ha questo atteggiamento?

Di solito a quest'età sono quasi tutti adorabili, come Asuka-chan.

Forse è perché non si fida di noi?

Magari col tempo migliorerà.

Tre giorni così sarebbero troppo difficili.

Vedendola guardare nuovamente fuori mi rendo conto del suo sguardo triste.

Non è l'espressione che dovrebbe fare una bambina, così... stanca e sola.

Potrebbe essere che è abituata a ricevere le attenzioni che desidera solo comportandosi male?

Però... facendo così sono forzate e non sarà mai come davvero vuole.

Inizia a farmi un po' pena, povera piccola.

So cosa vuol dire essere senza madre e avere un padre che non ha mai tempo per te.

Anche senza chiederlo ci sono arrivata, quello sguardo è quello di una bambina che non ha più sua madre accanto.

- Uhm...!! - sento mugugnare Natsu dopo circa mezz'ora di viaggio.

Chinando il capo lo trovo con un'espressione sofferente.

- Soffre i mezzi anche nel sonno? - osserva confuso Happy.

- Solitamente non fa così quando dorme... - ricordo i precedenti.

La fronte gli si imperla di sudore e inizia ad agitarsi sulle mie gambe.

- Sarà un incubo, no? - scatta Aiko-chan.

Un altro?

Che succede?

- Natsu...? - poggio una mano sul suo viso.

A quel tocco sembra calmarsi un attimo, ma poi sbarra gli occhi all'improvviso.

- Natsu, va tutto... - non riesco a finire la frase che il ragazzo si mette a sedere di scatto.

Peccato che non abbia calcolato che ero china su di lui andando così a sbattere la fronte sulla mia.

- Ahia!!! - premiamo le mani sui punti dolenti.

- Che è... Blurgh! Ma siamo... ancora... sul treno... - si accascia sul sedile.

- Sì, Natsu, ma stavi avendo un incubo e ti sei svegliato all'improvviso. - gli spiega il gatto.

- Cavoli Lucy... hai la testa... davvero dura... che male!! -

- Sei tu ad averla dura. Ho temuto che mi si spaccasse il cranio. - mi lamento.

- Patetici. - sbuffa Aiko-chan.

- Natsu, stavolta ricordi il sogno? - chiede Happy.

- Ah? Che sogno? - chiude gli occhi, ma si concentra troppo sul dondolio del treno e finisce quasi per vomitare.

- Quello che stavi facendo. L'incubo! - scatto preoccupata.

- Ah... no... nulla. -

Perché non vuole dirlo?

Che sogni sono da non poterceli raccontare?

Non capisco...

Dopo un'altra mezz'ora arriviamo a terra, tecnicamente almeno per oggi dovremo riuscire ad alloggiare in una locanda.

Domani però ci troveremo a riposare tra i boschi, Aiko-chan dovrà adattarsi.

- Aiko-chan, va tutto bene? - le sorride Natsu appena scendiamo dal treno.

- Lo chiedi a me? Sei tu quello che sta ancora barcollando. E non chiamarmi Aiko-chan! - sbuffa.

- Ghiahaha! Sei proprio una testina calda! - le scompiglia i riccioli biondi.

- I miei capelli!! - strilla isterica.

- Natsu, dai. Ora sono tutti in disordine. - sospiro levando la mano del ragazzo.

- Aiko-chan, vieni qui che te li sistemo. - mi accuccio.

Guardandomi truce - Piantatela di chiamarmi col -chan! Non sono vostra amica! E poi... chi vuole farsi sistemare i capelli da una vecchia come te? -

- V-Vecchia? - sbianco.

È la seconda volta che mi chiama così.

- Sì, vecchia! Mi sistemo da sola i capelli! - cerca di rimettere a posto i ricci ingarbugliati.

- Io non sono vecchia!! - m'impunto.

- Per me lo sei. Potresti passare per mia nonna. -

- N-N-Nonna?! -

- Lucy, non prendertela. Per i bambini sono tutti vecchi. - mi richiama Happy.

- Ho capito, ma nonna no, accidenti!! - sbatto un piede a terra serrando i pugni.

- Quando io sarò una giovane donna, tu sarai una vecchia decrepita. - insiste.

- Che dici?! Non abbiamo nemmeno quindici anni di differenza!! -

- Ti sembrano pochi? - mi guarda con fare superiore.

- Dovresti sbrigarti a trovare un uomo, ormai hai il tempo contato. - aggiunge.

- T-T-Tu!! -

Ora tutta la comprensione precedente si è volatilizzata.

- Stai pure diventando balbuziente? Eh, qui l'età avanza fin troppo. -

- Ghiahaha! Non pensarci, Lucy! Lo fa solo per farti arrabbiare. Lo sai di non essere vecchia, ma solo strana. - Natsu mi poggia un braccio sulle spalle.

- Vecchia e strana? Oggi ricevo un sacco di complimenti. - serro i denti irritata.

Però ha ragione.

Lo sta facendo di proposito.

Dato che non è riuscita a far cedere Natsu ha cambiato preda.

E io sono stata stupida perché ci stavo cadendo come una pera cotta.

Richiamando a me tutta la calma possibile mi avvicino di nuovo ad Aiko-chan, la quale ha reso i capelli ancora più incasinati di prima.

- Siediti su quella panchina. - le indico la panca poco distante.

- Come? Pensi che ti ascolterò? - mi sfida con lo sguardo.

- O ti ci siedi da sola o ti ci faccio sedere di peso facendomi aiutare da Natsu. - l'avverto.

Valutando la cosa realizza che Natsu ne sarebbe in grado.

Indispettita va a sedersi.

Afferrata la spazzola mi faccio dare la schiena.

- Che vuoi fare, vecchiaccia? -

Sospirando - Sta buona, non vorrai andare in giro con i capelli in questo stato, vero? -

Appena inizio a sistemare i suoi bei capelli - Ahia! Mi fai male!! -

Sporgendomi per guardarla - Davvero? Scusami, farò più piano. - chiedo preoccupata.

Anche se è fatta così mica voglio farle male.

La piccola stranamente si zittisce, voltandosi - No... è tutto ok. - mugugna.

Guardando Natsu confusa lo vedo sorridermi ed annuire.

Delicatamente acconcio i capelli di Aiko-chan e senza rendermene conto mi trovo ad averle fatto le codine.

Avendo i capelli lunghi e ricci le stanno davvero d'incanto e rendono il suo visino ancora più adorabile.

- Wow, sei davvero carina Aiko-chan! - commenta Natsu.

- Io sono sempre carina, in più non c'era bisogno di farmi le code. - sbuffa.

- Non ti piacciono? Mi spiace, i tuoi capelli sono così belli che le mie mani si sono mosse da sole. Mi piace sistemare i capelli, una volta mi sono occupata anche di Wendy. - ricordo.

- Ormai è fatta, ma non paragonarmi alla plebe. -

- Wendy è una ragazza dolcissima e gentile, non chiamarla così. - scatta Happy.

- Basta oziare, stiamo perdendo tempo. Riprendiamo il viaggio. - mi alzo sospirando.

Speravo che sistemarle i capelli la rabbonisse, ma forse ho fatto peggio.

Camminando per quel paese sta stranamente in silenzio.

Ad un certo punto Natsu mi picchietta un dito sulla spalla.

Voltandomi mi indica, sorridente, di guardare Aiko-chan.

Rimango sorpresa vedendola osservarsi in ogni vetrina e, muovendo le code, sorridere.

Quindi le piacciono!

La scena fa sorridere anche me e torno a proseguire più serena.

A piccoli passi stiamo migliorando.

Questa bimba è orgogliosa, non ammetterà mai di essere felice per le codine, ma nascondere questo sentimento è meglio di sapere che le odiava.

Quella sera ci fermiamo in una locanda e dopo la cena, dove Aiko-chan si lamenta per ogni piatto, andiamo nella nostra stanza a dormire.

- Perché dobbiamo dormire con dei maschi?! Non è consono. - sbotta irritata.

- I letti sono separati, Aiko-chan. - cerco di calmarla.

- Sono comunque nella stessa stanza!! -

- Non possiamo permetterci di stare separati, ci sono persone che vogliono rapirti e, nel caso si fosse sparsa la voce che stai raggiungendo tuo padre, dobbiamo aspettarci una mossa da parte del nemico. - l'avverte Natsu.

- E che differenza fa stare in due camere vicine? Se capita qualcosa lo saprete lo stesso. -

- Fa differenza! In casi del genere anche i secondi contano! - ribatte.

- Ma ci sta questa qui in camera. È qui per proteggermi o solo per fare il soprammobile ambulante?! - punta un dito contro di me.

- Natsu si fida di Lucy, ma questo non vuol dire che non si preoccupa. Per questo devi rinunciare, voi dormirete con noi. - risponde Happy.

- Siete abituati così? Vi pare normale? - insiste.

- Aspetta che sia domani! Dormiremo nel bosco, li non ci sono camere! Ghiahaha! - ride Natsu vedendo la faccia allucinata della bimba.

- Voi siete pazzi se credete che dormirò per terra o su un albero!! -

- Sarà solo per una notte, non possiamo farci nulla. Quella è la strada. - sospiro.

- Ma... -

- Anche se davvero convincessi tuo padre a non pagarci, dovremo lo stesso fare quella strada. - si butta sul suo letto Natsu.

- Voi non li volete proprio i soldi?! Sapete che non scherzavo, vero? -

- E quindi? Anche senza venir pagati abbiamo dato la parola di portarti da tuo padre. Ti scorteremo come si deve. - sorride lui.

Natsu quando prende un impegno è così, di parola.

Beh... sempre che non se ne dimentichi.

Aiko-chan punta i piedi.

- Siete davvero strani. Uffa, vecchia... andiamo a fare il bagno? - mi richiama all'ordine.

Eclissando l'appellativo l'accompagno a farsi il bagno e dopo circa un'ora si addormenta nel suo letto.

- Quando dorme è davvero carina. - sospira Happy.

- Non dire così, lo è anche quando è sveglia. - ribatte Natsu.

- Abbiamo concetti diversi di "carina". -

- Ti ricordo che ripeti in continuazione che Charle è carina. - ribatto.

- Non puoi paragonarle!! Charle è Charle!! -

- Lucy ha ragione, Aiko-chan assomiglia un po' a Charle. Sono entrambe orgogliose, ma Aiko-chan ha in più che.. si sente sola. Il suo modo di fare è perché vuole la nostra attenzione, scommetto che in realtà è davvero una bimba dolce. Come Asuka-chan. -

- Secondo me ti stai illudendo e basta. Ti piacciono così tanto i bambini che non riesci a capacitarti che possano essercene di fastidiosi. - scuote il capo il gatto.

- Ma smettila! -

- Dai, dormiamo anche noi. È tardi e domani partiamo presto. - li richiamo.

Concordando ci mettiamo tutti a dormire.

Ad un certo punto, durante la notte, sento un gran caldo e aperti gli occhi sento qualcuno tirarmi calci.

- Natsu! - mi volto imbronciata.

Pure qui s'infila nel mio letto?!

È pure singolo, stiamo stretti, cavolo!

Il ragazzo inizia ad agitarsi.

È un altro incubo?!

Accidenti, sembra peggio del solito.

- Natsu!! - lo scuoto.

All'improvviso vedo le guance di Natsu rigarsi di... lacrime!

Il mio cuore inizia a piangere con lui - Natsu... svegliati! - cerco di alzarlo.

Forse se non si sveglia posso comunque calmarlo in qualche modo.

Sentendo gli occhi pungere lo stringo a me - Natsu... va tutto bene... - sussurro.

Tra le mie braccia si contorce fino a quando sussulta e capisco che si è svegliato.

- N-Natsu? -

- Lucy... - sospira rilassandosi di colpo.

- Natsu che succede? È la terza volta, non puoi dire di non ricordare nulla! Mi stai facendo davvero... - non termino la frase perché ricambia la mia stretta.

Aggrappadosi quasi disperatamente a me lo sento fare dei profondi sospiri.

- Natsu... - inizio ad accarezzargli la testa.

Ho voglia di piangere.

Mi fa male vederlo così, non ho la minima idea di come poterlo aiutare.

- Stavolta ricordi il sogno? Posso fare qualcosa? -

- Lasciami stare così... solo questo... - cerca di fermare le lacrime.

- Cos'hai sognato per stare così? Che incubo è così tremendo? Voglio aiutarti... - chiedo con voce rotta.

- Non farmelo dire... non voglio più pensarci... ti prego... - sospira pesantemente.

Stringendolo forte - Ok, ok... non sforzarti. Sto qui con te. - cerco di calmarlo.

Non so cosa stia succedendo, ma non può andare ancora avanti.

Dobbiamo trovare una soluzione, ma per ora lo ascolterò.

Ha bisogno di conforto e io non lo lascerò solo.

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