Nell'aria odore di bosco e di aria oscura. Un flebile venticello muoveva le chiome scure creando una dolce e al contempo inquietante musica.

La fanciulla sollevò una delle sue piccole mani pallide verso la luna. Era piena, notò, bella tonda e luminosa. Almeno se ne sarebbe andata con quell'argentea atmosfera, si disse lasciando scivolare una lacrima sulle sue guance.

Sentì un'ala spezzarsi al passaggio del liquido nero dalla sua gola allo stomaco. Deglutì e il dolore fu bruciante.

La pelle candida della manina levata al cielo cominciò a raggrinzirsi. Cos'aveva fatto per meritarsi tanto odio? Perché la magia se la stava prendendo con lei? Perché i suoi poteri non la proteggevano?

Molte domande le frullavano nella mente anche se ormai sapeva; era troppo tardi per lei. Niente e nessuno l'avrebbe salvata.

Raccolse le sue ultime forze. Doveva mandare un messaggio, non poteva scomparire prima di aver avvertito le sue sorelle.

Il liquido oscuro continuava intanto a espandersi dentro di lei, lo sentiva. Il dolore cupo e devastante raggiunse ogni minima parte del suo corpo.

La creaturina si accarrocciò su se stessa, ma non voleva mollare. Ce l'avrebbe fatta. A qualsiasi costo.