Capitolo 30

-Tay dovrebbe darsi una calmata – dice Chloe mentre ci avviamo verso l'ingresso della scuola.

Massaggio il braccio dolorante per l'ennesimo allenamento del giorno prima.

-A chi lo dici – rispondo.

Davanti al portone principale scorgo Mara e Jess intente a distribuire volantini.

-Ciao, Karen! – Mi saluta Jess porgendomi uno dei fogli.

-Hey, Jess ... di che si tratta?

-Sfilata di beneficenza, viene organizzata ogni anno in questa città. È venerdì sera, perché non vieni?

-Ti farò sapere.

-No, senza il tuo solito "ti farò sapere", vieni e basta! Sfileremo io e Mara, non puoi mancare.

Scoppio a ridere.

-D'accordo, ci sarò.

Ora non mi resta che trovare un modo per convincere Josh a fare lo stesso.

Una volta entrata a scuola, scorgo mio fratello all'armadietto intento a parlare al telefono. O meglio, a sbraitare. Chissà che non stia parlando con papà. Non appena si volta mi vede e prova a moderarsi, per poi chiudere la comunicazione e avviarsi lungo il corridoio.

Sospiro e mi dirigo verso il mio armadietto.

Prendo il libro della prima lezione, ma non appena chiudo l'anta mi ritrovo qualcuno davanti. Trasalgo, ma butto un sospiro di sollievo quando incontro gli occhi di Josh.

-Credo di sapere dove puoi trovare l'Astargh – mi sussurra pianissimo ad un orecchio.

Sta volta trasalgo sul serio.

-Karen, ho capito cos'eri dalla prima volta che ti ho vista. Gli Edwards che ritornano dopo anni di esilio ad Oakstone Valley ... non poteva trattarsi di un caso.

Giusto. Immaginavo avesse capito.

-Bene, ok, ma cosa c'entra questo con ...

-Uh, grazie per aver confermato la mia ipotesi.

-Josh, era solo uno stupido trucchetto?

-No. Penso di sapere veramente quello che ti ho detto.

Mi guardo intorno.

Poco distante c'è la ragazza custode che mi fissa. Dietro di lei, altri ragazzi.

-Ok, ma questo non è il posto per parlarne. Andiamo in classe, non vorrai fare in ritardo a lezione – gli dico.

-Perché non saltiamo la scuola oggi? – Propone.

Spalanco gli occhi.

-Josh, stai bene?

Mi allungo a toccargli la fronte per vedere se ha la febbre.

-Ho già studiato la lezione che deve spiegare la professoressa Thorne e a te non importa nulla della sua materia. In più abbiamo delle cose molto più importanti di cui parlare e ...

-Tu che mi proponi di marinare la scuola. Quando riaccadrà un'occasione del genere? Andiamocene.

Non ho rimorsi per questa azione. Sono troppo curiosa di sentire cosa Josh abbia da dirmi.

Usciamo dalla scuola e ci incamminiamo in silenzio. Quando siamo finalmente abbastanza distanti, sono la prima a rompere il silenzio.

-Come fai a sapere dove si trova l'Astargh? E perché vuoi dirmelo? Questo distruggerebbe tutte le fate. Credevo ti piacessero.

Josh impiega qualche istante prima di rispondere.

-Non ho detto che le fate non mi piacciano, ma se le barriere dovessero essere distrutte credimi se ti dico che l'Astargh vi servirà eccome.

-Sarà così tremendo? – Chiedo.

Josh annuisce.

-Ci sono fate più o meno cattive, ma sono tutte vendicative. Ci sarà chi di loro vorrà limitare i danni, ma per ognuna di loro ce ne saranno dieci che vorranno il pieno controllo di tutto ciò che le circonda. Potendo accedere all'altro lato della foresta, i loro poteri saranno almeno triplicati. L'Astargh si trova insieme alla Grande Madre.

-E allora come faremo a trovarlo? Quasi nessuna fata ha mai visto la Grande Madre, figurarsi ...

-Violet.

-Cosa?

-Violet è la figlia diretta della Grande Madre.

-La fata che si innamorò del cacciatore?

Josh annuisce.

Resto interdetta per qualche istante.

-So che non è un grande aiuto, ma almeno così saprai dove non cercare – dice Josh.

-Ti ringrazio.

Continuiamo a camminare in silenzio.

-Cosa ti turba tanto? – Mi chiede Josh.

Scuoto la testa.

-Tutto e nulla.

-Sai che di me puoi fidarti, vero Karen?

-Certo che lo so. Sei il mio migliore amico.

-E tu la mia.

-Ecco perché venerdì sera verrai con me ad una festa di beneficienza.

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