Capitolo 28
-Karen, corri! – Urla Riley.
Mi ritrovo a pensare che è la prima volta che mi chiama per nome e non per cognome. Subito dopo mi riscuoto e inizio veramente a correre.
Siamo nella foresta ed è notte.
So di essere inseguita, ma non so da chi.
-Da questa parte! – Urla Mason.
Mi volto verso la sua direzione, ma di lui non c'è traccia.
-Forza, puoi farcela! – Mi incita di nuovo Riley.
Continuo a correre senza sapere dove andare, sono sola eppure circondata da persone, sono in un labirinto senza pareti.
Poi la scorgo più avanti: la casa abbandonata nella foresta, quella nella quale mi sono ritrovata dopo essere uscita dal tunnel insieme a Riley.
Solo che cambia un particolare: non è più diroccata, anzi, possiede delle alte mura.
I nemici si stanno avvicinando, sento i loro passi e le loro urla, ma io non so dove andare.
Poi improvvisamente Riley appare alla mia destra, prendendomi per mano e guidandomi.
-Che ci fai tu da questa parte della foresta? – Gli chiedo, ma sembra non sentirmi. Corre soltanto e io mi ritrovo costretta a seguirlo, finché non mi accorgo che gli alberi vanno man mano diradandosi. Nell'oscurità riesco comunque a scorgere una linea di confine. Solo che non si tratta di una linea di confine. Siamo davanti ad un burrone.
-E ora? – Chiedo a Riley.
Neanche stavolta mi risponde e quando mi volto di lui non c'è più traccia.
Dall'altra parte del burrone però, c'è Mason.
-Salta, Karen. Puoi farcela. Fidati di me – dice.
Sei pazzo, vorrei urlare. Non salterei per nulla al mondo, vorrei dire.
Ma i nemici si avvicinano.
Prendo la rincorsa e salto, precipitando giù dal borrone ...
Mi risveglio nel letto in un bagno di sudore.
È domenica mattina, ma se la cosa solitamente dovrebbe farmi sentire meglio, oggi mi rende più nervosa che mai.
I miei cugini hanno detto a mia madre che si sarebbero trattenuti da noi per poco, e lei naturalmente ha accettato volentieri la loro presenza. Peccato che tutta la sua felicità, come la mia, sia solo finzione.
La camera, fortunatamente, è ancora tutta per me, quindi mi concedo di rimanere a letto a rilassarmi. Peccato che non ci riesca. Non riesco a non pensare al sogno che ho appena fatto, nonostante non avesse alcun senso.
La verità è che sto cercando di non farmi prendere dal panico e per non farmi prendere dal panico non devo pensare a come stanno realmente le cose.
Non devo pensare che sono io la persona sulla quale sono state scritte delle leggende, la persona che tradirà la sua famiglia e che potrebbe portare alla distruzione dell'intero pianeta. Forse esagero un po', ma il succo è quello. E paradossalmente, i miei unici alleati, almeno apparentemente, sono due dei miei nemici. Posso realmente fidarmi dell'odioso Riley e del traditore Mason?
Vorrei poter rimanere per sempre in questa stanza semibuia senza dovermi preoccupare di quanto accade nel mondo esterno. Vorrei potermi isolare da tutto e da tutti. Vorrei ...
Qualcuno bussa alla porta.
-Karen alzati, Tay vuole darci lezioni di autodifesa.
"Cosa diavolo ci dovrei fare con le lezioni di autodifesa?!" vorrei urlare, ma non ne ho la forza. Così sono costretta ad alzarmi e a raggiungerli.
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