Capitolo 25

Mentre sono per strada chiamo Josh.

-Posso venire a casa tua? – Gli chiedo non appena risponde.

-Se hai voglia di dedicare mezz'ora della tua vita alla trigonometria, va bene.

-Stai studiando trigonometria?

-Sì.

-Va bene, in questo momento è il minor male.

-Ma tu non odi la matematica?

-Certo, ma ho bisogno di vederti.

-Hai bisogno di vedere me o il mio libro?

Resto ammutolita.

-Via Roosvelt 47. Fammi un fischio quando arrivi – dice infine.

-Grazie, Josh.

Inizio a correre cercando la casa.

Non impiego molto a trovarla, anche perché Josh è seduto su un dondolo all'esterno con un libro in mano.

Mi fa cenno con la mano di accomodarmi accanto a lui.

-Che fine ha fatto la trigonometria? – Gli chiedo, indicando il libro totalmente di un'altra materia.

-Ho pensato che questo fosse più interessante – dice, porgendomi il libro di suo nonno. –Su cosa vuoi approfondimenti di preciso?

-Cosa stavi dicendo l'altro giorno? Prima che fossimo interrotti? Hai detto che un giorno ci sarebbe stato qualcuno capace di ...?

-Non ricordo. Forse intendevo dire che un giorno ci sarebbe stato qualcuno capace di eliminare le barriere.

-Sì! Parlami di questo.

Josh riprende il libro e lo sfoglia fino ad una pagina.

-Violet mandò una maledizione.

-Sì, me l'hai già detto.

-Già, ma avevo anche fatto riferimento ad una maledizione su una figlia femmina. Non ricordavo di che maledizione si trattasse, ma ora l'ho trovata.

-E quale sarebbe?

-Proprio questa.

-Non capisco – dico.

-Sarà proprio una discendente di Travis, un cacciatore, ad eliminare le barriere.

Uno dei nemici da eliminare è tra i cacciatori stessi. È tra me e le mie cugine, o le mie figlie e nipoti delle generazioni che verranno.

-Come si riconosce questa persona?

-Oh, può essere riconosciuta solo dalle fate e dai custodi. Ha come una macchia sul cuore.

Annuisco, persa nei miei pensieri.

-C'è altro che vorresti sapere?

-No, credo di no. Potresti però spiegarmi trigonometria.

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