Capitolo 15

Sento bussare alla porta della mia stanza.

 -Karen? Karen, sei pronta? - Mi chiama mio fratello. L'ho evitato per tutta la giornata e sembra essersene accorto. Mi ha lanciato per tutto il giorno strane occhiate, senza però porgermi nessuna domanda. Aggrottando la fronte, apro la porta affacciandomi. 

-Sì. Perché? 

 -Andiamo.

 -Aspetta, andiamo dove? 

-Alla festa. 

-Frena. Vieni anche tu alla festa?

 -Sì. Forza, andiamo sorellina. 

 Esco dalla mia stanza seguendolo con una certa esitazione. Sento il rumore della doccia, quindi capisco che mamma debba essere rincasata da un po'. Colin prende le chiavi della sua macchina e usciamo subito. 

-Non dovresti dirle che esci anche tu? Mamma sa solo di me, potrebbe preoccuparsi non trovandoti.

 -Le ho detto prima che sarei uscito anch'io, non preoccuparti. 

 Entriamo in macchina e mette subito in moto. Fa retromarcia ed esce dal vialetto.

 -Cosa c'è che non va, Karen?

 Resto in silenzio. 

-Sono serio. 

-Smettila, Colin! Non sei solo tu ad avere il diritto di evitare le persone, restare in silenzio, arrabbiarsi. 

Colin non risponde subito. -Hai visto la chiamata di papà, non è così? Guardo fuori dal finestrino. -Karen ... 

 -Dammi una spiegazione, Colin. 

 -È complicato, Karen. Ma ho tutto il diritto di sentire papà. 

-Mi stai nascondendo qualcosa. 

-Cosa potrei mai nasconderti?! 

 Fortunatamente siamo già arrivati. Non ho voglia di parlare con mio fratello. Non appena parcheggia, slaccio subito la cintura ed esco dall'auto senza aspettarlo.La musica si sente già da fuori.La villa è molto grande e da tutte le finestre, sia da quelle del piano di sotto che da quelle del piano di sopra, proviene della luce.La porta è aperta e ci sono alcuni ragazzi fuori che fumano. Tra questi scorgo Riley, che neanche a dirlo mi lancia un'occhiataccia.Li supero con lo sguardo basso cercando di mantenermi stabile sui tacchi che non uso molto spesso. Che non uso mai, diciamo.Entro cercando di farmi spazio tra la massa di persone. Sono già stata a feste di questo genere, feste ancora più affollate, ma ho sempre avuto Loren e le altre con me, ciò significa che mi sia sempre trovata a mio agio e divertita. Ma qui è diverso.Allungo lo sguardo cercando di individuare volti conosciuti e, nello specifico, amici.Di Mara e Jess ancora nessuna traccia, ma fortunatamente incontro lo sguardo di Josh.Sospirando di sollievo, mi affretto a raggiungerlo. 

-Hey – gli dico avvicinandomi.Risponde con un sorriso.

 -Tutto bene? – Mi chiede cercando di sovrastare il rumore della musica.

 -Sì. Perché?

 In risposta solleva le spalle, poi si gratta la testa, guardandosi intorno.Come me, non è per niente a suo agio.Non riesco a trattenere un sorriso osservando la sua espressione smarrita. 

-Rilassati! – Lo incito.Sbuffa, poi qualcosa dietro di me sembra catturare il suo sguardo.Mi volto e scorgo Jane con la sua massa di capelli biondi in contrasto con il minivestito nero che indossa.Sta ballando con un ragazzo, ma fissa Josh con sguardo provocante.Il mio amico deglutisce mentre io cerco di non scoppiare a ridere. 

-Hai fatto colpo, bello!

 Sembra non sentirmi con tutta la folla.Jane si allontana dal suo compagno dirigendosi verso la nostra direzione.Subito mi allontano da Josh e la ragazza lo raggiunge prendendolo per mano e attaccandosi a lui. 

-Cosa c'è di tanto divertente? – Chiede una voce al mio orecchio.Mi volto di scatto andando a finire addosso a Mason e rischiando di perdere l'equilibrio sugli alti tacchi.

 -Attenzione – mi dice lui, mettendo una mano dietro la mia schiena.Di colpo inizio a sentire caldo.I miei occhi indugiano un istante di troppo sulle sue labbra e Mason sorride. 

-Non hai risposto alla mia domanda – dice, accostandosi un'altra volta al mio orecchio affinché lo senta.Gli indico Josh con il pollice e scoppia anche lui in una risata che immagino essere cristallina... mannaggia alla confusione, non posso sentirla.Si riabbassa verso il mio orecchio. 

-Non mi hai ancora detto cos'è successo ieri – dice. 

-Non ho voglia di parlarne. 

Mason annuisce, dopodiché mi prende per mano.

 -Mi hai promesso un ballo. 

Rido e cerco di non pensare a tutto il resto.La mano di Mason è calda e rassicurante, proprio ciò di cui ho bisogno in questo momento.Poco distante incontro lo sguardo di Claire che sembra preoccupata, ma si affretta a distogliere lo sguardo. Il ragazzo al suo fianco però continua a fissarmi. Non riesco a distinguere il colore dei suoi occhi da questa distanza, ma hanno una forma vagamente allungata ...

 -Miller Thorne, il mago delle feste – mi dice Mason seguendo il mio sguardo.  

-E' lui che ha dato questa festa? 

-In persona. È un tipo apposto, anche se ha una stima molto elevata di sé stesso. Fin troppa. 

Continuo a guardarlo di sottecchi anche una volta che ha distolto lo sguardo. 

-Oh, su Karen! Dimmi che succede? 

Osservo la sua espressione quasi implorante. 

-Sai che ti dico? Stasera non voglio pensare a nulla – rispondo.Lo spingo verso la folla e mi metto a ballare con lui o meglio, inizio a seguire i movimenti degli altri.Presto mi ritrovo ingarbugliata tra le sue braccia.Qualcuno spegne le luci sostituendole con quelle psicadeliche.

 -Oh oh. Miller si arrabbierà – dice Mason con l'ombra di un sorriso in volto.

 -Perché? – Chiedo continuando a muovermi. 

-Odia le luci psicadeliche. Anche Claire e Jane e altri. Dà feste, ma non vuole che nessuno le porti, né tanto meno che le accendi. Gli danno fastidio.

 -Danno fastidio anche a me. Perché le portano allora? 

Mason solleva le spalle e mi attira di più verso di sé.Non so per quanto tempo balliamo, so però che passa molto tempo. I piedi iniziano a dolermi e la testa a girare a causa di queste luci che non si sono ancora decisi a togliere.E poi la bocca di Mason, che mi ritrovo sempre davanti, è così invitante ...Quasi leggendo nella mia mente, Mason si avvicina, fino a quando le sue labbra non sfiorano le mie. Non mi bacia però. Si limita a sorridere mentre mi stordisce ancora di più.Sto per perdere l'equilibrio, quindi poggio una mano sul suo petto. 

-Ho bisogno d'acqua – gli dico. 

-Vuoi che vada a prendertene? 

-No. No, ci penso io. 

Detto questo mi allontano, cercando di non inciampare nei miei stessi piedi.Cosa diavolo mi è preso?Si sta spandendo uno strano odore nella stanza. Non di fumo, né di erba. È piuttosto una fragranza che però ...Non so perché, ma i miei occhi vagano alla ricerca di mio fratello, inutilmente.Vedo Josh seduto su un divano con Jane addosso a lui che lo bacia, Claire che continua a ballare con Miller, mentre Mason è scomparso.Deglutisco, quindi cerco di farmi spazio. Uscire fuori è inutile, ci sono i fumatori. Devo solo bere un sorso d'acqua e mi sentirò meglio.Vago in cerca della cucina, invano. Dove diavolo ...

 -Hey, Jess! – Esclamo non appena vedo la mia nuova amica. 

-Karen! – Urla correndo verso di me, rischiando di versare la birra che sta bevendo.Mi scosto quando fa per arrivarmi addosso. 

-Quella dove l'hai presa? – Le chiedo, indicandole la bottiglia. 

-Ne vuoi un po'? 

-No. Sapresti dirmi dove si trova la cucina? 

-Vai da quella parte, è al piano di sotto. 

Una cucina sotterranea. Wow. Probabilmente comunica con una parte più bassa del giardino, quella posteriore.Seguo le sue indicazioni e finalmente la trovo.Non c'è nessuno e poggio le mani sul tavolo, cercando di riprendermi. Dopodiché apro il frigorifero, alla ricerca di una bottiglia d'acqua. Ma al suo interno ci sono solo birre e altre bibite con un elevato tasso alcolico.Sbuffo sconfortata, ma voltandomi noto una porticina che certamente condurrà ad una cantina. Chiedendomi quanti piani abbia questa casa e soprattutto speranzosa di poter trovare lì delle bottiglie d'acqua, apro la porta.

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