Capitolo 1


Probabilmente alla maggior parte di voi questa sembrerà una di quelle solite storielle di fantasia, in cui la protagonista poco originale si ritrova catapultata in un mondo tutto nuovo eccetera eccetera.

Ma posso garantirvi che questa è la mia vita e che ci sono momenti in cui preferirei veramente che fosse una di quelle solite storielle. Almeno saprei cosa aspettarmi.

Ad ogni modo, bando alle ciance.

Inizierò a raccontare dal momento che ritengo più interessante, anche se la mia storia ha radici ben più profonde di quanto avrei mai potuto pensare.

-Karen, aiutami a montare questo mobile!

Sento la voce di mia madre provenire dall'altra stanza, attutita dal muro che ci separa.

Chiudo il libro che sto leggendo e mi alzo per raggiungerla.

Il suddetto mobile è una piccola libreria piuttosto vecchia e decadente.

-Pensavo non l'avessi portata - le dico.

Ci siamo trasferite da tre giorni nella nuova casa, ma non abbiamo ancora finito di sistemare i mobili.

Da quando mamma e papà hanno divorziato, ce la stiamo vedendo brutta.

I soldi non sono abbastanza e papà non ci aiuta quanto dovrebbe.

Quindi la mamma ha fatto richiesta per un altro lavoro.

È stato un miracolo che gliene abbiano offerto uno con uno stipendio più elevato, ma abbiamo dovuto cambiare città, vendere il nostro appartamento e prendere una scialba abitazione dai muri scrostati. Beh, più che prendere, abbiamo ripreso, dato che era la casa di qualche lontano zio deceduto non so quando. E più che un'abitazione sembra una catapecchia sul punto di crollare. È su tre piani e per noi tre è esageratamente grande, oltre che esageratamente complicata da pulire.

Mi è dispiaciuto lasciare la mia vecchia vita, le mie amicizie, le mie abitudini, ma ho cercato di incoraggiare mia madre.

Cosa che invece non ha fatto mio fratello Colin.

Ha diciassette anni, uno in più di me, e dovrebbe essere "l'uomo di casa".

Macché.

Non ha fatto altro che lamentarsi come un bambino, rifiutando il trasferimento.

Ha dovuto abbandonare la sua vita da rock star a cui era abituato, la sua band, la sua ragazza, i suoi amici.

Dubito che avrà difficoltà a recuperare la sua nomina anche in una scuola diversa, ma lui è lì che vuole restare.

Purtroppo per noi, è già Febbraio, quindi inizieremo la scuola dal secondo quadrimestre, la settimana prossima.

-Beh, in qualche modo dovremo pur riempire tutto questo spazio - risponde mia madre. -Sai dove sia tuo fratello?

-Dove potrebbe mai essere, se non nella sua nuova camera ad ascoltare musica al massimo volume? - Rispondo.

-Almeno non sta usando lo stereo ...

-È già qualcosa ...

Aiuto mia madre a sistemare la libreria e sto per aprire uno dei pochi scatoloni rimasti, ma lei mi blocca.

-Non preoccuparti, lascia stare qui. Piuttosto, non è che andresti a fare un po' di spesa? - Mi chiede.

Proprio in quel momento, mio fratello scende le scale, passandoci davanti come un fantasma, diretto in cucina a bere.

Mia madre si schiarisce la gola, ma mio fratello continua ad ignorarla.

Continuiamo a fissarlo, ma per lui non esistiamo. Una volta posato il bicchiere sul tavolo, fa per risalire le scale.

-Vado a parlargli. Magari lo convinco a venire con me - dico alla mamma.

Lei annuisce.

Salgo le scale velocemente e raggiungo mio fratello proprio mentre sta entrando in camera sua.

-E dai, Col! Sai che non è colpa della mamma tutto questo! Sei ingiusto ad avercela con lei! - Gli dico.

-Io non ce l'ho con lei - ribadisce mio fratello. -Ce l'ho con tutto questo schifo.

-Si, beh, ma questo schifo dobbiamo sorbircelo, quindi tanto vale affrontarlo a testa alta, non ti pare?

Mi fissa.

Penso che si girerà dall'altra parte per riprendere ad ignorarmi, invece, inaspettatamente, sorride e mi scompiglia i capelli.

-Perciò, dov'è che dovrei andare con te? A fare la spesa?

Sorrido anch'io.

Una volta varcata la soglia ed esserci ritrovati nell'incolto giardino, io e Colin percorriamo un tratto di solo verde. Quando finalmente ci ritroviamo nella parte abitata, sembra che siamo ritornati nella civiltà.

Certo, il paesino in cui ci siamo trasferiti è veramente piccolo e mi sa che si conoscano un po' tutti, però almeno è meno strambo della nostra casa.

Il piccolo supermercato non è distante e per un po' mio fratello sembra essere ritornato il solito fratellone dal carattere espansivo.

Prendo dalla tasca dei jeans la lista che ha scritto la mamma e cerchiamo gli alimenti nei vari reparti.

-Forse faremmo prima se ci separassimo - propone mio fratello.

-Concordo - ribatto.

Così io vado a destra e lui a sinistra, dividendoci la lista delle cose da comprare.

Osservo la merce sugli scaffali, aggrottando la fronte.

Sono quasi completamente vuoi.

Sbuffo e indietreggio, fino ad andare a sbattere contro qualcuno.

Mi volto di scatto.

-Scusa! - Esclamo contemporaneamente ad un'altra persona.

Sorrido e lei ricambia.

-Scusami, ero distratta - ripeto.

-Figurati, anch'io - risponde la ragazza.

Deve avere all'incirca la mia stessa età.

È alta e ha dei bei capelli neri ondulati, gli occhi verdi.

-Sei nuova di qui? - Mi chiede.

Come non detto, ovvio che qui si conoscono tutti e che noi saremo la novità del paesello.

-Ehm, sì, ci siamo trasferiti qui tre giorni fa - le dico. - Comunque piacere, Karen.

-Piacere, io sono Claire.

Iniziamo ad incamminarci.

-Allora, Karen, cosa ti porta in questo enorme paese a Febbraio? - Chiede ironica.

Sollevo le spalle.

-In realtà io e mio fratello ci siamo trasferiti qui con mia madre. Ha trovato un lavoro, stranamente, quindi ...

-Wow, strano. Voglio dire, è strano che l'abbia trovato proprio qui piuttosto che in un'altra città.

-Sì, ma non è solo per questo. Non arrivavamo nemmeno a ... - a pagare l'affitto, ma forse è meglio lasciar perdere. - Qui abbiamo una casa - dico.

Ora Claire sembra più interessata che mai.

-Dici sul serio?

Annuisco.

-Sì, si trova in ...

-Hai preso tutto? - Chiede mio fratello.

Sposta il suo sguardo da me a Claire.

Strano comportamento il suo.

Di solito quando vede una bella ragazza inizia a fare tutto il simpatico.

Invece, sta volta ...

-Veramente non ho trovato quasi nulla - dico.

Colin sospira.

-Sbrighiamoci, abbiamo molte cose da fare - sbotta.

-Ok ...

Sì, non c'è che dire, il suo comportamento è strano.

Ma poi osservo meglio Claire.

Effettivamente assomiglia all'ex ragazza di mio fratello. Quella che l'ha mollato appena ha saputo che ci saremmo trasferiti.

-Beh, scusami Claire. Sono certa che ci vedremo in giro - le dico.

-Sì, ne sono certa anch'io. Di certo verrai nella scuola di qui, giusto?

-Certo.

-Allora ci vedremo lì - mi fa un cenno con la mano, poi sparisce, senza degnare mio fratello di un'ulteriore occhiata.

Sono io invece a fissarlo.

-Che vuoi? - Mi chiede.

-Niente, niente.

Prendiamo tutto il necessario, paghiamo e torniamo nella nostra nuova accogliente casa.


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