Capitolo 1 - Clarice

Mi stava cercando.

Non voleva lasciarmi andare.

E' ossessionato da me, ma sono fuggita e gli ho rubato qualcosa che gli apparteneva e che vuole indietro ad ogni costo.

Gli avevo portato via Isaac, la prima ed unica intelligenza artificiale che avevano creato, un robot che avrebbe cambiato le sorti del mondo e l'avevo riprogrammato.

Oh si, adesso rispondeva solo ai miei comandi, mi avrebbe difesa ad ogni costo (non che ne avessi bisogno in realtà) e tramite lui avrei comandato il loro esercito. Dovevo solo trovare Simon.

Lui avrebbe saputo come fare, il problema era che al momento Simon era chissà dove, nascosto in qualche laboratorio segreto dell'Ordine, nella città di San Francisco o almeno, quello che ne rimaneva, lo stato di abbandono causato da diversi fattori era visibile ovunque.

Avrei dovuto attraversare mezzo paese per trovarlo, armata solo di fucile ad alta precisione e un robot logorroico.

Gli avevo fatto indossare un lungo mantello grigio dotato di cappuccio che gli copriva interamente il corpo, lasciando scoperta solo una parte del viso metallico, la parte inferiore era nascosta da una bandana rossa.

Io indossavo ancora la divisa del mio reggimento, di cui mi sarei dovuta disfare al più presto per non dare nell'occhio, ma al momento era l'unico abito che avevo. Avendo lasciato la base in fretta e furia non avevo potuto fare di meglio.

L'occasione si era presentata quella mattina, quando dopo un giro di ispezione, Matt mi aveva detto che si sarebbe dovuto assentare dalla base insieme a sua madre per una riunione straordinaria dell'Ordine.

Era stato lui ad istruirmi, era stato lui ad insegnarmi a sparare con precisione ad un bersaglio ad un chilometro di distanza, era stato lui che mi aveva insegnato a riprogrammare Isaac, lui si fidava di me ed io l'avevo tradito.

Matt è mio marito, e Margaret Gilmore è mia suocera.

Mi aveva passato il comando della base fino al suo ritorno ed aveva istruito Isaac in merito, così a soli diciotto anni mi ero trovata al comando, perché mio marito voleva che sapessi cosa si provava.

Margaret Gilmore era la donna più subdola e cattiva che ci fosse sulla faccia della terra e mi odiava, mi avrebbe volentieri uccisa se non fossi diventata sua nuora.

Ma Matt, lui mi amava, forse ora non più, ma un giorno avrebbe capito il mio gesto, sempre se sua madre non avesse messo per prima le mani su di me, perché in quel caso Matt non avrebbe potuto fare nulla per salvarmi.

Ripensai alla notte passata ed arrossii al ricordo, forse sarebbe stata l'ultima.

Dovevo trovare Simon al più presto.

<<Signora Glenn, non pensa che dovremmo fermarci per la notte?>>

Sobbalzai al suono della voce metallica, interrompendo il filo dei miei pensieri.

Alzai lo sguardo verso l'orizzonte dove il sole stava tramontando, trasformando la strada deserta in qualcosa di sinistro.

<<Si hai ragione, si sta facendo buio>>

<<Posso consigliarle di fermarci poco più avanti? C'è un vecchio pub abbandonato dove possiamo trovare rifugio>>

Sorrisi per il suo modo di parlare <<Ottima idea Isaac>>

Poi mi fermai di scatto, un suono aveva attirato la mia attenzione.

Presi velocemente l'elastico rosa che avevo nel polso e mi legai i capelli in una coda alta, non dovevano esserci ostacoli alla vista mentre sparavo, nessuna distrazione.

Mi preparai a sparare, trattenni il fiato e premetti il grilletto, il primo soldato cadde a terra tenendosi la gamba sinistra sanguinante con entrambe le mani urlandomi delle cose poco carine, il secondo si accasciò a terra premendosi la spalla destra ed il terzo ricevette un colpo alla nuca da Isaac.

Li avevo colpiti in punti per i quali non rischiavano la vita. Conoscevo a memoria l'anatomia umana e non mi sarei mai sbagliata. Avevo bisogno che tornassero alla base.

<<Grazie Isaac>>

<<Dovere>>

Abbassai il fucile e andai verso il soldato che avevo colpito alla gamba, mantenni una leggera distanza e lo toccai con la canna del fucile, la reazione fu immediata <<Brutta stronza traditrice, la signora Gilmore ti ucciderà con le sue stesse mani non appena ti troverà>>

Sorrisi <<Certo, ma dovrà mandare dei soldati più veloci a prendermi o finiranno tutti come te, pensavo che la nanotecnologia vi rendesse invincibili!>>

Quello colpito alla spalla alzò la testa per guardarmi <<Oh si, è anche il comandante Glenn è infuriato con te, dovevi sentire cosa pensava di te quando ha scoperto cosa avevi fatto>> sobbalzai alle sue parole come se mi avesse colpita fisicamente <<Dite al vostro Comandante e a sua madre che non intendo fermarmi, porterò a termine la missione>> detto ciò colpii i due alla testa con il calcio del fucile facendogli perdere i sensi.

Un sensore collegato al computer centrale avrebbe avvisato i medici della base che c'erano tre uomini feriti da recuperare e noi dovevamo andarcene di lì.


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