16. Il nostro non è sempre un grido d'aiuto

Ogni volta che devo incontrare la famiglia Black devo prepararmi psicologicamente. Vorrei prenderla più alla leggera, ma non penso sia possibile. Insomma, i fratelli sono completamente diversi: uno è quasi uguale a me e l'altro è più distaccato, ma nonostante ciò continua a girarmi intorno. Non nego che entrambi hanno il loro fascino, nonostante Kayden sia gay, riservato e ha pensieri suicidi, mentre il fratello è riservato, sì, ma in un modo diverso. Hunter è chiuso dentro di sé e allo stesso tempo aperto. Forse è questa una tra le cose che ho imparato ad ammirare di lui.

Ognuno di noi ha i suoi demoni da uccidere, ma c'è chi lo fa con il sorriso sulle labbra, e mi chiedo come sia possibile. Il che è un pensiero stupido, dato che a volte lo faccio anche io, ma ancora oggi non capisco dove trovo la forza. Perché la realtà è questa. Siamo arrivati al punto di sorridere per la minima cazzata soltanto perché non vogliamo sentirci dire " Ma che hai?". E come glielo spieghi ad una persona sempre sorridente, un po' chiusa a livello mentale, quello che hai?

C'è chi dice "Non ho nulla", e spesso questa frase viene presa troppo alla leggera. Non sanno che dietro queste parole potrebbe, effettivamente, nascondersi proprio la verità. Perché potrebbe essere interpretato come un "Non ho nulla. Né amici, né affetto, né voglia di vivere. " Esatto, non ho nulla.

C'è chi, invece, dice di non avere nulla, ma nella testa ha tutto, se non troppo. Chi diamine vorrebbe avere la mente incasinata come la nostra, quando il tuo umore oscilla tra "Oggi è una giornata fantastica" e, in base a ciò che succede, in un secondo potrebbe trasformarsi in " Oggi è una giornata fantastica per morire"?

Ma oggi mi sento bene. Oggi mi sono svegliata con il sorriso. Non so perché, non voglio neanche sforzarmi di capirne il motivo. Sono contenta e voglio godermi il momento finché dura.

Quando ero piccola odiavo andare ai barbecue degli amici dei miei genitori. L'unica cosa positiva in tutto questo è che c'è da mangiare. Ma ho sempre odiato la troppa confusione e la gente che ti chiede sempre come stai, cosa vuoi fare da grande, se hai il ragazzo, come stai andando a scuola. Domande a cui ti scocci rispondere, non perché sei una rompiballe noiosa che non vuole fare conversazione, ma perché sai che in realtà a nessuno interessa davvero come stai, neanche se hai il ragazzo, e nemmeno come stai andando a scuola. La gente è totalmente disinteressata alla tua vita, ma fa domande per mantenere viva la conversazione. Perciò, perché raccontare gli affari tuoi a gente superficiale, quando puoi benissimo raccontare balle e tenere la verità per te?

Spero soltanto che mia madre non scopra di...

« Hayra, dove stai andando? » ecco, ora immagino me mettere i pensieri in una scatola, chiuderla con dell'adesivo e gettarla da un ponte.

« Mamma, mi hai fatto spaventare! » dico, portandomi una mano sul petto.

« Allora? » continua a chiedere, con le mani sui fianchi.

« Devo andare a casa di un amico... Perché c'è- » il campanello suona. Mia madre sospira, si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e poi va ad aprire. Pensavo fosse già andata a lavoro. E pensavo anche di potermela svignare senza essere sottoposta ad un interrogatorio. Stranamente mia madre sembra stanca, oppure annoiata. Non sembra nemmeno in vena di parlare. E dal suo look molto " a casa mia faccio la barbona", deduco che sia nel suo periodo del mese.

Appena apre la porta, però, rimane immobile, con una mano sullo stipite.
« E tu chi sei? »

Mi alzo sulle punte dei piedi per vedere chi è, ma non appena Hunter alza una mano per salutarmi, sento il pianeta Terra fermarsi ( insomma, pensate sia difficile girare sempre, senza sosta? Va bene, no.) Battutacce a parte, cosa ci fa lui qui?

Raggiungo velocemente mia madre, scoccando uno sguardo omicida a Hunter. Avrebbe potuto mandarmi un messaggio e aspettarmi in strada, magari.

« Beh, mamma, lui è... »

« Sei l'amico di Ethan! » grida, come se le fosse venuto un lampo di genio.

« Sì... » mormora, lui. E fin qui tutto bene. « Sono anche il ragazzo di sua figlia. » no, non va bene un cazzo.

Mi parte la risata isterica. Avete presente quelle risate da psicopatiche? Ecco. « Che simpatico, Hunter! » gli do una spinta sulla spalla. « Davvero, davvero, molto simpatico. »

Mia madre smette di sorridere e ci guarda in modo confuso. « Oh, andiamo Hayra, lo avrebbe scoperto prima o poi. »

Eh, io non so cosa farebbe un'altra al posto mio, ma io sto per svenire qui. Mi tremano le gambe.

« Tesoro, ma è magnifico! Perché non me l'hai detto subito? » lo sguardo di mia madre si illumina talmente tanto che per un attimo mi fa male il cuore.

« Beh, io... »

« Pensava che lei si sarebbe opposta, signora. » la formalità di Hunter mi fa quasi vomitare, ma nel dubbio ridacchio.

« Oh, non chiamarmi signora! Mi chiamo Clelia Roberts. Chiamami Clelia. » mia madre allunga la mano verso quella di Hunter. Forse questa è la prima presentazione ufficiale. Ma io vorrei sotterrarmi.

« Cazzo. » dico tra i denti.

« Prima o poi avrai anche quello, piccola. » dice Hunter facendomi l'occhiolino. Mia madre sgrana gli occhi. Io sgrano gli occhi. Hunter fa spallucce. Poi sento mia madre scoppiare a ridere, così dal nulla.

« Sei anche simpatico! Mi piacciono i ragazzi che sanno scherzare. » farò finta che mia madre sia ancora assonnata e che il suo cervello sia ancora in letargo, perché se qualcuno dicesse una frase del genere a mia figlia, io il suo ragazzo lo ucciderei a mani nude.
E non sa che magari Hunter potrebbe intenderlo davvero... Ma insomma, non voglio il suo giocattolo!

« Sono felice che non se la sia presa. Ironia è ironia! Non toccherò sua figlia finché non sarà lei a permettermelo. » dice Hunter, circondandomi la vita con il suo braccio. Questo ragazzo è una contraddizione vivente. Come eravamo rimasti in fatto di toccatine?

« Spero sia così. » dice mia madre, seria. « Dove state andando? »

« Al cinema. »

« A casa mia. » diciamo entrambi nello stesso momento.

« Nel senso... » inizio, schiarendomi la gola « C'è un barbecue a casa di Hunter e, beh, poi andiamo al cinema. »

« Oh, perfetto! Allora andate, non voglio trattenervi. Hayra, se hai bisogno di qualcosa chiamami, tesoro. » mi dà un bacio sulla fronte, come una mamma amorevole. Sento il mio cuore stringersi poco a poco, finché la presa di Hunter sulla mia vita non mi fa tornare con i piedi per terra.

Saluto mia madre e io e Hunter andiamo verso la sua macchina. Non toglie il braccio e io non gli dico di farlo, perché ci si sente bene ad essere tenuti. È un po' come se mi tenesse davvero, impedendomi di cadere. E non sa che cado spesso, con nessuno ad afferrarmi.

Appena saliamo in macchina e mi metto la cintura, mi giro verso di lui. « Cosa cazzo hai fatto? Hai complicato tutto! »

Hunter sfoggia il suo sorriso dall'aria innocente e scrolla le spalle. « Hai visto com'era felice tua madre? »

« Hunter, smettila di complicare tutto! Non sono la tua maledetta ragazza. Avresti dovuto dirlo a tuo padre prima. Ora lo sa anche mia madre, ti rendi conto cosa significa? »

« Sì. » taglia corto.

« Beh? Cosa? »

« Lascia stare. » chiude il discorso. Incrocio le braccia al petto, indispettita. Non lo sopporto a volte. Fa cose senza senso, dice cose senza senso, e mi fa confondere ogni maledetta volta.
Mi aveva detto lui stesso che dovremmo stare lontani. E lui che fa? Complica tutto.

« Non tenermi il broncio, ora. » dice in tono scherzoso. Alzo gli occhi al cielo e guardo fuori dal finestrino. Non gli rispondo. Ho il diritto di avercela con lui. Devo fare un favore a lui, non è lui a doverlo fare a me. Non ho bisogno di mentire a mia madre.

Quando arriviamo a casa sua e scendiamo dalla macchina, lo sento sbuffare. Eh sì, incazzati pure!
Lo fulmino con lo sguardo e lui mi fa segno di seguirlo lungo il vialetto. Non mi abituerò mai a tutto questo sfarzo. Il giardino di questa casa è più bello della mia faccia, parliamone.

La fila di macchine parcheggiate l'una dietro l'altra mi fa venire l'ansia. Ci sarà anche Vanessa? L'altra volta c'era. Maledizione a me e a Hunter e alle sue maledette idee.

Senza alcun preavviso, sento la sua mano afferrare la mia. E il mio cuore fa un tuffo. Mi mordo il labbro, lui si gira verso di me e mi sorride. Penso di stare sudando. Non è una cosa molto bella e nemmeno molto romantica. Ma siamo una coppia... per finta, quindi non dovrei preoccuparmi.

« Stammi vicino e stai tranquilla. » cerca di tranquillizzarmi. Il movimento del suo dito sul dorso della mia mano mi rende ancora più nervosa, ma questo lui non lo sa.
Vanessa non c'è da nessuna parte e mi sento davvero sollevata.

« Oh, chi abbiamo qui. » sento la voce di Kayden dietro di noi e mi giro, sorridendogli.
Lui solleva le sopracciglia e il suo sguardo scende sul mio collo. Probabilmente sta fissando la collana. Sì, l'ho messa, ma non ho letto la sua lettera. Non ancora.

« Benvenuta a questa... cosa. » indica con un dito ciò che ci circonda.

« Ciao anche a te, Kayden. » mormoro, storcendo la bocca.
Alza una mano per salutarmi, poi sento suo padre dire: « Kayden, vai a mettere della musica. » e insomma, già mi immagino Mozart di sottofondo. A me non dispiacerebbe, comunque. Mozart mi piace.

« Hayra, sei venuta! » dice suo padre, venendo a braccia spalancate verso di me. Mi abbraccia davvero.

« Beh, sì... » bofonchio, godendomi l'abbraccio. Sento Hunter schiarirsi la gola dietro di noi.

« Ora è tutta tua. Vado, vado. » dice suo padre, ridendo. Penso di essere diventata rossa come un pomodoro.
Hunter mi abbraccia da dietro e posa il mento sulla mia spalla.

« Grazie, papà. » gli dice. L'atmosfera imbarazzante viene spazzata via dalla canzone Throne, dei BMTH, che fa spaventare un po' tutti gli invitati. Adam Black si passa una mano sulla guancia e dice: « Kayden deve smetterla di farmi i dispetti. »

D'altronde, Kayden è piuttosto indifferente. Si siede sulle scale, lo sguardo puntato verso il cielo e una sigaretta tra le labbra. Non gli importa se lo vede suo padre? Chiude gli occhi mentre la canzone continua a risuonare a tutto volume. Mi stacco da Hunter per andare da Kayden, ma il mio finto fidanzato mi trattiene.

Mi giro verso di lui con un nodo alla gola.
« Non farlo. È ciò che lui vuole. » mi dice.
Non mi importa ciò che vuole dirmi lui e nemmeno ciò che vuole farmi capire. So soltanto che in questo momento avrei voglia di cantare a squarciagola la canzone, sedermi accanto a Kayden e dimenticarmi del resto.

La canzone, però, viene interrotta e Kayden sorride, come se lo avesse previsto.
Beh, almeno non ha messo Doomed.

« Ehi, amico! » Garrett saluta Hunter e io mi sento a disagio. Lui non sa niente di tutta questa farsa. « Ehi, Hayra! È un piacere averti qui. »

« Ehm... Non abbiamo mai parlato. » farfuglio, imbarazzata. Osservo le sue lentiggini cosparse sul naso e sorrido. È molto più alto di me, probabilmente sfiora il metro e novanta, e anche più robusto.
I capelli castani sono scompigliati e mi fa ridere il fatto che, fra tutti gli invitati, lui sia vestito come se fosse appena tornato da una partita di basket con gli amici.

« Tuo fratello è un po' fuori di testa, amico. » dice a Hunter. Quest'ultimo cerca con lo sguardo Kayden, ma non c'è traccia di lui. « Comunque, tra qualche settimana torna Theodore. » appena sento questo nome mi viene da vomitare.

« Va bene. Garrett, ne parliamo dopo. » dice Hunter, iniziando a vagare con lo sguardo tra le persone.
Io sono ancora immobile e nauseata.

« Stai bene? » mi chiede. Non riesco nemmeno ad aprire bocca. È come se il mio stomaco si stesse rimpicciolendo. « Ehi, guardami. »
Scuoto la testa, ma il mio corpo inizia a tremare.
« Hayra. » mette le mani sulle mie spalle, iniziando a scuotermi piano. « Dannazione, stai bene? »
Chiudo gli occhi per non piangere. Le sue mani calde toccano le mie guance e apro gli occhi di colpo, ma subito dopo li richiudo perché Hunter mi sta baciando.
Mi sta davvero baciando. Una sua mano si sposta quasi titubante sulla mia nuca, attirandomi di più verso di sé. E mi lascio trasportare da questo bacio, che non sa di niente se non di volermi fare dimenticare e tornare con i piedi per terra.

« Stai meglio? » chiede, staccandosi soltanto di poco da me. Non lo ha chiesto con malizia. Non è la solita frase ad effetto che mi fa pentire di aver ricambiato il bacio. È davvero preoccupato. Annuisco e distolgo lo sguardo.

« Ti ho detto che per me sei come un libro aperto, ma non così aperto. È un piacere leggerti, Hayra. È anche un piacere scoprirti. Sarà ancora più bello quando leggerò quelle pagine che ti ostini a tenere nascoste. »

« Piantala, Hunter. Leggermi fa schifo. » faccio una smorfia contrariata.

« C'è qualcosa in te che mi fa confondere. Mi rendi incoerente e io di solito non lo sono mai. » le sue dita accarezzano il mio braccio. « Ora, se ti senti meglio, vado a cercare mio fratello. »

« Perché? » chiedo, corrugando la fronte.

« Perché Kayden a volte se ne approfitta del chiasso, della disattenzione degli altri, e fa stronzate. » contrae la mandibola.

« Capisco... »

« Lo so che capisci, Hayra. » dice quasi in tono ammonente. « Ma tu te ne approfitti anche del silenzio degli altri. » abbasso la testa, sentendomi colpevole. Perché capisce?

Lo sento sospirare profondamente. « Hai paura di non essere capita e preferisci affogare nel tuo stesso dolore. Lascia che ti dica una cosa », si avvicina a me e mi prende il mento tra le dita. « Sei quella che resta in silenzio e fa battute idiote, ma sei la stessa che probabilmente canta giorno e notte, Drown, dei BMTH. »

« Il nostro non è sempre un grido d'aiuto. A volte è il grido silenzioso di chi si arrende, sprofonda negli abissi e non vuole, e non può, risalire in superficie. Quando la gente imparerà a capire, saremo tutti morti affogati. » la voce di Kayden fa tirare un sospiro di sollievo a Hunter. Mi giro verso di lui e ci guardiamo in faccia. Gira un portachiavi intorno al dito, poi increspa le labbra per un secondo. « Il cielo è un po' grigio. » dice alzando lo sguardo. « Anche lui oggi ha deciso di capirti. »

Ecco il nuovo capitolo. ❤️ So che ancora siete confusi, e la reazione di Hayra verrà spiegata, don't worry. 😂❤️🌺
E anche quella di Hunter. Ricordate: c'è un perché a tutto. Alla prossima ❤️

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