10. Mi basta l'oroscopo a dirmi che faccio schifo

Mi sento limitata. E mi sento sbagliata. Oh, soprattutto inadeguata.
Mi sento come se il mondo mi stesse soffocando poco a poco. E mi sento indesiderata in questa scuola.
Probabilmente sono soltanto pensieri miei senza senso. Forse è soltanto la mia mente che puntualmente mi fa sbarellare.

Ma io mi sento così e so che non dovrei. Perché so che dentro di me sono migliore rispetto ad alcune persone.
Perché sono forte e non ho bisogno di nessuno che me lo dica. E vorrei tapparmi le orecchie per non sentire più il rumore dei miei pensieri, ma non funziona mai. Non è mai come vorrei.

E cerco di pensare ad altro, sempre. Perché ogni volta mi tocca di stare su una panchina da sola, incapace di fare amicizia. Ci provo e non ci riesco. Sono così pessima con i rapporti umani.

« Ehi, sconosciuta! Che ci fai qui da sola? » la voce allegra di Stacy mi fa sorridere subito.

« Davvero stai parlando con me? » le chiedo quasi timorosa. Lei aggrotta le sopracciglia, confusa.
Forse mi prenderà per pazza.

« Certo! È dalla festa che non ti si vede in giro. Che fine avevi fatto? » domanda, prendendo posto accanto a me.
Siamo nel cortile della scuola. Così pieno di persone, ma così vuoto per me. Ma non potrei dirlo. Gli altri non capirebbero.

« Ah... Sono stata un po' impegnata. » a pomiciare con Hunter, per uno stupido accordo, vorrei aggiungere.

« Qualcosa di interessante? » chiede, muovendo le sopracciglia su e giù.

« Nah, tutto molto noioso. » rido, muovendo una mano, cercando di sdrammatizzare.

« Mmh, cosa fai pomeriggio? » se me lo sta chiedendo, significa che vuole invitarmi da qualche parte? O mi sto facendo troppi film mentali?

« Niente. » dico. In realtà non ho mai niente da fare. Da quando mi sono stabilita qui, la mia vita si è divisa tra casa e libreria. Non nomino lo studio, perché direi una bugia.
Non riesco a studiare come vorrei; non riesco a rendere orgogliosa mia madre.

« Vuoi venire ad una partita di basket? Si terrà fuori da scuola, anche se alcuni della squadra giocheranno. » mi dà una gomitata, incitandomi a dire di sì.
Ma il mio pensiero vola subito ad Ethan e a Hunter. Loro due giocano a basket, mica saranno presenti?

« Ehm... Sai se ci sarà mio fratello e quell'altro? » domando, imbarazzata.

Stacy alza un sopracciglio, assumendo l'espressione di chi la sa lunga. Vorrei sotterrarmi. « Quell'altro, chi? Hunter? »

Annuisco impercettibilmente, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Ho passato la domenica a provare a seguire alcuni tutorial su YouTube per avere i capelli mossi, o almeno trovare un modo per renderli decenti. Ci sono riuscita, ma solo per metà.

« Beh, sì. Quello non manca mai. E ripeto, mai. Così come Garrett e... penso di aver sentito che ci sarà anche tuo fratello. » dice, sorridendomi come se volesse rassicurarmi. Quello che non sa, è che non mi importa realmente se c'è mio fratello. Probabilmente lui nemmeno vorrà avermi tra i piedi. A volte mi chiedo se si vergogna ad avere una sorella come me.

« E Garrett chi sarebbe? » le chiedo, spostando lo sguardo su alcuni dei componenti della squadra di basket, che scherzano tra di loro.

« Oh, Garrett Swift, il figlio del preside, nonché capitano della squadra. » Stacy segue il mio sguardo e aggiunge: « No, non è fra quelli. Ma probabilmente lo vedrai pomeriggio. »

« Verranno anche i tuoi amici? » le chiedo, riportando lo sguardo su di lei. Osservo le sue lentiggini e sorrido. Le adoro. Ha un viso angelico, mi ispira purezza.

« Beh, Scott è il mio migliore amico, quindi sicuramente verrà. Bella non si perde mai una partita, soprattutto ora che gioca anche tuo fratello. » ride, ma io smetto di sorridere. Che cosa vuol dire?

« La tua amica ha una cotta per mio fratello? »

« Oh, figurati! Bella ha una cotta per ogni essere maschile dotato di muscoli e tanta bellezza. » fa spallucce e poi si alza in piedi non appena la campanella suona.

« Andiamo? » mi chiede. Ancora turbata, mi alzo e la seguo. Vorrei sapere perché mio fratello ha sempre fortuna in amicizia. Vorrei sapere per quale motivo lui è sempre stato quello più amato dalla gente. Vorrei sapere un sacco di cose. Anche se, ingenuamente, le so già. Ma forse sarebbe diverso sentirle dette a voce.

« Io... Ho storia. Ci sentiamo dopo. » alzo una mano per salutarla e vado verso l'aula, a testa bassa. Che schifo questa scuola. Che schifo la mia vita. E con la fortuna che ho, sicuramente oggi prenderò una F. 

Mentre passo accanto ad un'aula, sento un borbottio e qualcuno che fa il mio nome. Mi fermo e mi avvicino di più alla porta. Non mi piace origliare, ma quando ci sono io di mezzo, ho bisogno di sapere.

« Ne sei sicuro, Hunter? » sento la voce di Vanessa e alzo gli occhi al cielo.

« Sì, piccola, non sto insieme a lei. Non pensarci, lo sai che quelle come lei non fanno per me. » risponde lui, e poi sento lo schiocco di un bacio.

« Quindi è stato davvero solo un piano per conquistare la simpatia di tuo padre? » non so perché, ma mi si serra la gola e mi si stringe lo stomaco. Forse mi viene anche da vomitare.

« Ovvio. » e dopo aver sentito la sua ultima risposta, proseguo sempre dritto, fino a raggiungere l'aula di storia. Entro e vado a sedermi vicino ad un ragazzo, dato che è l'unico posto libero.

Non so perché mi guarda in questo modo strano. Faccio finta di non vederlo e apro il libro. Probabilmente non riuscirò neanche a finire l'anno.

***

Dunque, ho passato gli ultimi dieci minuti a sentire due ragazze parlare di sesso. Ora, so che la rossa l'ha fatto con tre ragazzi, mentre la bionda con circa cinque, e sesso orale con altri tre. E in tutto questo non so i loro nomi, ma volevo vedere fin dove arrivava il loro disagio, quindi, sì, sono rimasta lì. Loro mi avevano notata, però. Nonostante ciò, non si erano spostate.

Ora sto aspettando Stacy, dato che mi ha detto che andiamo con la macchina del suo migliore amico. Non tornerò a casa, quindi ora sto leggermente morendo di fame, ma penso di resistere fino a stasera.

« Ehi, Hay, siamo qui! » grida Scott in lontananza. Cerco di capire da quale direzione proviene il suono.
Appena individuo la sua macchina, mi dirigo verso di lui. Stacy è già dentro. Qui tutti hanno l'auto, poi ci sono io che non so andare nemmeno in bicicletta.

« Rachel e Bella sono già andate, ci incontreremo là. » mi informa Scott. Annuisco e salgo sul sedile posteriore.
Questi tragitti in macchina sono imbarazzanti, soprattutto quando non sai di cosa parlare e non hai nemmeno confidenza.

Stacy inizia a cercare qualche canzone da mettere, finché non mi sente urlare: « Rimetti quella di prima! »

Scott e Stacy si girano verso di me, io mi faccio piccola piccola. Non si può dire di no a quella canzone.

« Ti piacciono i 5 Seconds of Summer? » mi chiede Stacy, emozionata.

« Oh, sì. E questa canzone mi fa sentire particolarmente felice e mi fa venire voglia di fare cazzate. » dico, sorridendo a trentadue denti.

« Beh, sì. Ammetto che She's kinda hot mi fa venire voglia di cantarla davanti allo specchio con la spazzola in mano, fingendomi Luke. » dice Stacy, alzando il volume.

« A me fa venire voglia di essere la batteria di Ashton.  » dico con aria sognante.

« Ma tu sai suonare la batteria, vero? L'hai detto durante l'ora di educazione fisica. » mi fa presente Stacy. L'ho detto?

« Sì. » rispondo, picchiettando le dita sulla coscia a ritmo.

« Questa non è vera musica. Di solito gli ignoranti ascoltano questa roba. Meglio i Queen. » si intromette Scott. La sua migliore amica gli tira uno schiaffo sul braccio. Scott ride.

Alzo gli occhi al cielo. « Senza offesa, ma sembri la classica persona idiota che mette a paragone ogni band attuale con i Queen, I Led Zeppelin o i Nirvana. Ognuno ascolta ciò che gli piace. Io potrei cantarti le canzoni degli anni ottanta, per arrivare ai 5 Seconds of summer, e non mi risulta di essere ignorante. Ascolto ciò che mi fa stare bene, indipendentemente dal genere e o dall'anno in cui è stata rilasciata la canzone. » dico risoluta, incrociando le braccia al petto. Per me la musica è importante. Mi ha sempre aiutato nei miei periodi no.

« Qual è la tua band preferita? » mi chiede Scott, guardandomi nello specchietto retrovisore. E so che probabilmente ora si aspetta come risposta i 5SOS, oppure qualche altra band, ma la verità è che, oltre ad ascoltare un po' di tutto, ci sono soltanto due band che per ora mi fanno impazzire. E no, non come se fossi una fan fissata, ma nelle loro canzoni mi ci ritrovo.

« Ascolto spesso i Bring me the horizon, Twenty one pilots e i My Chemical Romance. » rispondo, quasi bisbigliando. Ogni volta mi guardano male, perché o non li conoscono o mi dicono che fanno musica strana.

« Ah, ma non è musica per, non so, gli emo? » chiede Stacy, corrucciando la fronte. Scott finge un colpo di tosse. « Ora andiamo d'accordo. » dice lui, regalandomi un sorriso.

« Qual è la tua canzone preferita dei TØP? » chiede Scott, mentre inizia a cercare qualche altra canzone.
Vorrei potergli rispondere onestamente. Ma ne ho più di una. E non intendo svelare i titoli.

« Ne ho troppe, di preferite. » rispondo, facendogli capire di chiudere qui il discorso.

***

Non so cosa sia peggio: il fatto che mi sia scappato un rutto epico mentre gli altri esultavano per la partita, o il fatto di essermi versata per sbaglio la lattina di Coca Cola sui jeans, precisamente sulla zona bip.

E ora sembro una deficiente, perché sto piegata in avanti, con gli avambracci sulle ginocchia per non farmi vedere.
Ma quando la nostra squadra  – per dire, io non conosco nessuno a parte mio fratello e l'altro idiota – segna, Stacy mi fa alzare e sollevo le braccia per applaudire, finché non sento qualcuno dire: « Ma ti sei pisciata addosso? »

« Sì, che peccato, no? Ogni tanto piscio coca cola. » gli rispondo, sorridendogli innocentemente. Il ragazzo fa una faccia strana, quasi schifata.

« Fai schifo. » commenta, girandosi in avanti.

« Diamine, perché me lo devi ricordare? Mi basta l'oroscopo a dirmi che faccio schifo, non ti ci mettere pure tu. » rispondo, appoggiando il piede sullo schienale del suo posto, toccandogli quasi la spalla.

Il ragazzo si gira di nuovo verso di me e si passa una mano tra i capelli ricci, che gli arrivano quasi alle spalle. Ha i tratti così dolci, non riesco ad immaginarlo come uno stronzo.

« Ti hanno mai detto che sei fastidiosa? » mi chiede, riducendo gli occhi in due fessure. Sto per rispondergli, ma gli altri inziano ad esultare e vedo Hunter e mio fratello darsi il cinque.

« Che coglioni. » borbotto, guardandoli con disgusto.

« Stai parlando di mio fratello? » chiede il ricciolino davanti a me.

« Chi? Ethan è mio fratello. Quello lì che pensa di essere Michael Jordan, e invece è solo una scimmia in calore che cerca di fare bella figura davanti alle ragazze. » ridacchio, facendo sorridere il ragazzo.

« Hunter è mio fratello maggiore. Bella merda, hai ragione. » si alza in piedi, solleva un sopracciglio, abbassando lo sguardo verso i miei jeans ancora bagnati. « Hai bisogno di- »

« Kayden, che ci fai qui? » tuona Hunter dietro di lui. Non sembra molto felice di vederlo qui.

« Ciao, fratellone. Sai com'è, mi sono rotto il cazzo di stare a casa, da solo. Tranquillo, stavo andando via. Salutami papà. » dice Kayden. Lo guardo sbalordita mentre si allontana.

« E tu? Che cosa ci fai qui? » chiede a me.

« Non sono venuta qui a vedere la tua faccia del cavolo, tranquillo. Non devo dare spiegazioni a te. » gli faccio l'occhiolino, poi gli passo accanto, ma mi afferra per il braccio, fermandomi.

« Qualche problema, Masy? » domanda, serrando la mandibola. Non ricevendo risposta da parte mia, continua a dire: « Sono io il tuo problema? »

Scoppio a ridere. « Non sei ancora così importante da diventare addirittura un problema per me. Esserlo, implicherebbe pensarti spesso e cazzate varie. La verità è che a me non frega un cazzo di te. »

« E come mai tutta questa rabbia, ora? » domanda con scetticismo.

« Semplice: non sei il mio tipo. Non parlo con le persone idiote come te. »

« Certo, farò finta di crederti. Per questo mi hai baciato due volte. » sghignazza, facendo un passo verso di me.

« A dire il vero sei stato tu a ficcarmi la lingua in bocca. Non so, Hunter, nel dubbio ti suggerisco uno psicologo. Se vuoi ho il numero di uno bravo. » rispondo e sento qualcuno ridere alle mie spalle.

« Per averlo, significa che ci sei andata prima tu. » dice, serio. Vedo Vanessa venire verso di noi e decido di andare via. Non ho voglia di litigare con lei e né tantomeno con lui.

Stacy probabilmente è già in macchina, quindi mi faccio spazio fra le persone ed esco in strada, ma non vedo da nessuna parte lei.

« Hai bisogno di un passaggio, vero, sposa cadavere? » chiede il fratello di Hunter mentre fuma, appoggiato ad una macchina nera.

« Beh... Forse? » la frase mi esce più come una domanda. Lui sorride e getta il mozzicone a terra. Almeno non sono proprio io ad elemosinare passaggi per andare a casa. Osservo il suo abbigliamento e sorrido. Sembra uno skater e quei capelli gli stanno troppo bene, anche se non si nota molto la somiglianza con Hunter.
Indossa una maglietta molto larga, nera, un paio di jeans sbiaditi e le Vans nere. Ma il viso... Il viso è totalmente unico: emana dolcezza, ma non potrei dire la stessa cosa dei suoi occhi marroni, spenti.

Mi fa segno di salire, ma sento la voce aggressiva di Hunter dietro di noi. « Dove cazzo stai andando con mio fratello? »

« Non deve dare conto a te, fratellone. » risponde Kayden al posto mio.

« Stai lontana da mio fratello. » mi minaccia, puntandomi il dito contro. Va bene, ora è totalmente un'altra persona.

« Avanti, sali. » mi sprona Kayden. Mi ritrovo tra i due fratelli: uno è arrabbiato e lo odio; l'altro sembra odiare Hunter e su questo sembra che andiamo d'accordo.

Saliamo in macchina, Hunter non muove un muscolo. Kayden accende il motore e poi andiamo via. Dall'aspetto penso abbia sui sedici anni.

« Probabilmente tuo fratello pensa che ci stai provando con me. » gli dico, tentando di scherzare, ma lui mi riserva uno sguardo pieno di disgusto.

« Sono gay e non m'importa ciò che pensa mio fratello. » dice, alzando gli occhi al cielo. Non so perché, ma mi sembra un po' il tipico adolescente ribelle, che fa ciò che vuole senza dar ascolto a nessuno. Cioè come me.
Almeno ogni tanto Hunter ha sorriso, ma suo fratello sembra totalmente privo di vita.

« Okay, mi porti a casa? » chiedo e lui annuisce. Gli do l'indirizzo e lui alza il volume della musica; la canzone Throne dei BMTH, risuona in tutto l'abitacolo.
Il mio sorriso si espande sempre di più. Una delle mie canzoni preferite.

« Non farci caso, sono un emo di merda, come mi chiama Adam. » dice Kayden, accendendosi un'altra sigaretta. Mi acciglio, perché non capisco. Adam? Intende suo padre?

« Lo sei? » chiedo, perché a me non sembra proprio.

« Ti sembro emo? » scoppia a ridere e penso di aver appena sentito una delle risate più belle del mondo. Vorrei chiedergli se ha qualcosa. La curiosità mi macina dentro. Ma non lo faccio, perché so benissimo il perché.

« No, ma sembri- »

« Non dirlo. » risponde con un sorriso falso. E non lo dico. Resto in silenzio finché non mi scarrozza a casa. Appena apro lo sportello, lo sento dire: « Anche tu. » Lo guardo andare via, resto con le braccia incrociate al petto e mille dubbi per la testa.

Anche tu.

Lo ha capito davvero?

Kayden svolgerà un ruolo importante nella storia, così come Hunter ❤️
Se alcune cose ancora non le capite, penso sia normale, perché ancora dovete scoprire altro sui personaggi. 🌺
Spero vi sia piaciuto, alla prossima 🍒

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