*colpo di tosse* Capitolo *ETCIÙ* 14 *svenimento*
ROBIN
Rose ebbe la decenza di chiamarmi, in modo che fossi preparato all'arrivo di molte più persone di quante avessi programmato, ma quando arrivarono fisicamente a Tamaran ne fui frastornato.
"I Titans East? Gli H.I.V.E.? Red X? Kid Flash?" domandai, quasi sofferente.
"Già, ho pensato che forse avremmo avuto bisogno di aiuto, sai." rispose Rose, dandomi una spintarella, mentre sotto i miei occhi la scena di un branco di belve affamate che sbranavano avanzi di cibo mi disgustava. "Dopo tutto stiamo per andare in guerra, ci servono tutti i soldati possibili."
"Sono eroi, Wilson. Non possiamo permettere che succeda loro qualcosa." dissi pizzicandomi l'attaccatura delle sopracciglia e tagliando fuori gli H.I.V.E. dal mio discorso. "Ora Jump City sarà vulnerabile."
La ragazza sbuffò e raddrizzò la schiena, appoggiandosi al muro.
Eravamo nel salone da pranzo, ad assistere alla raccapricciante visione di 16 adolescenti vestiti in modo strano che si lanciavano sul cibo tamariano come se non mangiassero da giorni.
Sapevo che i viaggi intergalattici mettevano appetito, ma nemmeno le dodici ore passate sull'astronave potevano giustificare la loro improvvisa voglia di pietanze aliene.
Alcune guardie stavano discutendo con Amalia accanto alle grandi finestre che davano sulla città, dall'altra parte del salone fatto di marmo color pesca.
Silkie si avvicinò a me strisciando sul pavimento e strofinò la testa sul mio piede.
Mi chinai a raccoglierlo e lo presi in braccio, grattandolo dietro le orecchie.
Rose mi osservò con gli occhi castani come se in realtà non mi stesse nemmeno guardando, immersa nei suoi pensieri.
Mi sorrise impercettibilmente, spostando la treccia di capelli scuri dalla spalla.
"Hai la faccia di uno a cui serve un abbraccio." osservò.
"Ho la faccia di uno che sta abbracciando al posto della propria ragazza un animaletto da compagnia alieno." ribattei, alzando le sopracciglia.
Mi diede una gomitatina, partecipe.
"Non mi piaci depresso, lo sai." commentò alzandosi dalla sua postazione. "Sei incredibilmente fortunato ad avere Stella e quando vorrai sbattermi in faccia la tua fortuna io ci sarò. Ma ora scusami, vado a mangiare."
Mi mise una mano sull'avambraccio e lo strinse, riempiendomi di una nuova energia.
Forse perché sapevo che quello era l'equivalente di un abbraccio per lei.
La guardai raggiungere il posto vuoto accanto a Raven, che aveva finito di abbuffarsi e giocherellava senza entusiasmo con una sottospecie di melanzana fucsia.
(Lettore: Si scrive fucsia, ho controllato. Che nessuno dica 'ma è fuxia' o verrà picchiato. Chiaro, PICCOLI PALADINI DELLA GRAMMATICA?!
*si trasforma in una versione scadente di Hulk*
*prende l'armadio e lo scaglia in Uzbekistan*
*Peter sbadiglia*
Peter: Ho visto di meglio dall'originale.)
Accarezzai Silkie sulla schiena, prima che quello mi salisse sul braccio, per arrampicarsi sulla mia spalla.
"Dici che ce la faremo, Silkie?" domandai.
La larva si accoccolò nell'incavatura del mio collo, arrivando con la testa sulla spalla sinistra.
Mi sembrò che strofinandosi contro la mia pelle avesse fatto un gesto affermativo e sospirai, cercando di mantenere viva la speranza.
Loro erano appena arrivati, non sapevano degli attacchi aerei ai villaggi più remoti, dei tentati bombardamenti a Yit'er, dove c'era la più grande pista di lancio di navicelle e razzi.
Non avevano ancora visto il numero di sudditi che si accalcavano nella città, che entravano in massa dalle porte e che facevano di tutto pur di ottenere un rifugio.
Si parlava dell'imminente guerra ovunque su Tamaran, Amalia era stata chiara a riguardo: tutti dovevano essere preparati.
Faceva finta di non notare la quantità di denaro speso per le precarie abitazioni degli sfollati o per le ricompense di chi li ospitava, ma io vedevo il solco che si formava in mezzo alla sua fronte quando parlava, progettava, organizzava.
Più vedevo lei indaffarata più mi chiedevo se ero in grado di tenerli al sicuro, i miei compagni di squadra.
Lanciai un'occhiata a Cyborg e BB, che scherzavano amichevolmente con Kid Flash, Mas e Menos, poi a Raven, che finalmente pareva voler parlare con Rose, anche se si stavano stuzzicando a morte.
Iella era finalmente tra gli H.I.V.E. e Gizmo cercava di non far trapelare la sua felicità a riguardo, mentre Mammut, Billy e Seemore sembravano a Natale.
Red X era impegnato a mangiare, ma Speedy lo tormentava di domande, probabilmente sulle sue armi.
Bee e Aqualad erano i più tranquilli e mi si strinse il cuore osservando la ragazza.
"Un capo si mostra calmo, Silkie, non fa vedere di aver paura di perdere i suoi amici." dissi, accarezzandogli la testa.
Posai gli occhi sulla ragazzina nuova, che (stranamente) non toccava cibo.
Stava giocando con le posate, cercando di farle rimanere in equilibrio l'una sull'altra mentre Mojo la osservava di sottecchi.
Mojo era il grosso esemplare di tigre-orso alieno che un alleato aveva portato ad Amalia in segno di pace qualche tempo prima, e quella mattina era stato particolarmente inquieto.
Quelli che lavoravano nelle stalle reali e nei serragli avevano riscontrato da parte di tutti gli animali un comportamento nervoso, al che la regina non sapeva che fare.
Mojo l'adorava, ma considerava me e Niall degli ottimi sostituti. Lui lo usava più come tiragraffi, io invece ero un giocattolo da mordere e lanciare.
Perciò io ed il ragazzo avevamo passato la mattinata a portare il micione fuori per i suoi bisognini, per giocare con i volatili urbani, qualsiasi cosa, ma non era andata molto bene.
"Deve essere in arrivo una tempesta, mia regina." aveva detto uno dei suoi servitori, o perlomeno così mi tradusse Soraya. "Dopo tutto gli animali avvertono i cambiamenti climatici."
Circa a mezzogiorno arrivarono i ragazzi, ma il gatto gigante minacciava di squartarli tutti per rilassarsi.
Mancava la ragazzina, Iella ci avvisò che era andata un momento in bagno.
Volevo proprio vedere la faccia della malvagia spia di Bruce, quindi ero piuttosto irritato che non avesse svuotato la sua vescica sulla navicella.
Passammo dieci minuti buoni a tentare di calmare il bestione, ma quello si arrestò subito dopo che la ragazzina spalancò la porta, soffiando diffidente nella sua direzione.
Lei lo fissò con gli occhi quasi neri ed aggrottò le sopracciglia.
"Non lo voglio sapere perché state cercando di mettere una museruola ad un gatto gigante." commentò, avvicinandosi alla creatura.
Immaginai che le avrebbe staccato il braccio, ma bastò che la ragazzina gli desse un colpetto sulla spalla e quello si rintanò in un angolo, accanto al divanetto di velluto rosso.
Amalia mi guardò e rise appena.
"Eccola la Piccola Tempesta." disse, sfregandosi il volto con le mani.
RAVEN
Dopo pranzo dei servitori entrarono per sparecchiare e con uno schiocco delle dita impilai magicamente tutti i piatti, aiutandoli.
Gli altri stavano aiutando passando le posate ed i bicchieri e sembrò dalla faccia di Tris che si fosse ricordata di poter usare la magia anche lei solo in quel momento.
Una volta portato via tutto, Amalia fece qualche passo in avanti cominciando un discorso illuminante che risentiva della firma di Robin. Probabilmente il ragazzo le aveva dato una mano, con un corso accelerato di discorsi di incoraggiamento.
Ringraziò quelli che si erano uniti al nostro gruppo e li motivò con parole che riguardavano il coraggio e la responsabilità, quindi non mi sorprese che gli H.I.V.E. e Red X fossero così straniti.
Disse loro di seguire le guardie che li avrebbero accompagnati nelle loro stanze e fermò Iella con un'occhiata, chiedendole silenziosamente di restare.
"A causa della scarsità di camere libere in questo periodo, vi toccherà condividerle con qualcuno." spiegò Amalia. "E non voglio persone del sesso opposto nella stessa stanza."
Speedy e Bee smisero di tenersi per mano, mentre Seemore e Billy si diedero un cinque e scapparono fuori dalla porta.
Amalia e Gizmo si diedero una sonora pacca sulla fronte contemporaneamente.
Alla fine, dopo che il salone si fu svuotato, io, Cyborg, BB, Robin, Rose, Iella e Tris eravamo seduti attorno al tavolo, con lo sguardo rivolto alla regina, che con un sospiro si accomodò.
Unì le mani e vi appoggiò sopra in mento, scrutandoci con una certa apprensione.
"Io sto per impazzire." ci confidò, con una calma sorprendente. "Devo pensare a troppe cose. Quattro o cinque mesi fa non ero neppure arrivata sulla Terra per redimermi nei confronti della mia sorellina, mentre ora sto armando un esercito e muovendo guerra contro un pazzo furioso."
Inspirò profondamente, mentre noi aspettavamo che continuasse.
Abbassai lo sguardo sul lucido legno chiaro e feci passare un dito nell'incavatura del bordo, dove era inciso un fiore.
"Ma voi, oltre a combattere al fianco delle mie truppe e dei vostri amici, dovrete anche fare un'altra cosa. Dovrete impedire il risveglio di Trigon." continuò.
Tris alzò la mano, stringendo le labbra.
"Emh, scusatemi. Volete che me ne vada?" domandò, nervosa. "Non mi sembra di centrare molto nella conversazione."
Oh, quanto avrei voluto dirle che sì, poteva anche andarsene, ma il solo pensiero mi fece sentire in colpa.
<<Ma tanto io servo solo a far soffrire le persone.>> pensai, lanciando un'occhiata furtiva al ragazzo verde tra Robin e Cy.
"No, i fratelli Blaken hanno dichiarato che sei un ottimo acquisto per la missione." replicò mentre la porta del salone si apriva.
Aggrottai le sopracciglia, confusa.
Fratelli Blaken?
Soraya fece il suo ingresso con la sua piccola e adorabile solita aura di luce, ci mancava solo l'aureola e il coro angelico.
Ci rivolse un sorriso raggiante e poi rivolse lo sguardo alla persona di fianco a lei, che aveva catturato la nostra attenzione appena entrato.
Niall avanzava appoggiandosi a una specie di scettro, come se fosse solo per darsi importanza. Si vedeva però che quasi non riusciva a stare in piedi.
Mi alzai dalla sedia di scatto, stringendo i pugni per trattenermi.
Diedi uno sguardo fugace a Rose, per vedere se si alzava per abbracciarlo o che altro.
Dato che non faceva nulla di che, avanzai verso di lui decisa, puntandogli l'indice contro.
"Tu, sei in assoluto il più egoista degli idioti." lo accusai, colpendolo con il dito sul petto.
Mi sorrise e mi rivolse i scintillanti occhi argentei.
"Non sei la prima persona che me lo dice." replicò.
Sentii un groppo salirmi in gola e scossi la testa, percependo sentimenti contrastanti dentro di me.
Lo guardai negli occhi esprimendo tutto il mio disappunto, in modo che potesse sentirsi in colpa e che si portasse il mio rammarico sulla coscienza tutta la vita, poi gli gettai le braccia al collo e lo abbracciai.
Non piansi nemmeno, tanta era l'inaspettata gioia di trovarlo vivo.
Ricambiò rigidamente l'abbraccio con qualche sincera carezza sulla schiena.
Mi staccai e lo accompagnai a sedere, dato che la sorella si era già presa il suo posto accanto a Tris.
Lui però rimase in piedi accanto ad Amalia e rivolse uno sguardo a tutti gli altri, come se temesse attentati alla sua vita.
"Ehi amico." lo salutò Beast Boy mentre Iella e Cyborg gli rivolgevano un sorriso ed un pollice in su.
La ragazzina parve sconvolta dalla sua presenza e trovai molto strana l'espressione della sua faccia, come se sapesse che Niall non doveva essere lì.
Anche Rose si comportava in modo strano, come se non gliene importasse molto. Immaginai stesse fingendo per non compromettere la sua aria da dura.
Soraya si schiarì la voce, attirando la nostra attenzione su di lei.
"Gli altri verranno avvisati di quanto si dirà in questa sala solo se Amalia deciderà che è saggio o necessario." disse, esaminandoci con le iridi perlacee.
Noi tutti annuimmo, leggermente inquietati dalla sua espressione grave.
Vidi che BB aveva la stessa espressione di quando sta per fare un nocchino a qualcuno.
"Trigon si sta risvegliando e come sapevamo già tutti, sta per distruggere il vulcano in cui è contenuto. La sua prigione però non consiste semplicemente in una montagna precaria chiusa con un tappo di sughero, è più... Stratificata." proseguì Amalia, digitando qualcosa sul suo bracciale e facendo comparire una mappa olografica sul tavolo, che mostrava il pianeta di Niall, Kurtham.
Con un gesto delle dita ingrandì la parte che mostrava la zona montuosa più rilevante, mentre Niall si schiariva la voce.
"Non solo il vulcano è chiuso da un tappo di ossidiana gigante, ma è anche composto da undici strati di magia, che coesistono dato che sono in undici dimensioni specchio diverse." concluse, aprendo con una manata una mappa secondaria, che mostrava il vulcano diviso a metà.
Sembravano undici matriosche a forma di montagna incastrate l'una nell'altra.
"E fammi indovinare, le uniche cose che possono spezzare il sigillo magico del tappo sono i nostri due medaglioni." dissi, incrociando le braccia.
"Avevi trovato qualcosa in biblioteca?" mi chiese Soraya.
Alzai gli occhi al cielo e poi scossi la testa.
"Sunny va avanti con questa storia da un sacco di tempo." risposi.
"Va bene, ma cosa dovremmo fare a riguardo?" domandò Cyborg. "Voglio dire, i tappi non sono già chiusi?"
Niall prese parola, finalmente interrogato su ciò di cui voleva parlare dall'inizio.
"Grazie per averlo chiesto." disse spingendo via Amalia con un fianco e facendo comparire una lavagna con uno schiocco di dita.
La regina sospirò alzando gli occhi al cielo e chiedendo a Soraya un succo di bacche.
Mentre il fratello si preparava a cominciare il suo discorso, la ragazzina dai capelli blu fece comparire un bicchiere pieno di liquido viola tra le mani della tamariana, che si sedette pesantemente sulla sedia accanto alla mia.
"Solo io e Raven possediamo i medaglioni che potrebbero liberare Trigon, ma ciò vuol dire che lui ha trovato un altro modo per evadere dalla sua prigione, anche se più lento. Per questo ancora li vorrebbe, ma non è questa la loro utilità." cominciò, facendo comparire con un gesto una striscia bianca sulla lavagna, poi una seconda, una terza e così via. "Queste sono le undici dimensioni specchio che ci separano dall'effettiva presenza fisica del padre di Raven."
Si beò con un sorrisino della mia espressione infastidita, quindi proseguì, facendo scorrere il dito sullo sfondo nero in modo che tutte le strisce si interrompessero.
"Atrraverseremo una porta interdimensionale che trasporterà in bla bla bla. Sono morto e ti ho fatto prendere un infarto, ma ora sono vivo e faccio il professorino innocente come se tu non ti fossi sentita in colpa per giorni a causa mia. Io sono una di quelle persone sassy che quando muoiono non muoiono." proseguì.
Stranita mi strofinai gli occhi e cercai di concentrarmi su quello che stava realmente dicendo, sopprimendo il mio desiderio di ucciderlo.
Parlò di attraversare ogni dimensione per raggiungere il vulcano e sigillarlo una seconda volta, partendo dall'esterno. Ci avvisò che probabilmente Bruce aveva già sguinzagliato forze speciali per distruggere i tappi di ossidiana e che avremmo di sicuro incontrato i suoi uomini durante le spedizioni.
Misi una ciocca dei miei capelli tra il labbro superiore ed il naso, accorgendomi di quanto fossero diventati lunghi.
<<Ho i baffi.>> pensai, arricciando le labbra per tenere su i capelli.
"Raven mi stai ascoltando?" mi chiese Niall, guardandomi di sbieco.
Di colpo mi sembrò di avere di nuovo nove anni, con lui che mi spiegava come eseguire un incantesimo pietrificante.
Lasciai cadere i capelli ed incrociai le braccia sul tavolo.
"Certo professore. Parlavi del fatto che avresti mandato Soraya al tuo posto." risposi con aria di superiorità.
In realtà lo sapevo perché Tris mi stava suggerendo a gesti ed ero abbastanza occupata a non ridere della faccia indignata di Soraya, che le dava degli schiaffetti sulle braccia.
Amalia lo notò, ma si limitò a fare un verso a metà tra la risata e lo sprezzo, tipico dell'aliena che conoscevo.
"Ma scusa, non potresti andare a Kurtham e dire 'Ehi gente, sono vivo e Bruce è un impostore'?" domandò Beast Boy, allargando le braccia. "Così almeno non dovremmo pensare alla guerra."
Amalia si diede un'altra manata sulla fronte, scuotendo la testa.
"Ormai li ha aizzati contro di noi, tutti l'hanno visto a terra inerme. Penserebbero a qualche inganno per privarli della loro vendetta, con l'unico risultato di più bombe su Tamaran. No grazie." replicò.
"Quindi in poche parole, una volta sigillati tutti i vulcani dovremmo riuscire a tenere lì Trigon per almeno un decennio? È ridicolo." commentò Tris, continuando il discorso di prima. "E se facessimo collassare le dimensioni specchio l'una sull'altra, distruggendo lo stesso Trigon e la sua prigione?"
Ci voltammo tutti a guardarla e lei ricambiò lo sguardo alzando le sopracciglia.
"Che c'è?" domandò.
Niall rimase qualche secondo in silenzio, poi con un gesto fece volare la lavagna fuori dalla finestra.
"Oh, ma certo, perché non ci ho pensato!" esclamò, avviandosi a grandi passi verso l'uscita. "Ora mi toccherà rifare calcoli e stupide approssimazioni..."
Se ne andò sbattendosi la porta alle spalle.
Noi tutti ci guardammo confusi.
Amalia si schiarì la voce, riprendendo possesso della sua autorità.
"Scusatelo, si sente parecchio in menopausa. In ogni caso, fino a che non torneranno Stella e Tara nessuno lascerà il castello senza la mia autorizzazione, frequenterete gli allenamenti intensivi di Thornton e soprattutto vi proibisco di litigare in qualsiasi maniera, dato che potrebbe essere lesivo o addirittura mortale." ordinò, con un sorriso tirato piuttosto inquietante. "Ci tengo a specificare che potrebbe essere lesivo perché ho una dannata guerra da affrontare e se vi sento comportarvi da bambini vi riempio di botte."
Chiuse la mappa tridimensionale e ci squadrò un'ultima volta, sistemandosi la corona sulla testa.
"Raven e Soraya andranno con Sigurd ad innalzare la barriera di protezione." proseguì.
"Posso andare con loro?" chiese Tris, facendomi pervadere da una bruttissima sensazione.
Lo stava chiedendo, ma aveva l'aria di chi ci avrebbe seguito comunque.
Amalia acconsentì con un cenno e Rose sorrise, sfoderando una serie di denti stile lupo cattivo.
"Vado anch'io con loro." disse.
La regina si strinse nelle spalle e si avviò fuori dalla stanza.
"Voi quattro e basta, tutti gli altri possono dirigersi con Robin al campo di addestramento." concluse, uscendo.
Iella scattò in piedi.
"Vado a farmi un bagno, chiamatemi quando si parte." ci avvisò, dando un bacio sulla guancia a Cy prima di schizzare fuori dalla stanza.
Fui leggermente messa in imbarazzo dalla scena e non riuscii ad impedire ai miei occhi di posarsi su BB, che tra l'altro incrociò il mio sguardo per sbaglio, girando subito la testa.
Arrossii leggermente. Mi stava guardando da tutto il tempo?
Soraya si alzò diretta in biblioteca e quando Tris provò a seguirla venne agguantata da Rose, che le rivolse lo stesso sorriso minaccioso di prima.
"Ti accompagno." si offrì.
Quando vidi che Cyborg provava a ribattere qualcosa gli lanciai un'occhiataccia, certa che avrebbe fatto meglio a farsi i fatti suoi.
Però mentre si chiudevano la porta alle spalle osservai che la mia diffidenza nei suoi confronti era sparita, ero troppo preoccupata che Rose ce l'avesse con lei e che le facesse del male.
Quando vidi l'occhiata di approvazione di Robin la ragazzina cominciò a starmi simpatica. Sembrava avere tutti contro, a parte Cyborg e Iella. Di certo BB la trovava piacevole all'inizio, ma avevo notato che non le parlava nemmeno più.
La terribile sensazione che stesse per accaderle qualcosa di male mi fece quasi alzare di scatto dalla sedia.
"Ehi, che ne dite di mandare un selfie a Stella?" domandò Cyborg.
Mi risvegliai dai miei pensieri.
Robin gli rivolse uno sguardo interrogativo.
"Un selfie? Adesso?" chiese.
"È una cosa che ha cominciato Iella." risposi, prendendo il comunicatore. "Per me è un'ottima idea."
Cercai di convincermi che non era affatto perché temevo che la presenza di Tara le piacesse talmente da dimenticarsi di me.
"Fantastico! Rae-Rae, passami un foglio." esclamò Beast Boy, colto all'improvviso da un'ispirazione.
Schioccando le dita feci apparire quanto richiesto, più dei pastelli colorati che mi chiese subito dopo, senza sapere il motivo.
Concentrato scarabocchiò qualcosa e poi ci rivolse un sorriso a trentadue denti.
"Siamo pronti!"
Ci mettemmo in posa facendo il broncio e lasciai che fosse il nostro leader a tenere il comunicatore.
Sulle schermo dell'aggeggio vidi che cosa aveva scritto Beast Boy.
Ci manchi! P.S. Prendi dei souvenir!
In effetti mi mancava la mia migliore amica, tanto che era lei l'unico souvenir che volevo.
Lettore: ETCIÙ!
Peter: Salude.
Samuele: Passademi la carda igiebica.
*Lettore, Peter ed il fratello di Elena sono rannicchiati sotto una coperta, in preda ad un'influenza spaventosa*
*entra dalla porta Beatrice (my sister non di sangue ma di spirito) con un vassoio pieno di medicine*
Bea: *versando dell'antibiotico in tre bicchieri* Siete dei rottami come l'originale.
*Lettore si soffia il naso e poi guarda la ragazza con diffidenza*
Lettore: Mi hai per caso paragonato a Elena?
Bea: Esattamente. *sbatte un bicchiere per ciascuno in mano ai tre malati* Bevete.
Peter: *trangugiando il medicinale* Come avete fatto a scoprire che non eravamo Elena?
Bea: *con sguardo di superiorità* Io avevo già dei sospetti dall'inizio della scuola, ma Sam li ha confermati.
Lettore: *rivolto al bambino che fa strane smorfie dopo aver bevuto lo schifo* E tu come l'hai capito?
Sam: *riprendendosi* Per come mi chiamavate. E per come prendete l'antibiotico.
Peter: *broncetto* Che c'è che non va nel modo in cui assumo un farmaco?
Lettore: *labbruccio sassy* E poi sono un attore straordinario, cosa sbaglio nel chiamarti?
Sam: *sguardo di superiorità pt.2* Mia sorella mi chiama in centinaia di modi diversi ogni giorno: Sam, Sammy, Sip, Cip, Pip, Sippul, Cippul, Pippul...
Bea: *mostrando loro lo schermo del suo telefono* E questo è il modo in cui Elena prende l'antibiotico.
*Lettore e Peter si sporgono per vedere meglio*
*parte un video*
Io: *puntando un cucchiaino contro un bicchiere* A noi due, penicillina!
*mescola la sostanza con la faccia rivolta dall'altra parte*
*lancia il cucchiaino nel lavello e fissa il bicchiere*
Io: Io non ti temo.
*fa per prenderlo, ma le trema la mano*
*si afferra un polso*
Io: Sono una donna forte e indipendente!
*prende il bicchiere e se lo porta alla bocca*
*sente l'odore e sembra avere un conato di vomito*
*appoggia il bicchiere sul tavolo*
*fugge dalla stanza*
*dopo qualche secondo torna dando pugni all'aria*
Io: Non ti temoh!
*osserva il liquido biancastro e si nasconde sotto il tavolo*
Io: MI HA GUARDATA! MI HA GUARDATA CON QUEL SUO FARE MALVAGIO.
*si affaccia appena appena per guardare il bicchiere dal basso*
*si alza in piedi prendendo un bel respiro*
Io: Se non respiro, non sento il sapore.
*si tappa il naso ed afferra il bicchiere*
*trangugia tutto d'un fiato*
*mette giù il bicchiere*
*aspetta qualche secondo e poi si libera il naso*
Io: *schioccando la lingua contro il palato* Beh, questo non era così male...
*si tappa la bocca e sembra che abbia un altro conato di vomito*
*fugge dalla stanza*
*silenzio*
Io: *voce fuori campo* SEH! NON L'HO VOMITATO.
*il video finisce*
*Lettore e Peter si guardano*
Lettore: E chi lo sapeva.
Bea: *mettendosi in tasca il telefono* In più non mi chiamate più Piper, non cercate di autoinvitarvi clandestinamente a casa mia, non ripetete più ogni giorno che secondo voi Jason Grace è una piaga per l'umanità...
Sam: *asciugandosi il naso nel costume di Spider-Man* ...E non vi lamentate della squadra dei trentun luglio.
Peter: Squadra dei trentun luglio?
Bea: *indicando se stessa e Samuele* Noi due siamo nati entrambi il trentun luglio, come J.K. Rowling, come Neville Longbottom e Harry Potter.
Sam: *saltando in piedi sul letto* Noi siamo il fuoco che tiene viva Elena!
*Bea approva annuendo*
Bea: E lei ci odia per questo.
Lettore: Sì, ho capito, ma era necessario che ti impicciassi nella storia con tutta quella questione della 'Piccola Tempesta'?
Bea: *stringendosi nelle spalle* Ha perso la memoria là dentro? Sono sicura che se qualcuno la chiamasse con quel soprannome ricorderebbe tutto. *sorride fangirlando silenziosamente mentre guarda Peter* Non ci credo che è stata vicino a Spider-Man per tutto questo tempo e non me l'ha detto.
Lettore: *indignato* Esisto anch'io, sapete?
Peter: *spingendo via Lettore* Modestamente parlando vi trovate davanti un esemplare di supereroe straordinario, bellissimo, simpatico, modesto, Grifondoro...
Bea: Emh, scusa Parker, ma Serpeverde regna.
Lettore: *posa sassy* Beccati questa!
*Lettore e Bea si danno il cinque*
*Sam alza gli occhi dal videogioco che è riuscito a trovare e li squadra poco convinto*
Sam: Meglio Corvonero.
(C'è un errore nel capitolo ma non lo trovo più T-T)
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