Il Parto
Era l'ora di pranzo, in una via, il cui nome, rimarrà sconosciuto, Adel, giovane ragazza di 17 anni, sedeva su una sedia, nella casa in cui si trovava, capirete poi, perché quell'abitazione non era la SUA casa.
Era lì, con i suoi lunghi capelli marroni, il soffitto sopra il suo viso era ricoperto di disegni, alcuni allegri, altri terrificanti, era sempre stata brava a disegnare, aveva sempre coltivato la sua passione per l'arte, dipingeva ore ed ore, amava sentire il rumore del pennello sulla tela, amava il suono che faceva l'acquarello a contatto con l'acqua. Il disegno era uno dei pochi mezzi con cui poteva esprimere le sue emozioni, di disegni felici, però, ce ne erano pochi, per lo più erano cupi, raffiguranti teschi, ombre, mostri.
Adel non era una ragazza dal passato allegro, da giornate riempite di risate e schiamazzi.
Era sola, sola in quella casa, ormai da anni.
Adel non conobbe mai sua madre, morta durante il parto.
Il giorno del parto, tutte le donne andavano a vedere i figli nati, ammiravano le loro piccole testine, accarezzavano le loro guance, tutti erano felici, ma non era l'atmosfera che si respirava nella sala parto numero 2, in cui, Medelin, madre di Adel, combatteva con tutte le sue forze per evitare la peggiori delle sorti.
Guil, padre di Adel, non fece in tempo a gioire per la nascita della bimba, che subito la sua attenzione e preoccupazione ricaddero sulla donna amata. La vedeva soffrire, urlare, poi lentamente spegnersi, e abbandonare una vita, che meritava ancora di essere vissuta.
E lui era lì che la guardava, non poteva fare niente, fissava in modo pietoso ogni medico che entrava o usciva dalla sala, tratteneva il fiato, il suo cuore non batteva, tremava.
Gli occhi iniziarono a lacrimare, e le lacrime cominciarono a scendere, prima lentamente, e poi in maniera più costante e veloce. Vedeva poco, aveva gli occhi gonfi, ma sapeva che la moglie sarebbe deceduta da lì a poco.
Ed ecco il momento, erano le 12 in punto, e il cuore di Medelin si spense per sempre, come una luce fulminata, prima era brillante e lucente, il minuto dopo era spenta.
La vita di Medelin finì in quel momento, ma la sua morte non smise mai di riecheggiare nella testa di Guil, e nella sorte di Adel.
Tutto iniziò quel giorno, quel momento mise in moto un futuro turbolento, distruggendo due vite, e chissà quante altre.
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