Gli universitari non vanno in vacanza - Esteban Ocon




Luglio 2021

Quando ero una ragazzina e frequentavo il liceo, al suono della campanella dell'ultimo giorno di scuola uscivo dall'istituto con le mie amiche e ci dicevamo:<Chiudo i libri e non li apro fino a settembre!>

Nel caso di uno studente universitario, tutto cambia in modo drastico.

Subentra un piccolo mostriciattolo, che poi tanto piccolo non è, il quale ti obbliga a tenere la testa sui libri anche d'estate.

La cosiddetta sessione estiva.

Immaginate di essere uno studente universitario che vive in un appartamento, senza condizionatore ma solo con un ventilatore dell'età di Matusalemme, appunti sparsi per la scrivania e il vostro corpo produce più sudore di un maratoneta a New York.

Prendete quell'immagine e fissatevela in testa, perché la ragazza con la coda di cavallo per evitare di sudare più dei dovuto, senza pantaloncini e che si fa aria con un foglietto di carta sono io.

E sono sull'orlo di un crollo mentale.

Quando ho deciso di studiare beni culturali, non avrei mai immaginato che avrei passato mesi interi su degli argomenti che alle superiori erano stati analizzati nel giro di poche lezioni.

L'esame riguarda la storia dell'arte greca e i vasi di figure rosse.

Un argomento su cui sono ferma da circa due mesi.

Se la commissione dovesse presentarmi un vaso greco davanti agli occhi, credo che la prima cosa che farei sarebbe prenderlo in mano e scaraventarlo per terra.

Per quanto io ami l'arte, questo esame mi sta portando fuori di testa.

Il mio cellulare squilla mentre sono nel mezzo dell'analisi di uno dei reperti dell'ennesimo ignoto, ringhio mentre sposto foglietti e schemi alla ricerca dell'aggeggio.

<Carolina, giuro che se vuoi chiedermi qualcosa che riguarda l'università, ti chiudo la chiamata in faccia e non mi sentirai per un po'> sbuffo poggiando una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi.

<Ma quale università? Ti ho chiamato per chiederti se ci sei per una vacanza a Mykonos, sarebbe a metà agosto. Fuori dalla sessione, almeno credo> esprime dall'altra parte della cornetta, estremamente eccitata.

<Tu sei impazzita. A Mykonos? Dove vanno la maggior parte dei Vip?> dico muovendo più velocemente il mio ventaglio di carta, dall'altra parte Carolina ride e strilla "si" come una bambina felice.

<No, non ci vengo. Gli universitari non vanno in vacanza, in quel periodo devo studiare per l'esame di settembre! Non voglio arrivare impreparata!> urlo mentre osservo uno degli schemi che ho sotto il naso.

<Sarà divertente! Magari riusciamo a rimpiazzare il tuo ex, che ne dici?> ridacchia lei, alzo la testa di scatto a sentir nominare il mio ex fidanzato e mi ricordo di aver visto alcune foto di lui in vacanza con la sua nuova fiamma.

<Sai una cosa? Ci vengo> rispondo velocemente, senza nemmeno pensarci, Carolina urla dall'altro lato del telefono e dice che più tardi mi invierà tutte le informazioni del caso.

Agosto 2021

Quando atterro a Mykonos, sono la persona più felice del mondo. L'aria mi accarezza il viso e sento il profumo della salsedine giungere dalla costa.

Carolina non mentiva, ci sono tante barche che fanno presagire la presenza di ricchi e persone ben agiate.

Ora siamo in spiaggia, a goderci il sole e la sensazione della sabbia sotto i piedi, Carolina è in mare a farsi un bagno ma quando mi alzo per cambiare posizione sulla sdraio, la bionda si avvicina.

Esclama:<Stasera andiamo a una festa>

<No, ho accettato le vacanze ma le feste no!> replico mentre la mia amica mi stringe le mani e mi prega di accettare l'invito.

<Solamente questa, poi nessun'altra per l'intera settimana. Spero di essere stata chiara!> dico in tono autoritario mentre la ragazza mi sorride e poi si sdraia per abbronzarsi.


La sera sono pronta per andare alla festa indicata da Carolina, mi ha raccontato che ne prenderanno parte tanta gente che è in vista in tutto il mondo.

La festa di tiene in un locale molto noto di Mykonos, ci sono luci colorate, musica a tutto volume e milioni di coacktail dai colori differenti.

Prima che me ne accorga, perdo Carolina e mi trovo da sola all'interno di una sala enorme.

Mi apparto in un angolo e osservo le persone presenti nella sala, sono tutte vestite con camicette, pantaloncini e alcuni si loro portano i sandali ai piedi.

<Che ci fa una ragazza come te, sola in un angolo? Dovresti essere a ballare, non qui> dice un ragazzo avvicinandosi a me, con un piccolo sussulto mi volto verso di lui e osservo i suoi tratti.

Ha un bel sorriso sulle labbra, i capelli scuri e un lieve accenno di barba sulla pelle delle guance.

<Ho perso la mia amica e io non sono un tipo da festa> ridacchio mentre prendo un sorso del drink che ho ordinato poco tempo fa.

<Nemmeno io, che ne dici di abbandonare la festa e ritirarci sulla spiaggia? È più tranquillo> afferma con un sorriso, sono quasi tentata di rispondere di no, ma istintivamente la mia bocca corregge il monosillabo nel suo contrario.

In poco tempo, il ragazzo bruno mi ha afferrato la mano e mi sta conducendo fuori dal locale, la sua mano è morbida nella mia e sorrido al contatto con la sua pelle.

Passeggiamo sulla spiaggia a piedi nudi, mentre ci mettiamo a nudo parlando.

Scopro che si chiama Esteban, ha la mia età ed è sempre in giro per il mondo. Non mi ha spiegato che lavoro svolge, ha detto che preferisce tenerlo per sè, di modo che non possa condizionare il suo rapporto con le persone.

La serata passa velocemente, tra piccoli schizzi con l'acqua di mare, sabbia tra le dita e qualche conchiglia che pizzica le piante dei piedi, il mio cellulare pullula di notifiche in cui Carolina risulta disperata.

Non mi trova da nessuna parte e comincia ad essere preoccupata, Esteban mi riaccompagna vicino al bar dal quale ci siamo allontanati per trascorrere un po' di tempo assieme.

Mentirei se dicessi che non è significato nulla per me, è stata una bella serata.

Poco prima di lasciar andare questa avventura estiva, mi chiede di estrarre il telefono e permettergli di scrivere il suo numero.

Prima di allontanarmi, le sue labbra mi lasciano un bacio sulla guancia e sussurra:<Spero che tu non sia soltanto una cotta estiva>

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