George Russell

2,14,16

*Dicembre 2022*

"andiamo, dov'è finita la mia Alex?"
"la tua Alex non c'è più perchè tu l'hai distrutta" sono state le ultime parole che ho detto al mio ex una settimana fa. Non che mi dispiaccia, la nostra relazione era più che tossica, ma avrei preferito lasciarlo con qualcosa che potesse ferirlo.

Ci stavo pensando mentre ero in una discoteca con la mia migliore amica Erika. Lei aveva 2 anni meno di me e aveva compiuto 18 anni da poco, eravamo sempre state solo io e lei, quindi non avendo altri amici aveva optato per una settimana a Monte Carlo anziché una festa con gente che a mala pena conoscevamo. Erika era la classica ragazza bionda, occhi azzurri, alta ma non troppo, fisico perfetto, stupenda, purtroppo non molto intelligente ma era una ragazza fantastica. Io invece ero praticamente l'esatto contrario, mora, occhi scuri, uscita con 10 e lode dalle superiori e stavo studiando biologia molecolare all'università di Londra. Non mi ero mai ritenuta brutta, ma mai nulla in confronto ad Erika che nonostante mangiasse di tutto rimaneva sempre con il fisico perfetto. Io per arrivare ai suoi livelli mi allenavo in palestra tutti i giorni ed ero a dieta. "terra chiama Alex" disse Erika battendo le mani difronte al mio viso. "scusa stavo pensando" dissi facendola ridere. "si, questo è il problema, vai a rimorchiare" urlò mentre un ragazzo la trascinava in pista. Era totalmente ubbriaca. Ma decisi di darle retta e provare a ballare con qualche ragazzo. Devo ammettere che non è stato difficile, ma era noioso e continuavo a pensare al mio ex, a come mi trattava. Quindi mi sedetti al bancone ordinando un drink.

"chi devi dimenticare?" una voce con il mio stesso accento inglese interruppe i miei pensieri. "scusa?" chiesi girandomi verso il ragazzo che si era appena seduto vicino a me. "ti sto guardando da tutta la serata, sarà il tuo quarto drink!" sbuffai guardando i suoi occhi azzurro intenso "è il terzo" dico facendolo ridere. "scusa dovresti pagarli" mi disse il barista facendomi annuire mentre cercavo di tirare i soldi fuori dalla borsa. "offro io" disse il ragazzo accanto a me. "solo se mi concedi un ballo" disse dipingendosi un leggero sorriso irritante sul viso. "accetto" dissi ricambiando il sorriso. Diede i soldi al barista facendomi notare l'orologio d'oro nascosto sotto la camicia bianca.

Ballammo tutta la sera e il ragazzo mi offrì numerosi drink senza mai berne neanche un goccio. Erano forse le 3 o le 4 di mattina e facevo fatica a stare in piedi. Il ragazzo mi portò sul terrazzo per rendere un po' d'aria mentre mi tendeva una bottiglia d'acqua. "comunque, piacere George" disse ridendo. "Alex" risposi mentre lui mi tendeva un pennarello indelebile. "non mi hai detto chi stai cercando di dimenticare" disse mentre bevevo un sorso d'acqua. "il mio ex" dissi impassibile. "ti ha piantata?" mi chiese facendomi girare verso di lui ridendo. Scossi la testa mentre scrivevo con il pennarello indelebile il mio numero sul braccio del ragazzo. "l'ho piantato io, era un coglione" annuì senza dire nulla. "tu perché non bevi?" gli chiesi per rompere il silenzio. "non rientra nella mia dieta" disse ridendo. "teoricamente neanche nella mia, eppure eccomi qui. Allora che ci fai alle 3 di notte in una discoteca a Monte Carlo se non puoi bere?" chiesi. "sono qui per lavoro e ho deciso di riposarmi in una discoteca" annuii. "tu invece?" mi chiese. "la mia migliore amica ha fatto 18 anni ieri e invece della solita festa ha optato per una settimana a Monaco" lui si bloccò un attimo guardandomi incerto. "tu hai 18 anni?" mi chiese facendomi ridere. "a Gennaio ne faccio 21" e lui annuì. "quindi questo è del tutto legale" disse avvicinandosi alle mie labbra e baciandomi. Era diverso dai baci con il mio ex, ma George era uno sconosciuto..si alzò in piedi sorridendo. "allora ci sentiamo" disse indicando il braccio con il mio numero sopra mentre se ne andava.

"Non fingere, ho visto che vi siete baciati" "Erika è letteralmente uno sconosciuto" dissi alla mia migliore amica mentre tornavamo a casa. "inoltre è un figlio di papà di quelli che non ci pensano due volte a mostrare i loro soldi" dissi "e tu gli hai dato il tuo numero" rispose Erika, sbuffai incrociando le braccia al petto. "sono completamente ubriaca non sono neanche sicura di aver dato il numero giusto, poi quanti ragazzi ti sei limonata in discoteca dopo avergli dato il numero?" chiesi ad Erika che scosse la testa dandomi ragione mentre apriva la porta dell'appartamento. Mi squillò il telefono. Numero sconosciuto. Erika balzò indietro ridendo meritandosi un dito medio mentre entravamo. "pronto?" "Alex?" "George?" Erika spalancò gli occhi girandosi verso di me mentre le facevo segno di non fiatare. "tutto okay?" chiesi. "sisi, mi chiedevo se tu stessi bene" disse lui sorprendendomi. "io...si sono..appena tornata al mio appartamento" dissi incerta mentre Erika mi faceva segno di mettere il vivavoce. Obbedii. "senti so che può sembrare affrettato o qualcosa del genere, ma sono completamente solo e domani devo partire per...il giorno più importante dell'anno per la mia..carriera. Verresti con me?" chiese facendomi spalancare gli occhi mentre Erika saltellava. "io non.." Erika mi tirò un calcio sullo stinco facendomi trattenere un urlo. "..non vedo perché no" dissi incerta. "perfetto, domani mattina passo a prenderti scrivimi l'indirizzo" disse visibilmente felice. "ma..per curiosità..dove dobbiamo andare?" chiesi mentre Erika sbuffava. "Dubai" disse lui con semplicità. "Dubai?! Ma George non ho tutti questi soldi e non voglio farti pagare così tanto" dissi mentre Erika mi mandava a quel paese. "tranquilla, non devo pagare nulla" disse lasciandomi confusa. Dopo un altro calcio da parte di Erika accettai e andai a letto dopo aver fatto le valigie. "sicura che ti vada bene?" chiesi rivolta al fatto che eravamo qui per il suo diciottesimo. "scherzi? sai quanti ragazzi posso invitare ora" disse facendomi ridere. "e se fosse un serial killer o qualcosa del genere? sto per partire per Dubai con uno sconosciuto" dissi facendo sbuffare Erika. "non fare la cogliona" concluse prima di mettersi a dormire.

La mattina dopo mentre salivo sull'aereo di prima classe per Dubai iniziai a fare centinaia di domande a George, che non rispose a nessuna di quelle. "scusa..possiamo fare una foto?" un bambino si avvicinò a noi e fece un selfie con George lasciandomi confusa. "tutto okay?" mi chiese George guardandomi confusa. "si" risposi incerta. Un altro paio di ragazzi nel giro di un ora si erano presentati per autografi o foto. "scusa, sei George Russell?" chiese una ragazza veramente bellissima, avvicinandosi a noi. George annuì. "possiamo fare una foto?" fece anche lei una foto con George lasciandomi scioccata, forse per il fatto che era la quinta persona a farlo nel giro di un'ora o forse per gelosia. "devo cercare il tuo nome Online o hai intenzione di spiegarmi perché tutti stanno chiedendo di fare una foto con te?" chiesi facendolo ridere. Lui mi tese una mano che io afferrai stringendola. "piacere George Russell, pilota di formula uno per il team Mercedes" rimasi bloccata a fissarlo. Non avevo mai seguito questo tipo di sport ma, stavo accompagnando un pilota ad una corsa dopo averlo baciato in una discoteca? "hey, ci sei?" mi chiese facendomi tornare in me "pilota?!" chiesi scioccata e lui annuì. "mi mancano 3 punti per vincere questo mondiale e tra una settimana c'è l'ultima corsa...nel caso in cui ecco...vincessi, non volevo festeggiare da solo" disse facendomi annuire. "poi so di essere affrettato, ho avuto molte relazioni, ma nessuna di queste mi ha fatto sentire come con te...per questo sono scappato ieri...scusami" disse facendomi rimanere ancora più scioccata di prima. George mi risvegliò lasciandomi un bacio sulle labbra e facendomi arrossire.

Passammo tutta la settimana a visitare Dubai insieme, conoscerci di più, ci divertimmo con i quad nel deserto, anche se io ero letteralmente terrorizzata. Giocammo a tiro alla fune con una tigre bianca allo zoo di Dubai, assaggiammo della carne buonissima nel ristorante più famoso del continente. Una sera tornammo a casa ma non avevamo nulla da fare, mettemmo della musica dal mio cellulare e ballammo tutta la notte nella stanza d'hotel. Mi portò a fare un giro per il circuito, trascorremmo pomeriggi interni a schizzarci in acqua e a parlare sulla spiaggia calda al tramonto.

"and George Russell is the world champion!" sentii il telecronista urlarlo ai megafoni e mi si sciolse il cuore guardando quel ragazzo inglese, conosciuto due giorni prima in una discoteca, che mi aveva completamente fottuto il cervello, indicarmi piangendo dalla felicità mentre alzava la coppa della gara vinta. Sorrisi non sapendo cosa fare. George scese dal podio correndo da me e baciandomi davanti a tutto il mondo. "so che è presto, ma credo di amarti" sussurrò sulle mie labbra. "anche io" dissi facendolo ridere prima di baciarmi di nuovo.

*Marzo 2025*

"Quel giorno capii che non sempre conoscersi da poco tempo determina che devi aspettare per amare una persona e sono ancora qui per dimostrarvelo" dico respirando prima di continuare. "quindi si lo voglio" concludo facendo sorridere George. "puoi baciare la sposa" dice il prede facendo fiondare le sue labbra sulle mie con una mano posata sui miei fianchi e l'altra sul pancione. Si abbassa lasciando un tenero bacio anche al bambino e facendomi scorrere un brivido lungo la spina dorsale. Guardo la mia migliore amica seduta in prima fila con gli occhi lucidi e le sorrido pensando al fatto che se lei non avesse avuto la pazza idea di farmi ubriacare in una discoteca a Monte Carlo tre anni fa, non sarei qui ora, a sposare l'uomo che amo.

Spazio autrice,                                                                                                                                                  so che non è un gran che, ma vi prometto che migliorerò...spero che comunque vi stiano piacendo e per chiunque sia interessato ho pubblicato una storia già completa su Charles Leclerc e due che sto continuando su George Russell e Callum Ilott se vi va di fare un salto.

Alla prossimaa :)

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