Ayrton Senna
6,22
Spesso mi chiedevano 'come dev'essere bello stare con un pilota di formula uno' ed io non sapevo mai come rispondere, ovviamente era più che semplicemente bello stare con la persona che amavo, ma la parte del pilota non era il massimo. Intendo, girare il mondo e avere i pass per qualsiasi cosa, guardare la persona che ami indicarti e dedicarti una vittoria, quello si, ma sto parlando di tutti quei momenti in cui non sai cosa succederà dopo, dopo un incidente. Avevo paura di non poter più neanche pensare ad una risposta, di non far più parte delle persone che potrebbero dare una risposta, di farmi lasciare dopo una notizia importante. Mi stavo mozzicando le unghie per l'ansia mentre camminavo per il viale del paddock che portava ai box della Williams Renault.
Era la seconda corsa del campionato 1994 di formula uno ed era la seconda volta che il motore dell'auto di Ayrton, il mio ragazzo, si rompeva. Doveva essere deluso e arrabbiato allo stesso tempo e dargli una notizia così pesante sarebbe stato inopportuno, ma non avevo altra scelta, dovevo dirglielo subito. Tre settimane tenendolo nascosto erano già fin troppe. Entrai nei box prendendo un profondo respiro. "tutto okay Danielle?" chiese un membro del team facendomi annuire. "Ayrton?" chiesi e lui indicò una porta. "è piuttosto nervoso, non siamo riusciti a parlargli..magari ci riesci tu" disse facendomi gelare il sangue nelle vene. Annuii prendendo un respiro profondo e decisi di aprire la porta lentamente.
"Ayrton?" chiesi entrando. "Dani!" disse avvicinandosi a me e abbracciandomi chiudendo la porta dolcemente. Mi tranquillizzai leggermente al suo tocco, ma la sua frase mi fece tornare nervosa, forse anche più di prima. "mi servi, sei l'unica che mi può tranquillizzare, che hai fatto di bello oggi mentre io fallivo miseramente?" mi bloccai guardandolo mentre lui non capiva. "non hai fallito, non è colpa tua se il motore si danneggia" dissi prima che lui potesse dire qualcosa. Annuì baciandomi. "non hai risposto alla mia domanda. Che mi racconti? devo pensare ad altro" deglutii guardandolo inclinare la testa. "oggi ho..fatto.." lui mi interruppe confuso. "Danielle tutto okay?" scossi la testa scoppiando in lacrime mentre lui mi abbracciava. "hey, hey va tutto bene, cosa c'è?" mi staccai velocemente da lui asciugandomi le lacrime. "ho fatto un test di gravidanza tra settimane fa" dissi chiudendo gli occhi temendo la sua reazione. Il suo tocco me li fece riaprire. "e?" chiese prendendomi le mani. "positivo" dissi temendo una reazione orribile, che non venne mai. Mi abbracciò baciandomi la fronte. "avrò un figlio!" disse felice scoppiando a piangere e facendomi fare lo stesso. "perché piangevi? è una notizia fantastica!" mi disse poco dopo. "avevo paura che non lo volessi e che mi avresti lasciata.." dissi abbassando la testa. Lui me la fece rialzare tirando delicatamente il mio mento in alto. "non lo farei mai, rimarrò per sempre con te, non mi interessa il resto" disse facendomi sorridere.
Passammo la settimana successiva ad annunciare la notizia ad amici, famiglia e alla stampa. Si la stampa l'aveva presa meglio di tutti probabilmente. 'un nuovo campione del mondo' era il titolo della maggior parte degli articoli che parlavano del nostro bambino. I nostri amici erano solo scandalizzati, ma alla fine l'hanno presa bene. La famiglia è stata la parte peggiore, volevano il matrimonio oltre che il ritiro di Ayrton dalla formula uno per accudire il figlio, cosa assolutamente improponibile. Provammo a decidere anche un nome, ma era troppo presto e non sapevamo neanche il sesso, avevamo deciso di scoprirlo solo il giorno del parto.
Quando entrai nel paddock la settimana dopo, ad Imola, pareva che i giornalisti fossero li solo per parlare con me, fotografarmi e chiedermi del bambino. Alcune domande iniziarono a farmi preoccupare, domande come 'crescerà bene nel paddock?' oppure 'le famiglie lo accetteranno o vi diserediteranno per via del matrimonio assente?'. Ayrton mi trascinò fuori dalla folla di giornalisti portandomi nei box. Mancavano 10 minuti all'inizio della corsa. "e se avessero ragione?" chiesi preoccupata. Lui sorrise prendendomi per i fianchi e avvicinandosi a me. "dedicherò questa vittoria a lui, o lei, e poi ti sposerò prima della sua nascita" disse facendomi sorridere. Un po' insolita come proposta di matrimonio, ma era questo che mi piaceva di Ayrton. "mi sposerai vero?" chiese dopo il mio silenzio facendomi ridere annuendo. "si che ti sposerò" dissi baciandolo prima di salutarlo e vederlo salire sulla sua monoposto. Chi lo avrebbe mai detto che quella sarebbe stata l'ultima volta?
Era tutto confuso. Le immagini, le voci, i sentimenti. Vedevo sfocato e nella mia testa rimbombavano le parole del telecronista "incidente in curva, coinvolto Ayrton Senna". Chiusi gli occhi annegati dalle lacrime per vedere solo il buio, solo quello, nient'altro, ma continuavo a vedere le stesse immagini. Riaprii gli occhi ritrovandomi sdraiata su delle sedie. "Danielle, tutto bene?" mi chiese un ragazzo. Annuii confusa cercando di alzarmi. "ferma, rimani qui, è rischioso nella tua condizione" scossi la testa. "Dov'è Ayrton?" chiesi guardando il ragazzo deglutire. "Dov'è?" chiesi di nuovo e lui indico l'ambulanza dentro la quale stavano infilando una barella. Corsi verso di essa sentendo le urla contrarie delle persone. I medici mi fermarono. "sono la madre di suo figlio, e la sua ragazza" dissi salendo. Mi avvicinai al lettino guardandolo con gli occhi chiusi steso e legato alla barella. "condizioni?" chiesi impaurita all'infermiera non appena arrivammo in ospedale. "devono ancora fare le analisi" annuii entrando nella stanza dove Ayrton giaceva sul letto d'ospedale.
Era esattamente come dentro l'ambulanza. Immobile, occhi chiusi espressione spenta, capelli spettinati. Gli presi una mano portandola sul basso ventre per poi portarla vicino al mio viso scoppiando a piangere. "ti prego non lasciarmi da sola" sussurrai senza smettere di piangere fino all'arrivo dell'infermiera. "signorina" mi alzai di scatto senza lasciare la mano di Ayrton e mi girai verso la donna che mi guardava combattuta. "mi dispiace" disse facendomi ricominciare a piangere mentre scuotevo la testa rifiutando di crederci. "ha sbattuto la testa, è deceduto sul colpo" il mio cuore perse un battito, mi dovetti sedere di nuovo. Appoggiai la testa sul petto di Ayrton. Lo facevo spesso per sentirmi al sicuro, sentire il suo cuore battere lentamente mi rilassava, ma ora non si sentiva, non si sarebbe più sentito. Iniziai a singhiozzare più forte, non so quando smisi, ma so per certo che non vidi più neanche una corsa da quel giorno.
Il giorno del parto ero completamente sola, non fisicamente ma mentalmente. La stanza era piena di persone, i miei genitori, mio fratello maggiore, i genitori di Ayrton, i suoi fratelli, gli infermieri e i dottori. Mentre di fuori ad aspettare c'erano la metà dei piloti e i nostri amici. Non stavo piangendo, provavo dolore ma mai quanto quello che avevo provato circa 8 mesi prima in quella stanza d'ospedale. Stringevo la mano alla sorella di Ayrton. "un'ultima spinta Danielle, puoi farlo" annuii alle parole della dottoressa e dopo pochi secondi sentii il pianto di un bambino. Quello mi fece piangere, avevo appena creato un essere umano, un bambino, il mio bambino, il bambino di Ayrton. Tutti nella stanza sorrisero per quanto possibile. "è un maschio" disse il dottore facendomi scoppiare a piangere di nuovo. Non avevo neanche più pensato ad un nome. Lo presi in braccio guardando i suoi occhi scuri come quelli del padre e sorrisi con le lacrime che solcavano il mio viso. Smise immediatamente di piangere. "benvenuto al mondo Ayrton Senna junior".
In Honor Of Ayrton Senna
1960-1994
Si, è una di quelle storie tristi, Ayrton era il pilota che ha fatto la storia della formula uno, non lo dimenticheremo mai, ci manchi Ayrton. 💘
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