Stendi le braccia e chiudi gli occhi | Charles Leclerc

Dedicata a Ellies_Skywalker
Spero ti piaccia💞

📍Monza, Italia
Gran Premio d'Italia 2019

Per quella che so essere l'ultima volta, taglio la linea del traguardo e mi preparo per l'ultimo giro di questa Sprint Race.
-Ok Elle, ultimo giro.-
Perfetto. Già lo sapevo. Tengo sempre il conto dei giri che completo, se sono in testa mi aiuta solo a concentrarmi e fare tutto perfettamente senza distrarmi perché tanto sto vincendo. Me l'ha insegnato mio fratello, Lewis, e credo che tra tutti questo sia il suo miglior insegnamento.
In un battito di ciglia mi trovo a completare la penultima curva e sto percorrendo il rettilineo che mi porterà alla curva parabolica, l'ultima curva della gara e poi la vittoria sarà mia.
-Elle, ultima curva. Il secondo è a tre decimi di distacco.-
Rispondo al mio ingegnere di pista con un perfetto veloce e secco.
Mi separano davvero pochi metri dalla linea di traguardo e non ci posso ancora credere. Sto davvero per vincere la mia prima gara; dopo tutto quello che ho passato, ritiri vari e davvero troppi terzi e secondi posti, finalmente mi prendo ciò che mi spetta, ciò per cui Art Gran Prix ha deciso di investire su di me.
Vedo la bandiera a scacchi e mia vicino alla barriera destra del circuito per salutare i miei meccanici che si sbracciano dalle ringhiere.
-P1, Elle, P1-
Urlo come una matta attraverso la radio e rido e piango nello stesso momento insieme al mio ingegnere di pista.
Posso vedere come gli spettatori si siano alzato per applaudire me, Eleonore Hamilton, la sorella raccomandata del campione di Formula Uno. Credo di non poter ringraziare meglio tutto il mio team, lavorano per me come dei matti e solo ora, quasi a fine campionato, sono riuscita a ricompensarli.
In modalità risparmio termino il giro che ho intrapreso una volta tagliato il traguardo e mi accodo alla fila di monoposto che stanno entrando in pit lane per sistemarsi al parc ferme. Io però proseguo, fino ad arrivare al grande cartellone che indica il primo posto e lì mi fermo.
Sgancio il volante e prima di scendere mi prendo la testa tra le mani e la scuoto. Non ci credo, davvero. Può sembrare assurdo, ma chiamarsi Hamilton di cognome non è indice immediato di bravura.
Quando mi decido a scendere, mi aiuto con l'halo ad alzarmi e vado a posizionarmi sulla ruota anteriore sinistra. Da lì guardo il mio team, guardo gli spettatori e non posso fare altro che salutare e ringraziare.
Scendo facendo un balcone alzando il pugno al cielo esultando, esattamente come fa mio fratello. Con un grande balzo mi scaravento sui membri del team che sono lì a festeggiare e mi prendo tanti complimenti che quasi mi sembrano troppi.
Quando il team mi lascia, mi levo il casco, viola e bianco come quello di Lewis, lasciando al vento le mie treccine nere, proprio come quelle di mio fratello.
Può sembrare strano, ma io e lui condividiamo molto e questa cosa del casco e dell' acconciatura simile l'abbiamo concordata insieme in modo da essere sempre in sintonia, anche se non siamo sempre insieme.
Mi dirigo verso l'area in cui devo essere pesata e lì incontro gli altri miei colleghi, i quali si complimentano con me, quasi tutti, e solo in questo momento mi rendo conto che manca la persona più importante. Il ragazzo con il quale in questo campionato di F2 ho legato di più e che esattamente una settimana fa mi ha lasciato, completamente a me stessa in questo mondo crudele.
Scaccio il pensiero nel momento esatto in cui vedo Lewis con in mano il telefono che fa le sue storie su Instagram e più precisamente a me che mi incammino verso di lui. Non appena mi vede arrivare però ripone tutto nella tasca dei pantaloni e mi accoglie tra le sue braccia. Sono così felice che lui sia qui, nonostante abbia una gara da preparare tra qualche ora.
-Elle sono così fiero di te. La tua prima vittoria è assolutamente da festeggiare.-
Prende il mio viso tra le mani e quasi si commuove. Lewis e la sua emotività...e la sua voglia di festeggiare.
-Lew scusa, ma non mi sembra il caso. Ho bisogno di smaltire tutto prima.-
Mi guarda negli occhi, per nulla dispiaciuto dal mio rifiuto, e mi abbraccia forte ancora.
-Sei cresciuta sorellina...ancora mi ricordo quando ti accompagnavo sui kart.-
Stringo l'abbraccio, ma da sopra la sua spalla scorgo una figura con la maglietta rossa e il capellino abbinato. Aspetta che io abbia terminato il momento di famiglia; l'ho riconosciuto perfettamente.
Nel mio cuore c'è sempre e solo stato posto per il mio fratellone, poi però lentamente si è fatta spazio l'idea di voler avere qualcuno con cui condividere la mia quotidianità. Quel qualcuno l'ho trovato proprio nel ragazzo che mi sta aspettando in disparte, l'ho trovato in Charles Leclerc.
È una cosa davvero recente, si parla di settimane, eppure ci sono completamente presa anche perché come quasi tutte le ragazzo ho un cotta per lui da un sacco di tempo.
Sciolgo l'abbraccio con Lewis e insistentemente continuo a guardare quello che dovrei abituarmi a chiamare il mio ragazzo.
-Vai avanti, so che sta aspettando solo te e tu non vedi l'ora di abbracciarlo.-
Sorrido a Lewis, è sempre stato bravo a capirmi, soprattutto se come in questo caso non gli avevo ancora detto della mia relazione appena sbocciata con quello che forse è il suo rivale più grande di quest'anno.
Mi incammino discretamente e guardandomi attorno verso Charles, il quale appena mi vede sorride e io non posso fare a meno di trasformare quel passo tranquillo in una piccola corsa.
-Sei stata stupenda, ho visto tutta la gara. Te lo meriti così tanto piccola.-
Trovo posto tra le sue braccia e lentamente ciondoliamo da una parte all'altra senza dirvi altro. Devo ancora imparare ad avere una relazione sentimentale con un ragazzo e lui mi sta aiutando davvero tanto, questo silenzio che si è creato tra noi non lo disturba.
-Ora vai, hai la premiazione.-
Mi allontano quel che basta per guardarlo negli occhi; prima di andarsene mi lascia un bacio sull'angolo della bocca e io posso dirigermi verso il podio.
Sono l'ultima a salire su quel grande podio che un po' mette timore. Jack e Nyck hanno già preso posto e io avendo vinto la gara faccio la mia entrata scenica.
Tutti urlano, io mi sbraccio per esultare ancora una volta con il mio team e mio fratello che immortala il momento; mi congratulo anche gli altri due abbracciandoli velocemente e ricevendo dal mio compagno di scuderia le dovute congratulazioni.
Una volta che mi sono sistemata sul gradino più alto si può procedere con la consegna dei trofei e una volta terminata anche questa viene subito intonato God save the Queen in mio onore.
Ascolto bene l'inno, non lo canto, semplicemente rivolgo lo sguardo al cielo e prego perché Anthoine mi abbia visto trionfare, da lassù.
Vengo riportata alla realtà solo quando finisce l'inno inglese e subito parte l'inno francese in onore del mio team.
E lì non ci vedo più dalla tristezza e dalle lacrime.
Mi accovaccio prendendomi la testa tra le mani e piangendo come una pazza. Ripercorro tutto della settimana precedente e non mi spiego come un ragazzo così buono sia stato richiamato alla terra così prematuramente.
L'inno sta ancora suonando, ma intorno a me c'è silenzio, solo sento due braccia che mi stringono, una da destra e una sa sinistra. Sono Nyck e Jack che mi spingono a farmi forza, che sanno quanto Anthoine e io eravamo amici e forse anche grazie a lui ho iniziato a conoscere meglio Charles.
Non accennano ad andarsene neanche quando l'inno è terminato e tutti dovrebbero festeggiare con lo champagne, ma semplicemente noi tre decidiamo di non farlo. Ringrazio entrambi con un sorriso e in silenzio ce ne andiamo da quel podio tra gli applausi di tutti.
Non me la sento proprio di festeggiare senza il mio migliore amico.

Bussano alla porta della stanza nella quale mi sono accomodata, quella di Charles precisamente, e io do il permesso di entrare.
So già che in realtà è lui che torna dalla sua gara. So che ha vinto, dedicando la sua vittoria all'amico che Tonio era per lui; non ho avuto la forza di guardare la gara e per questo mi dispiace tanto, ma oltre ad avere briefing da fare non ero proprio dell'umore giusto.
Dalla porta entra infatti Charles nascondendo qualcosa dietro la schiena, il che mi incuriosisce leggermente.
-Stendi le braccia e chiudi gli occhi!-
Charles mi da quell'ordine che io eseguo senza fiatare e quando le mie mani percepiscono qualcosa di freddo e metallico non posso fare altro che guardare Charles con un sorriso che va da orecchio ad orecchio.
Mi ha portato il trofeo del primo posto che qualche ora fa ha conquistato e non potrei essere più felice per lui.
-Wow Charles, sei stato davvero bravo.-
Cerco di fingere, anche se mi esce davvero male. Non mi va di deluderlo dicendogli che non l'ho visto trionfare.
-So che non hai visto la gara...-
Non sembra accusarmi di nulla con quelle sue parole, vuole solo capire.
Non gli rivolgo neanche uno sguardo e mi siedo abbattuta sul divanetto, seguita prontamente da lui.
-Non c'eri sotto il podio e nemmeno al parc ferme...-
Che stupida! Avrei dovuto pensarci.
Mi prendo la testa tra le mani e cerco di fare chiarezza tra i miei pensieri; in questo momento c'è solo una massa grigia informe.
-Ehi non ti devi preoccupare. Ho visto cosa è successo alla premiazione. Sono qui per te, lo sai.-
Charles mi accarezza ala schiena amorevolmente. Mi sembra di averlo tradito in qualche modo e lui mi viene anche a dire che non è successo nulla.
Leva la mano dalla mia schiena e lo sento muoversi. Si è sistemato comodo sul divanetto e ora chiede che io lo raggiunga; così faccio e mi accoccolo al suo petto non pensando a nulla.
-Tuo fratello non sembra averla presa troppo male...-
Faccio un verso indistinguibile e alzo le spalle piano.
-Non abbiamo neanche avuto tempo di dirglielo.-
È vero, quando Tonio è morto settimana scorsa, io e Charles ci eravamo messi insieme da una cosa come due settimane e pensavamo che la gara in Belgio sarebbe stata perfetta per dire tutto al nostro migliore amico. Fatto sta che non abbiamo fatto in tempo neanche a salutarlo quella mattina in hotel e di questo me ne pentirò per sempre.
-So che eravate molto legati Elle, anche io e lui lo eravamo, ma so che in qualsiasi posto lui sia ora lo sa, sa che stiamo insieme e ne è più che felice.-
Non riesco neanche a piangere, ma vorrei tanto farlo. Quasi sentendomi un'estranea nel mio corpo, le braccia di Charles mi cullano.
-Sono sicuro che ci sia anche il suo zampino dietro le nostre vittorie oggi. È il suo modo di dirci grazie per tutto.-
A quelle parole non mi trattengo più. Piango quando credevo di non avere più lacrime e osservo i nostri trofei depositati sul tavolino davanti a noi.
Queste sono per te Tonio, non ti dimenticheremo.

-----------------------

Ok allora ammetto di aver pianto scrivendo questa One Shot, cosa che mi capita raramente di fare, ma ho voluto comunque aggiungere il particolare che avete letto e che non voglio più scrivere. Mi dispiace non avervi avvisato all'inizio del potenziale di questa One Shot e con questo ci vediamo la settimana prossima
-C❤️

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top