Piangerai ora? | Toto Wolff
Dedicata a SunriseMassacre
Spero ti piaccia💞
📍Brackley, Regno Unito
Questa mattina alzarsi è stata una vera tortura soprattutto perché sapevo che avrei dovuto presiedere la riunione quotidiana insieme ai capi delle varie squadre che compongono il nostro team.
In questo ultimo periodo stiamo lavorando durissimo per poter sviluppare in modo significativo le nostre monoposto e il fatto che oggi Toto mi abbia chiesto questo favore mi ha mandata letteralmente in tilt.
Ovviamente non avrei mai impedito al mio capo di andare a prendere suo figlio per fargli passare le vacanze estive con noi, ma già qui tutti mi odiano perché palesemente Toto ha un occhio di riguardo per me, se poi mi mette anche a presiedere le riunioni sarà la mia fine definitiva.
Effettivamente però devo ammettere che me la sono cercata: io e Toto viviamo insieme da un paio di anni, da quando ne ho 25, e nonostante il tentativo di essere professionali, inevitabilmente qualche gaffe la facciamo, eccome.
Nonostante Toto non stia più con la madre di Jack, Susie, è molto attaccato al figlio e di comune accordo hanno deciso che Jack avrebbe vissuto con la madre per poi trascorrere le vacanze estive insieme al padre e in questo caso anche insieme a me.
Penso che Jack lo sappia bene che i suoi genitori non stanno più insieme e che io sono la nuova compagna del padre, ma ogni volta che stiamo insieme a lui non sembra importare più di tanto. È un bambino davvero buono e non credo che riuscirebbe a portare rancore verso qualcuno nonostante la sua giovanissima età.
Quando finalmente la riunione è finita, posso dirigermi verso l'atrio in cui sono sistemate le macchine erogatrici di caffè e bevande e cibo in generale; dopo aver sudato probabilmente tre camicie e aver penso quindici chili, ho davvero bisogno di rifocillarmi con qualcosa di fresco.
-Vicky!-
Improvvisamente però, mentre sto bevendo grandi sorsi d'acqua dalla mia bottiglietta, una vocina riecheggia nell'atrio e un piccolo bambino castano si avvinghia alle mie gambe.
-Ciao piccolo!-
Mi abbasso al suo livello per poterlo salutare e abbracciare.
Dal canto suo Jack mi stringe in un abbraccio e mi lascia un bacio sulla guancia.
Mi chiedo solo che ci faccia qui, Toto non l'ha mai portato sul nostro luogo di lavoro e sinceramente pensavo che l'avrebbe portato a casa con la babysitter.
Comunque sia prendo in braccio il piccolo Jack tornando anche della mia solita statura.
-Allora...sei pronto per le vacanze?-
Jack annuisce vigorosamente.
-Vedrai che il posto in cui andiamo quest'anno ti piacerà molto.-
Beh effettivamente Toto non ha di certo badato a spese per le settimane che trascorreremo in vacanza insieme a Jack, anche se sono sicura che al bambino sarebbe andato bene anche un semplice posticino in riva al mare.
-Ehi Jack ma la vuoi vedere la monoposto di Lewis?-
Jack mi fa un sorrisone degno di un bambino che per natale ha ricevuto il suo regalo preferito.
Così lo faccio scendere riposandolo a terra e prendendolo per mano per condurlo nelle stanze in cui vengono messe a punto le monoposto.
Facciamo forse tre passi, che sento ancora una volta pronunciare il mio nome.
-Victoria.-
Questa volta però chi mi chiama è nientemeno che il capo supremo in persona, Toto.
Trasalisco leggermente nel sentirmi richiamare, non era la sua solita voce distesa, era qualcosa di più duro e cattivo che non avevo mai sentito prima d'ora.
Mi volto nella sua direzione mentre vedo che una ragazza prende Jack sotto la sua custodia.
Ok non sto capendo cosa sta accadendo.
Vengo invitata ad entrare nell'ufficio di Toto e a chiudere la porta.
-Ah Toto a proposito...devo aggiornarti sulla riunione di questa mattina...-
Cerco di smorzare un po' l'atmosfera andando su qualcosa di prettamente lavorativo dato che ho l'impressione che la mia presenza qui sia dovuta a qualcosa di personale.
-Non sei qui per parlarmi della riunione.-
Ecco lo sapevo, ancora quel suo tono duro.
Rimango in piedi in attesa che lui parli, ancora.
-Ti sembra il caso di comportarti in quel modo con Jack?-
Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite, esterrefatta.
-Come dovrei comportarmi, scusa?-
-Più professionalmente e non sbandierare al mondo il fatto che tu sei la sua matrigna.-
Matrigna? È questo che crede Toto? Io non voglio essere una madre per Jack, lui già ne ha una. Voglio solo essere sua amica.
-Ti prego, come se nessuno sapesse che noi due viviamo insieme.-
-Appunto, e di questo non ne sono felice.-
Come scusa?
-Mi stai dicendo che ti vergogni di me? Pensi di non essere preso seriamente perché stai con una tua dipendente che ha la metà dei tuoi anni? Wow come sono ingenua.-
-Non fare la bambina Vicky, ti prego.-
Ah ora sarei anche una bambina. Sicuramente la situazione non sta migliorando.
-Come scusa?-
-Piangerai ora? Sei una bambina quando fai così!-
Toto batte il suo pugno sul tavolo e faccio letteralmente un salto; questo gesto segna definitivamente la mia fine.
I miei occhi si riempiono di lacrime e senza aggiungere nulla apro la porta e me ne vado.
Mi dirigo nell'ufficio della ragazza che si occupa del personale e le comunico che mi sento poco bene e che preferisco tornare a casa.
Lei non obietta, così corro letteralmente verso l'uscita e salgo in macchina, diretta verso casa il più velocemente possibile.
A casa trovo la babysitter insieme a Jack, intenti a colorare dei disegni. Non li saluto neanche, semplicemente mi dirigo in camera e inizio a sistemare tutte le mie cose alla rinfusa in una valigia.
Neanche vedo ciò che sto mettendo nella valigia, i miei occhi sono inondati di lacrime che rigano le mie guance e non accennano a fermarsi.
-Che stai facendo?-
Ancora quella voce, quella di Toto, che dopo avermi dato della bambina probabilmente ha voluto rimediare al danno fatto e rincorrermi per tentare l'impossibile.
-La bambina leva le ancore.-
Non so bene dove andrò, ho solo questa come casa.
-Non te lo permetto.-
-Ci pensavi prima.-
Scanso Toto dalla porta della camera e mi dirigo in bagno per prendere ciò che di mio sta lì.
-Non volevo dire quelle cose, lo sai.-
-Ma le hai dette.-
Prendo un astuccio e sistemo dentro ogni cosa come spazzolino, i miei trucchi, i miei smalti.
-Ti amo, sai anche questo...-
-E tu sai che odio quando sei aggressivo e prendo a pugni le cose!-
Non è la prima volta al di fuori del lavoro che Toto usa il suo leggendario pugno sul tavolo per zittirmi e più volte gli ho detto che non sono un animale da ammaestrare con la forza, che quando fa così mi fa paura. Ma ogni volta che ha la possibilità di ferirmi, lui sfoggia il suo pugno.
-Scusa...-
-Oddio tieniti le tue scuse, ti prego! Se non è facile per te stare con me, figurati per me! La mia famiglia non mi parla perché crede che io stia sprecando la mia vita con un uomo che è un vecchio; voglio solo essere amica di Jack per fargli capire che nessuno è qui per sostituire i suoi genitori, ma tu te ne freghi; al lavoro probabilmente sparlano di me perché tanto lei si porta a letto il capo, è ovvio che abbia dei vantaggi. Che bella vita che faccio!-
L'astuccio mi scivola dalle mani nell'agitazione del momento e tutto ciò che stava al suo interno cade facendo un baccano assurdo.
Mi siedo sulla tazza del water prendono il viso tra le mani e continuando a piangere come una stupida bambina.
-Perché non mi hai parlato di come ti senti?-
Toto si posiziona davanti a me, accovacciato sulle gambe per potermi guardare bene in viso e scosta le mie mani da esso, asciugandomi ogni lacrima.
-Non voglio sembrarti una bambina.-
Tiro su con il naso, ma di guardare Toto negli occhi non ne ho il coraggio.
-Non sei una bambina, tutti abbiamo dei timori. Credi che io non abbia gli incubi sul fatto che un giorno la mia ex mi possa portare via mio figlio per sempre o che tu mi possa piantare in asso per uno più giovane?-
-Non lo farei mai...-
È vero, quello che sto costruendo con Toto mi piace, sa molto di famiglia accogliente.
-Se non ne parliamo però non sapremo mai la verità e non voglio più vederti così, disperata come sei ora, per colpa mia.-
Finalmente alzo leggermente lo sguardo e incontro il sorriso sincero di Toto.
Non so come abbia fatto a calmarmi, ma ci è riuscito. Avevo solo tanta rabbia dentro per tantissime cose e ho dovuto sfogarmi in qualche modo.
-Vieni ora, Jack si è sicuramente spaventato sentendoci alzare la voce.-
Toto mi pende per mani e piano usciamo dal bagno per tornare in soggiorno, dove Jack è completamente avvinghiato alla sua babysitter con le orecchie tappate.
Mi fa così tenerezza.
Toto fa per andare nella sua direzione, ma lo fermo facendogli segno di lasciare fare a me.
-Piccolo...-
Mi sistemo accanto a lui e piano gli accarezzo la schiena.
Non sono qui per fargli del male, voglio che lo capisca.
-Non litigate più, per favore!-
Jack mi si stringe contro, chiudendomi con le sue piccole braccia in un abbraccio.
-Promesso.-
Anche Toto si avvicina a noi e accarezza dolcemente la testa di suo figlio per poi congedare la babysitter.
Abbiamo tutti bisogno di passare una giornata di relax tutti insieme.
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Ecco a voi una one shot su daddy Toto che in qui è davvero daddy e nulla spero vi sia piaciuta e ci vediamo alla prossima
-C❤️
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