Non dovevi ridere! Sono così imbarazzata! | George Russell
Dedicata a underskrive
Spero ti piaccia💞
📍Parigi, Francia
E finalmente sistemo anche l'ultima pallina sull'albero e faccio un passo indietro per osservare il mio capolavoro.
L'albero di Natale è sempre stata una tradizione della mia famiglia e come maggiore tra tutti i miei fratelli è sempre spettato a me addobbarlo. Devo dire che anche per quest'anno ho fatto un lavoro perfetto, manca solo la stella da mettere sulla punta, ma questo spetterà ad un altro membro della mia famiglia.
-Che fai piccola?-
Il mio ragazzo si avvicina a me e posiziona la mano sul mio fianco osservando anche il capolavoro da me compiuto.
-Ho finito l'albero. Ti piace?-
Mi volto verso di lui e vedo che ha colto appieno lo spirito natalizio che aleggia in questa casa. Infatti indossa un pigiama pesante e un maglione natalizio, che ovviamente gli ha regalato mia madre, a completare l'opera. Dico questo perché anche io indosso un pigiama pensante e il mio tradizionale maglione rosso con sopra ricamata una renna gigante e delle calze calde ai piedi, anch'esse natalizie.
-Molto carino, sei stata molto brava. Ma io ho portato questo.-
George rivela un rametto di qualcosa, che aveva precedentemente nascosto dietro di sé, e lo posiziona sopra le nostre teste.
Vischio. Ho un ragazzo davvero romantico.
Alzo gli occhi per osservare bene il rametto e quando torno con lo sguardo su George gli sorrido e lui fa lo stesso.
Si tesoro, adesso ti bacio, non ti preoccupare.
Avvicino il viso a quello di George ed è proprio lui a concludere il bacio appoggiando le labbra alle mie.
Il bacio è a stampo, molto semplice, ma quando ci stacchiamo mi avvicino di nuovo per baciarlo come si deve, ma ovviamente veniamo interrotti.
-Piccioncini, è pronta la cena.-
Mio fratello René è davvero sveglio, nonostante abbia solo dodici anni e quando si rivolge a me in certi modi credo anche di essere più piccola di lui.
Prendo George per mano e mi faccio seguire fino alla lunghissima tavola imbandita con ogni ben di Dio. Mia madre si supera davvero quando si tratta di cucinare per la cena della vigilia di Natale e poi sono sicura lo faccia per non sfigurare davanti a George, anche se si conoscono da tanto tempo.
Mia madre è italiana e per questo la sera della vigilia prepara sempre piatti tipici italiani. Il mio ovviamente sono delle lasagne e non esiti mai a fare il bis.
-A me una fetta grande.-
Come mi è solito fare, mi accaparro la prima fetta della teglia che viene messa in tavola e ovviamente ricevo occhiatacce da tutti.
-Anna...non credi che sia il caso di servire George prima?-
Non me lo sta chiedendo davvero!
-No mamma, lui è abituato a questo mio modo di fare.-
E vorrei ben vedere se non lo fosse dato che stiamo insieme da sempre.
Comunque sia, mia madre serve prima George e per questo me la pagherà sicuro; poi passa un piatto anche a me e io mi abbuffo subito.
-Jules! Aspetta che tutti abbiano il piatto!-
Mia madre riprende anche l'altro fratello che ho, gemello di René, per non aver aspettato che tutti avessero di che mangiare. Certe volte mi sembra davvero strano pensare che René è Jules sia gemello. Sono completamente diversi e il loro carattere contrastante l'ho notato soprattutto facendo loro la babysitter, avendo io dieci anni più di loro.
Mi sono resa conto da subito di come Jules fosse più affettuoso e gentile, mentre René è sempre stato uno stronzo. Forse anche per questo Jules è il mio preferito.
-Ma Anna sta già mangiando!-
Mi volto verso Jules e lo fulmino con lo sguardo. Come ha potuto tradirmi?!
-Io posso perché sono più grande.-
Gli rispondo ancora con la bocca piena, provocando anche una risata in George.
Adore il mio ambiente familiare, me lo ha rivelato più e più volte e so che in fondo gli piace essere anche lui il fratello maggiore della situazione.
-Non si parla con la bocca piena!-
Mi volto allibita verso la mia sorellina che mangia a capotavola tra me e George. Ha sei anni, sei, e già si crede la regina della casa. Anche perché lo è, essendo la più piccola, e si prende tutte le coccole, anche quelle che dovrebbero aspettare a me (vero George?).
Poi potremmo aprire tantissime parentesi sul suo concepimento, dato che quando mi è stato comunicato ero abbastanza grande per capire come fossero davvero andate le cose, ovvero che fosse capitata.
Quando finalmente abbiamo tutti il piatto davanti a noi, possiamo dare inizio alle danze e io finisco in men che non si dica la mia porzione di lasagne.
-Sono molto buone, signora Bonnet!-
-Per carità George! Quante volte ti ho detto di chiamarmi semplicemente Giovanna!-
-Bene, essendo il momento dei regali: tieni Anna, questo è per te!-
Insieme a George sono seduta su una poltrona e mio padre mi allunga un pacchetto. Sono abbastanza curiosa di sapere cosa ci sia dentro, anche perché è strano che loro mi facciamo un regalo.
Lo scarto tranquillamente e ne esce una scatoletta contenente dei fogli, che a leggerli bene mi regalano un weekend romantico per due persone.
-È per te e George.-
Lo faccio vedere anche a lui, il quale ringrazia subito i miei genitori. Ora resta solo da pensare dove possiamo andare.
-Anche io ho un regalo...per René e Jules...ma in realtà per tutta la famiglia.-
George spinge uno scatolone nella direzione dei due gemelli, i quali super curiosi prendono a scartare. Ne esce davvero l'ultima cosa al mondo che avrei pensato che George regalasse: un simulatore, di quelli belli e professionali che solitamente usa lui.
-George, sei impazzito!-
È assurdo che abbia speso tanti soldi per un regalo del genere, non era obbligato.
-Ehi, non ho speso neanche un soldo. Il team me ne ha mandato uno nuovo e io regalo questo a voi. Piuttosto che buttarlo.-
Guardo George storto. Spero per lui che sia così.
-Mentre questo è per te, Anna.-
Mi passa una scatola piccola, ma allo stesso tempo abbastanza pesante. La scarto e trovo un cellulare, nuovo.
-George, quante volte ti ho detto che il mio funziona benissimo.-
Lo riprendo, mostrandogli sotto il naso il mio cellulare.
-Finiscila che è una scatoletta!-
René lo strozzo, giuro.
Mi avvicino all'orecchio di George per svelargli il mio regalo.
-Lo riceverai tra poco...e non pensare male.-
Specifico perché per George è un attimo.
L'apertura dei regali è interrotta dal suono grave delle campane di Notre Dame che risuonano la mezzanotte.
-La stella! La stella!-
Mia sorella si agita a terra per attirare la nostra attenzione. Questo è l'unico giorno in cui i miei genitori le permettono di stare sveglia fino a tardi e freme ogni volta per completare l'albero di Natale.
La mia sorellina si alza da dove era seduta e con la stella in mano si posiziona davanti a George. Vuole che sia lui ad aiutarla.
Infatti il mio ragazzo non esista un istante e si alza in piedi, prendendola tra le braccia e allungandola verso il punto più alto dell'albero. Quando anche la stella è posizionata si può dire che è Natale.
Nonostante fosse molto tardi, i miei fratelli hanno insistito perché montassimo subito il simulatore e devo dire che ci abbiamo messo un'infinità. Soprattutto perché George credeva di essere in grado senza guardare le istruzioni.
Finalmente, ora che René è Jules sono andati a letto, posso rilassarmi e guardare la Tour Eiffel illuminata a giorno dal balcone di camera mia.
Nonostante siamo a fine dicembre e Parigi si trovi ad una latitudine non trascurabile, amo stare all'aria aperta, con il venticello freddo che mi punge le guance.
-Vieni a dormire?-
La voce di George mi richiama dalla stanza e sono costretta ad accontentarlo, anche perché non gli ho ancora dato il regalo e credo che questo sia il momento giusto.
Rientro in camera e mi abbasso per aprire un cassetto accanto alla mia scrivania; afferrò il regalo e glielo porgo, ponendo prima delle condizioni.
-Promettimi che non riderai.-
Guardo seria George. Questo non è un semplice regalo, ci ho davvero messo il cuore e se lui riderà ci rimarrò davvero male. In risposta lui annuisce e io posso passargli il pacchetto.
Lui lo scarta e trova un album all'apparenza anonimo, ma che poi prende a sfogliare.
È un album contenente diverse nostre foto in ordine cronologico, da quando ci siamo conosciuti fino a questo momento.
Lo vedo sorridere, mentre sfoglia le pagine relative al nostro primo incontro. Sono ormai passati sei anni da quell'anno all'estero che ho trascorso in Inghilterra e mi sono trovata sua compagna di classe.
Sembra felice, ma ride troppo per i miei gusti.
-Non dovevi ridere! Sono così imbarazzata!-
Mi corpo il viso con le mani, mente George ancora fissa l'album.
-Non sto ridendo, piccola. È stupendo, davvero.-
Esito a scostare le mani, ma quando lo faccio vedo il mio ragazzo con le lacrime agli occhi. Non credevo che gli avrebbe fatto questo effetto.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, sbilanciandolo all'indietro e cadendo di peso sul materasso.
-Mi hai cambiato la vita, Anna. Non sto scherzando e questo regalo me l'ha ricordato.-
Sorrido anche se lui non mi può vedere. Lo amo davvero tanto.
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Ecco una one shot su George molto carina per quanto mi riguarda. underskrive mi dispiace solo di averti fatto cambiare pilota e spero che tu sia soddisfatta comunque🥺
Dato che è natalizia ho pensato di pubblicarla oggi invece che lunedì, ma non avevo le forze per rimanere sveglia fino a mezzanotte perdonatemi🙆🏻♀️🙆🏻♀️
Ci vediamo alla prossima
-C❤️
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