Max il leone | Max Verstappen
Dedicata a EmyMily
Spero ti piaccia💞
📍Istanbul, Turchia
Gran Premio di Turchia 2020
Apro gli occhi, lentamente e confusa mi guardo intorno. Riconosco di essere in una camera d'albergo, ma quasi non mi ricordo di esserci arrivata.
Lancio uno sguardo fuori dalla finestra e sta ancora piovendo e anche tanto direi. Poi sento dei leggeri movimenti accanto a me sotto le coperte e girando leggermente la testa riconosco il volto del mio ragazzo. Max, certo, sono venuta ad Istanbul con lui mercoledì in barba a tutte le cose che ho da studiare.
Cautamente mi sistemo sul fianco destro per osservarlo dormire, beato ed innocente come solo quando dorme sa essere.
Mi ricordo tutto di ieri sera, davvero ogni cosa, ma soprattutto come Max mi ha stancata tanto da farmi dormire così beatamente tutta notte. Mi sembra quasi di aver dormito tra le nuvole.
Ormai sono sveglia e il mio sonno è stato compromesso, così lentamente scosto le coperte e corro verso la sedia sulla quale ieri sera sono riuscita ad adagiare semplicemente la felpa, dato che il resto ci ha pensato Max a sfilarmelo.
Mi infilo velocemente l'indumento e scappo in bagno con il cellulare per non rimanere a fissare Max sorridendo come una stupida.
Mi appoggio al ripiano in marmo e mi copro il viso con le mani nel tentativo di non scordarmi nulla della sera prima. Le cose che ho fatto con Max, Dio se sono stata bene, lo amo da morire...non che abbiamo fatto chissà cosa, ma è stato davvero speciale. Con i suoi baci sul mio collo, sulla mia pelle, sul mio seno, sulle mie cosce. Con il suo tocco ovunque su di me e dentro di me. Credo di non essermi mai sentita così bene nella mia vita.
Decido di staccarmi finalmente da quei ricordi e di rinfrescarmi il volto con l'acqua gelata. Guardandomi allo specchio noto come le mie gote sono rosse al solo pensiero di me e Max che ci rotoliamo sotto le coperte; cerco di sistemarmi i capelli tutti arruffati e magari dovrei mettermi anche qualcosa sotto, come un paio di pantaloni delle tuta o del pigiama dato che ora sto iniziando ad avere freddo.
Rispondo velocemente a qualche messaggio di mia madre principalmente e proprio nel momento in cui sto per uscire dal bagno noto Max già vestito di tutto punto che mi fissa appoggiato allo stipite della porta.
-Buongiorno Fanny!-
Max fa qualche passo verso di me e quando è abbastanza vicino mi intrappola tra le sue braccia.
-Buongiorno, sei già pronto per andare?-
Non voglio per nessuna ragione al mondo che se ne vada.
-Sì, ma posso stare qui ancora qualche minuto.-
Così lo stringo ancora a me e faccio un sospiro a pieni polmoni per assaporare il suo profumo.
-Adoro il tuo profumo baby...hai dormito bene stanotte?-
Alzo il viso dal suo petto e ci appoggio il mento guardandolo negli occhi annuendo...e forse arrossendo anche.
-Beh ovvio che hai dormito bene, dopo che il leone ti ha fatta sua preda...-
Ok questo è imbarazzante. Infatti nascondo ancora il viso contro il suo petto e lo sento ridacchiare.
-O non te lo ricordi? Posso sempre rinfrescarti la mente...-
Scosta qualche mia ciocca di capelli e prende a baciarmi il collo portando alla mia mente, ancora una volta, l'atto della sera precedente.
Stringo le tra le mani felpa blu di Max nel tentativo di non crollare a terra dato che le mie gambe sembrano non collaborare. Tremano inspiegabilmente con frenesia ed emetto addirittura un gemito.
-M...Max...-
Con mio grande disappunto, Max leva le sue labbra calde dal mio collo e mi tira leggermente i capelli per farmi alzare lo sguardo su di lui. Si lecca un paio di volte le labbra e con voracità si fionda sulle mie labbra.
Ecco come seduce Max Verstappen: come un leone prepotente e cauto ammalia la sua preda, la lusinga e la manda fuori di testa, ma quando si tratta di agire effettivamente cambia completamente atteggiamento dimostrandosi la persona più dolce e comprensiva del mondo.
Il nostro momento intimo viene interrotto dallo squillo del cellulare di Max che mostra il nome nientemeno che di Horner.
-Fanny devo andare altrimenti mi bucano tutte le gomme. Vieni anche tu?-
Mi do una veloce occhiata e capisco al volo che non riuscirei a sistemarmi in tempo per andare con Max; poi ho anche tantissimo da studiare, la facoltà di medicina non è una passeggiata.
-No Max, preferisco di no. Ti prometto che guarderò da qui le qualifiche.-
Max fa una smorfia di disappunto, ma alla fine si decise ad andarsene.
-Prenditi quella Pole e stai attento con questa pioggia.-
Riesco però a prenderlo per il braccio e fermarlo. Non credo davvero che abbia bisogno del mio incoraggiamento e delle mie raccomandazioni: infatti servono a me.
-Ovvio.-
Torna sui suoi passi, mi bacia velocemente e lo vedo scomparire dietro la porta.
Finalmente posso chiudere il tomo sul quale sto studiando e gettarmi a peso morto sul letto. Sono sfinita, veramente, studiare medicina sembra bello e interessante, ma è solo una grandissima rottura. Finisco sempre per sottrarmi alle cose divertenti e piacevi, come andare in circuito con Max e tifare per lui.
Piuttosto, dove si è cacciato il mio ragazzo?
Afferro il cellulare per controllare l'ora e non appena ne vengo a conoscenza mi si gela il sangue.
Sono quasi le sei del pomeriggio. Le qualifiche saranno anche belle che finite. Io avevo promesso a Max di guardarle. Come sono stupida! Se dovesse saperlo non la passerei liscia, proprio per niente. Il leone si scatenerebbe come mai prima d'ora.
Goffamente afferro il telecomando e accendo la televisione nella speranza di riuscire a trovare il canale giusto sul quale trasmettono le qualifiche. Bingo! Trovato. Peccato che stiano facendo vedere il replay di chi ha conquistato la Pole Position...e decisamente non è Max.
Ora ho davvero timore, Max tornerà in hotel nero e più alterato che mai e decisamente quella ripresa di lui, insieme al suo preparatore, seduto in un angolo a maledire se stesso, non aiuta. Soprattutto perché lui sapeva quanto fosse alla sua portata la Pole Position di oggi.
Non mi resta che mantenere la calma e prepararmi alla scenata di rabbia che mi farà quando sarà tornato da me.
Cammino avanti e indietro per la stanza, tartassandomi le unghie di tanto in tanto e sobbalzando ad ogni rumore pensando che sia proprio Max l'autore.
Max è sempre stato uno così, che si fa prendere dall'ansia e dalla foga del momento soprattutto quando ha tutto sotto controllo e sfuma via tutto all'ultimo. Per di più, non sono mai stata brava a gestire la sua ira: ogni volta faccio il possibile per non stargli intorno, per non assillarlo con la mia presenza, ma ora non saprei davvero dove andare. Dovrò semplicemente subire.
Alla fine, sconfitta e sfinita dall'attesa, decido di posizionarmi nuovamente sul materasso e aspettare nel più totale silenzio.
Proprio in quell'istante percepisco il rumore acuto della chiave magnetica che apre la nostra porta e trasalisco.
La porta si apre e con forza Max la sbatte per chiuderla, talmente forte che faccio un balzo sul materasso.
Max si mette ad urlare, grida talmente tanto che nascondo la mia testa tra le ginocchia per attutire gli acuti.
Urla maledicendo tutto e tutti in olandese probabilmente, perché io non ne capisco mezza parola.
Poi si placa, cammina semplicemente avanti e indietro per la stanza senza fiatare; alzo la testa e non oso fiatare. So che non devo intromettermi nelle sue faccende, nella sua ira. Lo guardo semplicemente implorando di smetterla, di farmi terrorismo psicologico anche se non sta facendo nulla. Sento che se la prenderà con me.
Odio Max, il leone incazzato.
-È colpa del tuo amico Stroll!-
Lo guardo stranita e sorpresa allo stesso tempo. Stroll mio amico? Ma quando mai?! Chi gli ha mai parlato?!
-Come scusa?-
Cerco di non urlare a mia volta, perché non servirebbe; la voce esce in un filo dalle mie labbra quasi non volessi essere sentita da Max.
-Sì, il tuo amico! Dai si vede lontano un miglio che ti sbava dietro dalla prima volta che hai messo piede nel paddock. E chi mi assicura che dopo questo non correrai tra le sue braccia?-
Non so cosa dire, davvero. Pensa davvero che scapperei da lui per andare da quell'altro ragazzo? Non so neanche chi è.
-Pensi così poco di me?-
Non ho voce per dire altro. Mi sento completamente abbattuta come se mi avessero iniettato litri di anestetico.
Max però non risponde, sta semplicemente fermo e appoggiato ad una sedia con il viso tra le mani.
-Max ti ho fatto una domanda!-
Mi alzo dal materasso e mi piazzo davanti a lui, ora anche io grido. Come si permette di trattarmi così.
-Cosa ti devo dire? Ho le mie buone ragioni per pensarlo.-
-Cosa ti manca, Max?! Cosa ti manca, per dire che scapperei da un altro ragazzo invece di stare con te? Cosa ti manca, per darmi della puttana?-
Mi stupisco addirittura di me stessa per star riuscendo a non piangere. Che strano, piango sempre in questi casi.
-Amore! Mi manca l'amore!-
-Perché non ascolti una singola parola di quello che dico? Non mi sembra di averti mai detto il contrario. Io ti amo Max, hai il mio di amore, ma concretamente non possiamo essere felici solo quando facciamo sesso, hai ragione.-
Ora le sento, le lacrime. Pizzicano i miei occhi chiedendo di uscire, ma se ora dovessi piangere non solo sarei una puttana agli occhi di Max, ma anche una bambina.
-Che poi neanche siamo felici quando facciamo sesso, ci piace e basta. Godiamo perché non si può non farlo.-
Max è voltato di spalle mentre mi dice quelle parole senza sentimento, quando però si gira mi trova completamente pietrificata e con la bocca socchiusa. Con questa sua affermazione mi ha davvero stupita, in negativo ovviamente.
Mi dispiace per lui, però io lo amo e quando ci uniamo la vivo davvero bene, proprio perché credo che anche lui mi ami. O meglio a questo punto credevo di saperlo.
In quel momento sembra che nessuno dei due abbia più niente da dire. E lo credo bene! Io non mi devo giustificare, non mi devo giustificare per amare il mio ragazzo. Dovrebbe essere lui a chiedermi scusa per tutte le cattiverie che mi ha detto.
Giro i tacchi e con calma mi rifugio in bagno. Quando ho detto di non volergli stare intorno quando è arrabbiato, un motivo c'era. Non mi merito di sentirmi sempre umiliata da lui perché non sono forte di carattere.
Chiudo la porta alle mie spalle e lentamente scivolo contro di essa portando le ginocchia al mio petto. Ora piango. Posso farlo solo quando lui non è nella mia stessa stanza.
-Fanny avanti, sei lì dentro da due ore!-
Ho pianto talmente tanto e in silenzio che credo di essermi addormentata, sul pavimento del bagno e in una posizione estremamente scomoda tanto che il mio collo chiede un massaggio.
Sento pronunciare il mio nome dolcemente dalla stessa voce che prima mi ha urlato contro.
Strano come lui ora si sia calmato...serviva davvero inveire contro di me?
-Fenice...ti prego...-
Forse Max ha anche ragione, devo uscire da qui altrimenti i libri non si studieranno da soli.
Mi alzo e mi do una sistemata, guardandomi allo specchio e constatando di stare come uno straccio. Poco mi importa sinceramente, è colpa sua.
Apro piano la porta e trovo Max davanti a me a fissarmi; cerca di fare qualche passo verso di me, di parlarmi addirittura, ma io lo scanso facilmente.
Mi dirigo nella camera principale e prendo il primo libro che trovo sistemandomi poi sul letto.
Apro il libro e faccio finta di leggere qualcosa, quando sento il materasso abbassarsi sotto il peso di Max.
Si avvicina a me, piano, baciandomi la spalla rimasta scoperta dal maglione che indosso.
-Max devo studiare.-
Scosto bruscamente la spalla. Non ho intenzione ora di addolcirmi.
-Scusa...-
Il leone che chiede scusa è davvero un paradosso.
Mi volto piano, stupita e incontro i suoi occhi, azzurri e dispiaciuti davvero.
Mi volto nuovamente verso il mio libro, ma questa volta lo chiudo. So anche io che non avrei studiato ora.
-Non ti devi nascondere da me quando piangi.-
La sua mano scivola dolcemente sulla mia e intreccia le nostre dita. Il leone sta davvero cercando di sistemare le cose con la sua leonessa e questo suo gesto mi fa sorridere leggermente.
-Lo sai che sono un coglione. Quando sono arrabbiato ancora di più. Mi pento davvero tanto di averti accusato di non amarmi.-
Sospiro semplicemente perché di parlare non ne ho voglia. Sono davvero grata di questo suo cambio di atteggiamento.
-Vieni qui...-
Max mi prende per un braccio e mi trascina contro il suo petto tenendomi stretta. Senza che lui mi possa vedere sorrido e chiudo gli occhi godendomi il momento. Mi accarezza i capelli e la schiena e mi bacia ogni parte del corpo al quale riesce ad arrivare semplicemente per cercare di ricostruirmi dopo avermi spezzata.
Max il leone è seduttore, arrogante, fiero, incazzato, ma sa quando è il momento di mettere da parte tutto e proteggere la sua leonessa.
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Chiedo umilmente perdono alle fan di Max per averle messe in difficoltà con questa One Shot. Io la amo giuro, mi è venuto davvero spontaneo scriverla così. Spero vi sia piaciuta.
-C❤️
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