Indossa quell'outfit... | Lance Stroll
📍Istanbul, Turchia
-Lizzie! Sei pronta?-
-Si! Un momento ancora!-
Odio quando la gente mi chiama Lizzie. Che razza di diminutivo è per il nome Elizabeth?! Eppure l'unica voce che sono in grado di sentire pronunciare il mio nome è solo quella del mio migliore amico Lance.
Lance e io siamo amici sin dal primo giorno in cui mi sono trasferita a Montreal dalla Germania insieme alla mia famiglia. Venivamo da Berlino e imparare il francese non è stato facile, ma grazie a lui mi sono messa in pari in men che non si dica.
Come già detto, è l'unico che lascio mi chiami Lizzie semplicemente perché lo fa da quando ci siamo conosciuti e non c'è stato mai verso di fargli cambiare idea: a lui piaceva quel diminutivo e così non ha più smesso di usarlo.
Esco dal bagno e mi dirigo verso la porta della camera dove mi aspetta Lance impaziente come sempre.
Condividere la camera è abbastanza stressante per lui, soprattutto quando io monopolizzo il bagno per truccarmi, ma lui non vuole che io stia in una camera tutta sola quindi per quanto mi riguarda se la cerca.
-Non ti sembra di essere un po' poco coperta?-
Alzo gli occhi al cielo. Ecco il vecchio caro Lance, che alle superiori non mi lasciava andare alle feste se la mia gonna arrivava appena più sopra di metà coscia.
Peccato per lui che io sia abbastanza coperta: jeans neri strappati e attillati e una maglietta a maniche lunghe arruffata dentro i jeans. Non vedo perché abbia da ridire.
-Lance, ti prego!-
-Guarda che le previsioni danno pioggia...-
Afferro la mia giacca leggera e lo guardo con gli occhi sgranati e le braccia aperte.
-Contento?-
Gli indico la giacca.
Mi fa un sorrisetto beffardo e compiaciuto mentre chiude la stanza e ci dirigiamo verso l'uscita dell'hotel.
Appena usciamo dalle porte scorrevoli l'aria stranamente pungente di Istanbul mi colpisce e sono costretta a infilare la giacca che poco prima portavo nella mano destra.
A questo mio gesto Lance si atteggia a superiore come per dire te l'avevo detto, ma io non gli do troppo peso: tra me e lui è sempre una gara a chi ha l'ultima parola su qualsiasi cosa e anche se può non sembrare, Lance è uno molto pieno di sé.
Immediatamente mi avvicino a lui stringendomi al suo braccio e appoggiando la testa al suo bicipite sinistro. Meccanicamente ormai Lance prende la mia mano e intreccia le nostre dita. Sono perfette, la mia mano si adatta perfettamente alla sua e sparisce dentro di essa tanto è più piccola.
Lo facciamo spesso, devo ammetterlo, ci fa sentire a casa e non ci importa minimamente che qualcuno ci prenda per fidanzati o altro. In realtà credo che a entrambi non dispiaccia: ci penso qualche volta e piuttosto di stare con qualcuno che fatica a capirmi, preferirei stare con il mio migliore amico.
Arriviamo in fretta al circuito e il paddock mi mette talmente tanta tristezza che rabbrividisco. Così calmo e desolato...difficilmente incontrerò qualche ragazza di qualche pilota che ho conosciuto e un po' mi dispiace.
Per l'inizio delle qualifiche mi sistemo nei box di Lance, come sempre, nello spazio riservato agli ospiti della scuderia e mi calco in testa le cuffie. Seguo spesso Lance e altrettanto spesso mi trovo in questa situazione, ma questa volta è diverso, sento che l'atmosfera è diversa.
Piove che Dio la manda e ammetto di essere sempre molto in tensione quando si verificano queste condizioni.
Non appena il semaforo diventa verde, decretando l'inizio del Q1, vedo che molti piloti si buttano letteralmente in pista, probabilmente per le condizioni meteo precarie, e vedo che anche Lance fa lo stesso. Come ogni volta, mi viene l'ansia. Ho paura che Lance faccia sciocchezze o peggio, che si faccia del male.
Nonostante le mie paranoie, noto subito che Lance sta facendo dei tempi buoni e non lo dico casualmente: seguendolo nei suoi "viaggi" da così tanto tempo ho imparato parecchie cose e i tempi sono una di queste.
Comunque, Lance termina la prima sessione di qualifiche in una posizione molto precaria, non fatica a superare il taglio del Q2, un po' anche per fortuna, e quando rientra ai box e lo vedo saltare già dalla monoposto sono decisamente sollevata.
Questo continuo andare in pista e poi fermarsi per le bandiere rosse, ben due in questa sessione, sono sicura che l'abbiano reso un po' nervoso e, devo ammetterlo, anche io lo sto diventando.
Come suo solito, non so se per alleviare la tensione o per invece rimanere concentrato, Lance si toglie il casco e si avvicina a dove mi trovo io.
-Stai andando benissimo.-
Glielo sussurro all'orecchio stringendomi anche nella mia giacca leggera a causa di una brezza pungente che entra dal box.
-Tieni. Torno in auto.-
Lance mi lascia la sua giacca a vento e se ne va infilandosi nuovamente il casco.
Incredibile come, quando si trova con me, il suo istinto fraterno abbia sempre la meglio.
Sorrido timidamente e mi sistemo la sua giacca sulle spalle. Ora, sento decisamente meno freddo.
In pochi secondi vengo catapultata all'interno del Q2 e ovviamente la mia ansia cresce leggermente. Come è giusto che sia, dato che ora i piloti rimasti daranno più del Q1.
Grazie al miglioramento della pista, ma soprattutto delle condizioni atmosferiche, tutti i piloti si migliorano e questo implica anche la freccia rosa di Lance. Sono molto contenta anche perché a pochi minuti dalla fine il mio migliore amico non rischia minimamente di essere escluso dal rush finale delle qualifiche.
Quando anche il Q3 inizia, la mia ansia è definitivamente alle stelle e quando vedo che i tempi di Lance si aggirano sulla seconda/terza posizione comincio a sudare freddo, tanto da dovermi infilare completamente la giacca.
Mancano pochi secondi. Lance si migliora, ma rimane in terza posizione. Perez prende la bandiera, ed è primo. Lance ha un altro tentativo disponibile e impazzisco guardando I tempi al tabellone...primo...primo...Lance: primo. L'ultimo a tagliare il traguardo è Verstappen...secondo.
Non credo di aver capito bene. Guardo diverse volte il tabellone dei tempi e finalmente realizzo. Finalmente Lance si merita il primo posto che ha conquistato e quasi mi sento svenire. Le gambe mi tremano e ho le lacrime agli occhi.
Non del tutto convinta che si possa fare, corro fuori dal box diretta verso il parc ferme e vedo Lance, in tutto il suo splendore abbracciare il suo trainer.
Quasi di sfuggita i nostri sguardi si incrociano e appena Lance realizza che quella che ha davanti sono proprio io, mi solleva da terra e mi fa fare un giro, stringendomi tra le sue braccia.
Sono così felice per lui. Ricordo ancora tutte le volte che nelle categorie minori l'ho seguito in giro per il mondo, nonostante avessimo quindici anni. L'ho visto vincere, perdere, dominare ogni singola gara e grazie al potere del padre tutte le nostre assenze a scuola sono sempre state giustificate. Devo molto a loro e credo che questo risultato ripaghi un po' tutti.
-Non ho parole!-
Vederlo così felice dopo lo schifo che ha passato nelle ultime gare, non ha prezzo.
Ci guardiamo per un momento negli occhi e mi sembra di essere improvvisamente tornata a quando avevo dieci anni, il primo giorno in cui l'ho incontrato.
-Io si! Stasera festeggiamo. Indossa quell'outfit che mi piace tanto. Tu sai quale.-
Mi lascia un bacio sulla guancia e si allontana per l'intervista di rito.
Ho perfettamente capito come voglia che mi vesto questa sera.
Sono seduta su un divanetto all'interno di questa piccola discoteca turca attendendo l'arrivo di Lance.
Già una buona mezz'ora fa mi ha mandato un messaggio informandomi che sarebbe arrivato in ritardo e ora sto cominciando ad innervosirmi.
Rigiro la cannuccia nel mio drink mentre mi guardo attorno. Non c'è molta frenesia, nonostante sia sabato sera, ma di Lance non c'è ancora ombra.
Inizio a spazientirmi, quando lo vedo entrare e dirigersi verso di me. Con quella camicia bianca è più bello del solito. Non che abbia mai pensato a Lance in quel modo...o forse sì, ma non ho mai voluto ammetterlo.
Si dirige verso di me squadrandomi dalla testa ai piedi e con la bocca leggermente aperta. So perfettamente che l'outfit che indosso gli fa questo effetto. È incredibile come una gonna di pelle nera e un top rosso corto facciano uno strano effetto sui ragazzi, su Lance soprattutto.
Mi alzo immediatamente appena ce l'ho dinnanzi e lo bacio sulla guancia.
-Pensavo mi avresti dato buca!-
Dico con un risolino. Ok forse mentre aspettavo ho bevuto qualche drink di troppo...forse.
-Vedo che tu invece hai capito perfettamente quello che intendevo per l'outfit che mi piace tanto.-
Mi guarda un'altra volta interamente e successivamente punta i suoi occhi nei miei.
Non so cosa possa essere...una strana sensazione, che avverto lungo la spina dorsale nel sentire il suo sguardo puntato su di me.
Ma questo viene interrotto da Lance che mi trascina in pista per ballare.
Forse a causa della troppa gente, balliamo l'una incollata all'altro e ci muoviamo in maniera strana.
I drink che ho bevuto si fanno visibilmente sentire e quando Lance appoggia la mano sulla mia vita stringendomi ancora di più a lui, non capisco più niente.
Poso le mani sul suo petto e alzo lo sguardo.
-Lance non credo che...siamo abbastanza ubriachi...-
-Qui l'unica ubriaca sei tu.-
Avvicina il volto al mio e siamo davvero vicini ora.
Non me ne rendo neanche conto, che le labbra carnose di Lance sono poggiate sulle mie in uno strano bacio.
Incredibile come a 22 anni questo sia il primo vero bacio che do a qualcuno e che questo qualcuno sia proprio il mio migliore amico. Non avevo idea che lui mi vedesse in quel modo.
Apro gli occhi e mi trovo sommersa da strati e strati di piumone e coperte. Faccio fatica a capire dove sono, ma poi comprendo di essere esattamente nella mia camera d'albergo e che la parte vuota del mio letto matrimoniale è disfatta, stranamente...
Improvvisamente avverto un acuto e insopportabile mal di testa. Certo, la festa di ieri sera, l'alcol, il bacio.
Mi alzo a sedere sul materasso e noto che Lance è già pronto per andare al circuito.
-Buongiorno.-
Mi guarda rivolgendomi uno dei suoi sorrisi dolci e si siede accanto a me sul letto.
È abbastanza chiaro che abbiamo dormito insieme ieri notte anche se solitamente prendiamo apposta una camera che ha un letto e un divano letto per evitare spiacevoli inconvenienti. Siamo migliori amici, ma vogliamo pur sempre la nostra privacy.
-Ieri sera noi abbiamo...-
Ho seriamente paura che ieri sera sia successo qualcosa di cui ignoro completamente il ricordo e di cui potrei pentirmi. Tipo aver fatto sesso per la prima volta con il mio migliore amico. Da evitare, assolutamente.
Indico la parte dove ha chiaramente dormito Lance e lui capisce al volo.
-Cosa...? No, no, assolutamente. Se deve succedere voglio che tu sia mentalmente presente da potertelo ricordare.-
Abbasso lo sguardo facendo un sorrisetto. Grazie a Dio Lance non è uno che se ne approfitta.
-Non seduco donne ubriache.-
Mi lascia un bacio sulla fronte e si dirige verso la porta.
-Ti aspetto di sotto.-
Annuisco e lui esce. Successivamente mi butto con la testa sul cuscino sorridendo come una ebete.
Sono proprio cotta.
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Ok ok devo ammettere che le qualifiche di oggi mi hanno sfinita. Cioè LANCE IN POLE voglio piangere ancora più di quello che già ho fatto. Mi sembrava giusto dedicargli una one shot proprio come ho fatto con Daniel due settimane fa e nulla ci vediamo ovviamente lunedì per una delle vostre one shot
-C❤️
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