Dedicata a Baby_Leclerc
Spero ti piaccia💞
📍Londra, Regno Unito
Mi abbasso goffamente e lentamente, appoggiando una mano sulla schiena e dalla dispensa estraggo un pacchetto di patatine.
-Ah ah, vi ho trovato finalmente. George è pessimo a nascondere le cose.-
Finalmente apro quel sacchetto di plastica e posso godermi qualche schifezza. In questo particolare momento della mia vita e del mio essere, George è diventato così restrittivo che posso permettermi di mangiare solo insalata.
Mi dirigo verso il divano, pronta a vedermi per l'ennesima volta una puntata di Riverdale, quando distrattamente poso gli occhi sulla lavagnetta che abbiamo sistemato sulla mensola del camino.
È divisa in due parti, rispettivamente contrassegnate con le scritte boy e girl e sotto di essi sono stati aggiunti parecchi nomi. Alcuni sono davvero carini, come la maggior parte di quelli scelti da George, mentre altri sono veramente esilaranti, ovviamente complice il fatto che a produrli è stato proprio Lando.
Prendo il pennarello posizionato a fianco della lavagnetta e scrivo il nome di una ragazza che ho conosciuto qualche tempo fa in un bar e chissà per quale strano motivo mi è venuto in mente proprio ora: Nimue. È un nome molto particolare, sì, di origine irlandese e con una pronuncia davvero strana, ma lo adoro. Vuol dire neve o qualcosa del genere, me lo aveva spiegato, ma la mia memoria è davvero ridotta.
Tutto questo per dire che tra tre mesi nascerà nostro figlio. In realtà non sappiamo se sia maschio o femmina, ma questa è stata una scelta nostra. Vogliamo avere una sorpresa perché ci sembra una cosa carina.
Si potrebbero aprire troppe parentesi sulla mia gravidanza, soprattutto per il fatto che è capitata e che ho ventuno anni e che io e George stiamo insieme da poco più di un anno.
Sin dal primo momento George mi è sembrato un ragazzo serio e con la testa sulle spalle e affrontare questa cosa con lui alla fine non è stata e non si sta rivelando impossibile. Certo, ho avuto i miei dubbi in merito soprattutto perché per una ragazza giovane è difficile accettare il cambiamento che il suo corpo subirà, nonostante io sia sempre stata molto matura e coscienziosa.
Sin dal primo mese di questa nuova avventura mi sono trasferita a Londra con lui e adoro vivere in questa casa. Lontana da tutto e da tutti, ci permette di vivere la nostra intimità alla perfezione.
Abbandono il pennarello nuovamente sulla mensola del camino e insieme alle mie patatine posso sedermi sul divano e scegliere random un episodio di Riverdale.
Lo faccio partire e subito i miei occhi si fissano su quel bellimbusto di Jughead...io e i miei stupidi ormoni a mille! Certe volete vorrei saltare addosso anche George solo perché mi ha fatto un sorriso più dolce del solito.
Sto per passare alla puntata successiva, quando sento la porta aprirsi e delle scarpe picchiettare sul parquet.
-Soph, sono a casa!-
Merda. Ora come le nascondo le patatine? Mi troverà con le mani nel sacco, ne sono certa...o per meglio dire: nel sacchetto.
Mi arrabatto per cercare un nascondiglio perfetto per il mio sgarro preferito, quando George mi si presenta davanti.
Ho capito, è proprio finita.
-Cosa stavi guardando?-
-Riverdale...-
Dico innocente. So che lui odia questo genere di serie tv e proprio per questo me le guardo in santa pace quando lui è in giro per il mondo a tentare di uccidersi.
-Ancora con questa roba?! Arriverà il giorno in cui sbaglierai e chiamerai tuo figlio con il nome di uno di quei due!-
Si certo e il mio secondo nome è fuori di testa. Faccio il verso a George nel momento in cui non mi sta guardando e per un istante mi illudo anche che non abbia visto le patatine nascoste sotto il maglione.
-Cosa hai sotto il maglione, Sophia?-
Non voglio credere che davvero se ne sia reso conto.
-Tuo figlio...?-
Cerco di essere il più innocente possibile, ma mi esce da schifo. Lo odio quando capisce le cose in fretta.
Mi si avvicina e con uno scatto mi leva il sacchetto dalle mani. No ti prego ridammelo!
-Quante volte ti ho detto che la devi finire di mangiare male!-
Mi appoggio allo schienale del divano seccata e con le braccia incrociate. Una volta non rovinerà il mio fisico.
-Sono incinta George, non malata terminale!-
-Cosa c'entra?! Il dottore ha detto che è meglio non ingrassare troppo.-
Sbuffo mentre il mio ragazzo apre il cestino e ci scaraventa dentro le mie amate patatine. Certe volte vorrei fosse lui al mio posto giusto per capire che non fingo quando dico di voler mangiare qualcosa di assurdo o semplicemente delle patatine.
-Dai fammi spazio.-
George si dirige verso di me e io prontamente mi scosto leggermente per farlo accomodare dietro di me per poi posizionarmi tra le sue gambe.
-George...-
Mi appoggio al suo petto e in risposta al mio richiamo, lui sfrega dolcemente il naso sulla mia guancia come per dirmi che mi sta ascoltando. Adoro quando lo fa, in realtà adoro tutto ciò che fa tranne quando si tratta di sottrarmi il cibo.
-Vorresti che fosse maschio o femmina?-
Non abbiamo mai seriamente parlato di questo fatto e ora sono proprio curiosa di sapere.
-Una femmina...-
-Perché?-
-Ti assomiglierebbe...-
Sorrido spontaneamente. Che romanticone che è.
-Anche un maschietto potrebbe assomigliarmi, sai...-
-Ma con una femmina sarebbe più immediato.-
Alzo leggermente il viso fino ad incontrare le sue labbra. Anche io vorrei una femmina, assolutamente. Anche se con un maschio potrebbe essere tutto più semplice e non ci sarebbero i tipici problemi come il seno troppo piccolo, il seno troppo grande, il primo ciclo...e lo so bene semplicemente perché anche io sono stata una bambina.
-Chi ha scritto Jack?-
Vengo sollevata dai miei pensieri dalla voce di George e lo vedo che punta la lavagnetta sopra il camino.
-Alex, perché?-
-Non chiamerò mio figlio Jack Russell!-
Scoppio a ridere. Effettivamente George ha ragione e Alex è proprio stupido, da lui non me lo sarei mai aspettato.
-Lilith mi piace. Chi l'ha scritto?-
Faccio un sorrisetto, rimarrà davvero stupito.
-Lando...-
-Ok non gliela darò vinta!-
Ridiamo insieme, anche se ha ragione, non ho intenzione di sentire Lando elogiarsi per aver scelto il nome di mia figlia.
-Giusto perché tu lo sappia, Soph...sono severo con te, ma non mi pento di nulla.-
Da come mi tratta, non ho mai pensato seriamente che si pentisse di qualcosa. So che mi ama e anche io lo amo. Non c'era bisogno di precisare nulla.
-E sentiamo...non ti penti di aver messo incinta una ragazza di venti anni o di non aver usato il preservativo ormai sei mesi or sono?-
Ok sì, domanda stronza, ma non do assolutamente nessuna colpa a lui. Semplicemente entrambi non siamo stati attenti.
-Te l'ho detto, non mi pento di nulla. E poi non è che perché sono l'uomo devo pensare io a proteggermi e proteggerti.-
Sì sì ha ragione, volevo solo farmi una risata.
-Posso continuare a guardare?-
Indico la televisione con il telecomando in mano pronta a riprendere il mio episodio.
-No ti prego!-
George porta la testa indietro e lascia cadere le braccia dal divano.
-Mi dispiace caro, ma scegliendo me hai preso tutto il pacchetto.-
Gli accarezzo una gamba e posso procedere con l'episodio.
Lui non lo dice e non lo ammetterà mai, ma uno dei suoi momenti preferiti è proprio quando siamo solo noi, accoccolati sul divano, e credo proprio che dovrà godersi questi ultimi momenti perché tra qualche mese non saremo più soli.
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Ecco la One shot su George e devo dire che, stranamente, l'ispirazione mi è venuta subito. Baby_Leclerc spero ti sia piaciuta!
Ci vediamo settimana prossima
-C❤️
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