Capitolo 28
16 Dicembre
"Sono a casa" mi annuncio, come al solito, posando le chiavi nel piattino sul mobile all'ingresso.
"Hey, ti stavo aspettando" afferma Joey uscendo da camera sua.
"Sono qui" affermo a mia volta con un sorriso.
Mi avvicino alla cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
"Vuoi qualcosa da bere ??" domando.
"Un bicchiere d'acqua anche per me. Grazie" risponde seduto dal divano.
Prendo i due bicchiere e mi dirigo verso di lui.
"Ecco a te" dico dandogli il bicchiere.
"Joey ??"
"Scusami... Ero sovrappensiero. Grazie per l'acqua"
"Tutto bene ?? Ti vedo un po' strano oggi"
"Sì, certo. Tutto bene" replica lui convinto.
"Joey, ti conosco troppo bene. Non mentirmi. Cosa c'è che non va ?? Cosa ti preoccupa ??"
lo invito a confessare.
"Non ti si può nascondere proprio niente vero ??"
"Ormai sei come un libro aperto per me. Ci conosciamo da tanti anni. Ci ritroviamo a condividere un appartamento insieme da altrettanti anni. Conosco meglio te di quanto possa conoscere me stesso" dico ridacchiando per poi bere un sorso d'acqua.
"Se vuoi sai benissimo che sono qui per ascoltarti e aiutarti. Ma non voglio forzarti a fare una cosa se non ti va. Sentiti libero di fare quello che vuoi" parlo molto sinceramente.
"Sai... Più che altro dovrei dirti una cosa..." inizia a sputare il rospo.
"A me ??"
"Spara pure amico. Non farti problemi. Dimmi pure" lo incoraggio.
Prende un sorso d'acqua.
"Da dove iniziare... Allora... Ricordi quel pranzo di lavoro che abbiamo fatto, insieme a tutta la compagnia con cui registro, negli studi dove lavoro ??"
"Certo che ricordo quel pranzo"
"Ricordi anche il motivo per cui ti ho fatto venire ??"
Sta facendo un po' un giro lungo di parole. Strano da lui...
"Ricordo perfettamente anche questo. Perché avevi bisogno di una spalla al tuo fianco. Di un supporto, di un amico, su cui contare in un momento importante per te. Un momento che non volevi affrontare da solo"
"Non potevi essere più chiaro" afferma con una risata.
"In pratica quel pranzo fu organizzato per parlare di un determinato argomento. Di una notizia importante e bella che ci diede il nostro regista"
"Joey..." poso il bicchiere sul tavolino basso di fronte al divano.
"Non vorrai dirmi che... Quel momento è arrivato ??" chiedo guardandolo.
"Sì Chandler. Hai capito proprio il punto. Sto..."
"Sto per partire per Londra!" afferma.
"Joey, non sai quanto sono felice per te. Vieni qui, fatti abbracciare"
"Però..." parla, dopo esserci staccati dall'abbraccio.
"C'è un'altra cosa che devo dirti..."
"Basta girarci così intorno Joey. Vai tranquillo. Dimmi tutto"
"Va bene..."
"Il viaggio sarà fra due giorni e ne durerà cinque. Vorrei che tu mi accompagnassi in questo viaggio. In questa esperienza Chandler!"
"COSA !?"
"Stai scherzando vero ??" chiedo ad occhi spalancati.
Non risponde.
"Aspetta, aspetta. Non fraintendere le mie parole. Non è che io non voglia venire. Il problema è che il viaggio sarà fra due giorni. Come faccio ad organizzarmi con il lavoro in così poco tempo ??"
"Immaginavo una risposta simile, però ci ho voluto provare lo stesso a dirtelo..."
"Domani proverò a parlare con il mio Direttore e proverò a convincerlo. Ma non posso prometterti nulla però. È davvero troppo poco tempo Joey..."
Mi dispiacerebbe davvero così tanto non andarci e non stargli vicino.
So che se me l'ha chiesto è perché ci tiene davvero che io vada. Ha bisogno di me...
Non posso deluderlo!
"Ma come mai non me ne hai fatto parola prima ??"
"Purtroppo Estelle l'ha saputo solo oggi. Di conseguenza me ne ha parlato soltanto oggi.
È stata un po' un organizzazione all'ultimo minuto. Infatti anche tutti gli altri mie compagni di lavoro sono rimasti un po' scioccati. Non se lo aspettava nessuno. Ma sappi che comunque se verrai o no il biglietto per l'aereo e tutto il resto, come hotel ecc. , è già ponto. Ègià tutto prenotato anche per te"
"Dai, ti prometto che domani farò di tutto per convincere il mio Direttore" gli dico scompigliandogli i capelli.
Mi piace un sacco farlo.
"Smettila di mettermi in disordine i capelli Chandler" replica sorridendo.
Il giorno seguente
Andare al bagno, sciacquarsi un po', fare colazione, cambiarsi, lavare i denti ed uscire di casa.
La solita mia routine mattutina.
"È incredibile come non riesca a sentire la sveglia che sta suonando a ripetizione da circa dieci minuti..." penso.
"Joey..." lo chiamo bussando alla porta.
"Si, si, ora mi alzo. Solo altri cinque minuti..."
Finirà per alzarsi tardi, dover fare tutto di corsa, e doversi scusare come sempre per il ritardo a lavoro.
Torno in cucina e inizio a prepararmi il mio tè caldo.
"Joey... Non hai più tempo per dormire. Farai tardi sul serio se non ti svegli ora" urlo leggermente dalla cucina.
"N-no, ma sono sveglio. Eccomi..." dice uscendo dalla stanza qualche secondo dopo.
"Ma sei hai la stampa del cuscino su tutta la parte sinistra del viso" gli faccio notare ridendo.
"V-vado a rinfrescarmi..."
Ho finito di sorseggiare il mio tè.
Mi incammino verso camera mia per cambiarmi.
Sono pronto.
Devo solo andare a lavarmi i denti.
Convinto entro in bagno ma la porta è bloccata. Prendo una leggera botta in fronte.
Ero davvero convinto che la porta fosse aperta e che Joey fosse uscito...
"Ma sei ancora in bagno !?"
Nessuna risposta.
"JOEY!!!" urlo.
"Sono sveglio... Sono sveglio..." sento gridare dall'interno del bagno.
Dopo qualche secondo la porta si apre.
"Ehm... Non trovavo una cosa in bagno. Ma non mi ero addormentato. Assolutamente"
"No, ma infatti. Ti credo Joey"
Lentamente si incammina verso la cucina.
Finalmente il bagno è libero.
Sono perfettamente in orario. A breve arriverà il taxi.
"Ci vediamo questo pomeriggio Joey. Buon lavoro" dico mettendomi il cappotto.
"Grazie Chandler. Buon lavoro anche a te"
Solito taxi.
Solito autista.
Solito tragitto.
Solita azienda.
"Salve, mi saprebbe dire se il Direttore Stevens è in azienda oggi ??" domando alla ragazza della reception all'ingresso dell'azienda.
"Certo Signor Bing. Il Direttore Stevens è in azienda"
"Potrebbe avvisarlo che vorrei parlare con lui se non è troppo occupato ??"
"Sarà fatto Signor Bing. Buon lavoro e buona giornata"
"Grazie mille. Altrettanto a lei"
Sono davvero così gentili e professionali le receptionist qui in azienda. Mi meraviglio sempre.
Arrivo in ufficio, poso la mia valigetta, e prima di mettermi a lavoro mando un messaggio a tutti gli altri ma tranne a Joey.
"Ragazzi, non so se lo sapete ma domani Joey partirà per Londra per delle riprese importanti nella fiction in cui è protagonista. Vogliamo organizzare una piccola festicciola questa sera ?? Niente di esagerato però. Giusto qualcosa da bere, qualche manicaretto di Monica e un po' di divertimento e svago tutti insieme"
Aspetterò le varie risposte.
Nel frattempo mi metto a lavorare.
Ore 18:30
Di solito a quest'ora dovrei andare via dall'azienda ma ho detto Peter, il mio tassista aziendale, di aspettarmi per qualche minuto. Alla fine soltanto adesso, in tutta la giornata lavorativa, posso finalmente andare a parlare con il mio Direttore.
Busso alla sua porta.
"Avanti Chandler" sento dall'interno dell'ufficio.
"La disturbo Direttore ??" domando entrando.
"Figurati. Chiudi pure la porta e mettiti tranquillamente seduto"
"Come vanno le cose in azienda Chandler ?? Tutto bene ??"
Com'è cordiale oggi...
"Certo Direttore. Tutto bene. Spero che sia contento di come stia svolgendo il mio lavoro"
"Assolutamente sì Chandler! Sei uno dei miei più fidati, e redditizi, sottoposti qui. Sei davvero un ottimo lavoratore. Un ottimo elemento per l'azienda. Continua a svolgere così il tuo lavoro e potranno arrivare anche promozioni"
"Wow! La ringrazio davvero molto Direttore per le belle parole. Comunque sono qui per chiederle un piccolo favore"
"Dimmi pure tutto quanto..." dice guardandomi intensamente negli occhi.
"Allora... Praticamente so benissimo che non le sto chiedendo questo favore con molto preavviso, ma è successo tutto all'improvviso..."
Non ho intenzione di dire la verità per quanto riguarda il viaggio e Joey.
Diciamo che non scorre buon sangue tra loro due.
"Praticamente ho avuto un piccolo imprevisto familiare. Ripeto, so che lo sto dicendo con pochissimo preavviso e so che sto chiedendo molto ma... Avrei bisogno di cinque giorni liberi da domani Direttore. Lo so che..."
"Non continuare. Tranquillo, rilassati... Non ti agitare. Non ti mangio mica..."
Cerca di tranquillizzarmi.
Sono molto teso.
È una richiesta abbastanza audace!
"Sai come sono perfettamente organizzato" inizia lui a parlare.
"Non ci metterei molto a coprire questa tua assenza qui in azienda. Un paio d'ore di organizzazione e qualche telefonata e saresti coperto. Solo che..." si ferma un secondo.
"Nessuno fa niente per niente!" afferma guardandomi negli occhi togliendosi gli occhiali.
Rettifico il mio pensiero avuto la scorsa volta che parlammo qui nel suo ufficio.
Il suo sguardo non ha un qualcosa di felino. No...
Sono gli occhi di un rettile!
Questo sguardo è così subdolo ma allo stesso tempo ammaliante.
Ambiguo ma sinuoso e sensuale.
Ipnotizzante e pauroso, ma affascinante.
Sono immobile a fissare i suoi occhi...
"Chandler, che fai ti incanti ??" mi richiama sorridendo.
Ora è come se fosse cambiato il suo sguardo.
È incredibile come possa incutere sensazioni negative e positive allo stesso tempo solo guardandolo diritto negli occhi. In quegli occhi verde smeraldo acceso!
"Dicevo semplicemente che vorrei un favore in cambio anche da parte tua allora. Va bene ??"
"Mi dica pure cosa vorrebbe Signor Direttore"
Deglutisco a fatica...
"Nulla di speciale. Semplicemente che tu continua a lavorare a distanza. Sarò stesso io a mandarti del materiale su cui lavorare. Non ti preoccupare, nulla di impegnativo. Posso immaginare la situazione delicata in famiglia. Quindi nulla di troppo complesso"
"Va più che bene direttore. Sono disposto ad accettare"
"Non correre Chandler, oppure potresti inciampare..."
"Prima di accettare voglio proporti una seconda condizione. Una cena con il sottoscritto!
Ma stavolta soltanto tu ed io, senza altri imprenditori o colleghi aziendali. Il tutto quando sarai tornato da questi cinque giorni passati con la tua famiglia" finisce il discorso.
"Ora che conosci entrambe le mie due condizioni, cosa decidi di fare ?? A te la scelta!"
"Accetto!" dico subito, convinto, senza pensarci nemmeno un minuto.
Qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Non posso, e non voglio, lasciare Joey da solo.
Voglio esserci in questo viaggio insieme. In questa esperienza insieme come dice lui.
Quindi accetto queste sue due condizioni.
"Sono molto colpito da questa tua repentina scelta Chandler. Ma apprezzo molto la decisione e la convinzione. Allora ci rivediamo tra cinque giorni"
Ci stringiamo la mano e poi mi incammino per uscire dal suo ufficio.
Ora il mio unico pensiero è Joey e la festa che faremo stasera.
#MySpace
Ritornano i capitoli lunghi, yeeeh. HAHA!
Adoro questo modo di scrivere che sto intraprendendo.
Ovvero quello di aggiungere le date ad inizio capitolo, in modo da capire perfettamente il periodo in cui si trovano nella storia.
Ricordatevi che a Capodanno, ovviamente nella storia, succederà l'impensabile. Oddio... Impensabile... Forse l'inevitabile! ;)
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemelo sapere con una stellina e/o un commento.
A presto :)
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