Sapete che schifo passare il pranzo di natale con di fronte mio fratello che faceva finta che non fosse successo nulla, ed andava a smaltire il panettone giocando a calcetto a Santo Stefano. Mentre era a giocare mi era preso un impulso idiota: avevo iniziato a scrivere domande a Cristian ogni cinque minuti, scaldandomi se non rispondeva in fretta, tra una domanda e l'altra guardavo se mio fratello compariva online su Whatsapp.

Se mi vuoi bene come prima perchè non hai nemmeno provato ad abbracciarmi?

Secondo te io come dovrei volerti bene ora?

Volersi bene è non ferire, e se ferisci troppo come pensi di rimediare?

Hai idea di quanto ci vorrà a farmi stare di nuovo bene?

Hai idea di cosa succederà quando mi innamorerò di un altro ragazzo?

Quando verrai qui come ti comporterai con me?

E almeno altre dieci domande a cui lui aveva risposto con molti "scusa", molti "vorrei capirti di più" e compagnia cantante. Mio fratello era stato offline tutto il tempo e verso la fine mi ero calmata, forse era vero che Cristian voleva prima di tutto che fossi io ad accettare quello che era successo. Ma il fastidio di quella storia mi tormentava.

Avevo mandato un messaggio a mio fratello:

Io ho bisogno di dirlo a qualcuno altrimenti non so veramente cosa succederà
Ancora mi date un sacco di fastidio 
Tu in particolare

Legittimo

E così era arrivata la parte più difficile, che non avevo messo in atto se non il giorno dopo, passando tutto quel lasso di tempo a pensare a cosa avrei dovuto dire alla mia migliore amica, a quella con cui avevo condiviso praticamente tutto della mia esistenza, e che poi avevo chiuso fuori dalla porta all'improvviso. 

Non sapevo neppure dove vederla per dirglielo, non volevo fosse da me perchè ci poteva essere mio fratello, non volevo fosse da lei perchè si sentisse autorizzata a farsi dire tutto quello che voleva anche oltre quello che ero disposta a dire, avevo cercato un terreno neutro, una passeggiata al mare passando dal porto per non insabbiarsi troppo, odiavo la sabbia d'inverno.