Lunedi 28 dicembre 2015

"Cristian vorrei rivederti, se ti va" avevo registrato svogliatamente, e poi avevo solo aspettato quello che doveva succedere: l'appuntamento, l'attesa, l'arrivo, come quando ci vedevamo dopo i suoi allenamenti e lui arrivava a spalle strette con le mani in tasca, un misto di sorriso e serietà, galleggiando sul mondo.

"Cosa sei, cri?" continuavo a pensare.

"Ho pensato molto. E ho ancora un sacco di casino. E hai visto che, ecco, le domande che faccio forse non hanno proprio tutte un gran senso" e mi ero sorpresa a ridere forzatamente nello stesso istante in cui lui sorrideva di gusto, come se quella che non aveva capito la battuta fossi io.

"Tu lo hai detto con qualcuno?"

"No. Ci ho pensato ma credo di no, nella situazione di adesso"

"Ma prima o poi lo dirai"

"Devo sentirmi più forte. Tu lo hai detto a qualcuno?"

"Lo sa solo la Mely"

"Almeno se ora mi disegnerà non mi offenderò"

E avevo riso, ma poi avevo pensato a lui disegnato mentre bacia, e lo stomaco subito aveva dato una stretta.

"Cri, io ho bisogno che tu mi racconti la nostra storia"

"Eh?"

"Come se dovessi scrivere un tema, racconta la storia tra Cri e Sve"

"Perchè?"

"Sento che ho bisogno di un punto di vista diverso, ma allo stesso tempo vicinissimo, e lo so che mi farà male, ma ci sei solo te che puoi farlo"

"Sei sicura quindi? Devo partire da quando ci siamo conosciuti?"

"Parti da dove vuoi, è il tuo punto di vista, è tuo il tema"

"Ok, allora, era il sabato dopo il primo maggio, Sveva smuove mari e monti per sapere dove Cri stava girando, fa un freddo maiale ma lei arriva in top perchè si devono vedere le tette"

"Ma non è vero!"

"Ma sticazzi Sve, c'erano gli uragani in quel periodo e giocavamo infangati come lammerda. Insomma, Cri la conosce, ce l'ha a tre banchi di distanza. Ma è uno che con le tipe non se l'è mai cavata molto bene, è uno chiuso, che non parla molto, e quando parla dice cazzate"

"Eh, l'ho imparato!" ma mi ero pentita di averlo detto.

"Comunque Sve fa in modo di rimanerci da sola inventando una scusa assurda tipo che alle sette di sera deve fare la ricarica al cellulare della mamma e deve andare proprio al negozio che è in fondo a casa mia, cioè di Cri. Parlano, parlano, Cri è stupito di quanto sta parlando, con una ragazza poi! E alla fine si mettono insieme e lui non sa nemmeno spiegare quella sensazione di... di leggerezza che mi produceva stare con te, cioè con Sve. Senti, posso usare io e te? Sembro un tronista a parlare in terza persona di me stesso"

"Si si, vai" e mi aveva lampeggiato in mentre TRONO GAY.

"Ho passato una estate fantastica, un po' guidavo io, un po' guidavi tu, siamo andati a fare cose che volevo fare e che non avrei fatto con i miei amici, ho fatto cose che non pensavo avrei fatto, mi sono fatto consigliare delle magliette, mi hai chiesto consiglio su cosa comprare, a me! Ho fatto gli autoscontri con te che urlavi che guidavo come un pazzo, ho finito i gelati che non ti andavano e ti giuro che mai mi metterei in bocca un gelato leccato da un mio amico. Abbiamo giocato in squadra assieme a beach volley e mi hai infamato che nemmeno mio babbo quando guida il camion nel traffico. Hai mangiato le mie piadine quando dicevi che non avevi fame. E poi è iniziata la scuola, e noi ci vedevamo meno, e ci scrivevamo un sacco, e ci buttavamo addosso tutti i problemi delle scuole superiori e io parlavo del calcio e tu parlavi di pallavolo e ti dicevo che dovevi tenere duro e non smettere e tu hai smesso e io ti ho detto che se non te la sentivi avevi fatto bene. Mi hai raccontato delle visite per le ovaie, dei cicli irregolari e ti ho detto che mi avresti avuto sempre vicino se volevi ed è quello che è successo, perchè non era quel dentro che mi interessava di te, che faceva la differenza. Ci siamo accoppati mille volte facendo snowboard e pattinando, ho imparato anche prima di te a fare le piroette e tu te la sei legata al dito"

"Certo, perchè non è vero, è che non ero abituata con quei pattini"

"E infatti torneremo, sceglierai i pattini e io farò piroette migliori delle tue, signorinella"

"Non torneremo a pattinare" avevo detto, tagliando corto, li avevo beccati proprio tornando da pattinare.

"Scusa, non ci avevo pensato. Ma torneremo alla Fiera del gelato a Rimini, come l'anno scorso, quando sei uscita dicendo che non avresti toccato più un gelato per un mese e la sera dopo mangiavi Viennetta davanti alla TV"

"Non è un gelato la Viennetta!"

"Scusa, è una torta gelato! E poi chi se ne frega, nemmeno ti ascolto sul gelato, come quando ti lamenti che troppo gelato fa ingrassare, e intanto ci dai di cucchiaino. Ma sei così, e sei fantastica lo stesso, puoi mangiare tutti i gelati che vuoi, puoi dire quello che vuoi, puoi fare quello che vuoi che mi vai bene sempre. Se abbiamo litigato è perchè non ci siamo compresi fino alla fine, perchè non abbiamo detto tutto quello che dobbiamo dire nei momenti in cui andava detto. E' sempre stato così, come quando sei andata a vedere Big Hero 6 di nascosto e poi quando ci sei tornata con me alla terza scena ti ho scoperta miseramente"

"Lo sai che la Mely con il disegno e il Giappone è fissata!"

"Lo so, infatti abbiamo litigato un po' e poi è finita lì, perchè ci capiamo, perchè adoro guardare i film con te ma ho imparato che ci sono film che preferisci guardare con altri, come ci sono film che non vorresti mai vedere e infatti Civil War me lo andrò a vedere con qualche amico. Con te ci saranno altri film e potrai mangiare i miei popcorn senza che io dica nulla"

Era tremendamente difficile sentirlo parlare al futuro, volevo mangiare i suoi popcorn ma mi lampeggiava una voglia di accoltellarlo che tenevo a bada.

"Poi è arrivata l'estate passata, la mia posizione di ragazzo superfortunato con te l'ho vista spuntare sempre più spesso intorno, molti miei amici hanno iniziato ad avere tipe fisse, parlavamo, ma era come se io parlavo di calcio e loro di rugby. Le loro storie iniziavano e finivano, e in mezzo c'era sempre, sempre, il sesso, e quello che funzionava e non funzionava. E io manco sapevo cosa dire, perchè non è che fossi imbarazzato, è che proprio non me ne fregava nulla: il bello di stare con te è sempre stato essere in due, non.. come dire... non ottenere soddisfazione dall'altro. E non capivo bene cosa c'era che mi faceva essere così diverso da loro. C'erano dei ragazzi che lasciavano la morosa perchè non voleva fare un certo tipo di sesso, e poi dai, queste cose le sai"

"Si, si, sai anche noi parliamo tra di noi"

"Si, si lo so. Io ero felice di un abbraccio, ma di quegli abbracci che servivano a definire il momento, perchè mi andava di abbracciarti, perchè ti andava di abbracciarmi, perchè mi sentivo di baciarti, non perchè siamo con gli altri ed è un dovere baciare la mia morosa"

"Hai baciato mio fratello, Cri. Non ti potrò più baciare"

Mi aveva preso le mani, avevo avuto per un attimo l'impulso di ritirarle.

"Mi hai chiesto cosa sono, ti ricordi?"

"Si, scusa, ero disturbatissima"

"Sono un tuo amico, e so che ti ho fatto male, e so che questo male ha cambiato il modo di vedermi, ma sei la mia migliore amica, la ragazza che non cambierei per nulla nell'universo. Sei il mio riferimento, se la persona che mi da sicurezza perchè... "

Si era bloccato, avevo ricominciato a sentire il freddo di fine dicembre. Volevo sentirlo parlare ancora.

"Perchè ti do sicurezza?"

"Non lo so di preciso, ma se non fossi stato con te chissà che cosa sarebbe successo quando avrei capito meglio come sono. Lo sperimento anche in questi giorni, sono solo, col mio segreto, che ci faccio? A chi lo dico? Come farò a scuola? Con gli amici? Con i compagni di calcio? Mi diranno che sono un frocio? Scriveranno il mio numero il bagno con sotto POMPINI GRATIS? Faranno finta che non esisto, mi aspetteranno e mi picchieranno? Io non sono sicuro nemmeno con tuo fratello, nessuno è sicuro dopo un bacio, io sono sicuro solo con te, se io penso a te so che potranno dirmi e farmi quello che vogliono quante volte vogliono ma io ti manderò un messaggio, ci vedremo e tu sorriderai e passerà anche questa. Sai quante volte ho pensato che dovevo buttartela sul patetico, dire che era un colpo di testa, cercare di convincerti che dovevamo essere ancora morosi? Spingerti a fare sesso per dire 'Ehi ragazzi, non sono mica gay, io scopo come voi' e creare una scia di bugie ancora più grosse, e soprattutto prendere in giro te"

Aveva stretto le mani, io avevo stretto le sue, non era più il mio ragazzo, ma gli stringevo le mani.

Se avesse detto che era un colpo di testa ci avrei creduto, aveva ragione, me la sarei bevuta, e sarei finita in un gorgo di bugie ancor più grande con la faccia ebete. Ecco cosa significava ragionare bene sulle bugie, sui segreti.

"Ho avuto un segreto con te per un'ora ed è stato un guaio, ti ho resa infelice, potevo provare a nascondere il segreto di nuovo e magari ridarti la felicità, ma non va bene, io voglio poterti guardare negli occhi sempre. Guarda Sve, voglio guardarti e sapere che ti ho fatto del male ma che quel male l'ho combattuto con la sincerità, non con le cazzate o le bugie. Io se penso a te penso a cosa possiamo essere domani, alla nostra amicizia fantastica, al fatto che cercherò di usare la sincertà che ho usato con te per parlare anche agli altri di me. Voglio i tuoi abbracci, voglio dirti che va tutto bene, voglio dirti che quel film fa schifo. Non sono più il tuo ragazzo, lo so, ma chi se ne frega, non possiamo sempre vedere il mondo o bianco o nero"

L'amicizia è una forma di amore. La sola differenza sta nella nostra errata convinzione di cosa significa amare. Amare significa rispettare, comprendere, ascoltare, perdonare, sostenere, pazientare.

Accettare.

Se guardiamo bene, ci accorgiamo che l'amicizia è fatta di amore incondizionato. Se non lo vediamo è perché viviamo le nostre relazioni come se fossero degli scambi di interessi e vantaggi, alla ricerca di ciò che ci fa stare bene. Bisogno, interesse e convenienza.

Ci inganniamo dalla convinzione che si possa amare solo una persona alla volta e che l'amore sia qualcosa da ricevere e basta, dimenticandoci che significa condividere la nostra vita con l'altro, perché voglio renderlo partecipe della mia felicità, che sia un amico o un partner.

Se mi aspetto che gli altri si adeguino alle mie pretese o agli standard del mondo in cui viviamo, non sto amando, sto cercando convenienza, soddisfazione. Sto facendo il più grande errore possibile: sto centrando tutto su di me, non ponendo l'amore al centro.

Che sia amicizia o coppia, è sempre amore, e l'amore vero è universale e incondizionato.

Amo Cri, punto.

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