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La giovane coppia, dopo aver pranzato, si diresse verso il Maddison Town Park per potersi rilassare per qualche ora.

Serin fece andare avanti di qualche passo il suo ragazzo poi prendendo la rincorsa con un sorriso divertito stampato sulle labbra, gli saltò sulla schiena e avvolse le sue gambe intorno alla sua vita e le braccia intorno al suo collo.

Minseok quasi gridò per lo spavento, vacillando in avanti senza equilibrio per poi rizzarsi con la schiena e portare entrambe le mani sotto ai glutei della sua ragazza, che arrossendo vistosamente, affondò il viso nel suo collo.

«Piccola mia, mi hai fatto venire un colpo», borbottò lui per poi sorridere nel sentirla mugugnare qualcosa contro la pelle del suo collo.

«Ho sempre voluto farlo», bofonchiò lei, dandogli un pizzicotto su entrambe le guance, facendolo brontolare mentre provava a scacciarle via le mani.

«E vuoi sapere cos'ho sempre voluto fare io?», le domandò Minseok, aumentando il passo e pestando il terreno soffice e ricoperto da un tappeto di aghi di pini secchi e di piccole pigne per poi fermarsi dietro ad un albero. Lei annuì, sorridendo contro la sua spalla.

Fece scendere la sua ragazza dalle sue spalle poi voltandosi verso di lei, avvicinò il viso al suo e Serin aspettandosi un bacio, chiuse gli occhi, ma Minseok non la baciò, anzi le morsicò una guancia, facendola strillare per la sorpresa.

«Ecco cosa. Morsicarti queste adorabili guance», le sussurrò a pochi centimetri dal viso poi premette le sue labbra su quelle di lei che intrecciò le dita dietro la sua nuca e avvicinò maggiormente il volto a quello del suo ragazzo.

Le loro lingue si intrecciarono. I loro respiri irregolari si mischiarono. E i battiti dei loro cuori sembrarono far gara a chi batteva con più velocità, scontrandosi tra loro per via della vicinanza dei loro petti.

Serin succhiò con veemenza il labbro inferiore di Minseok mentre quest'ultimo affondò una mano nei suoi morbidi capelli e un braccio lo avvolse intorno alla sua vita, spingendola verso di sé, rimanendo così senza nemmeno un millimetro di spazio a dividere i loro corpi.

Il ragazzo gli mordicchiò quello superiore poi fece scontrare dolcemente i loro nasi. Lei aprì gli occhi e incontrò quelli lucidi e meravigliosi del suo ragazzo, notando le sue guance colorate di un rosa pesca.

Serin sorrise sulle labbra di Minseok e lui fece lo stesso, sentendo le budella contorcersi nuovamente nel suo stomaco.

«Ti amo», soffiò lei sulle labbra turgide di lui, facendo intrecciare le loro dita ai lati dei loro corpi.

Lui abbozzò un dolcissimo sorriso pieno di felicità, «Ti amo anche io, Serin.»

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