Capitolo .16.


INVERNO

Ormai è già Natale, quest'anno per la mia felicità, e sono seria, stiamo a casa, vengono i parenti da noi, e non il contrario.

Io e Charles stiamo finendo di apparecchiare per il pranzo quando suonano alla porta.

«Ciao!» Esclamano tutti salutandosi.

Dalla porta entrando, i miei zii, con Jennifer e Chloe.

«Hey!» Le vado a salutare.

Mancano ancora due ore al pranzo essendo le 10, perciò andiamo a fare qualche partita a biliardino, mentre le gemelline guardano i cartoni.

«Come ve la passate?» Ci chiede Jennifer riferendosi a una cosa in particolare.

«Bene dai non c'è male, te?» Risponde Charles con un po' di sufficienza.

«Mi sposo il prossimo autunno» Annuncia segnando un gol grazie al nostro shock per la risposta.

«Cosa!? Ma è fantastico! La mia cugina quasi trentenne che sembrava ormai segnata ad un destino con tanti gatti si sposa, wow, congratulazioni!» La abbraccio.

«Si ok, ora non piangere però ahaha» Mi scolla con un lieve sorriso.

«Congratulazioni» Le dice Charles pensieroso.

«Che c'è?» Gli chiedo notando subito il cambiamento.

«Niente, tutto apposto» Mi abbraccia apparentemente sereno.

«Sicuro?» Gli domando piano vicino al suo orecchio.

«Si» Sorride stringendomi un attimo più forte per poi lasciarmi.

«Che carino tuo fratello! Se non fosse non convenzionale lo sposerei ahahaha» Commenta Chloe ridendo.

La guardo un secondo molto male, poi Charles vede la mia espressione e scoppia a ridere.

Jenny per consolazione, cercando di non ridere, mi appoggia una mano sulla spalla.

Suonano di nuovo alla porta.

«È ARRIVATAAAAA» Gridano le gemelle correndo alla porta.

«CIAOOOO» Le saluta una bambina che sembra avere la loro età.

«CIAO EMMAAAA» Rispondono stritolandosi a vicenda.

Dietro Emma entra anche un'altra ragazza, che sembra avere l'età di Chloe, cioè la nostra età.

Con loro due entrano anche una signora identica a Susan, e un altro signore.

«Ciao cara!» Dice La donna identica a Susan abbracciandola, probabilmente sono gemelle.

Lo dico perché anche lei ha usato "cara" invece che un soprannome o il suo nome, non perché si assomigliano esteticamente.

«Ciao Mimi! Gente» Richiamò l'attenzione «Lei è mia sorella May, lui è suo marito Trevor, la piccola, Emma, e lei è Chiara» Li presentò, gli adulti- cioè, i vecchi, altrimenti non ci distinguo scusate, si strinsero le mani, e io feci cenno a Chiara di avvicinarsi, mi faccio seguire e la porto nell'altra stanza.

«Kiwi!» La saluta Charles con un abbraccio.

«Cacio!» Risponde ridendo, sotto le occhiate stranite dei presenti.

«Sento che mi stai guardando male» Mi informa Charles di spalle ridendo.

«Non so di che stai parlando» Ribatto sfoderando un sorriso infastidito.

«Non ti ho nominata, perciò mi stavi guardando male» Se ne esce, la cugina velocemente gli mette degli occhiali da sole in faccia.

«I'm done... so done...» Canto lentamente in segno di minaccia.

Lui si toglie gli occhiali da sole e mi tappa la bocca con un espressione disapprovante «Non te l'ho cantata in anteprima perché tu potessi ricattarmi così» Mi ammonisce.

C'è il coretto sotto che fa «Uuuuu» ma, io mi devo concentrare; sapete, è molto vicino, è molto attraente in questo momento, già, sarà una cosa cringe ma lo dico: gli salterei addosso se potessi.

Lo fisso qualche secondo negli occhi per fargli capire il problema, e lui fa un sorriso strano e diventa leggermente rosso in viso, per poi voltarsi e fare un'agguato ad Alexa.

«Bel salvataggio» Commenta con un sussurro Jennifer alzando un cinque, che Charles, riluttante batte.

[due ore dopo]

Siamo tutti seduti a tavola, eh già, anche quest'anno ci spetta il pranzo di Natale in famiglia; PERÒ, sta volta, sono preparata, e ho preparato una serie di argomenti per la conversazione, per evitare la domanda fatidica che nessuno vuole sentirsi porre.

Inizierei con il primo arg-«Evelyn, dicci, come va la vita in rosa?» Inizia mio zio, lo guardo malissimo ma non male quanto ho poi guardato mia zia «Ma il fidanzato lo hai?» Dice.

«Su via, sappiamo tutti quanto è orribile sentirsi fare questa domanda, e quando la facciamo vuol dire che siamo diventati vecchi» Commenta mio padre sviando la conversazione.

GRAZIE.

«Vi piace il giardinaggio?» Interviene Charles spostando la loro attenzione.

«Oh sì» Rispose mia zia iniziando a parlare ininterrottamente di piante per almeno un'ora.

Che meraviglia, siamo sopravvissuti anche quest'anno, non ho più bisogno che un Gremlin mi venga a salvare.

BENE.

Dopo aver aiutato a sistemare un po' la casa, perché poveretta, Susan non è la serva di nessuno, e poi è pure incinta perciò...

«Vado a fare un giro» Avviso sulla porta, indossando il cappotto il cappello di lana, i guanti, e la sciarpa.

«Dove vuoi andare che fa un freddo terribile fuori? E poi è già buio» Protesta mio padre.

«Faccio una passeggiata, e poi ci sono i lampioni, torno tra un'oretta» Lotto, con tono tranquillo.

«Fa attenzione a non scivolare» Mi da un bacio in fronte.

«Certo» Esco sorridendogli.

Cammino per cinque minuti, poi mi fermo a guardare il paesaggio innevato, è bellissimo.

«Hey» Mi saluta piano Charles affiancandomi.

«Che ci fai qui?» Gli domando sorpresa ma senza girarmi, inizia a nevicare.

«Tuo padre mi ha chiesto di assicurarmi che non ti facessi male» Mi risponde sorridendo leggermente.

Mi volto, i fiocchi di neve gli si appoggiano sui riccioli rimasti fuori dal cappello, in sottofondo c'è silenzio.

«Cucù» Dice alzando la mano sopra di noi, mostrando che sta tenendo un rametto di foglie verdi con palline rosse tra le dita.

Sorrido divertita, gli appoggio una mano sulla guancia sinistra e gli do un bacio.

Quando ci stacchiamo me ne da un altro.

Appoggio la mia fronte alla sua «Ti amo tanto»

«Anch'io ti amo tanto» Mi risponde lasciandomi un bacio sulla fronte, insieme torniamo mano nella mano, meglio, guanto nel guanto, a casa.

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