Capitolo .15.
EVELYN'S POV
Mi stacco dall'abbraccio «Buongiorno padre» Lo vado a salutare.
Nick non sa bene che fare e rimane al bancone.
«Chi è quel ragazzo laggiù che ti fa gli occhi dolci?» Mi chiede piano Susan mentre la abbraccio.
Purtroppo non lo dice così piano da non farlo sentire a tutti.
Nick sorride e esitante si avvicina «I tuoi genitori presumo, sono Nick» esordisce.
«È Nick» Ripeto nervosa sorridendo.
«È un piacere Nick, sono Erik Coleman, il padre di Eve» Gli stringe la mano con un sorriso pacato.
«Sono la matrigna anche se preferisco mamma, mi chiamo Susan» Gli fa un sorriso smagliante.
«Il piacere è mio» Risponde il giovane finito in trappola.
Troppo drammatica?
«Hai un nome intero caro? Mi sembra troppo informale chiamarti Nick dato che ci siamo appena conosciuti» Continua la mia matrigna fastidiosa.
«Lo ho, è solo che le persone tendono a storpiarlo perciò uso solo il diminutivo signora Coleman» Le sorride gentilmente.
«Capisco, quindi ti fermi con noi per pranzo?» Promemoria: ricordarsi di tagliarle la lingua.
«No, sarei di troppo, grazie comunque dell'offerta» Rifiuta cordialmente.
«Sciocchezze, tanto adesso arriva anche mio figlio per farci conoscere la sua nuova ragazza, resta, stiamo tutti in compagnia» Insiste, quella donna parla troppo.
Lui mi guarda come se aspettasse il mio consenso.
«Se non hai altri impegni perché no?» Intervengo sperando di non metterlo a disagio.
«E va bene» Acconsente.
«Bravo ragazzo» Susan gli strizza una guancia.
«Andiamo a sederci che ne dite?» Propone mio padre.
«Certo» Rispondo provando ad esserne convinta.
«Io e Susan stiamo a capotavola, voi mettetevi dove vi pare» Ci annuncia il Signor "Non mi importa di qualsiasi antipatie abbiate".
«Allora, direi che non mi metto vicino ad Iris» Quindi escludo i posti vicino a Susan.
«Se permetti il tuo ragazzo lo vorrei di fianco» Mi avvisa mio padre facendolo sedere alla sua sinistra.
«Mettiti di fronte a Nick» Suggerisce Susan «Dici che mettere Iris alla mia destra è un problema?» Domanda la Signora "Solo io ho il potere di organizzare questi pranzi così orribili", al suo più che meritevole signore.
«Sai cosa? Cambiamo disposizioni» Comincia lui «Nick, ci invertiamo» Si scambiano «Cara, mettiti qui» Le indica il posto di fianco a lui «Iris la mettiamo alla tua sinistra» Dice riferendosi all'altro capo del tavolo «Eve tu mettiti lì» Mi posiziona alla destra di Nick «E Charles si mette tra Iris e Eve» Conclude.
«Tu si che hai del talento!» Commenta Susan approvante.
«Così nessuno scanna nessuno» Sorride soddisfatto il Signor "Sono un grande, peccato che ho dimenticato mia figlia e il mio figlioccio".
«Ciao a tutti» Esordisce Iris entrando mano nella mano con Charles.
«Ciao!» La saluta emozionata Susan.
Sarà una lunga giornata.
«Salve, lei dev'essere la Signora Coleman, la magnifica donna che ha dato alla luce quel ragazzo d'oro!» La adula Iris abbracciandola.
Mi viene da vomitare.
«Signor Coleman, la vedo bene! Mi sembra identico a dieci anni fa!» Oh ti prego.
«Charles» Lo saluta Nick porgendogli la mano per essere civile.
«Nikolai» Gli sorride fintamente, il mezzo sorriso di Nick sparisce all'istante.
«Quindi è Nikolai» Interviene mio padre interessato.
«Veramente no, è Nicholaus» Corregge Charles cercando di non guardarlo troppo male.
«Come il Babbo Natale dei tedeschi!» Esclama Iris sorridendo.
«Che dolce!» Commenta Susan guardandola.
«Veramente no parte due, il mio nome si scrive con "ch", il Babbo Natale tedesco si scrive con la "k", e Nikolaus è come il nostro Babbo Natale ma lui era un santo originariamente» Poverino ha uno sguardo disperato, nonostante ciò è composto, ha un tono calmo, e sorride.
«Ok Babbo Natale» Lo schernisce Charles andando al suo posto.
«Smetti di provocarlo apposta? Prima gli storpi il nome poi gli dai pure il nomignolo, cresci un po'» Lo ammonisco mentre mi si siede accanto.
«Orsù ragazzi state tranquilli» Si intromette mio padre.
Mi sto arrabbiando di più solo perché di solito "Orsù" lo usa per prendermi in giro quando cambio registro, ma poi mi calmo quando sento la mano di Nick stringere la mia.
«Direi di iniziare con un brindisi» Suggerisce Susan che sta già scegliendo cosa bere.
«Susan dobbiamo guidare, non è il caso» Tento di dissuaderla.
«Non dovete bere chissà quanti bicchieri solo un po' per festeggiare» Insiste lei.
«Ma noi quattro non abbiamo ventun'anni non possiamo bere» Si intromette Iris guardandomi preoccupata.
Cos'è? A un tratto le importa di me?
«Capisco la responsabilità cara ma mi sembri un po' ossessiva sull'argomento, ci credo che sei depressa se non bevi mai, cerco di migliorarti la vita!» Si giustifica guardandomi come se io non avessi voce in capitolo.
Non ribatto e Rachele è costretta a portarci da bere.
Susan ci versa un po' di vino a tutti e alza in alto il bicchiere «Ai nostri ospiti»
«Ai nostri ospiti» Ripetiamo.
«Seriamente non lo vuoi finire? Guarda che è buono! Ah questi giovani troppo responsabili!» Dice Charles bevendo anche il mio.
«Charles!» Lo rimprovera sua madre.
«Che c'è? Dovevo lasciarlo sprecato?» Ribatte facendo un po' di scena.
Quando è sicuro che nessuno lo stia guardando a parte me mi fa un occhiolino, e io gli sorrido.
Tra domande invadenti e buon cibo arriviamo alla fine del pranzo.
I miei genitori vanno via quasi subito, Charles e Iris vanno a fare due passi in spiaggia e io rimango a chiacchierare un po' con Rachele e Nick.
«Si è difficile starle dietro ma ne vale la pena» Risponde Nick a una domanda di Rachele.
«Aww» Dico per poi abbracciarlo.
Vedo la porta che da sulla spiaggia aprisi, e Charles con Iris entrare.
«Com'è possibile che tutte le volte che entro in una stanza ci siete voi due abbracciati, stalle lontano accidenti» Commenta Charles tornando fuori e facendo il giro lungo per arrivare al parcheggio.
«Lascialo perdere, ciao Rachele» La saluto.
«Ciao» Ci saluta.
Nick mi mette un braccio sulla spalla ed usciamo.
Proprio in tempo per incontrare Charles e Iris.
«Smetti di starle appiccicato?» Gli chiede lasciando la mano di Iris per avvicinarsi a lui.
«E tu la smetti di spezzarle il cuore e poi di tornare strisciando da lei?» Gli risponde a tono Nick avvicinandosi a sua volta.
Vedo Charles che scrolla il braccio come fa sempre prima di tirare un gancio.
«Nooh» Mi metto in mezzo ammonendolo con lo sguardo.
«Senti stiamo tutti calmi? Anche perché la prima volta che ho vissuto questa scena sono finita in coma, perciò gradirei non replicare» Cerco di calmare le acque.
«Senti chi parla, comunque state buoni e tranquilli che quella povera creatura non ha bisogno di ulteriore stress» Interviene Iris riferendosi a mio figlio.
«Che cosa intendi brutta-» Faccio uno scatto in avanti sul punto di suonargliele di nuovo, ma Nick e Charles mi trattengono per le braccia.
«Cosa dicevi riguardo allo stare calmi?» Mi schernisce Charles guardandomi con un sopracciglio alzato.
«Tu taci che io me lo posso permettere per gli ormoni, tu no» Lo guardo male.
«Non l'ho mica voluto io!» Cambia discorso guardandomi.
«Perché secondo te io si?!» Lo guardo ancora più male.
«Puoi sempre sbarazzartene» Continua Charles.
«Non parlarle così!» Gli da una spinta Nick.
«E tu smetti di girarle intorno come uno squalo?!» Lo spinge di rimando.
«Basta!» Riconfermo la mia posizione al centro.
"Wiuu" fa la macchina di un agente di polizia fermandosi vicino a noi.
«Buongiorno agente» Lo saluto sorridendo sperando che se ne vada.
«Che succede qui?» Domanda scrutando i due ragazzi attorno a me.
«Drammi da "ormai non più teenager", nulla di grave» Interviene Iris con un tono mellifluo.
«Prima di lasciarvi sistemare i conti in sospeso devo controllare se avete armi» Prende fuori il metal detector.
Istintivamente Nick e Charles mi fanno un muro davanti.
«Che avete?» Domanda il vecchio inizialmente pensando che io abbia un'arma.
«Le radiazioni le fanno male» Resta sul vago Nick.
«Ah» Realizza l'agente spegnendo l'apparecchio e mettendolo via.
«Che ne dite se allora controllo che ognuno vada per la sua strada senza risse eh?» Propone pacato.
«Va bene» Acconsentono i due, così ognuno va per la sua strada.
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