Capitolo .14.
EVELYN'S POV
Questo giorno è maledetto: non solo dovrò vedere il padre di mio figlio e la sua ragazza per pranzo con anche i miei, ma io e Charles avremo pure dovuto parlare di cosa fare riguardo al piccolo...
Sinceramente non so se lo voglio tenere...
Voglio dire ho 19 anni, ho ancora un sacco di esperienze da fare che non potrò fare diventando responsabile di un altro essere umano.
Tipo il bungee jumping.
Non che io voglia farlo, però preferisco non fare qualcosa perché non voglio piuttosto che non farla perché non posso.
Sto sfociando in un brutto mare meglio tornare indietro.
Oggi.
Con tutta la voglia del mondo parto per andare in sto benedetto locale.
Sono partita prima per prepararmi psicologicamente, il mare mi tranquillizza sempre di solito.
Arrivo al parcheggio di Seasiders che si trova attaccato all'inizio della spiaggia.
Per fortuna ci sono 23ºC, non fa troppo freddo e posso camminare senza le scarpe sulla spiaggia senza ghiacciarmi.
Hanno tolto tutti gli ombrelloni e le sdraio (dette anche lettini), e la sabbia è tutta piana con pochi dislivelli sottili.
Tira un po' di vento che mi muove i capelli verso sinistra.
Inspiro ed espiro, l'odore di acqua salata mi riempie i polmoni.
Il rumore delle onde è rilassante, si sentono anche i gabbiani che come al solito ridono di me.
«Pennuti» Sospiro ridendo.
«Eve?» Sento una voce alle mie spalle.
«Non ci credo!» Esclamo sorpresa e felice girandomi.
«Ciao!» Mi saluta con un gran sorriso la mora.
«Come stai Rachele?» Le domando lasciandola.
«Bene e tu? Alla fine sei andata a Yale?» Risponde sistemandosi i capelli.
«Potrei stare meglio, si ci sono andata, tu invece?» Le aggiungo una ciocca a quelle che già ha in mano.
«Grazie» Mi sorride «Alla fine non mi sono iscritta all'università, mi sono affezionata alla spiaggia, poi ora sono manager del locale perciò...»
«È fantastico! Buon per te!» Mi congratulo.
«Come mai da queste parti?» Mi guarda come se sapesse che ho un problema.
«Mi conosci troppo bene» Rido ricordando i vecchi tempi.
«Vieni ti faccio un cappuccino» Mi fa cenno con la testa verso il locale.
Mi siedo al bancone e continuiamo a parlare.
«Riassumendo: tra un'ora arriveranno anche mio padre con la sua nuova moglie, ti ricordi di Charles? Il mio ragazzo-fratellastro? Ecco, la nostra relazione è ancora segreta e tra l'altro non stiamo neppure più insieme. In più, quest'oggi pranziamo tutti insieme perché Susan vuole conoscere la sua nuova ragazza che, guarda te che coincidenza, è Iris» Racconto velocemente e alla buona.
Lei mi guarda scioccata, poi si riprende e prima di passarmi il cappuccino tira fuori una bottiglia di gin.
«No!» La blocco all'improvviso evitando che anche solo una goccia di quella roba finisca nella mia tazza.
Lei mi guarda esitante cercando di capire il motivo per cui io non voglia rallegrarmi la giornata.
«Di solito l'orario non ti interessa... che-?» Inclina la testa facendosi un'idea.
«Non avevo finito» Mi giustifico sospirando.
«Ti ascolto» Mi guarda preoccupata.
«Ho anche un baby Charles» Concludo.
«Lui lo sa?» Mi chiede sostituendo il cappuccino con un bombolone.
«Si, avremo dovuto finire di chiarirci oggi ma a quanto pare dovremo attendere» Prendo il bombolone, contandolo come misera consolazione.
«Non attendete troppo però» Lancia uno sguardo fugace al mio ventre.
«Simpatica» Sorrido girando gli occhi.
«Mi raccomando: limita gli zuccheri, non mangiare pesce o carne cruda, e evita le cose fritte, ah e ovviamente niente cose alcoliche» Mi dice mentre va ad apparecchiare i tavoli.
«Avete molte prenotazioni oggi?» Domando per fare conversazione.
«Oggi è tranquillo, ci siete solo voi e un tavolo per due» Mi risponde andando a prendere degli altri centro tavola.
«Fantastico» Commento ironicamente, pensando che non mi andava mi vedere un'altra coppietta felice oltre a quella che devo sopportare per forza.
«Mi dispiace, comunque la loro prenotazione è tra poco perciò non dovrai subirteli allungo» Fa un'espressione compassionevole.
«Bene» Mi metto zitta al bancone a osservarla.
Sento la porta aprirsi e richiudersi velocemente, come se qualcuno avesse fretta.
«Rachele, mi fai un cocktail per favore? Ah e puoi annullare la prenotazione» La avvisa una voce acuta con un tono un po' nervoso.
«Annabelle?» La chiamo incredula.
«Evelyn! Ciao!» Mi saluta con un abbraccio veloce.
«È dal diploma che non ci vediamo! Come mai da queste parti?» Le domando sorridendo.
In quel momento entra un ragazzo che decisamente conosco.
Sempre se non l'ho scambiato con uno dei suoi gemelli.
«Nick?» Dico aggrottando la fronte.
«Lo conosci?» Mi guarda curiosa la mia vecchia amica di scuola.
«Ciao Eve» Mi fa un cenno come fosse un soldato, decidendo di aspettare fuori.
«Aspetta un attimo, siete venuti qui insieme?!» Li guardo sorpresa.
«Già, solo che all'ultimo ha deciso di confessarmi che sente ancora qualcosa per un'altra, così...» Non conclude la frase e sorseggia il suo cocktail.
«Sono certa che sia solo un po' confuso, quante volte vi siete visti?» Cerco di salvarlo da se stesso.
Se sta rifiutando Annabelle Howard per me ha decisamente bisogno di una mano.
«Sarebbe stata la seconda volta» Si rigira tra le dita i suoi capelli biondo platino leggermente mossi.
«Secondo me dovresti dargli l'occasione di chiarire con "quest'altra" e se si renderà conto che effettivamente era solo confuso, dargli una seconda chance, è davvero un ragazzo dal cuore d'oro» Convincerla non è mai stato semplice.
«Dato che sembrate amici prova a parlarci tu, perché quello che gli dico io gli entra da un orecchio e gli esce dall'altro» Conclude, lascia i soldi a Rachele ed esce.
«Parla con lei» Gli dice prima di andare, lui aggrotta leggermente la fronte e poi entra.
«COSA MI COMBINI NICHOLAUS!» Lo sgrido sospirando.
Lui gira gli occhi e contro voglia viene a sedersi vicino a me.
«Come vi siete conosciuti?» Provo a farmi un'idea della situazione.
«L'ho incontrata il giorno che ha accompagnato sua sorella Stacy a casa mia, per fare la babysitter al mio fratellino» Risponde velocemente.
«Kai?» Chiedo confusa.
«No, il mio fratellino di nove anni Rick» Mi corregge facendo un leggero sorriso.
«Per chi la staresti lasciando?!» Vado al sodo, ti prego dimmi che non è per me.
«Se non lo sai tu» Risponde offeso, è per me, fantastico.
«Nick, la mia vita è uno schifo, non dirlo in giro ma sono incinta di quel simpaticone che a te piace tanto, e quindi non farei altro che tapparti le ali! Vivi, si felice, non rifiutarle tutte per me» Lo guardo negli occhi, anche se lui cerca di evitare il contatto visivo.
«Annabelle è fantastica, bella, gentile, premurosa, intelligente, ha una bella famiglia, una sorella simpatica-» Cerco di convincerlo a lasciarmi andare.
«Se è tanto fantastica perché non te la sposi?!» Mi interrompe finalmente guardandomi negli occhi.
«Non mi importa di quanto lei sia fantastica, a me piaci tu, tu mi rendi felice anche se non te ne rendi conto, e non mi importa se diventerai mamma, io voglio stare con te! Nel bene e nel male, in salute e in malattia, ora e per sempre, sceglierò e vorrò stare sempre con te!» Mi tiene le mani guardandomi intensamente.
Questa non me la aspettavo...
Forse...
Voglio dire, Charles mi ha dimenticata, sembra aver scelto Iris perciò ormai è una porta chiusa...
Perché non spalancare l'altra porta rimasta accostata?
«Mi dispiace di non averti scelto subito» Gli rispondo facendogli una carezza.
«Credo che invece nel profondo mi avessi già considerato, solo che non volevi ammetterlo per cercare di salvare l'altra relazione» Mi fa un dolce sorriso.
Gli do una bacio e ci abbracciamo.
Sento il rumore di una macchina che parcheggia.
«Ma che brava la mia bambina che è già arrivata!» Esclama mio padre congratulandosi per la mia puntualità.
Continua...
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