Capitolo .10.
CHARLES' POV
Udite udite, fanciulle e fanciulli, quest'oggi, è il primo giorno da che ne ho memoria che non penso a Eve!
Aspe-
Si ok, ehm ehm, intendevo, che è il primo giorno il cui non mi preoccupa minimamente cosa stia facendo, come stia, o con chi passa il suo tempo.
Non voglio dire che mi sono liberato di un peso al cuore, perché sarebbe brutto da dire, perciò lo penserò e basta.
Giusto per chiarire perché poi altrimenti mi date dell'insensibile, l'ultima volta che ho sentito Eve è stata due settimane fa.
Sono quasi le otto, devo andare in caffetteria.
Perché?
Non per il mio solito caffè mattutino.
Ci scommetto che qualcuno ha indovinato/ ha commentato con un "purtroppo".
Ebbene sì, mi vedo con Iris.
Uh guarda con tutti quei pomodori posso farci un passato.
Charles, sei troppo simpatico per questo mondo.
Giusto dovrei andare su Marte.
Arrivo alla caffetteria, ci sono tre persone in fila e la prima sta prendendo due caffè.
Ha dei cappelli di lunghezza media, castano scuro, sottili ma folti, indossa un maglione di lana blu con bordi bianchi fatto ai ferri.
«Eve?» Chiamo esitante emettendo un suono quasi senza volume.
La ragazza non mi sente, mi faccio coraggio e mi avvicino.
Le tocco una palla per annunciare la mia presenza cercando di essere pronto a salutarla ma le cose non vanno come mi sono illuso che andassero.
«Ciao Charles, come sei puntuale! Stavo prendendo i cappuccini proprio ora!» Mi sorride felice Iris.
Anche a Eve piacciono i cappuccini...
«Già» Riesco a dire solo, con un sorriso sforzato.
Ci andiamo a sedere, mentre beviamo c'è un po' di silenzio, solo la musica di sottofondo riempie la stanza, oltre al brusio degli altri studenti.
«Lady, running down to the riptide...» Canticchia piano Iris sentendo il sottofondo.
«Taken away to the dark side...» Mi unisco sorridendo leggermente.
«I wanna be your left-hand man» Diciamo insieme... mi sembra di averla già vissuta questa scena...
Inizia a ridacchiare.
«Che c'è?» Le chiedo ridacchiando a mia volta, confuso.
«Niente» Ora ride sul serio.
«Seriamente però dai» Insisto offendendomi superficialmente.
«Davvero non è niente» Mi assicura calmandosi.
«Ok» Fingo di accettare la risposta.
«Che fai oggi pome?» Mi chiede finendo la tazza.
«Nulla di particolare, forse il puzzle di Frozen, perché?» Rispondo rilassato.
«Beh oggi pomeriggio canto in un locale qua vicino, potremo vederci lì» Mi propone un po' insicura.
Alla fine accetto e questo pomeriggio ci incontriamo come preventivato.
«It's bittersweet to think about the damage that we do
'Cause I was going down, but I was doing it with you
Yeah, everything we broke, and all the trouble that we made
But I say that I hate you with a smile on my face
Oh, look what we became
All the things I did
Just so I could call you mine
All the things you did
Well, I hope I was your favorite crime
Your favorite crime
Your favorite crime
'Cause baby, you were mine» Canta Iris.
Sento la musica da fuori prima ancora di entrare.
Applaudo mentre mi richiudo la porta dietro.
«La grande Iris Dane signore e signori» Applausi entusiasti «Ci faresti l'onore di cantarci la tua ultima canzone uscita?» Chiede la gestrice del posto, la riconosco perché ha scritto "manager" sulla targhetta.
«Se proprio insistete» Sorride preparandosi.
«Fantastico, ecco a voi Iris Dane, che ci canterà Deja Vu» Altri applausi.
Non sto vedendo segni che non ci sono...
Parte la musica.
«Car rides to Malibu
Strawberry ice cream
One spoon for two
And trading jackets
Laughing 'bout how small it looks on you»
Interpreta un po' di risata facendoci ridere.
«Watching reruns of Glee
Being annoying
Singing in harmony
I bet she's bragging
To all her friends, saying you're so unique
So when you gonna tell her
That we did that, too?
She thinks it's special
But it's all reused
That was our place, I found it first
I made the jokes you tell to her when she's with you
Do you get déjà vu when she's with you?
Do you get déjà vu?
Do you get déjà vu, huh?»
Non so se ce la faccio...
«Do you call her
Almost say my name?»
Non ho parole...
«'Cause let's be honest
We kinda do sound the same
Another actress
I hate to think that I was just your type
I'll bet that she knows Billy Joel
'Cause you played her "Uptown Girl"
You're singing it together
Now I bet you even tell her
How you love her
In between the chorus and the verse»
Infatti lo sapevo che non c'entrava nulla, noi non cantavamo Uptown Girl... però Riptide... accidenti.
«So when you gonna tell her
That we did that, too?
She thinks it's special
But it's all reused
That was the show we talked about
Played you the song she's singing now when she's with you
Do you get déjà vu when she's with you?
Do you get déjà vu? Oh
Do you get déjà vu?
Strawberry ice cream in Malibu
Don't act like we didn't do that shit, too
You're trading jackets like we used to do
Yeah, everything is all reused
Play her piano, but she doesn't know
That I was the one who taught you Billy Joel
A different girl now, but there's nothing new
I know you get déjà vu» Conclude.
Le applaudo poi però esco a prendere un po' d'aria.
La sento ringraziare il pubblico e poi scendere gli scalini del palchetto velocemente.
«Che hai?» Mi chiede preoccupata.
Ora che la vedo ha uno stile completamente diverso da sta mattina: sembra più "rockettaro", tra catenelle, calze a rete, e motivo quadrato sui vestiti, sta molto meglio vestita così.
«Nulla» Mento sorridendole «Sei bellissima»
Lei arrossisce leggermente «Grazie»
Mi squilla il telefono: un numero sconosciuto.
«Scusa un secondo» Le dico rispondendo.
«Parlo con il signor Charles Hunter?» Mi chiede un uomo dall'altra parte del telefono.
«Si, chi parla?» Affermo con la fronte aggrottata.
«Mi hai inviato alcuni dei tuoi brani la settimana scorsa, sono-»
«Ah ho capito chi sei!» Interrompo il produttore discografico «Grazie di averli ascoltati» lo ringrazio.
Ok non ha detto di averli ascoltati però se non lo avesse fatto non mi starebbe chiamando.
«Ti chiamavo per sapere se ti andasse di pubblicare un album, magari aggiungendo anche qualche altro pezzo, perché hai del talento figliolo» Sono spiazzato.
È la più grande occasione della mia vita.
«Certo che mi va! Grazie mille!» Ringrazio, mi dà appuntamento e mi saluta.
Devo dirlo a- ah è vero...
Mi deprimo giusto un pochino ma poi ritorno subito felice.
«HO SENTITO TUTTO CONGRATULAZIONI!» Si congratula Iris saltandomi al collo, l'abbraccio anch'io.
Sono felice ma... ma sento come se mi mancasse qualcosa, mi capite?
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