• 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 38 ~ 𝒮𝑜𝓅𝒽𝒾𝑒
Sto ancora dormendo, quando percepisco qualcosa solleticarmi la mano. Mi smuovo un po', sbadiglio, poi apro gli occhi e mi rendo conto che è notte e che sono ancora in ospedale. Devo essermi addormentata, ero molto stanca per il viaggio improvviso e per le emozioni. Sono poggiata sulle gambe di Anthony e mentre faccio questi pensieri sento ancora un movimento leggero sulla mia mano.
Sbatto le palpebre più volte e sollevo la testa, andando a guardare proprio le mie dita, che vengono accarezzate da quelle dell'uomo steso davanti a me. Non riesco a crederci: sposto lo sguardo e lui è qui, sveglio, e mi sta sorridendo.
«Buongiorno» mi dice con la sua voce profonda, forse un tantino più roca del solito.
«B-buongiorno. Anthony! Ma... sei sveglio!» esclamo, incredula, sorridendogli a mia volta.
E quando faccio per alzarmi noto che i suoi occhi mi seguono: sono più verdi che mai, profondi e scuri, e si muovono insieme ai gesti che faccio io.
«Aspetta, ma tu...»
«Io ti vedo, Sophie, e credimi se ti dico che sei più bella di ciò che credevo.»
«Oh mio Dio, Anthony! Tu ci vedi!»
Non sto più nella pelle, mi alzo di getto e mi butto addosso a lui, che fa un verso sommesso di dolore.
«Scusami, non volevo farti male...»
«Non ti preoccupare, forse devo ancora riprendermi dall'incidente.»
«Hai ragione. A proposito! Dobbiamo subito chiamare un medico e dirgli ciò che è successo. Voglio dire, questo è un miracolo!»
Non lo lascio neanche replicare, mi volto e corro lungo i corridoi dell'ospedale alla ricerca dei medici. Ne trovo due che stanno parlando qualche stanza più in là e, vedendo il modo concitato in cui parlo, entrambi accorrono subito. Li lascio fare tutte le visite di controllo e nel frattempo mando un cocchiere a prelevare lady Amelia insieme a un mio biglietto. Vista l'ora tarda non voglio farle prendere un colpo.
Quando ritorno da Anthony i medici stanno parlando tra di loro e con lui, li vedo sorridere e mi accolgono con un'espressione entusiasta.
«Signorina, non sappiamo come dirlo. Questo è davvero un miracolo. Scientificamente, al momento, non sappiamo giustificare il ritorno della vista. Umanamente, siamo certi che la sua vicinanza e la sua costanza vi hanno premiati.»
Dopodiché si congedano e io torno a sedermi vicino ad Anthony.
«Dio mio, è meraviglioso vederti, Sophie...» mi dice, accarezzandomi una guancia.
«Neanche ti immagini quanto ho sognato il momento in cui ti saresti risvegliato...»
Restiamo a parlare di noi e di questo periodo di tristezza e speranza almeno fino a quando ci raggiunge lady Amelia che, in lacrime, abbraccia suo figlio. Il ritorno della sua vista è motivo di gioia per entrambe noi, e sono così felice da non rendermi conto che sulla soglia della stanza compaiono mia zia e lord Edward, insieme a Sarah e ad altri accompagnatori al seguito.
Mi alzo e mi sforzo di contenere le mie emozioni, dirigendomi verso i nuovi arrivati.
«Allora eri qui, ragazzina» mi dice zia Bridget con una nota di disprezzo nella voce. «Come ti è venuto in mente di fuggire da sola, senza dire niente a nessuno? Questo non è il comportamento di una fanciulla del tuo rango! Non ti permettere mai più!»
«Mi dispiace, zia. Mi sono sentita sopraffatta da tutto e non ce l'ho fatta, ma c'è una bella notizia. Lord Anthony si è ripreso e ha riacquistato la vista.»
«Me ne sono accorta! Ma questo non cambia le cose. Tu sei fidanzata con lord Edward ormai.»
Il respiro mi si blocca in gola, getto lo sguardo proprio sul ragazzo dietro di lei, che fa un passo in avanti e le dice: «Vi prego di concederci un momento da soli, lady Bridget.»
Mia zia annuisce e ci allontaniamo lungo il corridoio, restando sempre visibili ai suoi occhi.
«Credo di doverti delle scuse» confesso al ragazzo, abbassando lo sguardo a terra.
Lord Edward mi solleva il mento con due dita. «Non hai nulla da perdonarti, Sophie. Temo di esserti stato troppo addosso, ma non ho colto i segnali che mi mandavi. Ero ammaliato dalla tua bellezza, non lo nego, ma soltanto adesso mi rendo conto che il tuo cuore non sarebbe mai stato mio, poiché appartiene già a un altro.»
Annuisco e piango sommessamente.
«Dovevo saperlo, è sempre Anthony a rubarmi le belle ragazze! Anche quando eravamo più piccoli, tutte le bambine volevano giocare con lui» ridacchia.
E rido anche io, insieme a lui, lasciando andare ogni dolore e ogni incomprensione. «Ti chiedo scusa, avrei dovuto essere sincera con te fin dall'inizio, ma mia zia—»
«Tua zia è un mastino» m'interrompe lui, strappandomi un'altra risata.
«Non so se riuscirò mai a perdonarla per le cose che ha detto su Anthony, ma ci proverò» confesso infine.
«Sono certo che ce la farai. Nel frattempo io dovrò rimettermi a cercare una ragazza disponibile a sposarmi» afferma lui pensoso.
Mentre mi sfilo l'anello dal dito mi salta in mente un'idea, così mi avvicino e mormoro qualcosa al suo orecchio. Lui annuisce e insieme torniamo verso gli altri.
«Ho rotto il fidanzamento con vostra nipote, lady Bridget. Dovreste essere comprensiva nei suoi confronti e acconsentire al matrimonio con un Duca, di certo ve ne gioverà ben di più.»
La zia arrossisce fino alla punta delle orecchie, poi annuisce e osserva lord Edward andarsene insieme ai suoi accompagnatori.
«Alla fine hai ottenuto ciò che volevi» mi dice subito dopo.
«Credimi... lo otterrai anche tu» replico io, voltandomi e dandole le spalle. Sarah mi affianca e le porgo la mano in segno di affetto.
«Sono molto felice per voi e per il Duca» mormora in mia direzione.
«Anche io, Sarah. Finalmente potremo andarcene da qui, farò in modo che tu e Thomas vi sposiate in Scozia.»
Sarah mi sorride, commossa, e insieme torniamo da Anthony. Nel frattempo è giunto anche il suo valletto, e tutti insieme gioiamo delle bellissime novità e del miracolo che ci ha fatto visita.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top