Capitolo 9
Your love is all a lie, taking all of my heart and taking my love...
- After Love (FTISLAND)
Chi-hoon's point of view
È sera, e in sala da ballo siamo rimasti solo Sehun ed io. È tutto il giorno che si comporta in modo strano, e io non riesco a capire perché.
- Chi-hoon... - esordisce, a testa bassa.
- Sì?
- Senti, io... c'è una cosa che ti devo dire, ma non volevo rovinarti la giornata e di conseguenza rovinarla a tutti, dicendotelo - borbotta, massaggiandosi il collo. Deglutisco.
- Dimmi...
- È difficile da dire - mormora, passandosi una mano fra i capelli e guardando ovunque ma non me. - Tu... sei davvero importante per me... e lo sarai sempre, però...
Anche se nel profondo so cosa sta per dire, mi rifiuto di accettarlo finché non lo sentirò. Non voglio sentirlo.
- Però? - lo incalzo, e la mia voce trema.
- Non ti amo più - dice in un soffio, lanciandomi una rapidissima occhiata supplicante.
Percepisco le lacrime affiorare, e tuttavia le ricaccio indietro.
Non mi ama più. Sehun... non mi ama più. Fine. Fine. Fine.
- Okay - sussurro con il tono più saldo che riesco ad avere. - Okay. Ora, potresti...
La mia voce si spezza, ma io stoicamente trattengo le lacrime, lascio uscire un respiro tremulo e non demordo.
- Ora potresti lasciarmi solo? - sussurro, di nuovo. Se parlassi più forte non uscirebbero parole ma singhiozzi. Forzo un sorriso, facendo un gesto con la mano. - Devo allenarmi.
- C-certo... - acconsente immediatamente, affrettandosi a lasciare la stanza.
Crollo in ginocchio. Lo sguardo mi si annebbia, riempiendosi di lacrime. Il primo singhiozzo rimbomba per la stanza deserta come un tuono, seguito da un secondo e un terzo non meno dolorosi.
Ogni fibra del mio essere soffre e io do sfogo alla mia sofferenza con un bel, lungo pianto liberatorio.
Poi, quando mi calmo un poco, mi alzo e cerco una canzone sul cellulare... How am I supposed to live without you. La lascio andare per un po' e canto.
Canto, canto finché non sto gridando le parole come vorrei gridarle in faccia a Sehun.
- TELL ME HOW AM I SUPPOSED TO LIVE WITHOUT YOU! - e di nuovo singhiozzi. Non m'importa. Non m'importa! Cambio canzone e ballo, mi alleno con la coreografia, non fa niente se sto piangendo, non fa niente se i singhiozzi mi fermano, se cado. Mi rialzo e stringo i denti, asciugandomi il volto con stizza.
La musica riparte e io non mi fermo, nonostante il mio corpo m'implori di concedergli il dovuto riposo. Ancora. Ancora. ANCORA!
- Hoonnie? - è Jong-hoon hyung. Lo ignoro. - Hoonnie... sei davvero qui... sono quattro ore che sei qui, vieni a riposarti.
- No - dico fra i denti, strappandogli un sospiro.
- Per favore - cerca di convincermi gentilmente.
- No! Sto bene - affermo, pur percependo il pianto farsi nuovamente strada verso i miei occhi. - Sto bene!
- Hoonnie...
- Sto bene! - sbotto, senza riuscire a trattenere un singhiozzo. Le lacrime mi solcano il viso, inclementi. - Lasciami in pace!
Non mi ascolta e si avvicina, avvolgendomi tra le sue braccia forti.
- Mi dispiace tanto, Hoonnie - sussurra, accarezzandomi i capelli quando affondo il viso nella sua spalla.
- Hyung - singhiozzo. Mi dà delle pacche gentili sulla schiena.
- Shhh, andrà tutto bene, Hoonnie - mormora. - Lo so che adesso fa tanto male, e questo male non passerà presto, ma andrà tutto bene.
~~~
Entro nel dormitorio, sapendo che qui troverò Sehun. Il mio ex. Tra una settimana saranno trascorsi tre mesi da quando mi ha lasciato.
Tre lunghi mesi durante i quali abbiamo parlato, interagito solo il minimo indispensabile per non far insospettire i nostri compagni e i fans, tre lunghi mesi di ore trascorse in solitudine nella sala da ballo ad allenarmi finché la stanchezza e la tristezza non avevano la meglio e io scoppiavo in lacrime, tre lunghi mesi a chiedermi perché non mi ama più.
E io lo amo così tanto, da così tanto...
- Sehun - mormoro. È seduto sul suo letto, apparentemente a fare nulla. Gli altri membri del nostro gruppo non ci sono.
Alza lo sguardo.
- Chi-hoon... - replica, facendo una pausa. So già cosa mi sta per chiedere. - Jong-hoon hyung mi ha detto che vuoi lasciare il gruppo. È vero?
- Sì, è vero - rispondo, annuendo. Ho chiesto io a hyung di dirglielo; non perché non ne avessi il coraggio, bensì perché non volevo dare a Sehun più importanza degli altri.
- È colpa mia?
Sapevo che questa sarebbe stata la sua seconda domanda.
- No.
Non è colpa sua: non lascio il gruppo per lui. Sarebbe successo lo stesso, credo.
- Allora perché?
- Stare lontano da te mi farà bene, certo, ma non è quello - dico, scrollando le spalle. - Ti amo, e il nostro gruppo è la mia famiglia. Ma è giunto il momento per me di lasciare il nido e spiccare il volo.
Si adombra e resta in silenzio.
- Sehun... io voglio brillare solo della mia luce, e non della nostra. Della vostra - spiego pacatamente. Abbassa il capo.
- E non c'è modo di farti restare?
Questa domanda non me l'aspettavo. Scuoto la testa.
- No. Perché dovrei restare? Per il gruppo? Non mi basta.
- Resta per me - dice in un soffio, alzando di nuovo la testa. I suoi occhi sono lucidi.
Il mio cuore perde un battito.
Per lui...?
- Per te...?
- Non sono abbastanza? Chi-hoon... io ti amo ancora. Amarti in segreto è difficile e frustrante, ma non sarà mai triste quanto fingere di non amarti affatto - mormora. Il suo sguardo è così sincero.
Deglutisco, incerto sul da farsi. Sehun mi ama ancora? Ma non posso restare per lui.
Si alza e si avvicina, prendendo il mio viso tra le mani.
- Chi-hoon... - sussurra tristemente, prima di baciarmi con struggente dolcezza. Poggio una mano sul suo braccio, anche se non so nemmeno io se per aggrapparmi o spingerlo via.
La mia bocca decide per me, socchiudendosi e rispondendo al bacio.
- Sehun - bisbiglio, senza fiato, quando ci separiamo. Mi bacia di nuovo, ancora e ancora.
- Vuoi... un'ultima volta...? - domanda, supplicante. Annuisco, e lui chiude la porta a chiave e mi spinge sul letto, baciandomi appassionatamente.
Le sue mani strattonano la mia felpa e mi accarezzano lo stomaco come se fossi qualcosa di fragile e prezioso. Mi perdo nel suo tocco che tanto mi è mancato, in questi mesi.
Sfiora tutti i miei punti più sensibili, facendomi rabbrividire, sfiora il tatuaggio che condividiamo, sfiora il mio cuore senza toccarlo.
E intanto mi guarda, mi osserva come se volesse imprimermi per sempre nella sua mente. Che stupido. Non è come se non ci vedessimo mai più.
Eppure taccio e mi godo il momento, se davvero questa è l'ultima volta che facciamo l'amore.
Avviene tutto in silenzio, salvo per qualche flebile gemito, per il mio nome bisbigliato contro il mio collo, per un ti amo sussurato sulla mia pelle.
- Non resterai, vero?
Lo guardo, ma lui non mi guarda, tiene la testa bassa.
Credeva che fare l'amore mi avrebbe fatto cambiare idea?
- Non posso restare, Sehun - bisbiglio. Singhiozza.
- E noi?
- C'è ancora un noi? - domando, genuinamente perplesso. Mi sta chiedendo di tornare a stare con lui?
- Non ha mai smesso di esserci.
- Mi hai lasciato! - ribatto, ferito. Singhiozza di nuovo, coprendosi il volto con una mano.
- E per questo te ne vai.
Sospiro sonoramente. Questa è la conversazione più strana che abbiamo mai avuto, in questa situazione.
- No, non ha niente a che fare con quello. Anche se stessimo ancora insieme me ne andrei. E non è come se non ci vedessimo mai più...
I suoi singhiozzi s'interrompono.
- Vuol dire che possiamo riprovarci?
Lo guardo di nuovo e i nostri occhi s'incrociano. La sua espressione è speranzosa.
- Mi ami davvero? - chiedo lentamente, solo per esserne sicuro, perché non mi spezzi il cuore una seconda volta.
- Sì. Ti amo da morire - risponde, supplicante. Sorrido.
- Ti amo anch'io, Sehun - mormoro, e lui si apre in un timido sorriso e mi bacia, un bacio al sapore di lacrime ma anche di sollievo.
Dopodiché mi stringe forte a sé, accarezzandomi i capelli e bisbigliando delle scuse per avermi fatto soffrire.
- Non parliamone più - lo blocco, dopo un po'. Cala il silenzio.
- Mi mancherà non averti sempre attorno - sussurra. Gli sfioro una guancia.
- Non te ne accorgerai neanche - cerco di convincerlo. Abbozza un sorriso tirato.
- Sì, suppongo...
Lo bacio, facendolo sorridere ulteriormente.
- Verrò a tutti i tuoi concerti - promette, tracciando con la punta dell'indice un cuore sulla mia guancia. - E comprerò tutti i tuoi album e mini album.
- Sarai il presidente del mio fanclub?
- Proprio così.
Ridiamo, e le nostre labbra s'incontrano di nuovo.
- Andrà tutto bene - sussurro sulla sua bocca. - Andrà tutto bene.
~~~
Non andò tutto bene. Per un po', dopo che ebbi lasciato il gruppo, la nostra relazione funzionò alla grande. Ma poi il tempo per vederci iniziò a scarseggiare, e Sehun smise di fare sforzi per creare del tempo per noi. Non dubitavo dei suoi sentimenti né dei miei, tuttavia il nostro rapporto m'impediva di concentrarmi davvero su me stesso, sulle ali che con un grande sacrificio avevo finalmente spiegato. Tra l'amore per lui e l'amore per la mia più grande passione... scelsi quest'ultima.
Avrebbe dovuto servirmi da insegnamento, da monito: non t'innamorare. Ma a quanto pare non sono l'unico a non imparare dalle mie esperienze.
Mi sbatto la porta alle spalle, singhiozzando rumorosamente, così rumorosamente che devo appoggiarmi alla porta per respirare.
Una parte di me si aspetta che Alex esca e mi fermi, si rimangi ciò che ha detto, però so che non lo farà. Se non ha avuto il coraggio di fermare il ragazzo che amava e che ha amato per cinque anni, come posso pensare che trovi il coraggio di fermare me, se neanche è sicuro d'amarmi?
Perché è così facile lasciarmi andare?
Mi asciugo inutilmente le lacrime e me ne vado. Mentre cammino cerco di regolare il respiro, di piangere in silenzio.
Solo quando arrivo nella mia stanza in hotel mi permetto di far rumore, accasciandomi ai piedi del letto.
Non è la prima volta che mi ritrovo col cuore infranto, ma non per questo fa meno male. Io credevo davvero che Alex fosse quello giusto, e pensavo di essere speciale, se dopo cinque anni la prima persona a cui ha riaperto il suo cuore ero io.
Non sono speciale. Non valgo la pena di sforzi e sacrifici. Non per lui.
Piango disperatamente per ore, finché il mio viso non è sfatto, gli occhi gonfi e iniettati di sangue, il naso e le guance arrossate e la testa che mi duole, forse anche a causa della disidratazione.
Dopo essermi alzato per andare in bagno a sciacquarmi il volto mi siedo sul letto e controllo il cellulare, sperando di trovarvi un messaggio di Alex. Niente.
Illuso.
Tra le chat c'è quella con la mia manager. Cosa le dirò per giustificare il mio stato pietoso? Sono a pezzi, ma non posso dirle perché. Cercherò di evitarla per un paio di giorni.
E poi c'è Jong-hoon hyung. Cosa aveva detto? 'Non farti spezzare il cuore'. Potrei tenergli nascosto ciò che è successo... ma ho bisogno di lui. È come un fratello maggiore per me e non voglio affrontare questa situazione da solo.
Lo chiamo.
- Hoonnie! - risponde immediatamente, allegro.
- Hyung... - replico, sopprimendo una fitta di nostalgia mista a tristezza, un'enorme, infinita tristezza.
- Cosa c'è? - domanda, cambiando tono.
- Mi ha lasciato - sussurro, perché magari se parlo piano non mi verrà da piangere. Quasi a beffarsi di me, i miei occhi si fanno di nuovo lucidi e a fatica trattengo un singhiozzo.
- Hoonnie... - mormora, dispiaciuto.
- Ha detto che non sa se mi ama e che era meglio lasciarci adesso - singhiozzo. - Meglio per chi?
- Hoonnie...
Riprendo a piangere come se non avessi mai smesso.
- Non avrei dovuto chiamarti. Non ti ascolto mai... mi avevi detto di non farmi spezzare il cuore. Non sono stato attento.
Sospira.
- No, hai fatto bene a chiamarmi. Non voglio saperti lontano da casa completamente solo e col cuore infranto. Anzi... aspetta, non chiudere la chiamata.
Lo sento confabulare con qualcuno, forse... Sehun?
- Chi-hoon? Ci sei ancora?
- Sì...
- Non ti preoccupare. Andrà tutto bene - dice con affetto. - Andrà tutto bene, davvero. Tu... è sera da te, vero? Mangia, se ancora non l'hai fatto, e riposati. E ricorda: andrà tutto bene, non sei solo. Domani capirai.
Domani capirò? Smetto di singhiozzare, confuso.
- Hyung, cosa...?
- Buonanotte, Hoonnie! Fa' ciò che ti ho detto. Ti voglio bene. Ti saluta anche Sehun. Dormi bene!
E mi appende in faccia.
Domani capirò?
Mi asciugo il viso, perplesso. Non starà pensando di venire qui? Magari con Sehun? Accantono il pensiero e decido di andare a prendere qualcosa da mangiare e da bere al negozio Seven-Eleven aperto a tutte le ore all'interno dell'hotel.
Torno in camera a consumare la mia 'cena', controllando di tanto in tanto il telefono. Niente assoluto.
Vado a letto, cercando di non pensare al fatto che non riceverò la buonanotte da Alex. Ma come faccio? Ce la mandavamo ogni sera...
Mi addormento a fatica e con le lacrime agli occhi.
~~~
Il mattino dopo, a svegliarmi, non è la sveglia né una telefonata, ma un bussare insistente alla mia porta.
Mi alzo e barcollo, intontito, ad aprire, domandandomi chi possa essere a quest'ora. La mia manager, forse?
Due volti familiari ed amati vengono lentamente messi a fuoco dai miei occhi assonnati.
- Hyung?! Sehun?!
-
Angolo di Chi-hoon l'astro nascente nel mondo della musica:
Hyung: fratellone. Utilizzato dai ragazzi per riferirsi ad altri ragazzi più grandi con i quali hanno un rapporto stretto, senza che ci sia necessariamente un legame di sangue.
☆☆☆
Note dell'autrice:
buonasera, miei cari. Come detto nelle NDA precedenti, l'inizio di questo capitolo (metà capitolo, ad essere precisi) è un flashback. Il prossimo capitolo si ricollegherà alla fine di questo (un po' come una seconda parte, se volete). A presto, spero. Un abbraccio
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