Capitolo 5

Thousand of times remembering the first time our eyes met...

                           - The name I loved

                     (Onew ft. Kim Yeon-woo)


Alex's point of view

- Non è un granché come posto - lo informo, giocherellando con le chiavi che tengo in tasca. - Non ci passo molto tempo, comunque.

Apro la porta, facendomi da parte per lasciar entrare il mio ragazzo.

Il mio appartamento non è dei più accoglienti: è piccolo e spoglio, alle pareti giallo tenue è appesa solamente una foto incorniciata di me e Ryuu; a volte regna anche un certo disordine.

- In effetti... manca un po' di vita e personalità - commenta Chi-hoon, grattandosi la testa. - Non hai neanche un animale?

- Non ho il tempo di prendermene cura - borbotto, mentre ci spostiamo nella mia camera. Mi siedo sul letto.

Chi-hoon si guarda attorno. Il suo sguardo si posa sulla foto affissa al muro. Non è una foto estremamente romantica, potremmo sembrare buoni amici: il mio braccio è sulle spalle di Ryuu e la sua mano è sul mio fianco; nei nostri occhi c'è tutta la felicità del mondo.

- Oh. Chi... chi è questo ragazzo? - domanda, voltandosi verso di me. Mi mordicchio il labbro inferiore, senza rispondere.

- Vieni qui - mormoro. Si sistema accanto a me.

Stiamo insieme da un po', ormai, ed è la prima volta che lo invito a vedere il mio appartamento. È tempo di parlargli di Ryuu.

- Lui è... la persona con cui non parlo da cinque anni. Colui che mi faceva sentire a casa - esordisco. Chi-hoon mi prende una mano e me la accarezza. - Non vorrei parlarne, ma... ma sei il mio ragazzo e meriti di sapere.

Scuote la testa.

- Non devi dirmelo, se non vuoi - ribatte dolcemente, sorridendo.

Stavolta sono io a scuotere il capo.

- Tu devi sapere. È un peso che mi trascino dietro da tanto tempo e... e non ne vado fiero, e tu devi sapere che non sono una brava persona... e Chi-hoon mi piaci così tanto, mi piaci da morire, ma lo capirò se vorrai lasciarmi dopo che ti avrò raccontato tutto - dico, cercando inutilmente di non suonare disperato già adesso.

Mi guarda perplesso.

- Hai combinato qualcosa di così terribile che potrei scappare? - chiede. La sua mano resta sulla mia.

Sospiro.

- Cominciamo dall'inizio: la mia scuola era una scuola privata aperta anche a studenti stranieri. Lui sarebbe rimasto sei mesi, poi sarebbe tornato in Australia.

- Come si chiamava?

- Ryuu - rispondo, deglutendo. Ho una fitta al cuore. - L'istante in cui i nostri occhi si sono incontrati... ho avuto un colpo di fulmine. Ho capito che era speciale. Aveva gli occhi più belli del mondo... occhi d'oro, come quelli di un drago.

- Amore a prima vista - sussurra Chi-hoon. Annuisco, massaggiandomi il collo.

- Ci siamo messi insieme praticamente subito. Era come se ci conoscessimo da sempre. Eravamo inseparabili - racconto.

- E poi cos'è successo? Perché non vi parlate più?

Abbasso lo sguardo.

- Ero stupido e immaturo - mi schiarisco la gola, deglutendo di nuovo. - L'ho lasciato andare nel peggior modo possibile. Non ero pronto per una relazione a distanza e, al posto di dirglielo, gli ho spezzato il cuore, pensando che così mi avrebbe odiato e dimenticato più in fretta.

- Cosa... hai fatto? - chiede Chi-hoon, dopo un lungo istante di silenzio. La sua mano è ancora nella mia, ma dal suo sguardo sono scomparsi la dolcezza e il calore.

- L'ho... tradito - dico, e la mia voce trema. Adesso se ne andrà... - E non gli ho mai detto perché. Volevo farlo... l'ho quasi fatto, il giorno della sua partenza. Ma non l'ho fatto. Non l'ho fatto. L'ho lasciato andare.

Silenzio, ancora.

- Cinque anni dopo... tu sei la prima persona a cui apro il mio cuore. L'unico a cui abbia mai raccontato questa storia.

- Cinque anni... - mormora. Non ho il coraggio di guardarlo; mi limito a fare un cenno d'assenso col capo.

Perché è ancora qui? Sta pensando a cosa dirmi per lasciarmi?

- Non credi di esserti punito abbastanza?

- Eh?

- È vero, spesso il tradimento è imperdonabile... ma avresti potuto fare di peggio. Alex, io non credo che tu non sia un bravo ragazzo... tutti sbagliamo! Il tuo errore è stato grande e grande è il prezzo che hai pagato - fa una pausa, sospirando. - Non credi sia sufficiente? Io voglio stare con te anche adesso che mi hai raccontato di Ryuu, perché sono... stracotto di te, e perché penso che tu abbia imparato da questo errore e sia cambiato.

La mia mente lavora freneticamente alla ricerca di qualcosa da dire.

- E allora? Non dici nulla?

- Credevo che mi avresti mollato - farfuglio, strappandogli una risata sommessa.

- Non darmi un motivo per farlo - replica, prendendo il mio viso tra le mani e stampandomi un bacio dolcissimo sulle labbra.

Ricambio il bacio e lo spingo sul letto senza staccarmi dalla sua bocca. Quando ci separiamo per riprendere fiato mi sdraio su un fianco e lo abbraccio.

- Vero che resti a cena? - chiedo, mentre lui mi accarezza i capelli.

- Sì.

Gli do un bacio sul naso.

- Non sono un gran cuoco - lo avverto. Sorride.

- Finché è commestibile va bene, non sono schizzinoso - mi rassicura. - Non posso dire di essere bravo a cucinare nemmeno io.

- Allora stasera... currywürst! L'hai già provato? È un piatto tipico.

- So cos'è, ma non l'ho ancora provato.

- Bene. Un giorno mi farai provare anche la cucina coreana...

Sorride ulteriormente e si allunga per posare un bacio sul mio collo, risalendo poi verso la mascella, arrivando alla guancia e a una tempia.

Infilo una mano tra i suoi morbidi capelli castani e lo attiro sulla mia bocca. Ci baciamo e coccoliamo a lungo; io non mi sento così rilassato da troppo tempo, e il mio cuore è in pace.

- Vieni - dico, alzandomi e prendendolo per mano. - È quasi ora di cena.

Mi segue in cucina.

- Puoi preparare la tavola? Lì ci sono i piatti e i bicchieri e là le posate. Oh, cosa vorresti bere? Ho acqua, Coca-Cola e birra.

- La Coca-Cola va bene, grazie.

Apparecchia la tavola e io mi metto ai fornelli, a preparare la salsa.

- Ti dispiace se metto la musica? - domanda ad un tratto. Mi volto a lanciargli un'occhiata e sorrido.

- No, fai pure.

Mette una canzone pop e balla. È irresistibile quando balla, non posso fare a meno di sbirciarlo in continuazione.

Mentre lascio che la salsa si raffreddi preparo le patatine fritte e poi i würstel, e quasi li brucio nell'incantarmi a guardare il mio ragazzo.

- Alex? - mi chiama, notando che lo fisso. Arrossisco e mi giro di scatto, tornando a concentrarmi su ciò che sto cucinando.

Lui spegne la musica e mi abbraccia da dietro.

- Se il sapore è buono quanto l'odore, allora stasera mangerò benissimo - sussurra al mio orecchio, poggiandomi il mento sulla spalla.

- Lo scopriremo presto - replico, schioccandogli un bacio sulla guancia.

Mentre finisco di preparare la cena mi soffermo a pensare a quanto bella sarebbe la mia vita se tutte le sere, tutti i giorni fossero come oggi: Chi-hoon che balla in cucina, che avvolge le braccia attorno a me mentre cucino, e le pigre ore trascorse a letto tra baci e coccole.

Mi sto innamorando di lui...

Servo la cena, dopodiché ci sediamo a tavola.

- Buon appetito.

- Buon appetito!

Iniziamo a mangiare.

- Che ne pensi? - chiedo. Esibisce un sorrisone. Ha la bocca piena.

- È buonissimo! - esclama, una volta inghiottito ciò che stava masticando. - Sei un bravo cuoco.

Sorrido anch'io e mi passo una mano tra i capelli.

- Sono felice che ti piaccia. La prossima volta lo prepariamo insieme, che ne dici?

- Sì! - esclama, illuminandosi. È così adorabile.

Dopo aver mangiato sparecchiamo, laviamo ed asciughiamo i piatti. Chi-hoon canticchia a bocca chiusa.

Non appena abbiamo terminato mi lancia un'occhiata inequivocabile.

- Aspetta, non dirlo. Vuoi ballare - dico, e lui annuisce, sorridendo. Rido. - Balliamo.

Fa partire una canzone lenta e mi abbraccia, appoggiando la testa sulla mia spalla. Lo stringo a mia volta e lo cullo.

- Ti piace così tanto ballare con me? - domando a bassa voce. Risponde con un 'hm-hm' affermativo. - Perché?

- Amo ballare. Mi piace fare le cose che amo con te - mormora.

- E a me piace fare tutto con te - mi sfugge. Voglio fare di più... voglio svegliarmi al suo fianco, voglio accarezzare il suo corpo come uno strumento musicale, voglio andare al cinema con lui, voglio presentarlo a mia madre.

Voglio vivere con lui la storia che sognavo d'avere con Ryuu.

Mi accarezza la schiena, strappandomi un brivido di piacere. Le mie labbra incontrano il suo collo.

- Hai mai ballato con qualcuno... così? - chiedo, allontanando la bocca dalla sua pelle quel tanto che basta per parlare.

- Sì. Il mio ex è un ballerino - risponde, giocherellando col bordo della mia maglietta.

- Ti ha insegnato lui a ballare?

- Non esattamente.

Sospiro e gli bacio di nuovo il collo.

- Hai iniziato a ballare per lui?

- No. Ho iniziato a ballare per me.

Sorrido.

- Lo sai... che potrei guardarti ballare per sempre? - sussurro, inspirando a fondo il suo profumo delicato. - Non mi stancherei. È impossibile stancarsi...

- E quando smetterò di ballare?

- Continuerò a guardarti. È ciò che hai dentro che rende bello tutto ciò che fai - affermo. Mi cinge il collo con le braccia e mi bacia, insinuando una mano tra i miei capelli e tirandoli leggermente.

Lo voglio...

- Chi-hoon... - sospiro sulle sue labbra. - È meglio se torni all'hotel. Si sta facendo tardi... non voglio trattenerti più del previsto.

Mi lancia un'occhiata perplessa e io abbasso lo sguardo, avvampando lievemente.

Lo accompagno all'hotel e torno a casa. Mi sento un poco inquieto per quanto riguarda ciò di cui abbiam parlato oggi.

- Chissà come stai - dico a Ryuu nella foto appesa al muro. - Se le cose fossero andate in maniera diversa... l'avrei incontrato lo stesso?

Avrei iniziato comunque a provare qualcosa per Chi-hoon?

Sospiro.

- Tornerai? E se tu fossi la mia anima gemella?

Mi siedo sul letto, passandomi una mano fra i capelli.

Stai ancora pensando a ciò che mi hai raccontato? Alex, non ti mollerò all'improvviso dopo averci dormito sopra.

Sorrido. È così deciso e sicuro, tutto il contrario di me.

Lo so.

Sta scrivendo.

Io credo nel cambiamento - in bene - delle persone.

Non rifarò mai più ciò che ho fatto a Ryuu. Ma sono cambiato? Non lo so.

-

Note dell'autrice:
aspettate che mi preparo a pararmi dai pomodori... pasticcini, avreste tutti i diritti a tirarmeli. Questi primi due giorni di scuola sono stati piuttosto intensi... e la settimana prossima sarò in gita. Non ho idea di quando sarà il prossimo aggiornamento, ma spero presto! Un abbraccio

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