Capitolo 3
You play my heartbeat.
- Play me (Taemin)
Chi-hoon's point of view
- Vieni con me, c'è ancora una persona che ti devo presentare - dice Jong-hoon hyung, trascinandomi dall'altra parte della stanza. Io non posso fare altro che seguirlo, rassegnato: il nostro manager mi ha affidato a lui, il quale è il nostro leader (in quanto più 'anziano' del gruppo).
La persona che mi deve presentare è l'unico membro del nostro gruppo che non ho ancora conosciuto. È un ragazzo di poco più alto di me, ha i capelli castani, gli occhi da volpe e un sorriso dolce; so che ha un anno più di me.
- Sehun, ti presento il nostro maknae! Chi-hoon, lui è Sehun - esclama il nostro leader.
Ci presentiamo. Jong-hoon hyung ci lascia da soli.
- Ti ha preso sotto la sua ala, eh? - commenta Sehun con un sorrisetto. Arrossisco, annuendo. - Immagino che ti avrà già scorrazzato in giro a conoscere gli altri.
- Ah-ah... sì...
Sorride ulteriormente, passandosi una mano fra i capelli. Timidamente, anche io gli sorrido.
~~~
- Okay, okay, per oggi basta così - dice Jong-hoon hyung. - Abbiamo fatto un buon lavoro. Ci sono ancora diverse cose da sistemare, ma le sistemeremo domani.
I nostri compagni di gruppo lasciano la sala da ballo. Restiamo solo Sehun ed io.
- Non vai a riposarti? - chiede. Neanche lui sembra intenzionato ad andare con gli altri.
- No. So di aver fatto parecchi errori e voglio correggerli - affermo. Voglio diventare un ballerino eccezionale, e per raggiungere questo obiettivo devo allenarmi di più, molto di più.
- E io volevo riprovare la parte in cui ti prendo - replica. - Ho ancora troppa paura di farti cadere.
Inarco un sopracciglio, riflettendo. Di solito preferisco allenarmi da solo, ma Sehun è un'eccezione. È estremamente diligente nell'apprendere le coreografie, ha una memoria impressionante e nota anche i più piccoli errori.
Non che i nostri compagni non siano bravi ballerini, tutt'altro... ma con loro non ho lo stesso feeling che ho con Sehun.
Mi piace ballare con lui.
- Okay - dico. - Riproviamo quella parte.
Devo saltare e atterrargli in braccio, e lui ovviamente mi deve prendere, girare sul posto e lasciarmi andare.
- Sei pronto?
- Sì.
Eseguo i miei ultimi due passi prima di quella parte, cercando di non pensare a nulla se non alla musica nella mia mente, e poi salto. Sehun mi prende, ma le sue gambe cedono per ammortizzare il mio peso mentre sta girando e ci ritroviamo a terra, o meglio, lui sul pavimento e io sulle sue gambe.
Per un lungo istante ci guardiamo, e io non so se ridere o baciarlo.
Da quando abbiamo debuttato, tre anni fa, la nostra relazione è ambigua. Mi chiedo... dove finisca il fanservice e dove inizino i suoi sentimenti, sempre che provi qualcosa per me. Io provo qualcosa per lui.
Qualcosa che mi fa sentire come la musica, qualcosa di spaventosamente meraviglioso, qualcosa che non so se chiamare amore.
- Stai bene? - chiede, accarezzandomi la schiena.
Non è mai successa una cosa simile. A volte è capitato che non fosse un movimento proprio aggraziato e fluido o che, lasciandomi andare, io atterrassi male, ma una caduta così comica mai.
Annuisco, un poco deluso. Sarebbe stato il momento perfetto...
- Sto bene. E tu? Ti sei fatto male?
Scuote la testa.
- Sto bene. Scusami, io... sono davvero stanco. Non avrei dovuto chiederti di provare.
Abbiamo provato tutto il giorno, certo che è stanco.
- Non fa niente. Vai a riposarti.
Ci rialziamo.
- Tu resti qui? - domanda, esibendo un'espressione indecifrabile.
- Sì. Non ti preoccupare per me.
Se ne va, lanciandomi un'ultima occhiata prima di svanire oltre la porta. Sospiro, faccio partire la musica e mi metto in posizione.
Mi alleno per un'ora e mezza, finché il mio corpo non mi obbliga a fermarmi e andare a dormire.
Torno al dormitorio. Sehun è seduto fuori dalla nostra stanza.
- Che ci fai qui? - chiedo, stupito. Mi stava aspettando? Spero di no.
- Non riuscivo a dormire - risponde, stringendosi nelle spalle.
- È perché sei troppo stanco? O stavi ancora pensando a quell'errore?
- Sì, è quello - ammette, passandosi una mano fra i capelli. Mi siedo accanto a lui. - Non è successo niente... ma basterebbe una volta, una sola volta in cui non riesco a prenderti e tu potresti farti male. Non me lo perdonerei mai.
Sospiro.
- È stato solo un errore, non era mai successo prima. Non è detto che debba ripetersi. Gli allenamenti servono a quello - ribatto, poggiando la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi per un lungo istante.
Silenzio. Sono fastidiosamente consapevole del battito del mio cuore.
- Chi-hoon, cosa provi per me?
Alzo la testa di scatto, riaprendo gli occhi.
- Perché questa domanda?
- Perché solo guardandoti potrei scrivere infinite canzoni - sussurra, prima di deglutire. - Perché tu sei l'ispirazione dietro a tutte le canzoni che ho scritto per il nostro gruppo. Sei la melodia di cui ho bisogno per le mie parole.
- Il mio cuore balla quando sono con te - mormoro. Sorride, accarezzandomi una guancia. - Fallo cantare con le tue parole...
Le nostre labbra s'incontrano, gli occhi si chiudono, il mio cuore canta di gioia. Questo bacio è una coreografia ben riuscita.
~~~
Sospiro di felicità, lasciandomi cadere sul letto. Ho avuto tante serate memorabili, però questa è una delle migliori di sempre.
Baciare Alex è stato come un secondo primo bacio, con la stessa emozione e felicità.
Non vedo l'ora di baciarlo di nuovo, domani. Perché io sono suo, l'ha detto lui, e quindi lui è mio.
Prendo il cellulare e rileggo i messaggi che ci siamo scambiati questa sera, ridacchiando e arrossendo.
Decido di scrivere a Jong-hoon hyung.
Hyung~ è successa una cosa bellissima!!
Risponde immediatamente.
Che spero mi racconterai adesso. Ti chiamo.
Accetto la chiamata e mi porto il telefono all'orecchio.
- Pronto?
- Hoonnie - replica Jong-hoon hyung con voce colma d'affetto. - Come stai? Raccontami.
- C'è lì anche Sehun? - domando. Forse sarebbe meglio se glielo dicessi personalmente e che non lo venga a sapere così, ma non mi va di dirglielo e non lo riguarda, comunque.
- Sì. È un problema?
- No - rispondo, passandomi una mano fra i capelli. - Ecco... mi sto vedendo con una persona speciale e staseracisiamobaciati.
- Eh? HOONNIE!!!
Mi copro il viso con la mano che avevo tra i capelli. Sento Jong-hoon hyung riferire a Sehun che mi sto vedendo con qualcuno.
- Sehun vi fa le congratulazioni - dice. - Non farti spezzare il cuore.
- No, hyung.
- E dimmi, com'è? Raccontami di lui!
- Ha i capelli rossi e gli occhi azzurri - dico, sognante. - Ha vent'anni, fa il meccanico. È bellissimo!
Ridacchia.
- E come si chiama?
- Alexander!
- Wow, che differenza - commenta, ridacchiando di nuovo. Jong-hoon hyung è l'unico a sapere di me e Sehun: per quanto il nostro gruppo fosse come una famiglia, non potevamo rischiare che qualcuno lo dicesse al nostro manager; quasi sicuramente ci avrebbero espulsi dal gruppo e dalla compagnia e lo avrebbero riferito alle nostre famiglie.
- G-già...
- Hoonnie... e quando dovrai tornare?
Il sorriso mi muore sulle labbra. Sto facendo un tour mondiale e questa è la mia ultima tappa; dopo di essa dovrò tornare in Corea.
- Non lo so e non ci voglio pensare - rispondo, terminando la chiamata. Il mio entusiasmo è evaporato come neve al sole.
Hoonnie, non l'ho chiesto per fare il guastafeste, ma perché mi stai a cuore e saperti triste mi fa male.
Sospiro.
Lo so.
Spengo il telefono e vado a dormire, fantasticando sul baciare Alex e tenerci ancora per mano e abbracciarlo e fare tante altre cose sdolcinate per scacciare il pensiero di quando dovrò tornare a casa.
-
Angolo di Chi-hoon l'astro nascente nel mondo della musica:
Hyung: fratellone. Utilizzato dai ragazzi per riferirsi ad altri ragazzi più grandi con i quali hanno un rapporto stretto, senza che ci sia necessariamente un legame di sangue.
Maknae: il membro più giovane di una band.
☆☆☆
Note dell'autrice:
buonasera, pasticcini. Perdonatemi se non aggiorno proprio tutti i giorni (come invece vorrei), ma non sono molto in forma e ho alcuni impegni. E grazie di supportare questa storia con le vostre stelline! Un abbraccio
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