Capitolo 2
I'm falling into your eyes. You are my black hole, I can't escape this attraction.
- Black Hole (SHINee)
Alex's point of view
Durante la prima cena con Chi-hoon, ammetto di aver pensato qualche volta a Ryuu, al fatto di non aver mai avuto l'occasione di portarlo in quel ristorante e di offrirgli la cena.
Per diversi giorni ho pensato che non era giusto che la mia mente andasse a Ryuu mentre ero con Chi-hoon. Ma cosa ci potevo fare? Forse devo essere più paziente con me stesso.
In quei giorni Chi-hoon mi ha scritto ogni giorno, pur essendo occupato, ed è perfino passato all'officina a salutarmi.
È così carino...
Sembra sempre estremamente felice di vedermi. Anche a me fa piacere vederlo. Grazie a lui mi sono accorto di quanto mi mancasse questo calore nella mia vita, e non dico come potenziale fidanzato o amico, ma come persona: avevo bisogno di qualcuno allegro e spensierato come lui.
In questo assomiglia a Ryuu, forse per questo mi piace (è inutile negarlo). Ma Ryuu sarà cambiato; è una conseguenza del dolore. E ciò significa che sono completamente differenti in tutto.
Siamo usciti di nuovo a cena. Lui era impeccabile e ben vestito come sempre. Abbiamo parlato del più e del meno. È presto, ci conosciamo da poco, e tuttavia non si sbottona riguardo a nulla (nemmeno io, ad essere sincero). Però mi ha detto che alla sua manager va bene se trascorriamo del tempo insieme, purché non beva, non fumi e non si droghi, e soprattutto sia sempre in forma per il lavoro.
Mi ha lasciato pagare, stavolta, senza protestare.
Stasera ci vediamo, dopo un po' di tempo trascorso sentendoci solamente per messaggio. E lo sapete, no, cosa si dice del terzo appuntamento...
Insomma, al terzo appuntamento le cose si fanno serie. Se questa è la mia seconda chance con l'amore, allora devo essere serio anche io e non sprecarla.
Decido di vestirmi un po' meglio del solito, anche se non raggiungerò mai il livello di Chi-hoon.
Dopo essermi vestito vado a guardarmi allo specchio. Mi soffermo ad osservare i miei occhi. Ne sono sempre stato fiero e pensavo che averli azzurri fosse un dono, finché non ho conosciuto il ragazzo con gli occhi più belli del mondo: Ryuu. Erano così luminosi! Come il sole. So di aver sottratto loro la luce, eppure spero... che come il sole dopo un temporale estivo abbiano ripreso a splendere.
Anche gli occhi di Chi-hoon sono belli, dolci e vivaci, come quelli di un cerbiatto. Sono davvero lo specchio della sua personalità.
Distolgo lo sguardo. Se non mi sbrigo ad uscire arriverò in ritardo.
Prendo il cellulare e il portafoglio che avevo lasciato nella mia stanza ed esco. Quando arrivo davanti all'hotel, Chi-hoon mi sta già aspettando.
Anche solo vederlo da lontano mi fa sentire un pochettino eccitato. Insomma, sto provando a fuggire dalla monotonia in cui la mia vita è piombata da cinque anni e, per la prima volta dopo non so quanti tentativi, sta andando bene.
- Alex! - esclama, non appena mi avvicino. È così carino, pare un cagnolino.
- Ehi, raggio di sole - replico, facendolo arrossire. Ridacchia, coprendosi la bocca con una mano. - Com'è andata la tua giornata?
- È stata faticosa - ammette. - Ho dovuto allenarmi tutto il giorno.
- Se preferisci riposare non c'è problema, possiamo rimandare la nostra cena a quando sei meno stanco - dico, sperando però che non voglia rimandare. Voglio passare del tempo con lui...
- Oh, ma non sono stanco! Devo sempre essere in ottima forma per lavorare, quindi questo non è niente di speciale - afferma, sorridendo.
Indossa una camicia di flanella, una t-shirt e dei jeans aderenti. I suoi jeans aderenti mi fanno impazzire: gli fasciano il fondoschiena perfetto e le lunghe gambe magre in maniera favolosa; mi chiedo se la parte superiore del suo corpo sia scolpita, visto che si allena spesso e per parecchie ore. Forse un giorno lo scoprirò.
- Va bene. Al massimo posso riportarti in braccio in hotel, se non ti reggi in piedi - dico, ammiccando, e lui ridacchia di nuovo.
- Come un principe?
- Come un principe.
Se solo sapesse che non ho uno spirito nobile né un'anima coraggiosa...
Andiamo a mangiare di nuovo al ristorante italiano. Non è mai pieno, nonostante sia un piccolo ristorante, e per questo mi piace tanto: è molto intimo.
- Ho voglia di ballare - asserisce Chi-hoon dopo cena. Gli rivolgo un'occhiata stupita.
- Ti sei allenato tutto il giorno... e hai voglia ed energia di andare a ballare?
Sorride e annuisce.
- Non... non ti piace ballare? Non c'è problema - s'affretta a dire, agitando le mani. - Se facessi il lavoro che fai tu anch'io credo che non avrei voglia di ballare.
- Ah... non è quello. Ero solo sorpreso - ribatto, scuotendo rapidamente la testa. - Vieni, qua vicino c'è qualche posto in cui possiamo andare.
Non posso dire che mi dispiaccia ballare. Prima di conoscere Ryuu mi piaceva partecipare alle feste e ballare con le ragazze. Invece a Ryuu non interessava particolarmente ballare, e io ero ben felice di stare con lui da qualche parte a pomiciare.
Entriamo nel primo locale che troviamo. La musica è ancora piuttosto bassa, è presto. Prendiamo da bere. Niente di alcolico, naturalmente; Chi-hoon non può ubriacarsi e io voglio che le mie azioni, questa sera, non siano dettate dall'alcol.
- Non entro in un locale da non so quanto tempo - ammetto, osservando il bicchiere.
- Perché? Brutte esperienze?
- Qualcosa del genere - rispondo con un sorrisetto. - Un giorno te lo dirò.
Ho davvero voglia di aprirmi con lui, ma è difficile e vorrei che, ancora solo per un po', mi vedesse come un principe, e non come il traditore spezzacuori che sono in verità.
Il locale inizia a riempirsi di gente e il dj alza il volume. Chi-hoon si allontana dal bancone per ballare. Lo osservo, muovendo la testa a tempo. Si muove bene.
Lo raggiungo. Si muove bene? È un ballerino provetto, altroché. I suoi movimenti m'incantano. Balla ad occhi chiusi, perfettamente a ritmo con la musica, come se fosse da solo, come se essa fosse il battito del suo cuore.
Lo guardo e desidero anch'io entrare nella sua bolla.
Il mio corpo si muove da solo, come una falena richiamata dalla luce, come un magnete alla calamita, come un satellite orbita attorno al suo pianeta. Mi avvicino.
Chi-hoon apre gli occhi, e tuttavia l'incanto non si spezza. Il suo sguardo è intenso e profondo, concentrato, senza traccia di malizia.
Mi balla addosso, fissandomi, facendomi annegare nelle sue iridi di cioccolato fuso. Non ci stiamo neanche sfiorando ma il suo calore m'intossica, il suo profumo m'inebria.
Non ho mai visto nessuno ballare così, non ho mai ballato con nessuno così.
Non so quanto andiamo avanti così, ignorando il tempo e le persone nel locale come se più nulla esistesse al di fuori di noi.
- Adesso sono un po' stanco - confessa Chi-hoon ad un tratto, fermandosi. - Si sta facendo tardi, vero? È meglio che io torni all'hotel, o domani la mia manager si arrabbierà perché ho esagerato.
- Ti accompagno - replico. Usciamo dal locale. Mi sento la testa leggera, come se fossi ubriaco, e ho un lieve batticuore.
Voglio chiedere a Chi-hoon perché sa ballare così bene, e qual è di preciso il suo lavoro, e voglio baciarlo.
È così. Dopo cinque anni e innumerevoli appuntamenti andati male, ho voglia di baciare qualcuno, no, ho voglia di baciare qualcuno che mi piace.
Voglio riaprire il mio cuore per lui, a poco a poco, anche se questo significa parlargli di Ryuu e di ciò che ho fatto, anche se significa dargli la possibilità di vedere davvero chi sono e fuggire.
C'è ancora una piccola parte di me che aspetta Ryuu, che vorrebbe il suo ritorno, il suo perdono.
E c'è una grande parte di me che sa che questo non accadrà mai e che dannazione, vuole baciare Chi-hoon.
- Chi-hoon - lo chiamo, e la mia voce suona disperata, supplicante, piccola.
Si volta. Io porto una mano alla sua guancia, avvicino il viso al suo e lo bacio.
Ed è tutto diverso.
Riapro gli occhi, allontanandomi un poco. Le sue labbra si socchiudono, i suoi occhi fanno altrettanto. Le stelle si riflettono in essi.
Mi getta le braccia al collo e preme affamato la bocca sulla mia. Lo afferro per i fianchi e ricambio il bacio finché non lo interrompe e sorride sulle mie labbra.
Chi-hoon bacia come balla, e io mi sento come un fuoco d'artificio pronto ad esplodere di un milione d'emozioni colorate.
Torniamo all'hotel mano nella mano, in silenzio. Lui mi sbircia di tanto in tanto, sorridendo, e io non mi sento così felice da troppo tempo.
- Buonanotte, Chi-hoon - dico, incerto. Mi guarda speranzoso e io annullo in un passo la distanza che ci separa e poggio dolcemente le labbra sulle sue.
- Buonanotte! - farfuglia, correndo dentro. Mi lascio sfuggire una risata. È così adorabile.
Torno a casa con calma, ammirando il cielo notturno. A metà strada mi vibra il telefono: è un messaggio di Chi-hoon.
Quello che è successo stasera... ha importanza per te, vero?
Sorrido e mi fermo per digitare una risposta.
Ma certo. Voglio... essere di più che amici ;)
Non appena invio il messaggio mi do dell'idiota. Adesso fraintenderà... penserà che l'ho baciato perché voglio portarmelo a letto. E non l'ho fatto per quello.
Scusa. Non fraintendere, non intendevo che voglio solamente portarti a letto. Voglio dire, se è ciò che desideri... ma vorrei avere con te una relazione non basata esclusivamente sul sesso.
L'ho detto. Voglio stare con lui.
Anch'io lo voglio. Voglio stare con te, Alex.
Sorrido ulteriormente.
Allora sei mio ♡
Risponde con un cuoricino. Ripongo il telefono in tasca e riprendo a camminare.
È una sera che non dimenticherò. La sera in cui ho dato una svolta alla mia vita, in cui ho lasciato entrare una persona nel mio cuore dopo cinque anni. So che Chi-hoon non me lo spezzerà (a meno che non sia anche lui uno spezzacuori), ma ciò che temo è di ricommettere gli errori del passato, di lasciarlo andare alla prima difficoltà. E non so se dopo di lui avrò altre possibilità con l'amore.
Non voglio un 'dopo di lui'.
-
Note dell'autrice:
buonasera, pasticcini! Il prossimo capitolo sarà un flashback (per evitare fraintendimenti), salvo la parte finale che si ricollegherà a questo capitolo. Ci sarà anche un altro flashback, più in là, e anche per quello vi avviserò. Vi auguro una buona serata! Un abbraccio
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