Capitolo 13
It kills me to look. Your name, your face, I don't want to know anymore.
- No better days (FTISLAND)
Chi-hoon's point of view
Un altro giorno con Jong-hoon hyung e Sehun. Sehun si comporta come se niente fosse, come se le sue azioni di quel giorno siano state frutto della mia immaginazione; a me sta bene così, anche perché conferma il fatto che non mi ama davvero. Forse non sa nemmeno lui quello che fa.
Oggi hyung ci ha trascinati fuori per 'giocare ai turisti' e fare acquisti, di nuovo, e noi non abbiamo potuto fare altro che seguirlo come due cagnolini al guinzaglio.
Io non posso lamentarmi, non davvero: mi sento più stabile e in forma e concentrarmi sui miei amici è d'aiuto.
Stiamo tornando in hotel, adesso: abbiamo preso una strada che percorrevo di solito con Alex.
Non ci bado più di quel tanto, è solo una strada, e non spero davvero di incontrare Alex, è improbabile.
Eppure a volte, quando il tuo cuore desidera ardentemente qualcosa, nel profondo, e chiunque ci sia lassù è in ascolto e in vena di accontentare qualcuno, l'improbabile non è più così improbabile.
Vorrei dire che in un primo momento non mi accorgo di lui, che il suo volto sta sbiadendo nella mia mente, ma mentirei.
Lo scorgo da lontano: i suoi capelli rossi, i suoi occhi troppo azzurri, lui, lui, lui. Lo scorgo da lontano e mi paralizzo, non riesco più a muovere un passo, il cuore mi pulsa dolorosamente nel petto, la mente si svuota per un istante e il tempo si ferma.
- Chi-hoon...? - mi chiamano i miei amici, notando che mi son fermato, tuttavia la loro voce mi giunge distante e distorta, come se fossi sott'acqua o in un sogno. Un sogno, o forse un incubo.
Penso che lui non si accorgerà di me, o fingerà di non accorgersi, e mi passerà accanto come un estraneo, senza voltarsi indietro come non si è voltato indietro per trattenermi, quel giorno.
Invece si accorge, si ferma a qualche passo da me. Da vicino il suo aspetto è un poco trasandato, eppure mi ritrovo ad amarlo anche così.
Sgrana gli occhi, ma non riesco a leggere la sua espressione.
- Chi-hoon... - mormora.
Percepisco il cuore spezzarsi di nuovo e le lacrime affiorarmi agli occhi. Voglio dire anch'io il suo nome, lo voglio davvero, e tuttavia non ci riesco, le mie corde vocali sono paralizzate come il resto del corpo.
Sono io a voltarmi. Io, non lui. Mi volto bruscamente e me ne vado, seguito dai miei amici. Alex non mi ferma, ovviamente. Ovviamente.
- Era... lui, vero? - chiede a bassa voce Jong-hoon hyung.
Mi bruciano gli occhi e mi sento soffocare. Non rispondo.
Sehun mi passa un braccio attorno alle spalle e io lo lascio fare.
- Scusa, domanda stupida - mormora hyung. - Hoonnie...
- Sto bene - dico con voce strozzata. Le lacrime che mi sfuggono e rigano il viso affermano il contrario. - Sto bene.
Jong-hoon hyung e Sehun si scambiano un'occhiata. Mi sforzo di respirare lentamente, di trattenere i singhiozzi mordendomi il labbro.
Quando arriviamo alla mia stanza vorrei stare da solo, tuttavia loro mi seguono all'interno. Hyung si siede sul letto e mi attira tra le sue braccia. Lo stringo forte e piango disperatamente contro il suo petto. Sehun mi accarezza dolcemente i capelli e canticchia a bocca chiusa una delle ballate del nostro gruppo... una di quelle che aveva scritto per me.
Questo mi fa piangere ancor di più. Vorrei tornare alla semplicità di quei giorni, alla spensieratezza, a quella gioia. Dovevamo allenarci tanto e duramente, ma eravamo innamorati e pieni di entusiasmo.
E adesso...
Mi calmo, dopo un po'. Jong-hoon hyung mi asciuga gentilmente il viso con la manica della sua felpa.
- Meglio? - chiede dolcemente.
- Non lo so - mormoro. Non mi sento né meglio né peggio, so solo che il dolore si è risvegliato ed è vivo come lo era il giorno in cui Alex mi ha lasciato.
- È normale che tu stia di nuovo male, Hoonnie. È una ferita molto fresca - dice hyung, sostituendo Sehun nell'accarezzarmi i capelli. Lui ha smesso di canticchiare. - La guarigione non è lineare... a volte ti sembrerà di tornare al punto di partenza ma non è così, stai guarendo. Di sicuro lo sai meglio di me.
Sospira piano, pettinandomi i capelli con le dita.
- Vedrai che andrà meglio una volta che tornerai a casa con noi e non sarai più qui, dove tutto ti ricorda lui - prosegue. - Lo so che speri che torni da te... ma non penso che lo farà, tesoro.
Annuisco. Casa... la mia famiglia, i miei amici, perfino il mio gruppo, se volessi, la mia patria... eppure il mio cuore resta qui.
Resta qui, con te che hai deciso di non volerlo più.
Appoggio la testa sulla spalla di Jong-hoon hyung con un sospiro.
- Andrà tutto bene - sussurra. Ho tanta voglia di credergli.
Per un po' regna il silenzio. Hyung mi scosta gentilmente.
- Vado a prenderti da bere e del cioccolato - asserisce, alzandosi. Non protesto. Mi limito ad annuire, rassegnato.
Esce dalla stanza, lasciandomi solo con Sehun. Lo ignoro e mi sdraio sul letto, chiudendo gli occhi. Mi sento un vuoto tremendo nel petto.
Un tocco incerto sulla mia guancia mi fa quasi sussultare. Sehun si è sdraiato vicino a me.
Spero che Jong-hoon hyung torni presto.
Una carezza, ancora un poco incerta, ma tenera. Percepisco le lacrime salirmi agli occhi.
- Sehun... - mormoro. Non so cosa voglio dirgli.
Si avvicina. Il calore del suo corpo è invitante e confortevole.
La sua mano scivola lentamente sulla mia spalla. Appoggio la fronte alla sua. Una lacrima mi riga una guancia e viene asciugata da Sehun.
Mi stringe dolcemente a sé. Pare quasi che abbia paura a toccarmi, eppure il suo tocco è ancora così familiare sul mio corpo.
- Il mio silenzio nei momenti sbagliati... ha distrutto la nostra canzone - sussurra con rimorso.
- Shh - mormoro, e lui tace.
Mi concentro su... il suo braccio sul mio fianco. Il suo respiro sul mio viso. Il suo corpo premuto contro il mio.
Cosa stiamo facendo?
Non ho il tempo di trovare una risposta, poiché la porta si apre ed entra Jong-hoon hyung.
- Oh - dice.
Mi scosto rapidamente da Sehun e mi siedo, passandomi una mano fra i capelli e arrossendo un poco.
- Sei tornato, hyung - osservo, stupidamente. Anche Sehun si siede, dandomi le spalle.
- Ho cercato di fare in fretta, ma c'erano davvero tantissime varietà di cioccolato - borbotta hyung, porgendomi una bottiglia d'acqua e una tavoletta di cioccolato.
- Grazie - replico, prendendo la bottiglia e la tavoletta, che scarto e spezzo in tre parti.
- Hoonnie... - protesta hyung, contrariato, quando gli offro una parte. - Era tutto per te.
- Condividere mi fa sentire meglio - affermo, donando l'altro pezzo a Sehun.
- Grazie - dice solo, lui, prima di mettersi a mangiare.
Metto in bocca un pezzetto e lo lascio sciogliere.
Cioccolato. Era da tanto che non ne mangiavo... quand'è stata l'ultima volta?
Mi ricordo. Era stato a San Valentino, in tour in America, quando ancora stavo con Sehun e lui mi aveva preso una scatola di cioccolatini.
Scuoto la testa tra me e me. Se continuo a pensare a queste cose, non starò meglio.
- Hyung, è buonissimo.
- Concordo - replica, sorridendo, felice come un bambino.
Inconsciamente, anch'io gli sorrido.
-
Angolo di Chi-hoon l'astro nascente nel mondo della musica:
Hyung: fratellone. Utilizzato dai ragazzi per riferirsi ad altri ragazzi più grandi con i quali hanno un rapporto stretto, senza che ci sia necessariamente un legame di sangue.
☆☆☆
Note dell'autrice:
buongiorno, pasticcini! Spero abbiate iniziato bene l'anno nuovo e che esso vi porti tanta felicità e soddisfazioni. Le mie vacanze stanno per terminare, ma credo che riuscirò ad aggiornare un po' più frequentemente... perché questa storia si sta lentamente - lentamente! - avvicinando all'epilogo. Al prossimo capitolo, dunque. Un abbraccio
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