Capitolo 48.

Leigh's POV.
Ho mandato un messaggio a Daniel per chiedermi di aiutarlo e, dopo dieci minuti, ancora non lo vedo.
Sento delle mani coprirmi gli occhi.

"Chi sono?" Dice con una voce stridula e io rido.
"Daniel, devi aiutarmi." Gli dico togliendomi le sue mani dagli occhi e girandomi verso di lui.

"È successo qualcosa?" Chiede preoccupato.
"No..cioè, si..Sierra e l'amico di Cameron non lo trovano e sono andati a cercarlo. Io dovrei aiutarli e tu dovresti aiutare me perché non ricordo niente di sta scuola."

Mi guarda con uno sguardo strano.

Ma secondo te come potrebbe reagire visto che ha fatto a botte con Cameron e tu gli stai chiedendo di aiutare a trovarlo?

Giusto, ha litigato con Cameron, me n'ero dimenticata..

Un silenzio rimbomba tra noi e decido di prendere parola.

"Daniel, se non vuoi non devi preoccuparti,io non ti ob.." Mi interrompe.
"Leigh, io voglio aiutarti e lo farò, non mi stai obbligando. Andiamo, dai." Mi sorride e mi prende la mano.

Corriamo per i corridoi e troviamo i ragazzi vicino all'infermeria.

"Ragazzi." Dico e vedo Sierra guardarmi.
"Non c'è, abbiamo visto nei bagni, in biblioteca, nelle aule di biologia..dappertutto."
"Che materia aveva dopo?"
"Letteratura." Dice sicura.
"Avete visto lì?" Domanda Dan.
"Si, ma non c'è!" Esclama Dylan.

Ho ricordato il suo nome!!

"In palestra?" Ci guardiamo tutti a quella domanda.

"La palestra!" Diciamo insieme. "Andiamo." Dice Sierra correndo.

Arriviamo fuori alla porta della palestra e sentiamo delle voci.

"Ca.." Sta per urlare Sierra, quando Dylan le mette una mano davanti alla bocca, facendoci segno di stare in silenzio.

"Dobbiamo parlare Madison." Sentiamo la voce di Cameron forte e chiara mentre pronuncia queste parole.
"Dimmi." Dice lei deglutendo.

"Io ho pensato molto a questa nostra situazione e credo che per noi sia arrivato un punto di rottura. Non per colpa tua, ma per colpa mia. Credo che in me ci sia un eterna confusione che tu non meriti. Meriti di star bene, di essere felice ed io, purtroppo, non posso più darti ciò che meriti. Mi dispiace, Madison. Mi dispiace davvero tanto, ma non posso costringermi ad amarti, perché non è costringendo una persona che si può amare davvero. Non scegliamo noi di chi innamorarci.. Forse io non sono mai stato innamorato di te, forse era solo attrazione. Non so nemmeno spiegarmi cosa mi sia successo, ma sono sicuro che non voglio più farti del male. Voglio stare bene e se sto bene io, non stai bene tu. Ti auguro il meglio." Dice Cameron concludendo così il discorso.

Sentiamo dei passi e dei singhiozzi.

"Cameron,dimmi la verità." Dice la ragazza. "Ti piace?" Non risponde.

"Ti piace Leighton?" Silenzio. Il silenzio più totale si espande in quella piccola stanza, mentre il mio cuore batte all'impazzata. Vorrei che rispondesse, così capirei. Ma non lo fa, perché?

"Rispondimi." Urla. Non risponde e sentiamo di nuovo dei passi.

Ci affrettiamo ad uscire da lì e ad allontanarci per non dare sospetti.

Non c'è nessuno e sembra sinceramente strano, così ci sediamo su una panchina.
Sono così confusa. Non so cosa pensare. Perché non ha risposto? Non capisco.

"Che ci fate voi qui?" Dice Cameron sorpreso. "Non dovreste essere a lezione?" Guarda tutti, ad uno ad uno, e poi guarda Daniel in cagnesco.
Devo sapere perché hanno litigato.

"Cameron devo parlarti." Dico io e tutti si girano verso di me.

"Ok, andiamo." Dice sorpreso e allo stesso tempo confuso.
Chissà cosa gli sta passando per quella testa.

Cam's POV.
"Cameron devo parlarti." Dice Leighton. Rimango sorpreso da quelle parole.

Parlarmi? Cosa vorrà mai dirmi? E perché dovrebbe parlare con me? Non ci sto capendo niente.

Con Madison è finita. Le ho detto ciò che penso, ciò che mi sta girando in testa da un po'.

Quando mi ha chiesto se mi piacesse Leigh, non ho saputo rispondere. Non so perché. Se le avessi detto di no, le avrei detto una bugia. Se le avessi detto di sì, non sarei stato sicuro. Non so se mi piace o se sono attratto da lei. Non so nulla.

Arriviamo dall'altra parte della scuola e ci sediamo sull'erba.

"Dimmi." Dico.
"Cameron, dimmi la verità." La guardo confuso. "Puoi dirmi perché vi siete picchiati, tu e Daniel?"
Sospiro. "Non è niente di che."
"Daniel mi ha detto la stessa cosa, voglio saperlo. Ti prego Cameron." Mi supplica.

Non la capisco, prima mi tratta male ed ora mi supplica.

"Sono stato io a stuzzicarlo. La verità è che non mi sta tanto a genio, Leighton." La guardo negli occhi e lei mi guarda attentamente.

"Ho approfittato di una situazione per stuzzicarlo."
"Quale situazione?"
"Una situazione in cui c'eri anche tu." Sbarra gli occhi ed io abbasso la testa.
"Tu eri ubriaca e mi avevi vomitato sulle scarpe. Lui ti ha preso in braccio e da lì non ci ho visto più." Continuo e lei mi guarda confusa.

"Non ci hai visto più per cosa?"
"Ti prego, fammi finire." Lei annuisce e mi ascolta.
"Ti ha portato in una stanza e mentre io stavo per andare in bagno, L'ho visto mentre ti posava delicatamente sul letto. Tu dormivi ed io sono entrata. Gli ho detto che eri ubriaca e che, probabilmente, voleva portarti a letto in quelle condizioni. Poi lui mi ha sferrato un pugno ed è per questo motivo per cui abbiamo fatto a botte." Dico sincero e lei mi guarda confusa, poi annuisce.
"Va bene." Riesce solo a dire.

"Hai altre domande?" Dico guardandola negli occhi.
So che il modo in cui l'ho chiesto può sembrare un modo brusco, ma non è così.

Annuisce ed io le faccio un cenno con la testa per invogliarla a parlare.

"Perché non ci hai visto più quando mi ha preso in braccio?" Domanda e sinceramente non so che risponderle.

"Leigh, ascoltami. È da un po' che non riesco a smettere di pensarti. È per questo che ho lasciato Madison. Ho lasciato Madison perché sono confuso, perché da quando ti ho vista da parte mia è subito scattata un'attrazione, una scintilla. Un'attrazione che man mano si è espansa, arrivando a pensarti ogni giorno di più.
Quando ti sei avvicinata a me prima, avevo il cuore che minacciava di uscirmi dal petto. Questo è un altro fattore che ha contribuito a questa mia decisione.
Con lei non è mai successo. Non mi sono mai sentito così.
Il cuore non mi hai mai martellato nel petto, il mio respiro non è mai stato irregolare con lei.
Mi dispiace per tutte le volte che ti ho detto che non potevo stare con te, per quando magari ti ho illusa. Quando volevo farti arrabbiare è perché speravo potessi riavvicinarti a me in qualche modo, ma non facevo che allontanarti.
Ma stavo cercando di capire cosa stesse succedendo e, sinceramente, non l'ho ancora capito. So solo che quando sei arrivata è cambiato qualcosa in me.
Voglio che questo qualcosa mi migliori un giorno, ma non può farlo oggi. Non può farlo perché serve un tuo aiuto per cambiarmi completamente ed ora non è il momento. Non è il momento perché ora ti farei solo soffrire. Voglio capire se verso di te c'è solo attrazione o meno. Voglio essere sicuro di quello che faccio, ma, nel frattempo, voglio averti vicina.
So che sembra una cosa contorta e strana, ma io sono così purtroppo..Mi dispiace." Mi accorgo che sta fissando l'erba a testa bassa.

Posiziono due dita sotto al suo mento per far incrociare i nostri occhi.

"Voglio vederti sorridere, perché quando sorridi sei bellissima." Le dico sorridendo e lei sorride lievemente.

Mi avvicino lentamente a lei e le poso un dolce bacio sulle labbra.

Dopo esserci staccati le accarezzo la guancia. Dopodiché mi alzo e vado via, lasciandola tranquilla con i suoi pensieri.

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