Capitolo 26.

Leigh's POV.
Racconto tutto ai ragazzi che, dopo avermi ascoltato, urlano di gioia.

"Non puoi essere vestita così quando arriverà l'amico di Daniel, devi prepararti."
"Lucy, non devo andare a ballare." ridacchio.
"In effetti ha ragione Lucy, vestiti in modo più decente." mi dice Matt.

Sbuffo e, seguendo i loro consigli, vado di sopra. Mi lavo velocemente e mi cambio.

Decido di indossare un pantaloncino di jeans scuro e una maglia leggera a maniche lunghe. Lascio i capelli sciolti.
Lucy ha insistito nel farmi mettere almeno un po' di correttore altrimenti, come ha detto lei, "sarei stata un mostro."

Scendo al piano di sotto e Matt mi guarda con approvazione e mi fa l'occhiolino. Pochi secondi dopo suona il campanello.

Dan.
Apro.

"Hey Leigh." mi dice abbracciandomi.

Un ragazzo è dietro alla sue spalle.
È abbastanza alto, ma non più di Dan che lo copre con la sua schiena.

"Entrate." dico loro sorridendo e loro entrano.
"Leighton, voglio presentarti il mio amico Nash. Nash lei è Leighton, la ragazza di cui ti ho parlato." sorride ed io arrossisco.

"Piacere." dice sorridendomi e stringendomi la mano.
"Bene, io sono il segretario del capo in un'agenzia di moda. Ti piacerebbe lavorare per noi?" Una modella, io? Su tutti i giornali di New York? Sto sognando?
"Certo, certo che lo voglio." dico e abbraccio forte Dan.

Cam's POV.
Sono fuori al terrazzo dell'appartamento di Dylan, quando ricevo una telefonata da parte di mio padre.

"Pronto?" rispondo, facendo uscire il fumo della sigaretta che stavo fumando da bocca.
"Cameron, sono tuo padre..Volevo chiederti un piacere."
"Dimmi." dico, anche se non sono convinto di quello che dovrò fare.
"Io e tua madre dobbiamo partire per un po' e tua sorella deve andare a studiare fuori per tutta l'estate. Quindi tu sei l'unico che può aiutarci."
"Non portarla sulle lunghe. Arriva al punto." dico sbuffando.

"Ho bisogno che tu prenda il mio posto nell'azienda, ho bisogno che mi sostituisca fino al nostro ritorno. Stiamo fondando un'altra sede a Chicago e nel frattempo ho bisogno che tu gestisca quella di New York."

Inizialmente vorrei urlargli contro, ma lui non sa quello che ho subito prima di venire qui e, probabilmente, non lo saprà ancora visto che è con lei..
Mi dà noia lavorare in quell'azienda, ma non posso rinunciare e, poi, sarò circondato da belle ragazze.
"Va bene." dico sbuffando.
"Ci penserai tu?" mi domanda per conferma, credo.
"Si, ci penserò io." dico convinto.

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