CAPITOLO UNDICESIMO - parte 2

Jack corse via, fino a raggiungere la strada, per poi precipitarsi in un vicolo. Poteva sentire la volontà del demone premere sul suo petto, con il forte desiderio di uccidere; ma non mollò. Corse più veloce che poteva, senza voltarsi, senza fermarsi, senza pensare; garantire la sicurezza di quel bambino, adesso, era l'unica cosa che lo preoccupava.
Che strano, poi. Doveva proteggere Adrian da sé stesso?
Jack si fermò solo molti metri dopo, accasciandosi al suolo contro ad un muro. Strinse le braccia attorno alle ginocchia e vi poggiò sopra la testa, respirando affannosamente.
Doveva riuscire a calmarsi, avere in qualche modo la meglio sul demone. Se fosse riuscito a farlo adesso, probabilmente ci sarebbe riuscito anche in futuro.
Affogò i polmoni in una grande boccata d'aria, ed appoggiò la testa contro al muro.
"Questa volta vinco io" pensò, tentando di ignorare lo scalpitio del demone all'interno del suo corpo. Quando il mostro desiderava sangue, ciò che provava Jack era una sensazione simile al dolore fisico. Un forte dolore fisico.
Il ragazzo agonizzò per più di un'ora, prima che la sete di sangue svanisse.
Sospirò con il petto tremante, e poté finalmente rilassare i nervi. Ancora non riusciva a crederci: ci era riuscito! La sua volontà era stata più forte di quella del demone!
Questo significava che forse, con il tempo, sarebbe riuscito a sopprimerlo del tutto? Non poteva saperlo, ma ci avrebbe di certo provato, nonostante questo sarebbe significato soffrire le pene dell'inferno.
Si alzò in piedi, sistemando meglio la maschera blu sul suo volto, ed uscì dal vicolo. Forse adesso...avrebbe anche potuto tornare da sua madre. Se era in grado di controllare la sua parte demoniaca....
No. Meglio non rischiare. La scelta più saggia sarebbe di certo stata quella di aspettare, ed assicurarsi di avere davvero il controllo.
Avvolto in questi pensieri Jack alzò lo sguardo, e si bloccò di colpo.
-Adrian?- esclamò sorpreso.
Il bambino era lì, a pochi passi da lui.
-Perché sei scappato via?- domandò lui.
Jack scosse la testa. -Mi hai seguito?-.
-E non si vede?- ridacchiò Adrian
Il ragazzo sbuffò. -Non dovevi-.
-Uffa! Parli come mia madre!-.
-Ma non avevi detto che lei non ti permetteva di allontanarti da casa?-.
-Infatti- rispose il bambino, allargando le braccia -Sono fritto se lo scopre-.
-Credo dovresti tornare a casa- disse freddamente Jack.
-Come sei noioso! Mi dici perché sei scappato?-.
Jack strinse i pugni. -Lo vuoi sapere?-.
-Certo!-.
-Bene, perché...- si avvicinò fino a portare la faccia a pochi centimetri da quella del bambino -Stavo per ucciderti-.
Adrian si impietrì. Era solo un bambino, ma non era stupido, ed aveva ben capito che Jack diceva sul serio. Rimase immobile a fissare quella inquietante maschera blu, ora così vicina alla sua faccia, senza sapere che cosa dire.
Il ragazzo mezzo demone sorrise, ed indietreggiò di un passo.
-Non dovresti fidarti di me in questo modo- concluse.
Adrian si ricompose, notando che Jack non sembrava volergli fare del male, almeno per il momento.
-Perchè?-.
Jack ridacchiò. -Perché cosa?-.
-Perché non mi hai ucciso?-.
Il ragazzo rimase in silenzio per una manciata di secondi; non si aspettava una domanda del genere.
Si tolse la maschera, sorrise ed appoggiando una mano sulla testa del bambino disse:
-Perché tu sei mio amico, no?-.

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Tags: #drammatico