CAPITOLO SEDICESIMO - parte 2

-Che...djwvolo...vuuioi..damwe?- gridava l'uomo seppur avesse la bocca tappata. -Laswuami subwitwo!-.
-Ti accontento volentieri- rispose Jack scagliando il corpo dell'uomo contro al muro. Questo si accasciò a terra con un mugulo, e sollevò subito dopo il capo con un espressione spaesata dipinta in volto.
-Grida e ti ammazzo in mezzo secondo- aggiunse il ragazzo demone, chinandosi sulle ginocchia per posizionare il proprio volto mascherato alla stessa altezza di quello dell'uomo.
Lui mugolò qualcosa di incomprensibile, poi annuì con un nervoso cenno del capo.
Adrian, a pochi passi di distanza, osservava la scena con aria curiosa. Non ed affatto spaventato.
-Senti, non voglio farti del male- disse ancora Jack -Ma tu non costringermi-.
L'uomo deglutì nervosamente. -Cosa..vuoi..da me?-.
-Dipende. Potrei non volere nulla, oppure potrei volerti staccare la testa-.
-Senti, ho un pò di soldi, ok? Posso pagarti, se mi lasci stare-.
-Non mi interessano i soldi, e comunque in queste condizioni non me ne farei di niente- rispose il ragazzo.
L'uomo aggrottò la fronte. -In... In queste condizioni?- chiese confuso.
Jack non disse nulla, ma alzò una mano e staccò la maschera dal suo volto, mostrandoglielo.
-Oh mio Dio!-. Questa fu l'esclamazione che uscì dalla bocca del tizio, che ora tentava inutilmente di allontanarsi spingendo la schiena contro al muro. D'un tratto era sbiancato, ed aveva iniziato a tremare.
-Dì un pò, tu hai qualcosa a che fare con questo?-.
-Oddio.... Jackson- balbettò lui.
Il ragazzo si bloccò di colpo, udendolo pronunciare il suo nome. Allora non si sbagliava, quello era davvero il tipo che ricordava!
D'impulso lo afferrò per il colletto della maglietta e lo tenne saldamente fermo, avvicinandosi ancor di più con il volto. -Chi sei? Che cosa mi hai fatto? Perché?- disse strattonandolo -Voglio sapere tutto. Tutto!-.

.......

-Lasciami- sbottò l'uomo agitando le spalle -Ti dirò tutto, ma lasciami-.
Jack indietreggiò di un passo, continuando ad osservarlo con attenzione. Era sicuro di non conoscere quella persona. -Parla- si limitò a dire.
-Io non ero d'accordo con questa cosa... Non volevo che lo facessero!-.
Il ragazzo avanzò di scatto e sbattè di nuovo l'uomo contro al muro. -Così non và! Devi essere più preciso! Facessero chi? Cosa?-.
-Ho capito... Ho cap... Lasciami, sto...soffocando...-.
Jack lasciò la presa di colpo. Nemmeno si era reso conto di aver avvolto la mano destra sul suo collo. Osservò le sue dita con stupore, poi tornò ad alzare la testa. -Parla- ripetè un pò confuso.
-Tu zio Tom.... Era lui che voleva farti questo...-.
Jack deglutì e scosse la testa. -Mio zio?-.
-Lui... Faceva parte di una specie di setta... Non so i dettagli, non me ne intendo di queste cose ma.... Parlava di un "Grande Signore" o roba simile... Una specie di satanismo, credo...-.
-Mio zio...- balbettò il ragazzo -Non... Non posso crederci...-.
-Aveva bisogno di un ragazzo giovane e dal fisico forte... Tu eri perfetto... Almeno questo sosteneva lui...-.
-E tu cosa c'entri?-.
-Una sera ti colpì alla nuca e ti rapì, portandoti da me... Voleva che ti portassi fino a quella dannata struttura abbandonata e che ti lasciassi lì... Mi ha detto che al resto avrebbe pensato lui-.
-E tu l'hai fatto?? Perché?- gridò il ragazzo -Sapevi che intenzioni aveva, no?-.
-Si ma.... Senti, mi dispiace-.
-Questo non basta!- esclamò ancora Jack sbattendo un pugno contro al muro.
-Io non ti conoscevo neanche!- si difese l'uomo -Avevo un grosso debito con tuo zio, e lui mi disse che se gli avessi fatto questo piccolo favore, il debito sarebbe stato estinto. Mettiti nei miei panni!-.
-Non ci riesco, mi fai schifo!-.
-Ragiona, Jackson! Io avrei estinto il debito senza sporcarmi molto la coscienza... Insomma, io non ti ho fatto del male!-.
-Mi hai dato in pasto a quei mostri!- gridò il ragazzo -E dici di non avermi fatto del male?-.
-Mi dispiace, ok?-.
Jack scosse la testa. -Dimmi solo dove posso trovare mio zio-.

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Tags: #drammatico