CAPITOLO QUATTORDICESIMO - parte 2

-Psss! Hey! Adrian!-.
Jack si era accucciato sotto alla finestra della stanza del bambino, ed ora lo chiamava ticchettando con le dita contro al vetro.
Adrian si avvicinò ed aprì le ante, per poi sporgere il viso. -Ah, sei tu- disse con voce triste.
-Posso entrare? Tua mamma è in casa?-.
-No. Sono solo....-.
-Dai, fammi salire-.
Il bambino indietreggiò di un paio di passi, in modo da permettere a Jack di saltare sul cornicione di marmo. Il ragazzo saltò dentro atterrando sul pavimento con un tonfo, poi si scrollò i pantaloni con le mani. -Tutto bene, eroe?- chiese al bambino poggiandogli una mano sulla spalla. Adrian annuì debolmente. -La mamma è alla stazione di polizia. Crede che papà sia stato rapito, o gli sia successo qualcosa di brutto. I poliziotti hanno detto che lo cercheranno-.
-Ho capito- si limitò a dire Jack, abbassando lo sguardo. Compì un giro su sé stesso, osservando con cura la camera del suo piccolo amico. Non era molto ampia, ma era accogliente. I muri erano pieni di poster raffiguranti supereroi e personaggi di film famosi, ed il letto ospitava una coperta gialla. C'era anche una piccola scrivania su cui era adagiata una pila di libri di scuola. Jack ne afferrò uno.
"Matematica/Algebra/Aritmetica Elementare".
-Non ho mai sopportato questa roba- disse il ragazzo allargando un lieve sorriso dietro alla maschera.
-Nemmeno io- rispose il bambino avvicinandosi -Non ci capisco un tubo-.
Jack poggiò il libro e volse lo sguardo ad Adrian, che ora era in piedi accanto a lui. Gli appoggiò una mano sui capelli corti, con delicatezza, e disse: -Hey... Mi dispiace davvero per tutto questo...-.
Il bambino annuì ed allargò un sorriso forzato. -È già passato-.
-Non lo dire, so che non è così. Lui era tuo padre....-.
Adrian abbassò lo sguardo. -Si ma... Se ripenso a come mi trattava... Sono felice che non ci sia più-. Una lacrima scese dai suoi occhi e percorse le guance. Jack avvolse le braccia attorno al suo busto e lo strinse forte a sé, senza pensarci troppo.
-Ti prometto che io ci sarò, se avrai bisogno di me- gli disse.
Il bambino sorrise, senza rispondere niente. Si sentiva protetto in quell'abbraccio, nonostante la persona che aveva davanti fosse il mostro che aveva ucciso suo padre.
Jack sciolse l'abbraccio, e si mise a sedere sul letto. Restò lì con Adrian per diverse ore. Parlarono un po di tutto; il bambino pian piano iniziò a prenderci entusiasmo, e così finì per raccontare al suo nuovo amico un sacco di cose. Parlò della scuola, dei suoi compagni di classe, di come non era mai riuscito a farsi un amico; e Jack ascoltava con interesse, senza interromperlo.
-Domani la mamma sarà di nuovo via tutto il giorno- disse infine il bambino quando udì il motore dell'auto in arrivo.
-Perfetto. Ti piacerebbe se ti portassi via con me?- rispose il ragazzo.
Adrian fece una faccia stupita. -Davvero??-.
-Perché no-.
-Sarebbe fantastico!-.

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Tags: #drammatico